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Autore: shannonanimalleto    24/11/2012    0 recensioni
Piccola one-shot scritta per onorare come ogni anno l'unico uomo che abbia mai amato in vita mia e che ancora riesce a rendermi felice. Sono due pov, uno di Freddie e uno di Brian. Spero solo possa piacere a chi legge... E' scritta con il cuore, anche se davvero non so come sia venuta fuori xd
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Brian May, Freddie Mercury, John Deacon, Roger Taylor
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Pov Freddie

Nevica da ore ormai e l'unica cosa che riesco a fare è starmene chiuso in camera, a letto, a poltritre. Siamo in pausa, finalmente, dopo tanto tempo e l'unica cosa che voglio è dormire. L'unico problema al mio intento, sono gli altri che mi sono trascinato dietro e che a quanto pare non hanno la minima voglia di restare in silenzio. Silenzio che mi lacera l'anima da mesi ormai. Avrei voglia di urlare. Eppure non posso o chi mi ama diventerebbe sordo. Sono sicuro che tra poco arriverà Brian e che mi tirerà giù dal letto. Eccolo in effetti, puntuale mentre bussa alla mia porta. Entra ancora prima di un mio piccolo cenno, con la sua chioma riccia, tra la quale più di una volta ho incastrato le mie mani. << Ah ma allora sei sveglio. Roger ed io iniziavamo a temere che ci avessi lasciato, mentre Deaky e Jim insistevano su una tua possibile fuga >> Brian entra in camera con il suo solito buon umore e un vassoio pieno di leccornie che poggia su un mobile vicino al mio letto. << In verità credo che mi darò alla fuga, per stare lontano da voi >> e intanto però prendo un muffin e una tazza di caffè in segno di resa. Brian mi imita << Si lo supponevo - sorride divertito - ma siamo in vacanza quindi potresti anche togliere il muso e vestirti. Oggi si va a sciare e TU vieni con noi >>. Mi alzo dal letto e spalanco le tende pesanti, ancora questo peso che mi grava sul cuore. Dovrebbero fuggire via, da me, prima che lo facciano per questo male che mi lacera dentro. Mi giro e stampo sul viso un ghigno divertito, tento, almeno spero, di celare la paura << In realtà io sono venuto qui per fuggire da voi e rilassarmi >> e lancio a Brian uno dei miei soliti sguardi mentre lui inizia a ridere. Ma prima che possa rispondermi a tono fanno capolino John e Roger. << Allora Brian quanto ti ci vuole a rapirlo e a portarlo giù? >> Brian si volta divertito << Aspettavo giusto voi >> e insieme mi trascinano fuori in giardino, mentre Jim ha già finito il quarto pupazzo di neve dei Queen. Sono la mia famiglia, gli voglio così bene e in fondo forse l'unica cosa di cui avevo bisogno non era evadere da tutti, ma solo dal resto del mondo e rifugiarmi qui a Montreux con l'uomo che amo e i fratelli che non ho mai avuto. La domanda ora è solo quella, che ormai da mesi mi ronza in testa e che non mi ha dato pace nè giorno nè notte. Prendo il coraggio a quattro mani. Adesso. Gli e lo dirò adesso. Sto per parlare quando... << Hey Freddie - li guardo mentre sono tutti e quattro abbracciati - we still love you >> una lacrima mi riga il volto e imprimo questa immagine nella mia testa. Un'altra fotografia, un'altra istantanea di momento felice. Forse rimanderò a cena.

Pov Brian

L'aria è fredda questa mattina, probabilmente riprenderà a nevicare. Mi infilo una vestaglia pesante e scendo in cucina a prepararmi qualcosa da mangiare, ieri sera sono arrivato così tardi e stanco che non ho neanche cenato. Sto per tagliare una ciambella, quando un rumore in veranda attira la mia attenzione. Mi avvicino lentamente, cercando di far meno rumore possibile e intanto raccolgo una mazza da baseball, dimenticata chissà quando. Qualcuno è seduto fuori in veranda, nella vecchia poltrona a dondolo di Freddie. Strano. Non credevo che qualcuno venisse ancora qui, non dopo tutto questo tempo. Apro la porta finestra, pronto a fronteggiare l'intruso quando << DEAKY >>. John si alza di scatto, lo avrò spaventato, mentre la mazza cade per terra. << Brian, quanto... Tempo - completiamo insieme >> ci fissiamo per istanti che sembrano infiniti, indecisi sul da farsi. Alla fine John poggia la sua tazza di cioccolato sul davanzale e mi... Abbraccia. Ci stringiamo forte, un pò perchè non ci vediamo da tanto e un pò perchè questo è meglio che parlare. Qualcos'altro però ci fa scattare, una sacca da viaggio che precipita al suolo mentre Roger ci viene incontro a grandi passi con il suo solito sorriso. << Ma allora è qui che vi stavate rifugiando! E io che speravo di starmene un pò da solo >> si unisce anche lui al nostro abbraccio e sembrano passare anni prima che uno di noi riprenda a parlare. E' John a romprere il silenzio << Io sono arrivato questa mattina presto, ma non sapevo che ci fosse anche Brian - mi fissa truce - e a proposito mi devi un cuore nuovo per lo spavento di poco fà >> sorrido divertito << Perdonami, sono arrivato questa notte e quando ho sentito dei rumori non credevo fossi tu. Non veniamo in questa casa da >> ma è Roger a finire la frase << 21 anni >>. Ci rattristiamo subito. << Preparo il caffè >> Deaky si allontana in cucina e Roger sala a disfare i bagagli mentre io rimango lì a fissare il giardino, prima di tornare in camera a vestirmi. Ora che è giorno riesco a vedere meglio questa casa. Non è cambiato nulla in questo posto che sa di lui. L'ha arredata personalmente in tutto e per tutto e quando è morto io, John e Roger l'abbiamo acquistata. Nessuno di noi c'era, però, più tornato. Mi appoggio allo stipite della mia porta, di fronte a me la sua camera, la porta ancora chiusa, come voleva lui. Sento ancora la sua risata, ricordo ancora i suoi scherzi e << Brian tutto ok? >> Roger mi riporta alla realtà. << Si. Mi cambio e scendiamo >>. Faccio in fretta e poi io e Rog facciamo a gara giù per le scale, siamo ancora due ragazzini. Torniamo fuori in veranda in cerca di John e la sorpresa e lo stupore mi prendono per la gola ed è Roger a rompere il silenzio, << Oh Deaky no. Io non sono così grasso >> ma John ride felice << Ti piacerebbe Rog >> e gli tira una palla di neve. Scendiamo entrambi in giardino e intanto facciamo attenzione a non rovinare i 4 pupazzi di neve formato Queen. Ci manchi Freddie, nonostante siano passati 21 anni, sei sempre nei miei pensieri e anche in quelli di Rog e John. Alzo gli occhi verso la tua finestra. Stupore. << Ragazzi. Hey ragazzi >> entrambi si fermano stupiti << Cosa c'è Brian? >> Deaky sembra preoccupato. << Credo di aver visto qualcosa. Nella stanza di Freddie >> Roger guarda John perplesso << Qualcosa? >> li guardo un istante prima di concentrarmi di nuovo su quella finestra << Qualcuno >>. Ci guardiamo un momento, poi Roger prende le 3 tazze di caffè, che avevamo dimenticato sul davanzale, ed esclama << A Freddie, che è sempre con noi >> << A Freddie>> ci uniamo io e John. E intanto guardiamo ancora verso la sua finestra. Freddie c'è, è ancora con noi, qui con noi e se potesse dire qualcosa, sono certo che direbbe << Fanculo tutto. Beviamoci una birra >>.


Nota autrice:
Questa storia è arrivata così, un pò per caso. Volevo scrivere qualcosa per commemorare la sua morte. Ma non credevo sarebbe venuta fuori così. Tendo sempre al melodrammatico, poi dopo aver visto martedì il concerto in Ungheria ero ancora più depressa. Alla fine però Venerdì mattina mi sono alzata e ho visto il viso di Freddie che sorrideva. Così ho deciso di scrivere qualcosa di leggermente meno drammatico. L'ultima frase è un pò la mia interpretazione a come Freddie reagisce ogni volta che qualcuno sta male per lui. Penso che preferirebbe essere ricordato con un sorriso, più che con delle lacrime. Ma è sempre difficile non commuoversi. E bon, spero vi sia piaciuta ugualmente... 
  
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