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Autore: The Girl With The Tune    24/11/2012    5 recensioni
Hola a todos!
Torno a scrivere ma, questa volta, mi cimento in una raccolta incentrata su alcune coppie del reality destinate a convivere con il loro status di genitori e con i loro "pargoli turbolenti".
Il titolo "rebel without a cause" è la versione inglese si "Gioventù bruciata", omonimo film del 1955.
Ecco un assaggio del primo capitolo : "Oggi il salotto si trasformato, in senso figurato, in un'arena.
Siamo giunte alle scontro finale. Io e lei in una faccia a faccia spietato e senza esclusione di colpi.
Il motivo della disputa? Il concerto dei “mitologici”, a detta di mia figlia, Linkin Park."
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Harold, Heather | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Hi everyone!

Per vostra sfortuna, sono tornata all'attacco ù.ù
Questa volta, però, ho deciso di sperimentare qualcosa di leggermente diverso dal mio solito.
Ho deciso di dar vita ad una raccolta. Cercherò di ritrarre, in modo strettamente soggettivo, alcune delle coppie delle varie stagioni del reality alle prese con il loro status di genitori e, soprattutto, con i loro “figlioletti”con problemi adolescenziali.
Come tutte le mie storie, anche questa è stata “un'illuminazione improvvisa”, ma ho sentito la necessità di scriverla e di condividerla con voi lettori >.<
Spero non faccia troppo schifo. In ogni caso, fatemi sapere cosa ne pensate, se volete darmi dei consigli o farmi delle richieste o domande, qualsiasi cosa, sappiate che sono estremamente felice di ascoltarvi.
Ho sproloquiato abbastanza direi!
P.s le coppie in questione sarebbero : Courtney x Duncan, Heather x Alejandro, Dawn xScott, Jo x Brick, Gwen x Trent, Lewshana x Harold, Owen x Izzy e Bridget x Geoff.

 

Buona lettura a tutti e alla prossima <3

 

 

 

 

 

 

 

Hurricane

 

Duncan & Courtney

 

 

 

Avete presente quelle adorabili creaturine, sempre mansuete e docili, che prendono bei voti a scuola, che mettono in ordine la loro camera e che molti fortunati chiamano orgogliosamente “figli”? Bene, la qui presente no!Malauguratamente, il Dio Onnipotente non ha voluto che rientrassi nella lista nei fortunati che sbandierano a destra e a manca le straordinarie doti dei loro geni precoci.In cambio, però, la cicogna mi ha portato una bella bimba provvista di morbidi ricci, crisi di pianto saltuarie e una voce squillante da far invidia a Michael Jackson.Con il trascorrere del tempo, il mio “dolce frugoletto” ha fatto molti passi avanti: i soffici boccoli si sono tramutati in un'informe massa stopposa dalle sfumature mirtillo, le crisi isteriche sono state sostituite da una persistente instabilità psichica e la voce...quella non è cambiata affatto, è sempre estremamente sgradevole (e non assomiglia minimamente a quella di Michael).Nel complesso, dopotutto, posso ritenermi una mamma...senza via di scampo, spacciata, in trappola!E' già da un po' di tempo che questa ragazzina mi sta dando non poco filo da torcere.
Ogni volta che si tocca l'argomento “adolescenza e affini” , le mie amiche mi propinano sempre la stessa frase stereotipata : “E' una fase delicata, cara, tutti i ragazzi danno un po' di problemi”.
Già! Peccato che la mia mi sommerga di problemi sin da quando è venuta alla luce.
Avrebbe potuto concedermi qualche anno di tregua, no? Sapete, ogni tanto mi assale il dubbio che in ospedale me l'abbiano sostituita con una “sanguisuga prosciuga energia vitale”, giusto per rendermi la vita ancora più complicata.
Oggi il salotto si trasformato, in senso figurato, in un'arena. Siamo giunte alle scontro finale. Io e lei in una faccia a faccia spietato e senza esclusione di colpi.
Il motivo della disputa? Il concerto dei “mitologici”, a detta di mia figlia, Linkin Park.
E' lei la prima a prendere la parola - “Mamma, io devo assolutamente partecipare a quel concerto, non è giusto!”- protesta infuriata pestando i piedi sul pavimento.
Con lei non si può ragionare coerentemente, è maledettamente impulsiva e irascibile.
Prendo una sedia e mi accomodo, accavallando stancamente le gambe. Sarà un “pacifico scambio di idee” molto lungo.
Devo controbattere -“E come vorresti arrivarci a Parigi, sentiamo!”- cerco di mantenere il mio proverbiale autocontrollo, ma dinnanzi ad una tale caparbietà è difficile non spazientirsi.
Lei mi lancia un'occhiata compiaciuta - “Sono una donna matura ed indipendente e ho già trovato una soluzione.”-
No, ma dico, guardatela! Non sfiora neanche il metro e mezzo e già sa tenermi testa come una che la sa lunga sulla vita e i suoi infiniti imprevisti. Scarlett mi ricorda tanto suo padre. Non per la bassezza, sia chiaro, ma per il suo carattere indomito e per il suo sapermi fronteggiare con così tanta sicurezza e sfacciataggine.
Decido di mettere fine a questo teatrino pronunciando il verdetto finale che, molto prevedibilmente, risulta essere un “no” categorico.
Dalla sua espressione affranta sembra che voglia battere in ritirata, ma il ghigno stampato sulla sua faccia rivela tutto fuorché un “ cessate il fuoco”. Si appoggia allo stipite della porta, fingendo una certa nonchalance - “Fa come vuoi, mammina, vorrà dire che ci andrò con il mio vecchio amico Kurt. Ha appena finito di scontare la sua condanna per avere investito il fidanzato della sua ex, lo sapevi ? Non vedo l'ora di incontrarlo, anche perché mi aveva promesso che mi avrebbe fatto il piercing e...”- Ora ne ho abbastanza! Questa frase la considero come un dichiarazione di guerra aperta.
La mia collera smisurata prevale sul mio invidiabile self-control -“ No! No! No! Tu non andrai a quel concerto scortata da quel pirata della strada, e questo è quanto!”- La spocchiosa non ha capito che questo è il mio territorio e , purtroppo per lei, ho deciso di stabilirvi una dittatura. Ma quanto sono sadica e senza cuore?
Facendo uso della sua lingua tagliente e velenosa , la “vipera” cerca di sferrare l'attacco decisivo, quando suo padre fa capolino dalla porta d'ingresso - “Ma che avete da sbraitare come delle indemoniate voi due? I vicini hanno intenzione di denunciarci per disturbo della quiete pubblica, ne siete al corrente?”- Duncan tenta di calmare le acque puntando sul sarcasmo. Patetico.
Sono allo stremo delle forze, un' altro confronto diretto con quell'esaltata di una figlia non lo reggo! Mi gioco la carta della “mogliettina premurosa” e lo aiuto a sfilarsi il cappotto - “Ciao amore! Com'è andata a lavoro? Bene? Fantastico! Adesso che ne dici di occuparti di tua figlia prima che la spedisca in un collegio femminile in Svizzera, dove non vedrà mai più la luce del sole?”- cerco di confonderlo sparando domande a raffica, facendo in modo che non abbia il tempo di svignarsela e lasciare il lavoro sporco alla sottoscritta, come suo solito.
Mi lascio cadere sul divano e aspetto di vedere come se la cava quel simpaticone di mio marito.
Con un percettibile velo di timore negli occhi, Duncan si para davanti a Scarlett, cercando di incuterle soggezione - “Allora, , vuoi spiegarmi di cosa si tratta?”-
Lei abbassa lo sguardo come intimidita e da vita ad un lungo monologo, mostrando accuratamente punto per punto il suo ingegnoso piano.
Dopo aver chiarito l'ultimo punto della sua malsana strategia, quello in cui si fa accompagnare al concerto da uno killer psicopatico che si diverte a forare la pelle delle ragazzine, vedo Duncan trasalire.
-“Tu non andrai al concerto con questo tizio, signorina!”- dichiara lui severo.
Il viso di Scarlett si contrae in una smorfia corrucciata e noto l'ombra di un magone.
Sono momenti come questo che non mi fanno pentire di averlo sposato.
Ho scelto un indisciplinato, irritante e immaturo ragazzo punk e, adesso, mi ritrovo un uomo perfettamente maturo e coscienzioso. E' proprio vero che l'amore cambia letteralmente le persone.
Il mio festino mentale ha termine quando vedo la mano del mio amore che, furtiva e silenziosa, si insinua nel taschino della sua “ sexy giacca che cattura sguardi femminili poco casti”, come la definisco io. Estrae tre pezzi di carta dalla forma sospetta. Non avrà mica...
I miei dubbi trovano subito una risposta nelle parole di Duncan - “ Ci andrai con i tuoi vecchi!”- esclama fiero.
Tutte le cose carine che ho elencato poco fa su di lui? Dimenticatele.
Quel losco traditore, avrebbe dovuto appoggiare la mia decisione piuttosto che cercare di comprare l'affetto della figlia in un modo tanto meschino.
La casa, anche se sarebbe meglio precisare l'intero isolato, si popola si urla e cori da stadio.
La bambina di casa inizia a scorrazzare su e giù per la casa, seguita a ruota dal padre, che la prende tra le braccia e la fa volteggiare.
Non proferisco parola. Non voglio rovinare questo momento di serenità familiare con qualche parola fuori posto.
Dopo aver dato sfogo alla loro incontenibile gioia, mi si fiondando accanto sfiancati.
Scarlett mi stampa un bacio sulla guancia - “Grazie, mamma!”- mi sussurra, guardandomi con i suoi occhioni azzurri, deturpati da un leggero rossore dovuto alla stanchezza.
Istintivamente, mi volto verso Duncan, che mi cinge le spalle con un braccio.
Ci specchiamo l'uno negli occhi dell'altro per un attimo. Un millesimo di secondo mi è bastato a farmi capire la realtà - “ Non ringraziare me. L'unico che devi ringraziare è tuo padre. Sarà anche un tipo imprevedibile e immaturo, ma è proprio questo che mi ha fatto cadere nella sua trappola e mi ha fatto innamorare perdutamente.”-
Non sono il tipo da dichiarazioni d'amore così spudorate, ma, come devo aver detto qualche riga fa, l'amore ti cambia profondamente. La ragazza cinica, arrivista e maestrina si è dissolta per far posto ad una donna realizzata, soddisfatta della sua carriera e...felice.
Scarlett ci scruta con un accenno di disgusto - “ Il romanticismo non è roba per gli anziani”-
Io e Duncan ci fissiamo e scoppiamo in una una risata a dir poco sguaiata.
-“ Sapete una cosa? Un giorno spero di innamorarmi proprio come voi e di essere così fortunata da costruire una famiglia perfetta come questa.”-
Spero di non aver spalancato troppo la mascella per lo stupore, perchè una frase così detta da lei proprio non me l'aspettavo.
Lei si guarda intorno, incredula che quelle parole siano fuoriuscite dalle sue corde vocali.
La stringo in un abbraccio, che ricambia - “Sono sicura che sarò così, mia piccola vipera”-
Il nostro momento di intimità viene interrotto dal suono del campanello.
-“ Vado io”- Scarlett si discosta da me e si dirige verso la porta.
Le sorprese non finiscono mai. Ethan, il suo ex ragazzo, attende fremente sulla soglia che gli conceda di parlarle.
Confusa e agitata, la ragazza mi rivolge uno sguardo eloquente, uno sguardo che chiede aiuto.
Con lo sguardo più confortante di cui dispongo, la invito a seguirlo. So quanto ci tenga a lui, sarebbe un peccato mettere fine ad un legame speciale per un malinteso.
Con lo sguardo ancora puntato sulla porta, percepisco il ticchettio delle scarpe di Duncan sul pavimento.
Ecco che mi tocca calmare il paparino nervoso, e non basterà una camomilla, fidatevi!
-“ Non sei felice per lei? Sai quanto gli voglia bene.”- gli accarezzo la schiena, un gesto che è sempre riuscito a rilassarlo -“ Certo che lo so! Non voglio distruggere il loro rapporto, ma disintegrerò quel tizio se solo le farà del male”- Sorrido. Quanto lo adoro quando fa il geloso.
Si avvicina alla finestra e, occultato dalla tenda, cerca di spiare l'evolversi della vicenda.
Quando mi decido a raggiungerlo, noto con piacere che la pace tra i due amanti è fatta, dal momento che si scambiano effusioni e baci a profusione.
Lo sguardo irato di Duncan mi fa capire che vorrebbe frantumare il vetro della finestra e stringere il collo di Ethan in un morsa fatale, ma lo dissuado dal compiere un omicidio - “Perchè non li imitiamo?”- gli sussurro maliziosamente.
Per tutta risposta, mi prende per la vita e mi regala uno dei suoi baci più appassionati e sinceri.
Ci stacchiamo e io arrossisco come un'adolescente al primo appuntamento.
-“ Si possono imparare davvero tanto cose dai ragazzi, non sei d'accordo?”- mi domanda per poi spostare la sua attenzione fuori dalla finestra, vagando con lo sguardo in cerca dei due innamorati che, essendosi accorti della presenza “ingombrante” del padre geloso, se la sono data a gambe.
Roteo gli occhi, gli poso una mano sulla guancia e lo costringo forzatamente a catalizzare il suo interesse su di me – “Smettila di perseguitarli e baciami, idiota!”-
Il mio tono intransigente, lo obbliga ad obbedire il mio ordine.
Sapete una cosa? Sono estremamente fortunata. Sono fortunata perchè ho delle persone meravigliose che ogni giorno portano un pizzico di follia nella mia vita piatta e ordinaria.
Mi danno un bel po' da fare, su questo non ci piove, ma senza di loro sarei ancora quella ragazzina tanto perfetta quanto vuota e gelida dei tempi del reality.

Due cicloni che mi hanno sconvolto la vita.

  
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