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Autore: Sere86    12/06/2007    2 recensioni
"Avendo lei purgato tutta la sua pena é mio dovere riconsegnarle le chavi del maniero. Ricorda che potrà essere sottomesso a ispezioni qual’ora il ministero ne senta il bisogno. Secondo il codice 744 della legge contro i crimini di guerra, le si può sospendere o addirittura togliere il diritto di praticare la magia al primo sospetto di uso illecito di questa. Detto ciò, buona...buona fortuna signor Malfoy." Malfoy esce di prigione e scopre che non tutte le cose sono come sembrano, molti segreti verranno alla luce. Tutte le famiglie non sono poi così perfette.
Genere: Romantico, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A/n: Ciao a tutti! Allora... eccomi qui con la continuazione della storia. Ho deciso di continuare la One-shot con vari capitoli. Non so ancora quanti. Avverto di essere piuttosto lunga nell’aggiornamento visto che sono in pieno Esami d’Architettura; quindi tra tavole e modellini non avrò molto tempo. Cercherò in ogni modo di fare del mio meglio!

ATTENZIONE! Per chi non l’avesse ancora fatto, consiglio di leggere prima le due One-shot “E se puoi... salva anche me” e “Sveglia che è tardi” per una miglior comprensione in quanto prequels.

 

Buona lettura!

 

 

 

CAPITOLO II

 

Acqua.

 

Sui tetti, sui muri, sulle finestre.

 

Acqua fredda, impertinente, vitale. Scivolava in ridicoli fiumiciattoli sul vetro; scavalcava piombi e venature, imperturbabile nella sua discesa. E strane figure si formavano, alla luce lampante. Dando vita ad incubi, per lo più infantili.

 

E ancora, acqua nelle tuberie che scorreva veloce; in labirinti di metallo.

 

Acqua calda, accogliente che saliva spinta da una forza artefatta a destra e poi a sinistra; poi su, su in un ultimo sforzo sordo per precipitare di nuovo in un mare lattescente e vaporoso al profumo di muschio.

 

-         Lory!

 

Crack

 

-         Eccomi padrone! In cosa posso servirla padrone? Vuole l’acqua un po’ più calda, Padrone? La vestaglia? Un po’ più di-

 

-         Voglio che tu chiuda il becco prima di tutto! E che tu mi prenda-

 

-         Certo signore, non parlerò p-

 

Un’occhiata di sfida mista a sprezzo bastò ad ammutolirla.

 

“Finalmente”

 

-         Dicevo: voglio che tu mi prenda l’occorrente per scrivere e che prepari un gufo per una missiva.

 

-         Scusi se mi permetto di parlare, padrone, ma non abbiamo gufi. In quindici anni sono tutti morti e-

 

-         Come non abbiamo gufi, Lory? Beh, vedi di trovarne uno! Prendi quel che ti serve e va a Diagon Alley! Ti devo dire tutto io? E ricorda che voglio il migliore!

 

-         Va bene, signore. Le porto subito l’occorrente e parto, signore.

 

Crack

 

“Patetici elfi. Come faceva a sopportarli Hermione?”

 

Al pensiero di Hermione il suo viso arrogante si rabbuiò, colpevole, nell’espressione di sconforto più totale.

 

Chiuse gli occhi.

 

-         Cosa ci fai qua?

 

-         Dovevo vederti!

 

-         L’ho capito questo! Ma sei pazzo, potrebbero vederti, vederci! Ma dico io, lo sai cosa stai rischiando?

 

-         È che- Ho saputo che- Lory mi ha-

 

-         Oddio cosa hai fatto ancora a quel povero elfo? Guarda che se scopro che le hai fatto qualc-

 

-         Non le ho fatto niente! E poi se a lei piace eseguire i più svariati ordini non é colpa mia.

 

-         Ah si? E chi le ha chiesto di raccogliere l’insalata dalla serra sapendo che dentro tuo padre aveva messo dei piccoli di platano picchiatore?E chi le ha chiesto di andare a Diagon Alley proibendole di apparire, lasciandola a pi-

 

-         Ok, ok. Recepito il messaggio, Miss Crepa! E non guardarmi così. Per certe cose sai che non andremo mai d’accordo; e poi, sono le nostre discordanze a fare la nostra relazione eccitante!

 

-         Mhmph. Certo...

 

-         Senti, ho bisogno che tu mi dica una cosa. Subito. Lo sai che gli elfi hanno una magia propria e che sanno sentire certe cose prima di altri e che sono-

 

-         Sputa il rospo.

 

-         Avevo chiesto a Lory di seguirti.

 

-         COSA?

 

-         È per un buon motivo se gliel’ho chiesto. Fidati. Beh, ecco, quando é tornata mi ha fatto le “congratulazioni per il nuovo arrivo”. Vorrei che tu... Io...Insomma noi...

 

-         Ah! Ehm. Beh, si,  direi che le congratulazioni sono appropriate.

 

-         Vuoi dire che, che-

 

-         Che si, sono incinta.

 

Il sorriso di Hermione era tra i più dolci e timidi che avesse mai visto. Sentiva lo stomaco chiuso e i polmoni farsi piccoli dall’angoscia e l’eccitazione.

 

Un bambino.

 

Come poteva una notizia come quella scaturire dentro un uomo tante emozioni così diverse e contrastanti. Amore, speranza, paura, angoscia, desiderio, rabbia, dolore.

 

Un bambino. Così giovani.

 

E una guerra cominciata e non ancora finita a testimoniarne l’evento.

 

Lui la strinse a se, nell’intimità di quella stanza piccola ed umida. La baciò lievemente;

la fronte, gli occhi, il naso, fino ad arrivare alle labbra. Poi il bacio si fece più caldo, le mani più vogliose.

 

Lei si staccò.

 

-         Draco... Non possiamo.

 

-         Perché?

 

-         Lo sai benissimo il perché. Vai prima che piova di nuovo.

 

-         Sta già piovendo. Magari aspetto che finisca... Ho capito! È meglio che parta subito.

 

-         Non smetterà mai di piovere, eh?

 

-         Ci rivedremo. Promesso.

 

-         Promesso.

 

 

Lory aveva lasciato valigetta con pergamene, piume e inchiostro sullo sgabello al bordo della vasca. Draco si destò, ancora indolenzito nonostante le pozioni dategli da Lory. Si fece forza con le braccia sui bordi della vasca ed uscì creando una lunga scia di gocce fino al vestiario.

 

Guardò fuori dalla finestra con rabbia. Continuava a piovere.

 

“Non smetterà mai di piovere?”

 

Si vestì rapidamente e invocò la valigetta. Poi uscì.

 

 

Una bottiglia. Ora anche un bicchiere. Due mani a tenerli ed a trapassare il liquido dall’uno all’altro. Questa volta era acqua.

 

Draco osservava stanco il temporale; era proprio lì, dietro una fine, fredda lastra di vetro dai mille volti. E lui si sentiva comunque parte di quel temporale; non era sulle sue spalle che scivolava la pioggia, bensì sui tetti. Non era sul suo viso che battevano le miriadi di gocce, ma sugli alberi. Eppure lui poteva sentire il freddo nelle ossa, di quando sei bagnato zuppo. Sentiva il sapore della pioggia sulle labbra impallidite dal freddo.

 

Pioggia.

 

Sembrava prendersi beffa di lui, scandendo i tempi della sua vita.

 

Posò la bottiglia sulla scrivania e si sedette sulla poltrona di velluto.

 

Crack

 

-         Padrone, ecco qui il nuovo gufo signore! Mi hanno garantito fosse il migliore signore!

 

-         Va bene, Lory. Puoi andare.

 

Si avvicinò alla creatura che sedeva fiera sullo schienale di una sedia del suo studio.

 

-         Ciao! E a te come ti chiamo? Devi essere assai veloce, eh? E di costituzione forte. Uhm... Amos.

 

Accarezzò le piume morbide sul petto scuro dell’animale, che bubbolò.

 

-         Ora, voglio che tu porti questa missiva al ministero. E lì aspetterai una risposta che porterai alla Gringott. Poi sei libero di volare dove vuoi.

 

Il gufo sventolò le ali e salì sull’avambraccio di Draco. Poi, una volta la finestra aperta, prese il volo.

 

Draco chiuse la finestra. Fissò nel vetro il riflesso, sfigurato da mille fiumi d’acqua brillante. Quindici anni erano passati. E non solo. Quindici anni sulla sua pelle, che non aveva vissuto e nonostante ciò aveva subito. I capelli lunghi, la pelle più ruvida e la barba incolta; non vi era più innocenza né coraggio; anche lo sguardo del ragazzino si era perso, quello però molto prima della sua cattura. Si alzò rapidamente, prese mantello e cappello ed apparì altrove.

 

 

“Diagon Alley, altro che paese il dei balocchi. Beh, almeno qui é cambiato ben poco.”

 

Nonostante la pioggia la stretta e irregolare via era ancora affollata.

 

“Primi giorni di Hogwarts.”

 

Draco camminò a passo affrettato verso l’insegna del Signor Jenkins. Passò la farmacia Slug & Jiggers, e la gelateria Fortebraccio, cercando di non scivolare sul ciottolato. Poi qualcosa di luccicante gli catturò l’attenzione. Un magnifico manico di scopa che gli ricordava la Firebolt nella forma, ma di nuova generazione senza dubbio, viste le differenti caratteristiche nella coda.

 

-         E questa cos’é...?

 

-         Una Firebolt Interstellare, signore. L’hanno fatta per i venti anni dall’uscita della mitica Firebolt! Difatti il manico ha quasi la stessa forma della vecchia. Nonostante lo stile un po’ vecchio sta andando a ruba! Non é fichissima?

 

Draco guardò il bimbo strabuzzare gli occhi verso la scopa, i palmi ben aperti sulla vetrina, come se in qualche modo potesse toccarla. Avrà avuto non più di otto anni.

 

“Stile demodé... ma quanto sono vecchio?”

 

-         Ma non ne ha mai sentito parlare? Non ci posso credere! È da mesi che girano articoli su questa scopa!

 

-         Beh, ho avuto altre cose da fare, grazie in ogni caso dell’accurata descrizione.

 

Una signora  grassoccia si avvicinò al bambino.

 

-         Jonathan, ti ho detto mille volte di non parlare con gli sconosciuti!

 

-         Ma non mi ha fatto male, mi stava solo parlando!

 

-         Jonathan-

 

-         È vero signora, con tutto rispetto, non voglio alcun male al bambino.

 

La signora indugiò il suo sguardo sul suo viso, poi spalancò gli occhi. Strattonò il bimbo verso di lei.

 

-         Io... mi dispiace. Mi perdoni io...

 

Corse via facendo cadere il giornale da sotto braccio. Draco lo raccolse e vide con orrore e tristezza la sua foto in prima pagina, adornata da svariati articoli passanti dallo sdegnato allo schifato. Ed il titolo in grande Ultimo mangiamorte in libertà.

 

“No, non smetterà mai di piovere”

 

 

-         Signor Jenkins?

 

-         Siii?

 

-         Avrebbe un po' di tempo per un vecchio cliente ex-detenuto?

 

L’uomo nel retroscala si affacciò.

 

-        Draco? Per Dio? Cosa... cosa-

 

-        Se non vuole che mi vedano nel suo negozio posso capire, nel qual caso la pregherei di seguirmi da me. Ho bisogno dei suoi servigi, a quanto pare.

 

-        No, no. Alcun problema. Infondo il cliente é re! Vieni, vedi qualcuno qui che possa dar fastidio? Su, su siediti che non c’è nessuno e dimmi cosa vuoi. Sai non pensavo di vederti così presto dopo la tua scarcerazione.

 

-        Neanch’io... Radere la barba e poi il solito, se ti ricordi.

 

-        Certo che mi ricordo sono passati anni  e non ho più tutti quei capelli sul capo, ma ho una memoria di ferro!

 

-        Grazie Signor Jenkins.

 

-        Di cosa? È il mio lavoro.

 

-        No, niente.

 

-        Draco, non posso dire di non avere dubbi sul tuo passato. Ma hai scontato comunque la tua pena. Di cosa diranno gli altri non mi é mai interessato troppo e tu questo lo sai bene. Ora dimmi, cosa vuoi esattamente?

 

Draco rilassò i muscoli ed inspirò rumorosamente.

 

-         Vorrei essere del miglior aspetto possibile, andare a mangiare un gelato da Fortebraccio, comprare “Storia di Hogwarts” e poi rivedere una cara conoscenza. Magari leggerle anche qualche pezzo del libro, sa é il suo libro preferito!

 

-         Ah! E dimmi, questa “lei” aspetta la tua visita o é una sorpresa?

 

-         Mi aspetta. Sono sedici anni che mi aspetta.

 

-         Oh! Allora sei fortunato, la mia “lei” mi ha aspettato per un anno e poi s’é fatta il giardiniere...Ahah!

 

La pioggia continuava imperterrita il suo lungo scrosciare. Draco sentiva il rumore incessante come lo spargersi de riso sul cristallo. E sorrise lasciandosi alle cure di quel rasoio esperto che gli solleticava il viso.

 

 

A/n: Se siete arrivati qua, vuol dire che siete sopravvissuti al mio tentativo di continuare la storia... quindi un dovuto GRAZIE è d’obbligo!

 

Ringrazio particolarmente:

 

merryluna: beh eccoti un seguito che spero ti possa piacere. Il terzo capitolo non l’ho ancora scritto ma è ben delineato nella mia mente bacata. Un bacione anche a te e grazie per la recensione

 

_Elentari_: Me rossa come un peperone! Spero di non aver deluso le tue aspettative! Grazie mille

 

ZAITU: Che dire?! Le tue recensioni sono pane per i miei denti! Mi piace molto il tuo modo di scrivere quindi sapere che tu leggi me mi lusinga! So che ti ho fatto aspettare un po’ troppo, ma ho pensato più volte a come continuare la storia e mi ritrovavo sempre a sbattere contro un muro di imprecisioni. Credo che questa sia la volta buona! (Spero!)

 

Annaira: Beh eccoti servita la continuazione! Spero ti sia piaciuta. Bacioni

 

Silmarilichigo: Probabilmente se non hai letto i prequel la cosa può confondere... mi dispiace. Spero tu l’abbia riletta! Almeno per sapere il tuo parere...

 

 

 

 

  
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