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Autore: blazethecat31    25/11/2012    5 recensioni
Di colpo la gatta si ritrovò nella sua stanza, a casa di Marine, con la finestra aperta e un cuscino fra le braccia.
Sono solo inutili fantasie, Blaze. Sonic è andato via ormai da giorni si disse, lasciando il cuscino e rimettendolo a posto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Blaze odiava L’isola di Sky Babylon con tutta sé stessa; odiava il fatto che era posta metri e metri di altitudine, che era l’unica capace di andare a cercare i pirati a causa del fuoco sul percorso che solo lei sapeva controllare, e in particolar modo le varie piccole mongolfiere dove era costretta ad aggrapparsi, che la facevano diventare verdognola in viso.

Fortuna che dovevano ancora arrivare, e con una barca a vela controvento ci avrebbero messo molto più tempo del previsto.
Lei adorava la brezza del mare che le toccava dolcemente il viso come una carezza, pensando che forse, chissà dove, qualcuno le voleva un minimo di bene; si metteva sempre sulla prua per poter provare quest’emozione. Si sporgeva a livelli estremi, a volte riusciva persino a stare in equilibrio sul parapetto, come facevano gli assassini per guardarsi intorno, e dei quali leggeva sempre le gesta che trovava nei libri a casa di Marine.

Mentre era in quella posizione Sonic la raggiunse, ma non volle farci troppo caso.

-Blaze, non stare qui da sola, siamo tutti dall’altra parte.- le disse, facendola girare verso di lui per poi scendere dal parapetto con un agile balzo.

-Volevo solo vedere quanto mancava per arrivare, e anche quanto sarei riuscita a stare in equilibrio.- rispose prontamente, anche se ci era rimasta un po’ male perché probabilmente sarebbe riuscita a battere il suo record quel giorno. Ma se era Sonic a chiederle qualcosa lei non riusciva mai a dire di no.

-Scusami…è che non sopporto l’idea di vederti come l’emarginata del gruppo.- le diede una dolce pacca sulla spalla, che le fece rabbrividire la spina dorsale.
Strano però, solitamente dicono che l’amore scalda.

-Sai, stavo pensando…quando tutto questo sarà finito come faremo a vederci ancora? Non è una cosa bella stare insieme solo quando le dimensioni rischiano di caderci addosso, non credi?- arrossì visibilmente, prese la mano di Sonic e la strinse forte, come se in fondo, nonostante desiderasse ardentemente che la situazione tornasse normale, volesse anche che lui non se ne andasse, e lo voleva veramente.
Perché senza quel maledetto turboistrice avrebbe dimenticato i concetti di amore e fiducia, facendo subentrare la nostalgia e la tristezza.

-Immagino che Tails sarà in grado di inventarsi qualcosa, lo sai che non finisce mai di stupire.- cosa impensabile, non ritirò la mano, ma ricambiò la stretta, sedendosi poi insieme a lei appoggiando la schiena contro il parapetto della barca, invitandola a fare lo stesso.

-Ma prima che tutto finisca, un ricordo da sfruttare nei momenti di solitudine dovrà rimanerti impresso.- continuò. Detto questo lasciò la mano, e le prese il collo con le braccia, tenendola forte. Mai un gesto simile aveva provocato tanto amore, scompiglio e felicità nel cuore di Blaze, che rimase completamente spiazzata all’inizio, ma che poi ricambiò il gesto. Le sembrava quasi che non fosse il vero Sonic quello che la stava abbracciando.

-Blaze, puoi farmi una promessa?-
-Certamente.-
-Giura che quando tornerò avrai superato tutte le tue paure. Perché dicono che quando si è innamorati si ha la sensazione di volare.-

 

Sembrava andare tutto bene, anche troppo.

 

Di colpo la gatta si ritrovò nella sua stanza, a casa di Marine, con la finestra aperta e un cuscino fra le braccia.
Sono solo inutili fantasie, Blaze. Sonic è andato via ormai da giorni si disse, lasciando il cuscino e rimettendolo a posto.

Il sole stava ormai per sorgere, apparentemente solo lei sembrava sveglia. Le tornarono in mente le ultime parole del Sonic più sdolcinato che romantico, che le chiedeva implicitamente di superare la sua fobia per le grandi altezze. Probabilmente era tutto un piano programmato dal suo orgoglio, perché non poteva sopportare il fatto di perdere il controllo appena si trovava davanti uno “scalino” alto almeno venti metri, figuriamoci lo strapiombo di Sky Babylon.

Si mise in testa che quella mattina ce l’avrebbe fatta, o che almeno avesse iniziando da un’altezza minima; e fu lì che pensò per un attimo agli assassini dei libri, ed ebbe uno dei suoi lampi di genio.
Uscì di casa, girando Southern Island in lungo e in largo, per cercare palme secche che ormai non avrebbero più fatto male nemmeno se usate a mo’ di frusta e grandi quantità di aghi di pino; messi insieme generavano una sottospecie di cuscino di paglia, che mise davanti alla torre radio con non poca fatica.

Già stanca di prima mattina, si arrampicò sulla torre sfruttando i pali di legno messi in orizzontale che la componevano e che così creavano una sorta di scala. Arrivata in cima il sole stava facendo capolino davanti a lei, e il vento le arrivava forte in faccia, proprio come nel sogno. Ma questa volta non c’era nessuno a dirle di tornare indietro. Rimase ferma sulla sommità del tetto, un piccolo paletto posto in verticale dove lei aveva appoggiato un piede, rimanendo perfettamente in equilibrio con l’altro leggermente sollevato e le braccia conserte, lo sguardo assorto.

Aveva paura, terribilmente paura di saltare e mancare il piccolo covone sotto di lei, ma sapeva che se avesse rinunciato o fallito non se lo sarebbe mai perdonato.

Il vento si fece più forte, facendo svolazzare le estremità del suo vestito che ora sembravano delle code di rondine. In quel momento stese di lato le braccia, piegò la gamba ormai tremante per darsi la spinta, e saltò a gambe chiuse, atterrando perfettamente sulle palme e gli aghi di pino.

 

 

 

_Angolo autrice:

Hi guys, vi sono mancata? O vi siete divertiti senza di me grazie alle fanfic con personaggi che non sono del Sonicverse ma che stanno comunque in questa sezione?
Lamentele a parte, i più svegli tra di voi avranno notato che ho fatto un casino assurdo pur di mettere insieme Sonic e Assassin’s Creed (per chi non lo conosca consiglio immediatamente la forca, inutili templari), serie che amo più di me stessa.
La scena Sonaze mega sdolcinata è fatta non perché credo che le cose sarebbero andate così, ma perché in fondo è un sogno, e di solito le cose vanno come il sognatore vuole che vadano, no? Proprio per questo non è necessario che cerchiate la nota OOC, non la troverete mai.

Detto questo potete tornare a fare ciò che volete tranne che cercare nuove fic di Sonic sul mio profilo, perché da ora in poi, visto come avete ridotto il fandom, non assicuro più la mia presenza. In parole semplici o entrerò nella sezione a ogni morte di papa a recensire o pubblicare, o non mi farò più vedere. Ma quando accadrà state certi che vi avviserò, o se saremo fortunati avrò la voglia di pubblicare one-shot a tutto spiano per cercare di ristabilire la situazione. Io al fandom ci tengo perché è qui che è nato il mio amore per il fanwriting.

Bye for now (?)

-blazethecat31-

P.s.: metto un’immagine per chi non avesse ancora capito come era messa Blaze prima di saltare, perché è una posizione a mio parere fighissima.

Sì, lo so che c’è Haytham, però…figo,no?

  
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