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Autore: nicolettapagliero    23/11/2012    0 recensioni
Una storia sulla seduzione del diavolo, sul paranormale e le debolezze umane. Ambientata tra Londra e Cagliari ci presenta un gruppo di giovani avvicinati dal male, con finale a sorpresa.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Londra
17 novembre 2009
 
Mi chiamo Daria, ho 23 anni e ho ucciso un uomo. Mi nascondo in un quartiere dell’East End, mi nutro degli scarti della cucina di un ristorante italiano e dormo in uno stanzino lercio al piano terra di un palazzo disabitato.
Da due settimane sono ciò che quì chiamano homeless. Ho portato con me dall’Italia solo un piccolo trolley nero con dentro un cambio elegante e uno sportivo, un coltello di manifattura sarda, 10 bic blu e questo diario, che racconterà la mia vera storia … se riuscirò a terminarlo, prima che loro mi trovino.
Nessuno sa dove sono, i miei genitori e la polizia mi credono morta, ma Padre Giuliano … lui sa che sono viva e prega per me. E’ un ex pugile, un grande trascinatore di folle capace di togliere il demonio e ricacciarlo all’inferno. All’ultimo raduno l’ho visto suonare la chitarra in mezzo a migliaia di fedeli e placare con il suo canto le urla stridule di una giovane posseduta. Lui mi salverà, pregherà con gli apostoli di Maria e mi ridarà la pace perduta.
 
20 novembre, ore 23.00
 
Non mangio da due giorni, il ristorante ha chiuso per lutto. Ho deciso di uscire. Al riparo del McDonald’s di Piccadilly Circus, sono davanti a un big mac e posso scrivere sul mio diario senza provare dolore alle dita per il freddo.
A Cagliari, dove sono nata e cresciuta, il McDonald’s è arrivato tardi e non l’ho mai annusato neppure da lontano. Ora ingurgito avidamente un blob di carne trita, lattuga, pane floscio e salsa dal colore indefinito come se fosse caviale.
Fuori piove, il freddo ti svuota dentro e ti blocca le giunture, il naso cola e gli occhi lacrimano dandoti inevitabilmente un aspetto patetico. La gente non ti fissa se sei malvestita o non vestita per niente, qui sono abituati a tutto.
La lingua non è un problema, sono laureata in inglese e tedesco, specializzata in traduzione e interpretariato. Inoltre conosco Londra come una vecchia scarpa da ballo, ci ho studiato un anno da Erasmus e ci ho lavorato come correttrice di bozze all’ufficio relazioni estere di London Vogue.
Ma il mio brillante background culturale non mi ha salvata. Come diceva mia nonna quando combinavo qualche casino in cucina, ti sesi laureada po nudda![1]
Mi sono laureata lo scorso marzo, qualche settimana dopo aver incontrato loro, i demoni che mi stanno cercando e che non smetteranno finchè il mio sangue non sarà versato ai piedi del Tempio per saziare le ire del Maestro.
Loro sono dappertutto. Controllavano persino il mio cellulare attraverso un software. Per questo ho simulato la morte nelle acque di Torre delle Stelle.
Mi sono allontanata dalla riva su una piccola barca a remi verso le 20:00 dell’ultimo sabato di settembre. In spiaggia c’era qualche turista e una famiglia di locali che pescava a lenza. Ho remato fino alla fine della scogliera e poi, nell’oscurità incipiente, ho virato a sinistra verso Solanas. Ho lasciato sulla barca una borsa con dentro la tessera sanitaria e alcuni effetti personali, poi mi sono buttata lasciando galleggiare i vestiti e affondare il cellulare. Ho nuotato in costume e scarpette di plastica con uno zainetto sigillato sulle spalle fino a un punto della scogliera in cui un sentiero tortuoso riporta alla statale.
Mentre i miei genitori e la guardia costiera setacciavano la zona di mare in cui ero stata vista addentrarmi, io fuggivo in macchina con un apostolo di Maria mandato da Padre Giuliano. Il giorno dopo hanno trovato la barca e i miei abiti sono tornati a riva. Mi hanno dichiarata dispersa in mare, che in un’isola vuol dire morta e addio spoglie.
Dopo una settimana i miei hanno celebrato il funerale e i giornali hanno smesso di parlare di me. Pensavo di essere riuscita a sparire, nascosta nella comunità degli apostoli di Maria, protetta da padre Giuliano.
Ma un giorno, mentre pregavo davanti alla statua della Madonna, verso le 21:00 del 31 ottobre, notte di Halloween nonché di spiriti maligni per gli adoratori del male, quasi un mese dalla mia falsa morte, nell’oscurità del giardino ho visto brillare le fiamme. Sono uscita fuori atterrita e con me gli apostoli presenti. Un enorme falò a forma di stella circondava un agnellino nato da poco, che belava inconsolabile. Aveva qualcosa attaccato al piccolo collo. Dopo aver spento il fuoco come abbiamo potuto, padre Giuliano si è avvicinato alla bestiola e come per staccare il pezzo di carta arrotolato al collo dell’animale ha tirato un filo pendente. Nel medesimo istante la bianca lanugine dell’agnellino si è tinta di rosso ed è morto sgozzato da un filo di lama sottile nascosto sotto il pelo ricciuto. Padre Giuliano è caduto in ginocchio sgomento e noi tutti, scossi da brividi di paura e freddo, lo abbiamo circondato come per proteggerlo, per proteggerci. Allora lui, alla luce delle ultime fiamme rimaste, ha letto ad alta voce ciò che era scritto in quel pezzo di carta assassina:
“… Gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi disse a Gesù: tutto questo io ti darò. Se ti prostri e mi adori.”[2]Hai giurato fedeltà di sangue ai tuoi fratelli e sorelle, sei stata scelta per generare il figlio del Maestro e in risposta hai tradito il Grande Principe. Perirai come l’agnello e il tuo sangue laverà il pavimento del Tempio. Noi ti seguiremo ovunque tu vada.
 


[1]Ti sei laureata per niente!
[2]Mt. 4,8_9 
  
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