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Autore: DarkButterfly    11/06/2007    6 recensioni
E se Edward reincontrasse Bella, quando è troppo tardi? Come vedete ho messo OOC, ho tentato di evitarlo, ma lo inserisco per sicurezza. Vi prego di essere clementi è la prima fan fiction che pubblico...
Genere: Triste, Malinconico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Caro Diario,

Non ho mai avuto una bella calligrafia, ma in questi giorni, le mie stanche mani, tremano più del solito.

Forse è davvero giunta la fine, sta giungendo in questo momento, e questi sono i miei ultimi giorni, le mie ultime ore.

Quanto vorrei che quel giorno fosse andata diversamente, forse, se non fosse andata così, ora, qui accanto a me ci sarebbe lui. Oh Edwar, non ho mai smesso di amarti. Ora vorrei essere giovane, come il giorno che ci siamo lasciati, e vorrei che tu fossi qui accanto a me, rammenti quel giorno, Edward?

…La sveglia suonò in anticipo quel giorno e io mi rigirai nel letto mugolando assonnata, lui era steso accanto a me, rise (quanto mi piaceva sentire quella risata così melodica), e mi regalò uno di quei sorrisi sghembi che mi avevano fatto innamorare.

Mi stiracchiai, e feci per alzarmi, ma lui mi bloccò, mi cinse la vita con le braccia, e mi costrinse a voltarmi, sorrise nuovamente e mi diede un delicato bacio sulle labbra. Come sempre arrossii, lui sorrise ancora e mi guardò con i suoi meravigliosi occhi, che quel giorno avevano lo stesso colore del miele, avvicinò le sue labbra fredde e marmoree al mio orecchio e sussurrò << Sei così bella quando arrossisci. >>

Arrossii ancora di più, e mi affrettai a sparire in bagno per vestirmi.

Ero tremendamente indecisa su che vestito indossare, era primavera, e non faceva freddo, quindi optai per la camicia blu con lo scollo a V che a lui piaceva tanto, e un paio di jeans logori e scoloriti. Mi lavai accuratamente i denti e uscii, non avevo voglia di fare colazione.

Edward mi guardò, ed elogiò la mia bellezza, benché io non credessi di essere così attraente come mi assicurava lui, dopo di che mi chiese cosa mi andava di fare quel giorno. Nessuno dei due aveva un’idea precisa, ma alla fine fu lui, a decidere di condurmi nella stessa radura in cui eravamo andati il giorno del ballo di primavera.

Anche quel giorno la radura era piena di fiori viola, gialli e bianchi.

In lontananza si sentiva ancora il rumore del ruscello, mi ricordai, quella era la prima volta che lo avevo visto nella piena luce del sole, ma quel giorno, c’erano le nuvole.

Rimanemmo a lungo stesi nel prato, tenendoci la mano e intrecciando le dita. Ma non dicevamo niente, per non distruggere quell’ atmosfera d’intesa che si era creata attorno a noi.

Ma, alla fine fui io a rompere il silenzio << Edward, perché non vuoi??? >>

Lui mi guardò incuriosito, come se non sapesse di cosa stessi parlando << Cosa non voglio???>>

Io lo guardai, mentre i miei occhi lo imploravano << Lo sai… >>

Il suo volto si oscurò, evidentemente aveva capito << Non voglio farti soffrire… >>

Io iniziai a piangere silenziosamente << Mi farebbe soffrire di più vivere senza di te… >>

Lui si avvicinò a me, e mi sussurrò dolcemente << Io ci sarò sempre per te… >>

Io lo guardai furiosa << Ora sono giovane, ma quando comincerò ad invecchiare?!?!?! Non mi vorrai più, ed io sarò sola, ancora una volta!! Ora è facile parlare! >>

La sua espressione era diventata improvvisamente glaciale << Magari per quella volta, non mi amerai più… >>

Inorridivo al solo pensiero << Non dirlo neanche per scherzo, Edward, ti prego, ti amo… >>

Lui mi guardò, era visibilmente arrabbiato << E’ proprio perché ti amo anch’io, che non ti permetto di diventare come me… >>

Lacrime amare e furiose iniziarono a scorrere copiosamente lungo le mie guance << Se è così, forse significa che non mi ami così tanto… >> Sibilai.

Edward mi strinse nuovamente la mano, ma io mi ritrassi, e feci per andarmene, lui non tentò di fermarmi, ma, prima che potessi salire sul pick up, mi afferrò per i polsi, e mi baciò.

Non so come descrivere questo bacio: passionale, disperato, innamorato, ferito, o forse bastava una sola parola, ma io volevo convincermi che non era quella. Ma lo era, era il nostro disperato, inesorabile, ultimo bacio. Lui mi guardò era ferito, lo sentivo, poi mormorò << Quando ripenserai a me, ricordati di questo, nonostante tutto ti amo… >>

Poi sparì, e l’ultima cosa che sentii di lui, era la scia di profumo, che il vento, non aveva ancora portato via…

…E ora, sento tutto così vivido, ora capisco,ti ho sempre odiato per non avermi resa tua per sempre, ma ora che ci penso, quel “ per sempre”e mi fa paura, l’eternità, è una cosa che non potrei affrontare con o senza di te, ti prego perdonami, perdonami per tutto ciò che ho fatto, e ora, ora che sono pentita, è troppo tardi, non sarei dovuta tornare a Phoenix quel maledetto giorno, avrei dovuto aspettare. Se ci fossimo chiariti, ora ti avrei visto un ultima volta, se mai leggerai queste parole Edward, sappi che ti a

La parola rimase incompleta, la penna cade dalla mano dell’anziana donna, poco dopo cadde anche lei, e la morte, lenta, dolorosa ed inesorabile, la portò via con sé…

Poco lontano da lì, un ragazzo dai capelli ramati e dagli occhi color miele era seduto in un parco, all’ombra di un albero, curandosi che i raggi del sole non sfiorassero la sua pelle gelida e candida, si trovava vicino all’appartamento di Bella, e, nello stesso istante in cui lei esalò il suo ultimo respiro, il vampiro, sentì che dentro di lui qualcosa si era spezzato, e non avrebbe mai potuto ricomporlo.

Istintivamente pensò a Bella, e si precipitò alla ricerca della sua casa, sapeva dove abitava, ma in tutti quegli anni, non aveva mai avuto il coraggio di andare a trovarla, do farle sapere che c’era ancora, e ora, era giunto il tempo.

L’appartamento era buio, salvo per la luce della scrivania, da un piccolo stereo portatile uscivano melodie classiche.

E fu proprio ai piedi della scrivania, che Edward rinvenne il cadavere di Bella, non era come se la ricordava, ora era vecchia, aveva il viso solcato da rughe profonde, i capelli canuti ed era ancora più magra di quando si erano conosciuti, soltanto gli occhi ancora luminosi dimostravano che era ancora la stessa Bella di tanti anni prima.

Edward si sedette accanto al cadavere e pianse. Sì, pianse, pianse lacrime vere, umane, lacrime sincere, di dolore, amarezza e pentimento.

Mormorò accanto all’orecchio della donna << Bella, mi dispiace, è stata soltanto colpa mia, forse avrei dovuto farlo, ma avevo paura di ferirti, e ora, soffro, soffro più di quanto abbia mai sofferto in tutta la mia vita, non potrò mai più spiarti durante la notte, ascoltare i tuo dolci sussurri, non potrò mai più sentirmi…così, come mi facevi sentire tu…non potrò mai più sentirmi…vivo >>

Chiuse gli occhi e ricacciò indietro le lacrime, e inizio a cantarle dolcemente all’orecchio la ninna nanna che aveva composto per lei.

E in quel momento, sentì qualcosa, un calore che lo avvolgeva e poi, gli sembrò di sentire la voce di Bella, la sua Bella, che gli sussurrava all’orecchio << Ti prometto che starò con te per sempre >>

Poi il calore svanì, e capì che in quella stanza, con lui c’era solo il corpo di Bella, il suo “involucro”, l’anima era spirata verso posti migliori, guardò la luna e sospirò << Sì, Bella, Per sempre >>

Prese la penna da terra e guardò quella frase che Bella non avrebbe mai completato, e scrisse…

Bella, sto scrivendo su queste pagine, che, mi rendo conto, non potrai mai leggere, ma, io scrivo in ogni caso, nella speranza che almeno parte dei miei sentimenti resti su questa carta, e quindi dimostri l’amore che mi legava a te.

Certamente ricordo quel giorno, lo ricordo come il più brutto della mia vita, non ci credo ancora, che quello è stato davvero il nostro ultimo bacio.

Forse ho capito che la vita non ha senso senza di te, Bella. Ma me ne sono accorto troppo tardi, e ora non c’è più maniera per rimediare. Spero soltanto che il tempo riesca a lenire le mie ferite.

Perché non hai cercato un altro uomo, Bella? Forse se l’avessi fatto ti avrei lasciata in pace, e invece, mi hai fatto impazzire, ogni volta che ti osservavo, avevo l’irrefrenabile desiderio di sfiorare le tue labbra e di dirti tutto, ma non l’ho fatto. Perché sono solo un vigliacco.

Sappi solo che nel profondo del mio cuore non ho mai smesso di amarti, perché, tu, eri, sei, e sarai sempre tutto per me.

Tuo

Edward

  
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