Era successo ancora.
Per l’ennesima volta aveva ceduto alla tentazione.
Izaya da nemesi era diventata l’incarnazione del desiderio.
E Shizuo,
a quel corpo sottile e bianco,
a quello sguardo ardente,
a quelle labbra rosse,
non aveva saputo resistere.
Agendo esattamente come veniva definito,
una bestia.
Questi erano i pensieri che lo tormentavano mentre, seduto sulla sponda di un letto che non gli apparteneva, al buio, accanto a quel corpo che aveva straziato di baci e che ora giaceva addormentato, rimproverava se stesso imponendosi spiegazioni.
Perso in quelle riflessioni che non avrebbero portato a niente, si trattenne per un momento
‘’Shizu-chan….’’
Quel nome mormorato tra il sogno e la veglia lo fece trasalire.
Si volto di scatto per vedere Izaya con gli occhi semichiusi, tastare con la mano la parte di letto che adesso giaceva vuota.
‘’Sono qui’’
Risponde, mentre senza riflettere, si ridistende al suo fianco.
‘’Fa freddo’’
Izaya pronuncia quelle parole mentre si avvicina al corpo caldo di Shizuo.
Quest’ultimo sospira mentre lo stringe a sé e pensa che avrebbe anche potuto dirgli in modo esplicito ‘’resta’’.
Dopotutto però non importa.
Riuscire a capire Izaya è una soddisfazione che non capita spesso, e vuole assaporare questa piccola vittoria.
Getta uno sguardo alla pulce che respira profondamente come chi abbia ripreso a dormire e gli sfugge un sorriso di tenerezza più adatto a un amante che ad un pentito.
E non visto da nessuno, neanche da se stesso,
per cedere infine alla tentazione del sonno.