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Autore: Bluemask    23/11/2012    3 recensioni
- Oh, sì, non la passerai liscia.- continuò, nervoso, toccandosi il collo con le dita.
Sbuffò un’altra volta, maledicendo Harry e quel segno rossastro che gli aveva procurato.
- Un succhiotto, ci rendiamo conto? Ora che dobbiamo andare ai Bambi.- esclamò irritato, chiudendo gli occhi e appoggiando la fronte alla superficie piatta dello specchio.
- Andiamo, Lou, ne stai facendo una tragedia.- rise il riccio, buttando la testa all’indietro.
Il castano si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Our little secret
 

 
 
- Questa me la paghi. - mormorò a denti stretti, incrociando le braccia al petto.
- Oh, sì, non la passerai liscia.- continuò, nervoso, toccandosi il collo con le dita.
Sbuffò un’altra volta, maledicendo Harry e quel segno rossastro che gli aveva procurato.
- Un succhiotto, ci rendiamo conto? Ora che dobbiamo andare ai Bambi.- esclamò irritato, chiudendo gli occhi e appoggiando la fronte alla superficie piatta dello specchio.
- Andiamo, Lou, ne stai facendo una tragedia.- rise il riccio, buttando la testa all’indietro.
Il castano si voltò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo.
- Ne sto facendo una tragedia? Ti sbagli, è una tragedia!- gesticolò, rimanendo in piedi davanti a lui
- E adesso cosa dico? Che Eleanor s’è voluta farsi un viaggio in Germania ieri notte ma questa mattina è tornata a casa sua?- si passò una mano tra i capelli, guardandolo disperato.
L’altro fece una smorfia, scuotendo la testa.
- Possibile che devi sempre metterla in mezzo?- replicò, distogliendo lo sguardo.
Louis roteò gli occhi, raggiungendolo tra le lenzuola.
- Sei geloso, Styles?- mormorò divertito, accarezzandogli una guancia.
Il ragazzo sorrise, baciando quelle dita che passavano sulla sua pelle chiara.
- Certo che no, Tomlinson.- mentì, inarcando un sopracciglio.
Il castano annuì, passandosi la lingua sulle labbra e alzandosi di nuovo.
- Tornando al problema di prima, che facciamo?- si morse l’interno della guancia.
Harry si strinse nelle spalle, col sorriso che si faceva malizioso.
- Che c’è?- borbottò infine Louis, aggrottando la fronte.
- Nulla, è solo che la tua nudità è uno spettacolo stupendo.- ammiccò.
Louis rise, ricordandosi solo in quel momento di non avere niente addosso.
- Concentrati, dai.- lo riprese poi, infilandosi i boxer grigi che Harry aveva lanciato mezz’ora prima sul pavimento.
- Mettiti qualcosa che lo copra, come un maglione. Quello nero col collo alto che ti ho comprato poco fa andrebbe bene.- suggerì lui, mettendosi seduto sul letto.
- Un maglione? Con questo caldo?- sbuffò il ventenne.
- Non fa poi così caldo.- ribatté il più piccolo, col sorriso che non voleva lasciare le sue labbra.
Louis fece per dire che sì, invece, faceva caldo eccome anche se era già Novembre, ma venne fermato dalle gambe di Harry che si intrecciarono alla sua vita, trascinandolo tra le lenzuola impregnate del loro profumo.
- Ci penseremo dopo.- soffiò il riccio sul suo viso, provocando un sorriso su di esso.
- Amore, devo ancora farmi la barba e...-
- Come mi hai chiamato?- lo interruppe, incredulo.
Louis arrossì, abbassando gli occhi.
- Scusa, non volevo metterti in imbarazzo.- confabulò, incespicando sulle parole.
Harry sorrise, lasciandogli un bacio dolce sulla bocca.
- Non mi hai messo in imbarazzo, anzi, dovresti chiamarmi così più spesso.- mormorò, staccandosi da lui quel tanto che bastava per respirare.
- Come vuoi, amore.- sorrise, sdraiandosi accanto a lui.
- Potresti farlo anche in pubblico, non credi?- fece l’altro subito dopo, appoggiandosi alla sua spalla.
Louis lo prese tra le braccia, come per proteggerlo.
- Il mondo non è ancora pronto per noi, piccolo. Questo è il nostro piccolo segreto.- sospirò, accarezzandogli i capelli con rassegnazione.
- Lo dici ogni volta.- gli ricordò amaramente Harry, per poi iniziare a tastargli il corpo con le dita.
 
 
 
 
- Allora? E’ andato via?- domandò Harry, affacciandosi alla porta.
Louis sussultò, cercando nel riflesso dello specchio i suoi occhi verdi.
Annuì, passandosi di nuovo la mano sul collo.
- Per tua fortuna sì. Non riuscivo più a sopportare quella lana, accidenti.- rispose, lanciando un’occhiataccia al maglione appoggiato sul lavandino.
Il riccio sorrise, facendogli segno con la mano di seguirlo.
- Vieni, forza, che tra poco dobbiamo esibirci.- lo avvisò, e aveva già un piede nel corridoio quando Louis lo prese per un braccio, avvicinandolo a sé.
- Abbiamo ancora qualche minuto, no?- sussurrò, lisciandogli la giacca e spingendolo dentro una delle tante porte nere del bagno.
Harry si guardò attorno prima di chiuderla a chiave.
- Sì, ma facciamo in fretta. Potrebbe...- si morse il labbro con forza per soffocare un gemito, dovuto al bacino di Louis che, sbattendo contro il suo, lo invitava a stendersi contro la parete bianca.
- Potrebbe?- incalzò l’altro.
- Potrebbe arrivare...- riprese Harry, interrompendosi ancora quando il più grande fece scivolare una mano sul cavallo dei suoi pantaloni, muovendola appena.
- Paul, o altri manager.- ringhiò, mentre Louis gli slacciava la cintura e gli abbassava i jeans scuri con movimenti veloci e agili.
Era sempre così. Fare l’amore in albergo, lentamente, nascosti tra le pareti di una camera, lontano da tutto e da tutti; giocare coi loro sessi in uno sgabuzzino, in un camerino, in un bagno, tra un’intervista e l’altra, in modo veloce. E poi fare finta di niente, evitare di sfiorarsi, ignorare l’istinto di cercarsi con le mani e con lo sguardo, stringere i denti o le palpebre quando avrebbero voluto confessare tutto o piangere.
- Non ci troveranno, tranquillo.- assicurò Louis, leccandogli il lobo dell’orecchio, con le dita di una mano già pronte ad afferrare il suo membro e l’altro braccio che si teneva al muro, appoggiato vicino ai suoi ricci.
Harry inarcò lo schiena sotto quel tocco, baciando le labbra del più grande con foga e passione, quasi volesse divorarle.
E un quarto d’ora dopo erano sul palco, pronti a muoversi a ritmo e a recitare.
Presto sarebbero tornati nella loro stanza dell’hotel, si sarebbero chiusi dentro e si sarebbero donati l’uno all’altro.
Di nascosto, in silenzio.
Era il loro piccolo segreto, perché il mondo non era ancora pronto per loro.
 
 
 

-
 
 
 
 
 
 
 
 

 



















Fa-fa-fallin in looove.
Allora, belli (?), ho scritto questa os ‘sta notte verso l’una o le due perché non avevo sonno. Ho ripensato ai ‘Bambi Awards’ (voi li avete visti? Asdfg) e al maglione a collo alto di Lou... sì, insomma, alla mia mente bacata è venuta subito l’idea di un possibile succhiotto da parte di Harry, e quindi ta-dan, un piccolo sclero Larry :3
Lo so, sono da ricovero AHAHAH.
Nel caso ve lo stesse chiedendo, anche se non credo, la frase our little secret è presa da ‘they don’t know about us’ perché (a parte il fatto che mi sono innamorata di quella canzone) la trovo davvero adatta per descrivere la Larry.
Nel caso esistesse davvero, la Larry, e se non esiste amen.
Sì, beh, non so più che dirvi.
Spero piaccia a qualcuno, grazie davvero se sei arrivato a leggere fin qui, e se volessi lasciare una recensione te ne sarei grata c:

 

  
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