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Autore: wwwww    24/11/2012    2 recensioni
Bilancia:
La doppia influenza di Marte e Saturno oscura del tutto i flussi benefici provenienti da Venere, con effetti quanto mai sfavorevoli. Urano vi manda ulteriori influenze sfortunate, amplificate dalla congiunzione con Nettuno nella settima casa; Mercurio è lievemente dalla vostra parte, ma anch’esso è mitigato da Marte. Attenti agli errori, sia sul lavoro che in amore, perché oggi vi perseguiteranno. Tuttavia, un piccolo oggetto a forma di girasole potrebbe leggermente schermarvi da quest’onda negativa che non aspetta altro che travolgervi.
Miyagi Yoh contro il Sistema Solare.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti, Yō Miyagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bilancia:
La doppia influenza di Marte e Saturno oscura del tutto i flussi benefici provenienti da Venere, con effetti quanto mai sfavorevoli. Urano vi manda ulteriori influenze sfortunate, amplificate dalla congiunzione con Nettuno nella settima casa; Mercurio è lievemente dalla vostra parte, ma anch’esso è mitigato da Marte. Attenti agli errori, sia sul lavoro che in amore, perché oggi vi perseguiteranno. Tuttavia, un piccolo oggetto a forma di girasole potrebbe leggermente schermarvi da quest’onda negativa che non aspetta altro che travolgervi.



Miyagi posò il giornale sospirando. Il suo oroscopo, quel giorno, prevedeva sostanzialmente sfortuna a palate. Difatti, si era svegliato in ritardo, aveva passato dieci minuti a cercare due calzini perlomeno dello stesso colore – quei dannati affari sembravano dotati di vita propria ed in perenne crisi coniugale da quanto si rimescolavano una volta messi nel cassetto – e infine aveva rovesciato il caffè sulle camicie pulite. Non solo su quella che aveva addosso, ma sulla candida e innocente pila che aveva stirato giusto la sera prima. Le uniche superstiti erano le ultime due, rispettivamente quella lilla che si vergognava a indossare e quella che gli andava stretta.
Era sicuro che presto sarebbe comparso Shinobu esclamando “È il Destino!”, ma a quanto pareva era andato a scuola per conto suo.
Posò il giornale sospirando e si rassegnò ad indossare la camicia lilla, che, per quanto avesse un colore imbarazzante, non avrebbe rischiato di esplodere spedendo una scarica di bottoni sulla sua sventurata platea di studenti.
Mercurio nella terza casa o qualcosa del genere si degnò di proteggerlo da incidenti stradali, meteoriti, fulmini a ciel sereno e mostri giganti – non si può mai sapere – lungo il tragitto per l’Università. Appena arrivato, trovò posto solo nel punto più lontano del parcheggio, peraltro perennemente al sole. Nel preciso momento in cui si slacciò la cintura di sicurezza, si ricordò di aver lasciato il materiale per la sua lezione sul mobile nell’ingresso. Rifece tutto il tragitto in venti minuti netti, parcheggiò di nuovo e se possibile ancora più lontano, quasi si uccise inciampando per le scale ed infine arrivò al suo ufficio giusto in tempo per posare la valigetta e recarsi a quattro fantastiche ore di lezione filate, due delle quali con il gruppo di studenti più indisciplinato dalla creazione dell’Università. Ne uscì ridotto ad una pianta zombificata. In quella situazione, c’era una sola cosa da fare per risollevarsi contro tutti quei pianeti in combutta contro di lui: andare a tormentare Kamijou.
Anche lì, però, quel buontempone di Saturno aveva qualcosa da ridire; il suo collega, difatti, sembrava non essere solo. Magari l’avrebbe sorpreso con il suo fidanzato. Oh, sarebbe stato terribilmente divertente.
Spalancando la porta, però, vide che con Hiroki c’era un uomo elegantemente seduto a gambe accavallate sulla sua sedia che gli sembrava di avere già visto. Doveva essere il suo amico Akihiko, che non aveva mai incontrato nonostante depredasse regolarmente la biblioteca del collega. All’improvviso, realizzò: l’aveva visto in tv, era Usami Akihiko, lo scrittore pluripremiato per cui Kamijou sembrava nutrire una sorta di devozione.
Kamijou lo salutò controvoglia: sembrava meno contento di vederlo del solito.
- Hiroki! – protestò. – Non mi presenti al tuo ospite?
- Professore, le ho già detto di non chiamarmi per nome, - ribatté, aggrottando ancora di più le sopracciglia.
- Sono Usami Akihiko, piacere, - si presentò questo, alzandosi e sorridendo affascinante. – Perdoni l’intrusione.
- Miyagi Yoh. Non si preoccupi, gli amici di Hiroki sono i benvenuti. E non solo quelli, vero? – sorrise all’indirizzo del collega.
- Professore… - sibilò. Il Grand Canyon si sarebbe messo a piangere se avesse visto il solco tra le sopracciglia di Kamijou.
- Dai, non te la prendere, - gli batté amichevolmente la mano sulla spalla. – Piuttosto, sei sicuro che Nowaki-kun non sia geloso del fatto che ti vedi con un altro?
Hiroki gli diede un’occhiataccia semplicemente epica.
- Ah, quindi si chiama davvero Nowaki, – si inserì lo scrittore.
- Come sarebbe a dire “quindi si chiama davvero Nowaki”?
- Sai, tutte le volte che ne parli sei ubriaco fradicio… - rispose Akihiko con noncuranza.
- È adorabile quando beve, vero? – disse Miyagi, terribilmente amabile. – Diventa quasi aperto e gentile!
Hiroki brandiva minacciosamente un dizionario di grammatica giapponese di minimo minimo quattromila pagine. Giusto per precauzione, Yoh indietreggiò, posando il piede su un foglio traslucido e ultra scivoloso  dalla chiara provenienza astrale. Perse l’equilibrio e si aggrappò alla cosa più vicina, ovvero Usami-san, che preso alla sprovvista afferrò Hiroki; questi ultimi caddero rovinosamente a terra uno sull’altro, mentre Miyagi finì sulla sua sedia e in qualche strano modo rimbalzò direttamente su Kamijou e sull’angolo del dizionario, che gli si conficcò nel ventre. Faceva un male cane ed era troppo stordito per rialzarsi. Anche Akihiko, sotto a tutti, sembrava parecchio dolorante. Hiroki, invece, cercava di divincolarsi in tutti i modi, ottenendo l’unico risultato di piantargli dell’angolo del dizionario sempre più in profondità.
La sedia su cui Miyagi era caduto finì contro la sua scrivania, facendo crollare l’ordinata piramide di rotoli su di essa. Kamijou l’avrebbe decisamente ucciso.
In quell’istante, la porta si aprì.
Era Shinobu, se lo sentiva chiaramente come l’angolo del dizionario.
Invece no.
Sulla porta si trovava Kusama Nowaki, con in mano il bento da lui amorevolmente preparato, impegnato a fissarli con enormi occhi da cucciolo traumatizzato.
Dannazione. Sperava davvero che Kamijou lo uccidesse, sarebbe sicuramente stato più veloce ed indolore.
- Nowaki! – Hiroki era decisamente nel panico e tentava disperatamente di uscire dall’intrico di corpi, peggiorando solo la situazione. Usami-san, bastardo come pochi, in qualche modo circondò la vita di Hiroki con il braccio sinistro, trattenendolo e soprattutto spostando il dizionario, che cadde al loro fianco del tutto inoffensivo.
Miyagi non ebbe nemmeno il tempo di provare sollievo che Hiroki gli diede una gomitata assassina nelle costole che lo fece rotolare di lato e sentì un’esclamazione di dolore di Akihiko, colpito da una ginocchiata in un punto assai più critico.
Kamijou sgusciò via, sbattendo la porta e correndo all’inseguimento del compagno senza neanche degnarli di un’occhiataccia.
Plutone, giustamente di cattivo umore per il declassamento – sì, è roba vecchia, ma i pianeti hanno i loro tempi - e offeso per non essere ancora stato tirato in ballo, fece apparire qualcuno alla porta dopo neanche mezzo minuto dalla fuga di Kamijou.
Le opzioni, secondo Miyagi, erano tre: Kamijou in cerca di vendetta, il suo enorme fidanzato pronto a massacrarli o entrambi alla ricerca di un corredo di pelle umana per la casa.
Quel nano di un pianeta, però, era ad un livello superiore di bastardaggine.
- Oi, Miya… - Shinobu aprì la porta senza neanche preoccuparsi di bussare e vide un tizio sconosciuto dai capelli di un colore assurdo seduto a terra con tutti i vestiti in disordine e un braccio attorno alle spalle del suo Miyagi; oltre a quello, aveva appena visto quell’altro tizio correre via a gambe levate. La conclusione logica a cui giunse non gli piacque per nulla.
Era più o meno la cinquantesima volta che Miyagi rischiava di essere ucciso nell’arco di mezzora, ma questa gli fece davvero paura.
Usami-san si rialzò come se nulla fosse, sotto lo sguardo pieno di avversione di Shinobu.
- Scusi, ma ora dovrei proprio andare. Perdoni il disturbo –
-  Nessun problema, anzi, scusi lei per… - Shinobu gli stava virtualmente tirando addosso un intero arsenale di armi, ne era certo.
- Oh, nulla. Grazie per prendersi cura di Hiroki – Usami Akihiko camminò verso la porta sorridendo affabile e uscì.
- Chi era quello? – chiese subito Shinobu, aggressivo.
- Solo un amico di Kamijou, tranquillo, – non si era tranquillizzato per niente. – Ecco… lo stavamo prendendo un po’ in giro, quando ho visto che stava per tirarmi un dizionario di grammatica pesantissimo, allora ho fatto un passo indietro e per in qualche modo ci siamo ritrovati tutti e tre per terra.
- Si può sapere perché in questo ufficio non fate altro che cadervi addosso?
- Shinobu!
- Basta, me ne torno a casa da solo!
Anche Shinobu fece la sua drammatica uscita di scena. Perfetto, ora avrebbe dovuto passare i tre giorni seguenti a farsi perdonare.
 
Il Grande Usami Akihiko smise di origliare e fissò per bene il ragazzo appena uscito dall’ufficio. Quella visita si stava rivelando incredibilmente ispiratrice.
 
 
Quattro mesi dopo
 
Hiroki, con una decina di libri in braccio e altrettanti affidati a Nowaki, arrancava verso la cassa della libreria, quando si trovò di fronte un espositore enorme.
Esclusivo! Il nuovo numero di Junai Egoist! Le ultime avventure di Hiroki & Nowaki!
Sbiancò. Quell’idiota di Akihiko lo aveva fatto di nuovo. Chissà perché la gente ancora si sorprendeva quando scopriva che era stato praticamente diseredato.
Qualcosa, però, lo distrasse dalla sua furia omicida: giusto di fianco alle vicissitudini amorose di Nakajou Hiroki e Kazama Nowaki c’era un altro enorme cartellone che recitava “Novità! Il tanto atteso spin-off di Junai Egoist è arrivato! Godetevi le avventure di un intraprendente diciassettenne innamorato del suo professore di letteratura! Le avventure di Yoh e Shinobu sono qui! Una nuova, imperdibile serie del Maestro Akikawa Yayoi”
Sopra, a caratteri cubitali, spiccava la scritta “Junai Terrorist”.
Hiroki non riuscì a resistere. Controllò che Nowaki fosse ancora incantato dall’assurdo e sdolcinato espositore di un manga shojo con tanto di coniglietto danzante, scacciò un paio di liceali ridacchianti, afferrò una copia di Junai Terrorist e iniziò a sfogliarla.
Non riuscì a trattenersi. Alla seconda pagina iniziò a ridere come un perfetto idiota, spaventando a morte le persone circostanti.
Doveva assolutamente fare avere quella cosa al professor Miyagi.
  
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