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Autore: Ginevra Gwen White    23/11/2012    9 recensioni
ATTENZIONE, TRADUZIONE!
Un bel giorno, Persefone decise di divorziare. Tra battaglie legali, attacchi isterici, dei insopportabili e semidei esasperati, assisteremo a come si può trovare una semplice soluzione anche ai problemi più grandi ;)
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Gli Dèi, Quasi tutti, Tre Pezzi Grossi
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota dell'autrice: Non posseggo alcun personaggio, né Percy Jackson, né Britney Spears, né How I Met Your Mother e né tantomeno The Vampire Diaries. 

Nota della traduttrice: Ho tradotto questa storia per puro divertimento :) è la prima che traduco e spero di averla tradotta in modo decente D:
Per chi volesse leggere la storia in lingua originale, si intitola "Persephone Files For Divorce", scritta da I'mTheGirlWhoLearnedToFly, e potete trovarla qui .  









"Padre!" gemette Persefone al sostizio d'estate, "Ho deciso di prendere una pausa!"
"Che cosa vuoi dire, Persefone?" chiese Zeus, confuso. E soprattutto: perché Demetra sembrava così contenta?
"Voglio dire che ho chiuso con Ade! L'unica ragione per cui l'ho sposato è perché lui mi ha infidamente rapito!"
"Hai 'chiuso' con Ade? Come puoi 'chiudere' con Ade?"
"Posso eccome, ho tutte le pratiche per il divorzio!"
A queste parole, l'Olimpo cadde in un silenzio di sbigottimento.
"Tu hai... tu hai... tu hai cosa?!" farfugliò Zeus, "Non puoi ottenere un divorzio da Ade!"
"Oh, non fare tante storie, Zeus, certo che può!" disse Demetra impaziente, "Anzi, sarebbe ora che lo facesse! E visto come lui l'ha trattata per tutto questo tempo - vedi tutti i suoi affari passati con altre donne mortali - direi che lei ha addirittura diritto a metà del patrimonio e..."
"Oh, aspetta un attimo!" l'interruppe Ade, proteso in avanti, "Non ho avuto alcun 'affare' per 70 anni! Sono stato l'unico a rispettare il patto! ... guarda Poseidone! E Zeus! Specialmente Zeus! Ha generato due semidei, nonostante quel dannato patto!"
Zeus arrossì. "Beh, Jason è nato dalla mia parte romana, quindi non sono sicuro che conti davvero..."
"Oh, davvero? Beh, conta, Zeus, conta" disse Era, guardandolo male, "Ade ha ragione. Due semidei, nonostante il patto? Ma chi ti credi di essere?"
Zeus tentò di dire qualcosa, probabilmente, 'Io sono il Signore dei Cieli!', o qualcosa del genere, ma Apollo lo battè sul tempo, intonando una canzone: "Womanizer! Woman...womanizer! You're womanizer! Oh womanizer! Oh you're a womanizer..."
"Vuoi stare zitto con il tuo stupido repertorio di Britney Spears!" tuonò Zeus, (tuonò? Gioco di parole, l'hai capita? Ah, lasciamo perdere...) "In caso contrario, Apollo, giuro che ti taglierò la paghetta per un decennio!"
Apollo lo fissò. "Tu... tu non puoi farlo!" esclamò.
Gli occhi di Zeus si socchiusero pericolosamente. "E perché no?"
"Perché... perché io sono immortale!"
"E allora? Io sono il tuo immortale padre! Ora chiudi il becco. Non sopporto il tuo canto."
Apollo sembrava frastornato. Infine gracchiò piagnucolò, "Ma non puoi farlo!"
Un silenzio cadde fra gli Olimpi.
"Vuoi forse dire..." Gli occhi di Zeus luccicarono di collera, "... che il Signore dei Cieli, il Re dell'Olimpo, colui capace di controllare i tuoni e i fulmini, non può ridurre la paghetta al proprio figlio?"
"Dannazione" mormorò Afrodite, "Sta avendo un attacco isterico."
 
Cinque (estremamente lunghi) minuti dopo.
 
Era si voltò verso Persefone. "Mi dispiace, Persefone, ma non si può rompere un matrimonio antico come il vostro. Siamo donne, dobbiamo soffrire in silenzio..."
"Oh, taci!" la interruppe Atena bruscamente, "Che fine ha fatto l'uguaglianza? Dovrebbe esserci la parità tra uomini e donne, come fra dei e dee!"
"Atena, ti pare il momento di contrattaccare con il tuo discorso sul femminismo? Non puoi semplicemente lasciar perdere?"
Gli occhi di Atena sembrarano diventar rossi. Le sue labbra sbiancarono. Sembrava come se da un momento all'altro, il fumo stesse per uscirle dalle orecchie. Tutto sommato, sembrava un mix fra un vampiro e un motore a vapore.
"Lasciar perdere? Alle donne sono negati pari diritti e servizi fondamentali degli uomini, semplicemente a causa di un incidente di nascita, e tu vuoi che io..." 
"Ora lei sta avendo un attacco isterico" Afrodite sospirò, penzolante sul suo trono, "Perché tutti sembrano avere la tendenza a esaurimenti nervosi?"
"...lasciassi perdere? Il feticidio femminile è una questione seria che ha causato un drastico peggioramente del il rapporto fra sessi e anche il problema dell'infanticidio femminile è altrettanto dannoso! Donne provenienti da quasi tutti i settori della società devono..."
"Io non ho esaurimenti nervosi." disse Ermes onestamente, controllando i messaggi sul suo BlackBerry. O almeno facendo finta. Tutti sapevano che in realtà stava solo giocando ad Angry Birds.
"No, anche tu hai esaurimenti nervosi. Ricordi quando il tuo account di Facebook non funzionava? Hai finito per mandare in malora molte reti d'America."
"Oh, andiamo, è stato solo per quella volta!" protestò Ermes.
"... avanzando pregiudizi a causa delle società fortemente patriarcali, quando invece erano le più importanti..."
Ade, che era seduto accanto ad Atena, iniziò a russare.
"BRUCIAMO TUTTI GLI UOMINI!" urlò Artemide, con le emozioni apparentemente in subbuglio. "E TRASFORMIAMOLI TUTTI IN PUZZOLE!"
"E IN ALBERI, PER FARE I LIBRI...!"
"...E IN SUSHI!"
"In sushi?" chiese Dioniso.
Apollo si strinse nelle spalle. "Durante il mio periodo haiku, lei ha sviluppato una particolare predilezione per il pesce crudo."
"Non mi piace la dipendenza dal pesce crudo. O del mangiare altri tipi di pesce in generale."
"Lo sappiamo, Poseidone. Non preoccuparti, nessuno mangerà il signor Tontolone" lo rassicurò Apollo. Dopo essersi assicurato che la sua amata focena fosse al sicuro, Poseidone, soddisfatto, si accomodò sul suo trono.
"... E POI POSSIAMO RICOPRIRE TUTTI I MASCHI DI MIELE E GETTARLI DENTRO GLI ALVEARI!"
"... E ARROSTIRLI LENTAMENTE, PRIMA DI GETTARLI IN UNA BOLLENTE VASCA DI ACIDO!"
"Questo è il motivo per cui non lasciamo Atena ed Artemide insieme per un lungo periodo di tempo..."
"VOGLIO IL DIVORZIO!" urlò infine Persefone.
Tra tutti, cadde silenzio. Ade si svegliò, guardandosi attorno confusamente. "Eh? Hanno finito di commettere un genocidio di massa?"
"Svegliati, Ade, in caso contrario, so di un dio che sta per schiattare entro i prossimi tre secondi!" sbottò Era, "Persefone, NON puoi ottenere il divorzio."
Atena si voltò verso Persefone. "Ignora Era, certo che puoi ricevere il divorzio! Anzi, sono sorpresa che tu e Demetra non ci abbiate pensato prima."
"Taci, Atena!" disse Era, ergendosi, "Non si può rompere un matrimonio sacro!"
"Matrimonio sacro dei miei stivali! L'ha rapita, dannazione!"
"Ehi! Sono la dea del matrimonio! Mi oppongo! Infatti sarò l'avvocato di Ade e lotterò contro di te in tribunale, se necessario!"
"Sei solo arrabbiata perchè tu non puoi divorziare dal tuo marito donnaiolo!"
Ancora una volta, Apollo ricominciò a stridere cantare. "Womanizer! Woman-womanizer..."
"Zitto!" gli gridarono sia Atena che Era. Egli mise su il broncio, borbottando qualcosa come "Nessun apprezzamento per Britney".
"Vabene!" urlò Era, mentre Ermes abbandonava Angry Birds e si sporgeva in avanti. Questo è meglio di ogni altra cosa in TV!, pensava. Beh, forse non ai livelli di The Vampire Diaries e How I Met Your Mother. Ma vicino.
"Vabene!" disse Era di nuovo. "Decideremo questo in una corte. Un tribunale olimpico! E tu puoi difendere Persefone mentre io sarò l'avvocato di Ade."
"Fatti sotto! Ti schiaccierò come un miserabile insetto, faccia di pavone, impettita mina vagante!"
"Miserabile, faccia di pavone, impettita mina vagante?" chiese Poseidone incredulo "Scherzi a parte, Atena, come dea dell'intelligenza, è davvero il meglio che sai fare?"
"Zitto tu, fiato di pesce, cervello di medusa, testa di mollusco, viscida alga, barboso seccatore, abbracciatore di focene!" gli urlò Atena. Poseidone si rannicchiò sul suo seggio, ma poi sembrò registrare ciò che Atena aveva detto. "Cosa vuoi dire con abbracciatore di focene?"
Ma tutti lo ignorarono.
"Bene!" le urlò Era, "E il giorno in cui Persefone divorzierà da Ade, sarà il giorno in cui Ade farà capriole con niente addosso, fuorché i boxer, i calzini da ginnastica e un mantello, e distribuirà uova di Pasqua!"
"Ehi, perché mi stai inducendo a fare questo?"
"Bene!" le strillò Atena di rimando "Il giorno in cui mi batterai in un caso giudiziario, sarà il giorno in cui Poseidone saltellerà in giro con un prendisole, un cappellino e margheritine appena raccolte!"
"Ehi, perchè stai inducendo me a fare questo?"
"Uhm... Atena? Penso che ci fu un periodo - qualcosa intorno al 700 a.C. - durante il quale Poseidone fantasticava proprio su questo... " mormorò Efesto.
Poseidone arrossì mentre Atena lo fissava, stupita per un momento. "Hai una focena di nome signor Tontolone e ora mi stai dicendo che hai saltellato con un prendisole e un cappello con margheritine appena raccolte fra le mani? Di un po', sei gay o qualcosa del genere? Sul serio, Poseidone, da che parte della barricata stai?"
"Certo che non lo sono!" guaì Poseidone.
Un'altra volta ancora, nessuno lo calcolò.
"Okay, un caso giudiziario." disse Afrodite, guardandoli emozionata, "Chi sarà il giudice?"
"Zeus, ovviamente!" intervenirono all'unisono Atena ed Era.
"COSA?!" strillò Zeus, "Perché io?"
"Perché tu sei come un dio superiore. Chi altri?"
"Oh..." disse Zeus stupidamente.
Era ed Atena si fissarono l'un l'altra. Tal momento drammatico venne rotto da Afrodite, che gridò: "Oh, devo assolutamente iniziare le scommesse!"


Nota dell'autrice: E tutta la tranquillità si spezzò...

Nota finale della traduttrice (sì, deve sempre rompere le balle): Se vi interessa, lasciate una recensione, così continuo a tradurla :) 
A presto, con il prossimo capitolo!
Gwen.

 
   
 
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