Da un grande potere derivano grandi
responsabilità...
Un placido silenzio avvolgeva i corridoi della Dalton in una tiepida notte
d'inizio primavera. Tutti gli Usignoli occupavano i propri posti letto nei
dormitori. Sebastian Smythe dormiva avvolto semplicemente nel leggero tessuto
del lenzuolo, la fronte imperlata di sudore, e gli occhi verdi serrati persi
nei meandri dei suoi sogni. Neanche il sonno riusciva a togliere dal suo bel
viso quell'espressione beffarda e maliziosa, l'ombra della sua personalità
traspariva anche nel più profondo riposo. L'incoscienza dei sogni non permise
né a lui né al suo compagno di stanza Thad di notare
due grandi occhi spiarli dalla piccola finestra proprio sopra al letto di
Sebastian.
La figura fuori dalla finestra iniziò a picchiettare l’unghia contro il
vetro sperando di riuscire ad attirare l'attenzione del ragazzo, senza però
esiti positivi. Altri tentativi si rivelarono inutili. Proprio mentre stava
pensando di andarsene notò che la finestra non era completamente chiusa così
riuscì ad entrare nella stanza senza troppa fatica. Con l'agilità che
l'esperienza aveva affinato scavalcò il letto di Sebastian e con passo felpato
prese a camminare per la stanza. Cosa fare? Abbandonare? Tornare a casa?
Arrendersi non era mai stata un'opzione che la sua natura gli aveva
concesso, figurarsi adesso che la natura gli aveva affidato un potere così
importante. Ma il coraggio con cui negli ultimi tempi affrontava quello che il
destino gli aveva riservato, in quella situazione gli venne a mancare. Si
sedette ai bordi del letto del ragazzo, era troppo tardi per tirarsi indietro.
Gli sfiorò il ventre fino ad arrivare alla sua spalla, l'afferrò e cominciò a
scuoterlo con forza per svegliarlo. "Sebastian, svegliati!" gli
sussurrò con decisione nell'orecchio. Il ragazzo aprì gli occhi, strappato dal
suo mondo onirico, confuso e sorpreso di vederlo lì.
"Blaine! Dannazione che diavolo ci fai qui?" era abbastanza
sveglio per ringhiare contro il ragazzo.
"Sssh piano o sveglierai Thad!"
Blaine gli mise l'indice sulle labbra "Devo parlarti!"
"E non potevi farlo domani mattina? Cavolo sono le tre di notte!"
sussurrò l'altro accigliato scostando duramente il dito del ragazzo.
"Non riuscivo ad aspettare. Ti prego dammi solo cinque minuti. Devo
dirti una cosa importante!"
"Fossi almeno venuto per fare del sesso sfrenato ti avrei accolto a
braccia aperte! Ma anche se sei venuto solo per parlare, ti ascolto!"
disse Smythe mettendosi a sedere di fianco a Blaine.
"Bè non è una cosa semplice da dire. Sai
io non sono più il Blaine che hai conosciuto qualche mese fa quando sono venuto
ad invitarvi alla prima di West Side story..." iniziò Blaine mentre
attorcigliava tra le dita un lembo di lenzuolo.
"Oh mio dio! Non vorrai mica dirmi che
hai scoperto di essere eterosessuale?!" lo interruppe uno sconvolto
Sebastian.
"No no, niente del genere. Ma il mio è un
cambiamento ancora più radicale, qualcosa che ha cambiato la mia natura
capisci?"
"Ehm stai pensando di cambiare sesso? Scusami
ma non ti seguo Blaine"
"Non esiste un modo per dirtelo."
sancì il ragazzo abbandonando il lenzuolo che stava martoriando iniziando a
torturare un lembo del pigiama di Sebastian. "Allora sarò diretto,
Sebastian io sono un supereroe!"
Sebastian rimase per qualche secondo in
silenzio, indeciso su quale reazione avere. Guardò gli enormi occhi di Blaine
fissarlo in attesa di una risposta che non riusciva a dargli. L'unica soluzione
che trovò fu abbandonarsi alla sua natura, così prese a ridere senza nemmeno
preoccuparsi di svegliare il suo compagno.
"Tu Blaine Anderson, mister capelli
ingellati e papillon saresti un supereroe?" disse tra le risate.
"Sto dicendo la verità! Ho dei
superpoteri!" insisté Blaine accigliato.
"Stai cercando di fare uno di quei giochini erotici che ti diverte tanto fare? Ok allora tu
sei Batman e io sono il cattivo Joker che viene per darti una bella
lezione" cercò di riprendersi Sebastian parlando con il suo solito
malizioso e languido che eccitava tanto l'altro mentre accarezzava lascivo il
suo braccio.
"Maledizione Sebastian no! Questo non è
uno stupido gioco!" Blaine balzando in piedi ormai in preda alla rabbia e
all'ostinazione. "Sto dicendo la verità. Da qualche settimana ho scoperto
di avere delle capacità speciali. L'uomo mascherato di cui parlano tutti i
notiziari sono io!" non esistevano parole giuste per spiegare ad uno come
Sebastian una cosa simile.
"Blaine adesso mi stai spaventando! Tu
davvero credi di essere un supereroe?" il ragazzo era sconcertato, non
riusciva a credere che il suo amico stesse dicendo una cosa del genere.
"Io non
credo di essere un supereroe" gli fece il verso Blaine. "Io lo
sono! è tutto vero! Come è vero che so che adesso stai pensando che La versione pazza di Blaine ti eccita!“
decise d dargli una prova, riusciva a leggere i pensieri.
"Ma, ma come hai fatto?! Hai tirato ad
indovinare! Hai sicuramente fatto così!" Sebastian si sentì scosso da uno
strano brivido di paura.
"No, io riesco a leggere nel pensiero.
Come riesco a volare, come riesco a sollevare un auto a mani nude."
"Allora fammi vedere!" lo sfidò il
ragazzo. Blaine sospirò ma si arrese, lentamente alzò i piedi dal pavimento e
sollevandosi con estrema facilità prese a librarsi nell’aria.
"Ehi non è vero che somiglio a
Trilli!" disse a Sebastian mentre atterrava sul letto dopo aver ascoltato
i suoi pensieri.
"Oh somigli proprio a lei. Comunque tutto
questo è incredibile? Come hai preso questi poteri?
Perché proprio tu?" gli chiese il ragazzo poggiandogli delicatamente la
mano sulla spalla.
"Non lo so. L'unica cosa che so con
certezza è che ormai sono miei e devo usarli per aiutare gli altri."
rispose serio Blaine tranquillizzandosi, infondo Sebastian l'aveva presa bene.
"Sei l' unico a cui l'ho detto. Non devi assolutamente dirlo a
nessuno!" lo avvertì,
"Tranquillo, il tuo segreto è al sicuro
con me!" rispose il ragazzo stranamente accorto di parole con lo sguardo
fisso sui suoi piedi.
"Ehi ti fidi di me?" gli disse
Blaine sollevandogli il mento con due dita e costringendo i suoi occhi verdi ad
incontrare i suoi.
"C-Certo" annaspò il ragazzo.
"Allora dai vieni con me!" Blaine si
alzò in piedi sul letto e gli porse la mano, incentro il ragazzo la strinse.
Con una forza che nessuno avrebbe sospettato appartenesse a Blaine, lo attirò a
sé, lo prese tra le braccia e salirono insieme sul davanzale della finestra,
Sebastian intuì quello che stava per fare e serrò automaticamente gli occhi e
in un istante si ritrovò a muoversi nell’atmosfera tra le braccia del suo
ragazzo.
“Sebastian! Sebastian svegliati!" il
ragazzo aprì gli occhi,non stava più svolazzando sulle strade di Lima nella
notte.
"Sei sempre il solito Seb! Ti sei
addormentato?!" lo rimproverò Blaine mentre lo scuoteva con forza per
risvegliarlo. "Non andremo mai più al cinema!"
Sebastian si alzò confuso e accigliato, stava
solo sognando. Il suo ragazzo Blaine non era un supereroe. Era solo un normale
ragazzo che gli aveva rubato il cuore, che gli aveva rubato il cuore, ma si
ritrovò a pensare che per riuscire a fare una cose del genere a Sebastian
Smythe doveva assolutamente avere un qualche superpotere.
"Blaine, te l'avevo detto che non dovevi
portarmi a vedere The Amazing SpiderMan."
Ho scritto questa cosa nonsense appena tornata
dal cinema quest’estate quando sono andata a vedere The Amzing
SpiderMan con la mia migliore amica, ed è proprio
grazie a lei che è venuta fuori questa cosa. Spero vi abbia fatto sorridere, o
rimanere impassibili, l’importante e che non vi abbia fatto venire un infarto
per la sua bruttezza! ^_^ Bacii!