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Autore: BambolinaROssa    11/06/2007    2 recensioni
un gruppo di ragazzi scappati di casa, un furgoncino colorato, l'arizona, un gruppo di hippie, una ragazza scalza vestita di rosso, la libertà, la vita, i 17 anni...un avventura.
Genere: Romantico, Commedia, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ciao

eccomi qui, con una nuova storia appena sfornata. bè si, in realtà al posto di scrivere cavolate dovrei mettermi a studiare. ma sono famosa per la mia instabilità, e il mio rifiuto di applicarm a qualunque cosa non mi piaccia. quindi eccomi qui con una nuova storiella. ho grandi progetti per questa storia, se non sarà un emerita schifezza. sta a voi giudicare!!  la ragazza protagonista potete vederla come una sorta di io. bè in realtà tutti i miei personaggi sono molto vicini a me, ma questo è un pò più me degli altri!

come è nata questa idea? bè frugavo tra vecchie fotografie quando ne ho troata una delle montagne polverose dell'arizona, poi una di un vecchio furgoncino hippie con disegni e scritte, di una ragazza con i capelli mossi, bionda (mamma!!) seduta su un altalena a piedi scalzi. ecco. quindi non stupitevi se queste immagini ritorneranno nel procedere della storia. io parlo sempre per immagini. se mi date una foto, un disegno, io posso desciverci tutta una storia dietro! e così quando leggo qualcosa, o mi rimanda a delle immagini o non mi piace. vabbè finita il monologo riguardo me, vorrei dirvi che questa storia parla, o parlerà, di un gruppo di ragazzi hippie e del loro furgoncino colorato, in giro per i ritrovi dei figli dei fiori in giro per l'america. io sono fatta un pò così quindi l'idea mi piaceva molto. e a voi? leggete leggete!! e miraccomando, recensiteee!!! ok bimbi belli, vi lascio alla storia.

 

p.s mentre scivevo ascoltavo Going down in flames dei 3 doors down. se vi piace come genere musicale la consiglio mentre si legge ;) bacix

 

 

Vento.

Lo sento, che mi sferza il viso.

Libera.

Lo sono per davvero. Sono libera, senza pensieri.

Felice. Si, anche quello…finalmente felice.

Sorrido senza rendermene conto, stringendomi alla vita di Felipe.

Vento.

Ancora e ancora…lo sento nei capelli, sui vestiti con il suo profumo di libertà.

Corriamo verso un mondo ignoto, vivo, libero.

La moto s’inclina pericolosamente verso destra, facendo una curva. Mi aggrappò con più forza alle spalle di Fé. Poi in un momento di follia lascio andare la mano sfiorando la strada polverosa. Ma più velocemente ritorno ad aggrapparmi a Felipe, ridacchiando come una bambina. Lui si volta e sorride. Ma è un attimo. I suoi occhi di fuoco guizzano nei miei. Un lampo improvviso che mi riscalda il cuore. Ma…è gia scomparso, e lui si è voltato. Un'altra curva…mi stringo forte a lui, e appoggio la testa sulla sua schiena. Avverto il battito del suo cuore, forte, impetuoso. Com’è lui d’altronde. Non riesco a credere di averlo fatto, di essere qui.

Le immagini sfocate della notte prima sono come lampi di luce nella mia mente annebbiata. Ricordo il litigio con i miei genitori, i pianti, le urla, la porta che sbatte, io chiusa in camera a suonare la chitarra. E poi, i fari nel buio, il rombo della moto, il suo viso luminoso sotto la mia finestra. Lo zaino preparato in fretta, la fuga silenziosa dal balcone, e poi solo il rumore della moto nella notte. Chiudo gli occhi, sentendomi perfettamente  a mio agio, godendomi il vento e la corsa. Ma la moto si ferma bruscamente e i piedi di Felipe strusciano sul terreno sollevando una nube di polvere. Apro gli occhi, tossendo.

-Siamo arrivati piccola…-

Già il fatto che mi chiami piccola è sconvolgente, ma non è questo a fermarmi. Lui scende dalla moto e ride della mia espressione. Io rimango invece seduta a cavalcioni, impalata.

Spalanco gli occhi a quello che mi si presenta di fronte, perfettamente inebetita.

Lo splendore giallo, polveroso, caldo delle montagne dell’Arizona è disarmante. Scendo dalla moto, rimanendo sull’orlo della abisso, sporgendomi a guardare giù, verso le montagne. Rabbrividisco di piacere. E rido. Rido felice di questa meraviglia. Allargo le braccia come in un impulso ad abbracciare tutto. Dallo slancio rischio quasi di cadere giù se le mani di Felipe non accorressero in tempo  a salvarmi. Anche tra le sue braccia, avvertendo il suo respiro caldo sul collo, le sue mani bollenti sulla pancia a stringermi in un abbraccio affettuoso, non riesco a smettere di sorridere come un idiota. Mi slaccio dal suo abbraccio correndo e saltando. Io, piccolo puntino vestito di rosso, piccola insignificante figura che balla sulle montagne dell’Arizona, gettando la testa all’indietro e le braccia verso il cielo. Mi sento una bambina che ha appena scoperto il mondo. Viva finalmente, lontano dal torpore della vita ordinaria. Viva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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