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Autore: MiLiKa    11/06/2007    6 recensioni
“Qualcosa che non si fa per nessuno. E che si realizza... si realizza solo per se stessi. Parlo del Sogno. E se c'è un sogno a cui sacrificare se stessi... c'è anche un sogno che, simile a una tempesta, spazza via migliaia di altri sogni." 'ma è giusto annullare la propria esistenza?' la notte più lunga della vita di un militare. dedicata a tutti quelli che hanno seguito anche solo una delle mie fic^^ buone vacanze! Paring: Rizax??? (sorpresa)
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dentro:un ufficio buio,illuminato solo dalla luce di una lampada

Dentro:un ufficio buio,illuminato solo dalla luce di una lampada.

Fuori:una città avvolta dalla notte,pioggia battente sulle finestre.

 

Un profilo delineato dall’opaca luce della fiamma,un uomo seduto alla scrivania,gli occhi fissi su un foglio.

 

…e urla disperate come colonna sonora.

 

***

 

Lettera   dal   cielo
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


“Qualcosa che non si fa per nessuno.
E che si realizza... si realizza solo per se stessi.
Parlo del Sogno.

E se c'è un sogno a cui sacrificare se stessi... c'è anche
un sogno che, simile a una tempesta, spazza via migliaia di
altri sogni.

 

Ma se non si hanno più sogni per cui battersi?

Se non si ha più una ragione di vita?

Vale ancora la pena di vivere?

Oppure no?

 

Se tutto ciò su cui fai affidamento,tutto ciò in cui credi,d’un tratto svanisse,avresti il coraggio di andare avanti?

O la faresti finita annullando la tua esistenza?

 

Io mi sono trovata davanti a questa decisione.

Ogni giorno diventava troppo per me,ero sola,sola contro il mondo.

Continuavo a sentire il peso di una vita decisamente troppo grande per essere sorretta.

Passavo intere giornate a sperare in un tuo segno,in una tua lettera,in una tua telefonata…che non arrivava mai,che non sarebbe mai arrivata.

Io ti aspettavo…

 

…e ti aspetto ancora…

 

…aspettavo tue notizie,vagavo per i corridoi del quartier generale sperando di sentire anche solo una voce riguardante te.

Era davvero terribile passare tutte le notti senza la certezza che tu fossi ancora vivo,e il dubbio mi faceva male.

Forse ti stai chiedendo perché ti scrivo tutto ciò,dopo quello che ti ho fatto.

Perché mi manchi.

Mi rendo conto di quanto queste parole siano prive di sentimento per te,e la colpa di questi pensieri è solo ed esclusivamente mia.

Ti ho fatto soffrire,ti ho illuso e poi ti ho ignorato lasciandoti solo con una frase che rimbombava nel silenzio della stanza.

“io non provo niente per te,è stata solo un’avventura,io preferisco non mischiare il lavoro con la vita privata”

parole dette a testa bassa e con gli occhi umidi.

parole che non pensavo davvero.

Avevo paura di perdere la mia indipendenza,perché ogni volta che incrociavo le tue iridi il mio cuore perdeva un battito,mi sentivo sollevata…

…Felice.

E la prova di quello che dico,di quello che provavo,è in quella carrozzina.

 

 

Però pensavo di riuscire a resistere solo con le mie forze,fino a che non sei partito,per andare in mezzo alla forma di pazzia più pura degli uomini,nella distruzione,in guerra.

 

Ed allora capii che non potevo più vivere senza te.

 

Il sogno ci dà forza e ci tormenta,

 

Vivere con te,svegliarsi la mattina e vederti accanto a me…

Questo era il mio sogno.

TU  eri il mio sogno.

 

ci fa vivere e ci
uccide.

Vivevo solo per il tuo ritorno,per riuscire a dirti tutto ciò che mi tenevo dentro.

Soffrivo perché ogni giorno poteva essere l’ultimo per te.

E questa paura mi ha fatto capire.

 

E anche se ci abbandona, le sue ceneri rimangono sempre in
fondo al cuore...

 

Non ti dimenticherò mai.

 

...fino alla morte.

 

Ti amo.

 

 

                                                                                                               Riza

 

 

 

***

 

Piegò la lettera.

Una calda lacrima gli scivolò lungo la guancia.

Ricordava di aver pianto solo due volte da quando era un militare.

Ed era sempre a causa di Riza.

 

Si avvicinò alla carrozzina.

 

…ancora grida esasperate in sottofondo a quella giornata senza fine.

 

***

 

-sei sempre stata maledettamente orgogliosa…-

 

era di fronte ad una lapide di marmo,esattamente come ogni 23 febbraio.

 

-…sai,l’altro giorno ha raccolto dalla strada un cagnolino randagio e si è offerta di addestrarlo,ora lo sta rincorrendo con una pistola ad acqua…-

 

lo dice con un velo di tristezza nel sorriso,quel senso di nostalgia che lo prende ogni volta che si trova davanti a quell’incisione.

 

-papà! Black Hayate non mi vuole ascoltale!! Vieni ad aiutatimi!!!-

 

un sospiro.

Occhi ancora un po’ umidi.

 

-è proprio tua figlia,stesso gusto anche nei nomi.-

 

un altro sorriso,stavolta più ironico.

 

-Kain! Quel tuo stupido cane non lo sopporto più!!!-

 

-uee! Zio Jean è cattivo!! Ha detto che Black Hayate è stupido!!! Papà!!!!-

 

-ho capito,sto arrivando Elizabhet.-

 

ti togli gli occhiali,le lenti bagnate dalle lacrime.

Le asciughi.

 

-non ne sarebbe molto felice.-

 

una voce dietro di te ti distrae da vari pensieri.

 

-…di vederti piangere,intendo.-

 

il tenente dai capelli biondi lo guardava con rimprovero.

Non aveva mai notato quanto quei capelli gli ricordassero i fili d’oro di Riza.

 

-lo so,ma è più forte di me,non sono mai stato forte di carattere.-

 

i suoi occhi cerulei si addolciscono,ti capisce.

 

-dai,vieni dentro,tua figlia inizia a sparare al cane appena fa i bisogni sul muro!-

 

si allontana.

Tu ti inchini.

 

-la ringrazio sentitamente per il suo aiuto.-

 

lui ti guarda stranito.

 

-uff…quanto sei noioso! Ti ho già detto di darmi del tu,e comunque è il minimo che io possa fare per te.-

 

sorridi,un sorriso vero,senza essere coperto dal dolore.

Solo lui ci riesce.

 

-grazie.-

 

e lo segui.

 

 

 

La notte era buia,un soffio di vento interruppe il silenzio.

La luce che filtrava dalla finestra illuminava una lapide con un’incisione.

 

“Riza Hawkeye.

1977-2007

nella memoria dei suoi cari,

per l’eternità”

 

~Thank You~

 

 

Dedicate to: quel puccioso di Kain Fuery,questa è la prima fic dove sei protagonista ed è dedicata a te^^

La dedico anche a tutti quelli che hanno recensito,aperto o anche solo letto le prime 2 righe delle mie fiction,grazie sentitamente dal più profondo del mio cuoricino *me si inchina e ringrazia a testa bassa*

Note dell’autore: allora,quanti di voi avevano capito che era una RizaxFuery?

Solo una precisazione: il nome della figlia,Elizabhet,non è scelto a caso: nel manga numero 9  Riza veniva chiamata Elizabhet come nome in codice,ed in onore di questo Kain ha chiamato così la loro figlia.

Recensite,mi raccomando^^

P.S.

La poesia che accompagnava la fic l’ho trovata su internet e credo che lo scrittore sia molto famoso…se qualcuno di voi saprebbe dirmi come si chiama…mi sembrava giusto sottolineare che la poesia non fosse mia,e comunque non è utilizzata a scopo di lucro^^

 

P.S. del P.S. per Road (Nii-San)

Non importa,non sono affatto arrabbiata,anzi,apprezzo moltissimo tutto ciò che hai fatto per me.

Piuttosto sono io che dovrei scusarmi con te per averti stressato in questa ultima settimana e,che tu ci creda o no,un po’ mi dispiace di non aver potuto sentire tutto il cd dei Tokio Hotel….ti voglio bene^^

 

 

 

BY  apprendista Genio del Male   MiLiKa @_@

 

 

 

 

 

 

 

  
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