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Autore: Hopenill    23/11/2012    4 recensioni
"Dimmi che è tutto una bugia."
"Scusa." ripetè.
"No, vaffanculo!"
Il ragazzo si guardò nervosamente le scarpe senza ribattere.
"Ah, è così dunque? Tutto quello che abbiamo passato e tu te ne vai così. I miei complimenti! Si, hai infranto tutto quello in cui credevo.
Ti ho amato e ti amo tutt'ora. Ma dimmi, come ho potuto essere così stupida. Mi sono sempre fidata, ti ho sempre lasciato lo spazio che volevi.
Ho sbagliato qualcosa? No! Ho fatto tutto quello che una ragazza fa per il proprio fidanzato. Mi hai tremendamente deluso."
"Addio." sussurrò lui, alzandosi e lasciandola lì.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A tutti coloro col cuore spezzato e a Giulia, perchè è la persona più forte che io conosca.

Il sole splendeva alto nel cielo in quella giornata di Settembre e un dolce venticello rinfrescava l'aria.
Il centro di Londra era affollato come sempre ed Alice non sapeva cosa il destino aveva in serbo per lei.
Passeggiava tranquillamente quando, attirata da un vocio allegro, si girò.
Il cuore iniziò a martellarle forte nel petto e il respiro si fece sempre più pesante.
"Non è possibile" sussurrò, portando una mano alla bocca.
"Non può essere lui" si ripetè.
Socchiuse leggermente gli occhi cercando di individuare meglio il volto e via via la sua immagine divenne più nitida. 
Si rigirò di scatto e inziò a camminare velocemente nella direzione opposta.
Non doveva guardarlo, non doveva più pensare a lui. Mai più.
'Ma che ci faceva lì? Non era.. Alice, smettila!' si diede uno schiaffo leggero sulla guancia 'ritorna in te!'
"Tutto bene?" domandò una voce alle sue spalle.
"Si si, grazie."
"Sicura, Alice?"
La ragazza si voltò di scatto.
Era lui, in carne ed ossa.
"Louis" rispose freddamente riprendendosi "credo che ormai non dovresti più interessarti di come sto."
"Perchè?" domandò, giocherellando con il bottone della camicia in jeans.
I nervi di Alice ribollivano e pensò più volte, in quella frazione di secondi, di prenderlo volentieri a schiaffi.
Respirò con calma e decise di lasciarlo lì.
"Lascia perdere. Ciao."
Il ragazzo afferrò velocemente il suo polso. "Aspetta, ho bisogno di parlarti."
"Parlarmi?" la voce di Alice si era alzata di un tono "Tu? Ma per favore, finiamola qua che è meglio per entrambi." Le lacrime le pizzicavano violentemente gli occhi.
"Si." Louis prese un gran respiro "Ti chiedo solo questo. Ci prendiamo un caffè in centro e parliamo."
Alice si girò così velocemente che la mano di Louis ricadde sul suo corpo. I suoi occhi azzurri erano arrossati dalla rabbia.
"E di cosa vorresti parlare? Sentiamo!"
Il ragazzo si avvicinò cauto alla rossa e le sussurò piano sulle labbra "Di te, di me. Di noi. Di quello che eravamo e che vorrei ritornare ad essere."
I due si fissarrono intensamente per alcuni secondi.
"Va bene. Una sola possibilità. Attento a non sprecarla, però."
Il sorriso spuntò sulle labbra di lui. "Perfetto! Allora, che aspettiamo? Andiamo!"
Si diressero verso una caffetteria e si accomodarono a un tavolino che dava direttamente sulla piazza.
Alice si aggiustò i ribelli capelli rossi e mescolò piano il suo cappuccino.
"Avanti. Parla." lo incitò.
Louis diresse lo sguardo verso un punto a caso.
"Ricordi quella volta che..
 
"Ti prego Catherine, fallo tu al posto mio." Gli occhi azzurri intenso di Alice guardavano con paura la sua migliore amica. "Giuro, sarò in debito con te ma ora vai. Per favore."
La ragazza sorrise e con fermezza annuì. 
Si diresse a passi decisi verso Louis. Battè all'incirca tre volte l'indice sulla sua spalla.
"Devo parlarti" disse con fermezza.
"Dimmi" rispose lui sorpreso.
"Hai presente Alice?" il ragazzo annuì "Ha una cotta per te e, non avendo il coraggio di dirtelo, ha chiesto a me di farlo e quindi.. eccomi qui!" sorrise, concludendo.
Louis la guardò sorpreso e divertito.
"Dunque?" insistè Catherine.
Si scostò un attimo per poter guardare meglio Alice che era qualche metro più in là rispetto ai due. I loro sguardi si intercettarono ed entrambi arrossirono violentemente.
"Dunque mi piace."
Catherine si girò verso l'amica, alzando il pollice e facendola esultare di gioia.
 
"Non ci credo ancora adesso. Eri stata davvero timida, no?" rise fra sè, sorseggiando un po' del suo caffè amaro.
"Già." rispose Alice, stringendo fra le mani la tazza.
"E da lì è cominciato tutto."
La ragazza annuì, persa fra i ricordi.
"Oppure..
 
"Che film hai detto che dovremmo guardare?" chiese Louis, spingendo verso di sè la ragazza.
"Uno di azione credo, ma non ne sono sicura." rispose, perdendosi nei suoi occhi limpidi.
Il ragazzo strofinò il naso su quello di lei. "Ci sediamo vicini, vero?"
"Certo, ma ora muoviamoci. Catherine ci starà aspettando insieme a tutti gli altri!"
Giunti a destinazione si accomodarono meglio sul divano.
"Sei bellissima." le sussurrò, impedendole di guardare la televisione.
Alice arrossì, cercando di sostenere il suo sguardo.
Entrambi avvicinarono il viso.
I loro respiri accarezzavano le loro labbra e le fissarono avidamente.
"Ho voglia di baciarti."
"Fallo."
Appoggiò delicatamente la sua bocca su quella di lei lasciandole un dolce bacio.
 
"Il nostro primo bacio." sussurrò Alice.
"Ricordo ancora il tuo profumo."
La ragazza bevve un sorso del cappuccino bollente, scottandosi la lingua. 'Almeno mi calma un po'.'
Louis appoggiò la mano sulla sua ed Alice rabbrividì al contatto.
"Togli la mano, per favore."
La sua presa si fece ancora più salda.
"E quando..
 
"Dai, muoviti!" Sorrise Louis raggiante.
"Aspettami, non corro così velocemente!"
"Manca pochissimo, ancora qualche metro e ci siamo."
"Dimmi perchè ti ho accontentato."
La fragorosa risata del ragazzo si sparse per tutta la strada.
"Guarda che non sto scherzando, me lo sto chiedendo davvero!"
Louis si arrestò di colpo ed Alice andò a sbattere contro la sua schiena.
Cadde rumorosamente per terra.
"Che ci fai lì sotto?" domandò lui, abbozzando un sorriso e porgendodli la mano.
"Volevo chiedermi cosa vedono le persone basse.. ma secondo te? Sono caduta, idiota." rispose lei, afferandola ed alzandosi.
"Ecco cosa volevo farti vedere." indicò uno scatolone.
Entrambi si avvicinarono. Louis lo aprì piano e Alice rise.
"Ma è tenerissimo."
"L'ho trovato ieri sera per caso."
Il muso del riccio fece capolino dallo scatolone in cui si trovava, cercando di uscirne sebbene avesse una zampa rotta.
"Sei stato davvero fortunato piccolino, se non ci fosse stato lui saresti tutto solo soletto." disse Alice, sfiorando un aculeo.
 
"Morì pochi giorni dopo." commentò tristemente lei.
"Purtroppo si. Gran brutta perdita."
Entrambi annuirono.
Le loro mani erano ancore salde e Alice, ricordandosene, la scostò piano e se la portò al petto.
"Non credo sia il caso." rispose dopo il gesto.
"Va bene. Hai presente quella volta che..
 
Un suono al campanello.
"Vado io!" chiarì Alice, precipitandosi alla porta. "Louis?" domandò sorpresa.
"Ti muovi o fai finta? E' da 10 minuti che ti aspetto fuori. Gli altri ci stanno già aspettando al solito parchetto."
"Ma io sono pronta!"
"E allora!" 
Entrambi risero forte, prendendosi per mano e incamminandosi chiacchierando allegramente.
"Foto!" urlò Catherine, cogliendoli di sorpresa.
"Almeno lasciaci mettere in posa." esordì Louis, coprendosi con il braccio.
"Non sarebbe spontanea ma ok. Dite cheese" 
Il ragazzo prese fra le sue braccia Alice, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Semplicemente lo amava, senza come o senza perchè. 
Come se ogni suo abbraccio fosse l'essenziale per poter andare avanti. Un incastro perfetto delle loro anime.
"Non lasciarmi." sussurrò, lasciando che il flash immortalasse quel momento.
"Mai."
 
"Erano solo parole." commentò acida Alice, incastrando i suoi occhi con quelli di Louis.
"Io ci credevo, e ci credo ancora adesso."
"Ti prego, non farmi ridere. Sbaglio o sei stato tu a lasciarmi?"
"Non l'ho fatto di mia spontanea volontà, sono stato costretto."
Alice si zittì. 'Costretto? Ma come?'
"Mi ricordo bene cosa successe quel giorno..
 
"Ho bisogno di parlarti. Ora."
"Certo."
Arrivarono silenziosi alla loro panchina. 
Si sedettero e Louis, dopo un lungo respiro, iniziò a parlare.
"Devo andarmene."
"In vacanza intendi?" sorrise Alice.
"No. Vado in Finlandia."
"Ma sei tornato qualche giorno fa da lì. Perchè devi ripartire?"
"Ho conosciuto un'altra."
Piccole gocce salate invasero gli occhi di lei.
"Ho capito male."
"Scusa."
"Dimmi che è tutto una bugia."
"Scusa." ripetè.
"No, vaffanculo!"
Il ragazzo si guardò nervosamente le scarpe senza ribattere.
"Ah, è così dunque? Tutto quello che abbiamo passato e tu te ne vai così. I miei complimenti! Si, hai infranto tutto quello in cui credevo. 
Ti ho amato e ti amo tutt'ora. Ma dimmi, come ho potuto essere così stupida. Mi sono sempre fidata, ti ho sempre lasciato lo spazio che volevi.
Ho sbagliato qualcosa? No! Ho fatto tutto quello che una ragazza fa per il proprio fidanzato. Mi hai tremendamente deluso."
"Addio." sussurrò lui, alzandosi e lasciandola lì.
 
"Credo di non aver mai odiato una persona così tanto in vita mia." commentò Alice, sentendo nuovamente quel peso nel cuore che da qualche anno la seguiva dappertutto.
"L'ho fatto per noi. credimi, non ti avrei mai abbandonato se fosse stato per me."
"Per noi? Farsi un'altra mentre sei ancora fidanzato con me vuol dire farlo per noi? Sei davvero ripugnante."
"Cosa volevi facessi? Mentirti spudoratamente? Ho deciso di dirti tutta la verità perchè, dannazione!, ti amo ancora Alice. Non ho mai smesso di pensare a te e ora ti voglio. Ti voglio da 7 fottutissimi anni.
Non ho smesso nemmeno un minuto di pensare a te. Sono qui, a chiedere il tuo perdono. Ti ho notato là in mezzo, nella piazza, e credevo fosse un miraggio.
Mio dio, sei sempre così bellissima e il mio amore per te si è fatto risentire più forte che mai. 
Ho bisogno di te, e tu di me, ne sono certo. E allora perchè perdersi nuovamente? Sono qui, non serve nient'altro. Giusto?"
Ormai le lacrime rigavano il bel volto di Alice. Quel macigno era scomparso.
Louis l'amava. Amava lei, non quella finlandese. 'E' tornato per me' si ripetè più volte sconvolgendo il suo sistema nervoso e cardiaco.
Il suo peso sul cuore scomparve immediamente. Ora sapeva cosa fare. Era così dannatamente chiaro, perchè non ci aveva pensato prima.
Le sue labbra si riempirono in un gran sorriso.
"Allora? Hai deciso?" domandò speranzoso Louis, afferrando forte la sua mano.
"Si." pronunciò lentamente Alice.
"Dunque?"
"Ti ho amato Louis e non ho mai più avuto nessuno dopo di te. Mi hai spezzato il cuore ma sei comunque tornato, facendomi riaffiorare bei ricordi e riempendo alcune lacune importanti.
Ed ora sono più sicura che mai con l'affermarti che è finita.
Caspita, è dannatamente finita. Ora sono libera. Libera di poter amare qualcuno che mi apprezza davvero e di vivere finalmente la mia vita.
Se davvero mi avessi amato non saresti neanche partito eppure sei stato in Finlandia per ben 7 anni. Se davvero avessi amato me non saresti andato per stare con lei.
Ti ringrazio con tutto cuore di questa chiacchierata, ne avevo davvero bisogno.
Addio."
Gli diede un ultimo bacio sulla fronte e se ne andò, lasciandolo lì.
Ora Alice Perinkle avrebbe vissuto finalmente la sua vita.
Da quel momento avrebbe assaporato la vera felicità.
 
 
 
CHARLIEEEEEEEEEEE WAKE UPPPPPPPP!
Son tornata. Avevo quest'idea in mente da un po' e sono riuscita a scriverla in un giorno intero.
Spero di non aver deluso nessuno col finale, ma è tratto da una storia vera. E poi si sa che il lieto fine è così scontato. u.u
Se vi piace recensite, voglio sapere i vostri commenti a riguardo.
A presto, vostra Hope. :)
  
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