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Autore: shinigamiLOL    25/11/2012    2 recensioni
Una FF su SoMa, una delle mie coppie preferite; l'atmosfera è un po' maliconica, perchè l'ho scritta mentre ero depressa...
p.s ho scritto io, ilaria ahahha viola è la lettrice xD bhe... buona lettura e recensiteeee
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SoMa in love 



Il cielo era pervaso di piccole nuvole bianche, quasi fossero pecorelle che, stanche per il troppo camminare, si fossero sedute su un rigoglioso prato.
Gli occhi della ragazza percorrevano quello spazio infinito, cercavano la fine di quel cielo. I capelli lasciati sciolti - cosa rara, per lei, che li costringeva sempre in due codini 
rigidi- danzano attorno al suo viso nella leggera brezza, a volte finendole in faccia.
Con la schiena appoggiata al muro e le gambe lungo distese sul corrimano del balcone, Maka intonava una malinconica nenia con le labbra serrate e di tanto in tanto sospirava.
Death City si mostrava nella sua beltà durante quel pomeriggio di sole, ma gli occhi della ragazza andavano oltre.
Il soprabiti lungo e nero era stato lasciato per terra, lì accanto, così come il maglione giallo che Maka era solita portare sotto alla giacca.
Il campo da basket da lì era visibile; sembrava un posto così solitario adesso che lei e i suoi amici non lo stavano riempiendo con le loro risate! Alla ragazza sembró addirittura di vedere dei movimenti sulla ghiaia del campo; ma era solo il ricordo di quella volta che, per tirarla su di morale, Soul l'aveva costretta a giocare a quello stupido sport ed era riuscita a fare canestro.
L'estate era ormai cominciata qualche guorno prima, con l' "investitura" delle Falci della Morte, tra cui, Soul.
Era cambiato tutto: quando loro due camminavano per strada, le ragazze e i ragazzi lo fermavano esaltati; trovava lettere d'amore da ogni parte, e rihieste di essere la propria arma.
Maka era scoppiata: glielo aveva detto dritto in faccia, che se volevano reatare amici, lui avrebbe dovuto smettere di stare dietro a quegli stupidi fans.
Lui aveva replicato che non aveva nessuna colpa, se aveva degli ammiratori e a quel punto la ragazza aveva sbattuto la porta e se n'era andata. 
Ed eccola lì, come ipnotizzata, a guardare dall'alto tutta Death City, ricordando tutti i bei momenti passati con Soul…le dispiaceva avergli detto quelle cose, le dispiaceva sempre, quando litigavano. Soul non era solo un coinquilino, non solo un amico, ma un'arma, la SUA. Si appartenevano a vicenda. E lui questo non lo capiva.
« Sapevo di trovarti qui.»
Maka non si mosse.
Se anche la voce che aveva appena sentito, fosse solo un ricordo?
I passi che si susseguirono le fecero capire che non era così, eppure non spostó lo sguardo dal suo cielo.
Si era fermato accanto a lei, in piedi, Maka sapeva riconoscere quell'odore di vaniglia che il ragazzo emanava.
Stettero così, in silenzio, senza un preciso motivo. Maka non aveva intenzione di spostarsi da dove era, ma sapeva che lui era tenace quanto lei.
Arrivó inaspettata, veloce e leggera;
la mano di Soul le tiró il braccio fino a farla andare in piedi, poi le sue braccia la strinsero. Non era un vero e proprio abbraccio, Soul cercava di tenerla ferma.
Maka si mise a urlare, tentó di liberarsi, ma le braccia di Soul erano ferme e le impedivano i movimenti.
«Sei un bastardo! Ti conosco più di tutti, io…poi arrivano quattro groopies e corri dietro a loro, e io non esisto! Credi che sia bello, eh? Tu sei mio…la mia arma…non puoi abbandonarmi così…»
La voce della ragazza si faceva sempre più sottile, fino ad essere rotta dal pianto. Soul allentó la presa, affondó il volto nei capelli di Maka e lasció cadere le braccia.
Appena la lasció andare, lei fece un passo indietro e abbassó il capo tra i singhiozzi; quanto odiava piangere davanti a lui! Aveva sempre paura che la reputasse una ragazzetta deboluccia e che l'avrebbe lasciata da sola.
Soul mise le mani nelle tasche e guardó fisso il pavimento sotto di sé:
«Non me le sono scelte io, le fans. Io non ho fatto nulla di speciale per averle, se ci sono non le posso far scomparire. Il fatto che ti dia tanto fastidio la loro presenza è solo perchè tu vuoi possedermi…come se io fossi una proprietà di qualcuno, vuoi far vedere agli altri che "Hey, questa è roba mia!". Non è così; ció che mi fa più arrabbiare di questa faccenda è che io non ti manco come amico, ma come arma!» disse con voce irritata.
Maka aveva ascoltato tutto mordendosi le labbra; era forse colpa di Soul se quelle oche gli andavano dietro? E non era stata forse lei la più arrogante, tra i due?
Ció che aveva sempre sbagliato, era stato pensare a lui come un oggetto; Soul era prima di tutto UN AMICO, poi un'arma straordinaria. 
E alzando gli occhi, fu lieta di sentire quel meraviglioso vuoto allo stomaco che aveva sempre quando lo guardava, di quel sentimento indefinito che la faceva sospirare e vedere come il ragazzo più speciale del mondo. Sorrise, poi mise le braccia attorno al collo di Soul.
Lui alzò il viso, meravigliato, e i due si ritrovarono improvvisamente a qualche centimetro dalle labbra dell'altro. Le gote di entrambi si arrossarono e a Maka venne per la prima volta un pensiero in testa: era veramente solo affetto ció che provava per Soul?
No, ora ne era certa.
Sorrise, perchè era innamorata del ragazzo più splendido del mondo, perchè quel ragazzo era lì, a due centimetri da lei, perchè finalmente aveva una certezza.
I suoi pensieri s'interruppero: le labbra di Soul si appogiarono sulle sue dolcemente, per pochi istanti. 
Poi fu lei che lo baciò, ma più a lungo, così ebbe tempo di assaporare il suo primo bacio. Era la cosa più dolce del mondo.
  
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