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Autore: Rachi    11/06/2007    3 recensioni
La mia primissima fanfiction in assoluto (ora sto terminando la terza) veramente prima di questa solamente temi scolastici e tesine, ma come si dice c'è sempre una prima volta per tutto... risale ad un anno fa, sto cercando anche di sistemarla mentre la metto sul sito.
Ambientata tra gli uffici dell'FBI e un tranquillo quartiere residenziale, riusciranno finalmente a chiarire i loro sentimenti e a risolvere quel caso per cui sono stati mandati sotto copertura?
Una storia sul telefim Agente Speciale Sue Thomas...
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 1

Una giornata no

Capitolo 1

Due passi a piedi per schiarirsi le idee e soprattutto per cercare disperatamente di riacquistare il suo solito buon umore, ma ogni tentativo sembrava fallire e l’unico pensiero che ritornava ricorrente era sempre lo stesso “Oggi è proprio una giornata no”. Se lo ripeté, per l’ennesima volta, guardando la sua immagine riflessa sulla vetrina davanti alla quale si era fermata mentre il suo adorato Levi cercava di attirare la sua attenzione, strofinando il morbido pelo color miele sulla gamba della sua padroncina.
Sue aveva passato l’ultima ora a litigare al telefono con sua mamma a causa del matrimonio di una lontana cugina a cui non aveva proprio né la voglia né il tempo di andare.
«Dai cosa ti costa?!» continuava a ripeterle «Stai uscendo con qualcuno? E se no avrai un caro amico con cui andare. A Lizze farebbe così piacere rivederti!»
Erano quelle le parole che continuavano a ronzarle in testa come una mosca fastidiosa; fino a quel giorno non ci aveva pensato, ma non usciva con nessuno. Si stavano susseguendo le cene con i suoi amici, Myles, Bobby, Tara, Lucy e… Jack. Demetrius quando i bambini glielo permettevano veniva con sua moglie, e vederli insieme… così affiatati e innamorati…“Basta!! Non ci pensare!” si disse, entrando nell’edificio dell’FBI. Poi, come se un campanellino risuonasse nella sua testa, si girò verso la fila dei visitatori e li la vide, Allie…E avvenne l’inevitabile, il suo umore peggiorò.
Prese l’ascensore ed entrò in ufficio, come sempre erano tutti indaffarati ma quando Sue varcò la porta le fecero un inchino e la salutarono allegramente in coro «Buongiorno signora Hudson!»
Per un attimo rimase a guardare i suoi amici divertiti dalla situazione che si stava ripetendo, e poi non potè fare a meno di reggere il gioco «No, ancora!! Ma Tara e Bobby non si offrono mai volontari per le missioni sotto copertura? Sareste una bella coppia!!» tentando di sembrare più allegra di quello che non era.
«No, abbiamo deciso di rimanere solo amici, vero Tara?» le rispose Bobby sorridendole, e poi avvicinandosi a Jack continuò «Sue, ma è Jack che insiste! Adora la vostra vita coniugale!»
«Bobby, Bobby, per questo incarico Jack dovrebbe essere un autolesionista…» Myles rientrò in quel momento in ufficio senza degnare di uno sguardo nessuno dei suoi colleghi e continuando a far finta di leggere il fascicolo del caso che stava per esporre.
«Non capisco…» Sue non aveva afferrato completamente quello che aveva detto il collega, così si rivolse a Lucy con fare interrogativo ricevendo dall’amica solo un’alzata di spalle e un “lascia stare” segnato rapidamente.
Myles intanto aveva preso posto davanti al tabellone, sistemandosi la cravatta e apprestandosi ad iniziare il suo show preferito: rendersi insopportabile ai suoi amici. «Ora vi aggiorno sul caso. Ma è possibile che senza di me quest’ufficio non vada avanti?»
Sei paia d’occhi si levarono al cielo, e anche Levi non potè fare a meno di mettersi una zampina sul muso.
«Ok, ok…ma adesso attenzione. Da qualche mese l’FBI sta tenendo d’occhio questa famiglia» indicando una foto sul tabellone. «Enry e Carol James. Sono sospettati di avere dei contatti con una cellula terroristica, più propriamente è Enry che viene sospettato, ha una ditta di import export e alcuni traffici ci risultano un po’ sospetti. Comunque c’è bisogno di una sorveglianza più serrata, dobbiamo piazzargli delle microspie in casa, e la famigliola felice non ha una vita sociale molto attiva, quindi non si può pensare di conoscerli al club del golf.»
«E la famiglia Hudson quindi a cosa serve?» chiese Sue guardando Myles e poi girando gli occhi su tutta la squadra soffermandosi su Jack, che la guardava in modo strano da quando era arrivata.
«Come facciamo a farceli amici, se non escono di casa» rivolta ancora verso di lui mentre nella sua mente continuava a rimbombare quel monosillabo “no, no, no, no!
«È qui che entra in scena la triste e litigiosa famiglia Hudson» continuò Myles «la signora James è una consulente coniugale, esercita in casa, e quindi mi dispiace, niente coccole o sguardi troppo complici ragazzi… litigate e buon divertimento.»
Sue tornò con gli occhi bassi alla sua scrivania e Jack le si avvicinò: «Sue…» sfiorandole la spalla per attirare la sua attenzione, «c’è qualche cosa che non va? Sei di cattivo umore da quando sei arrivata.» e aggiunse scherzando «Non dirmi che hai anche il dono della preveggenza, e ti stavi gia calando nella parte?»
«Niente di particolare» gli rispose lei «solo una giornata storta.»
Stava per andare a sedersi alla scrivania quando si ricordò di lei, «Ah Jack» lui le accennò un sorriso «di sotto, nella fila dei visitatori…» continuò Sue «c’era una persona per te, » e mentre il suo umore peggiorava terminò la frase «sta salendo Allie.» Gli voltò le spalle, andò alla scrivania e non rialzò gli occhi per guardare la sua reazione alla notizia dell’arrivo della ex.
In quel momento vederlo sorridere per Allie le avrebbe fatto troppo male.

  
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