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Autore: Xyloto    25/11/2012    6 recensioni
SPOILER 4x07!
Le cose con Hunter non andavano affatto bene.
Il piccoletto, a cui Thad avrebbe tanto voluto dire che era inutile che si atteggiasse a Padrino con quell'orrendo taglio di capelli, era davvero meschino e bastardo ed era arrivato ad intrufolarsi di persona al McKinley per rubare il trofeo del coro avversario e attirare con l’inganno Blaine, di cui aveva scoperto il talento guardando vecchie registrazioni e con cui credeva, una volta restituitogli il blazer, di poter vincere le Provinciali.
Harwood trovava quell’idea folle e stupida, in quanto Anderson si era trasferito al McKinley per il suo amore Kurt e difficilmente si sarebbe lasciato convincere.
Ma, con sorpresa di tutti, Blaine si era presentato alla Dalton e, per di più, reduce di una separazione che gli aveva lasciato profonde occhiaie sotto gli occhi ambrati, i quali avevano perso il loro luccichio caratterizzante.
Blaine era spezzato.
E, per quanto Thad cercasse di dimostrarsi amichevole e comprensivo nei suoi confronti, non riusciva a non sentirsi minacciato.
E Sebastian, non lo aiutava di certo ad allontanare i timori.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Fandom: Glee.
Personaggi/Paring: Sebastian Smythe, Thad Harwood / Thadastian, Klaine (Accennato)
Rating: Arancione.
Charapter: Unico

Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale, Commedia.
Warning: SPOILER 4x07! Possibili OOC. 
Words: 2.942.
Summary: Blaine torna alla Dalton, intenzionato a riprendersi il prezioso trofeo dei Nazionali delle New Direction. E, per quanto sia visibilmente spezzato dalla sua rottura con Kurt, Thad non riesce a mostrarsi amichevole e comprensivo. Anzi, si sente minacciato dalla sua presenza e di certo Sebastian non lo aiuta a tenere lontani i timori e le insicurezze. 


Disclaimer: I personaggi non mi appartengono, non vi è alcun scopo di lucro.


Stupid Jealousy
You are only mine, Sebastian.


Blaine, alla fine, era tornato davvero alla Dalton.

Thad ancora stentava a credere che Hunter fosse riuscito ad attirarlo con l’inganno. E ancor di più, stentava a credere che quell’allocco ingenuo di Blaine ci fosse completamente cascato, spinto dalle New Direction a recuperare il loro trofeo dei Nazionali.

Thad era semplicemente basito e, come se non bastasse, le mani gli prudevano insistentemente mentre, con sguardo adirato, fissava il nuovo leader seduto sulla sua poltrona in pelle accanto al fuoco che accarezzava il suo gatto. Lo odiava. Hunter, si intende. Bé, no, odiava anche il suo odioso gatto tutto soffi e unghie, a dire il vero. Tale padrone…

Se, tempo addietro, gli avessero chiesto qual’era la sua opinione riguardo Sebastian a capo dei Warblers, avrebbe senza dubbio risposto che era un tiranno bastardo opportunista con manie di protagonismo e inquietanti tendenze al sadismo, date le prove stressanti a cui sottoponeva i compagni e i suoi modi di fare dittatoriali e indiscutibili.
Tutto sommato, però, aveva imparato a conoscerlo, volente o nolente, soprattutto a causa della loro inevitabile vicinanza: condividevano lo stesso fottuto alloggio. Harwood, inizialmente, aveva cercato di farsi spostare nella camera di Nick e Jeff, ma non c’era stato nulla da fare e, quel primo maledetto giorno di scuola del suo maledetto ultimo anno di liceo, aveva incassato la notizia e aveva trascinato i piedi e l’ingombrante valigia nella sua nuova stanza. Se non fosse bastato il carattere riservato e scorbutico di Smythe, ci si aggiungeva la sua fama di molestatore a rendere i sonni di Thad più difficili.
D’altro canto, neanche Smythe aveva preso di buon grado la cosa e, riluttante a trascorrere le sue nottate con un nerd sfigato sessualmente confuso, non gli aveva rivolto più la parola fino a quando non aveva capito che sarebbe stato inutile e che avrebbe potuto divertirsi non poco con quel nanetto dai tratti latini.

Che Sebastian fosse gay, non era un mistero; così come non lo era la sua tendenza nel saltare da un letto all’altro con la stessa velocità con cui Severus Piton fuggiva di fronte ad un flacone di shampoo. Thad non aveva nulla contro la sessualità del compagno di stanza, sia chiaro, lui era per l’amore libero e incondizionato, ma ogni tanto i tentativi di approccio di Sebastian risultavano essere alquanto sconvenienti e imbarazzanti.

C’era stata quella volta, i primi giorni di scuola, quando Sebastian l’aveva palpato nell’aula prove, di fronte a quasi venti altri ragazzi; sotto gli sguardi allibiti e, allo stesso tempo, divertiti dei compagni, gli aveva sussurrato all’orecchio le cose più sconce che Harwood avesse mai sentito e, con suo stesso stupore, si era ritrovato a rabbrividire, oltre che di imbarazzo, di aspettativa.

Quei giochetti erano continuati fin quando Thad non aveva capito di essere fortemente attratto da Sebastian. Una provocazione di troppo e, già parecchio eccitato e ormai conscio dell’effetto che l’altro a sua volta sapeva di avere su Harwood, lo aveva spinto violentemente contro la parete della loro stanza e, alzandosi sulle punte, si era impossessato famelico delle sue labbra. Contrariamente a quanto si sarebbe aspettato da un eventuale e, allòra quasi impossibile, contatto fisico con Smythe, Sebastian non lo aveva allontanato, ma bensì con un colpo di reni aveva invertito le posizioni e si era strusciato su di lui fin quando Thad non era diventato un ammasso di gelatina molle e instabile.

Harwood, allora, aveva chiesto di più e Smythe non si era tirato indietro, regalandogli la sua indimenticabile prima volta e dimostrandogli quanto anche lui lo desiderasse e lo bramasse, quasi in maniera maniacale.
Era stato sorprendentemente delicato, paziente e aveva rispettato i tempi di Thad, lo aveva accarezzato e lo aveva baciato come se non ci fosse stato un domani e Thad si era lasciato completamente andare nelle sue mani esperte, scoprendosi, oltre che follemente attratto da quello sguardo magnetico, dal corpo tonico e dalla pelle liscia dell’altro, anche innamorato.

Inutile dire che, dopo quella notte, ci avevano dato dentro instancabilmente per i giorni a seguire nei modi più fantasiosi e inauditi e, stranamente avevano instaurato un rapporto stabile fino a che, senza che nessuno dei due se ne accorgesse davvero, erano diventati una coppia.

Non esisteva più Thad senza Sebastian e Sebastian non era più lo stesso, grazie a Thad.

Ovviamente, come tutte le coppie, avevano avuto e ancora avevano alti e bassi, ma nonostante tutto, il legame che li univa era forte abbastanza da farli tornare a testa bassa e con l’orgoglio sotto i piedi l’uno dall’altro, quando i litigi diventavano insostenibili e quando respirare era impossibile senza l’altro accanto.

Per questo motivo, era rimasto un po’ spiazzato quando il nuovo ragazzo della Dalton aveva eclissato Sebastian, giocandosela con lui quasi alla pari per la bastardaggine.
Smythe aveva incassato il colpo e, mancando della sua solita ironia e del suo solito sarcasmo, si era fatto da parte, borbottando qualcosa sull’essersi scocciato di impartire ordini a quell’ammasso di femminucce isteriche in perenne sindrome premestruale – ovviamente si riferiva, in particolare, a Trent, Nick e Jeff, ma i ragazzi, troppo sorpresi, non avevano fatto in tempo ad alzargli il dito meglio che l’ormai ex leader aveva fatto la sua plateale uscita, seguito poco dopo da Thad, preoccupato per la reazione del compagno.

Ma, stranamente, Sebastian non era esploso né tanto meno aveva sfogato la sua rabbia su Thad o sul primo che gli fosse capitato a tiro. Si era chiuso in camera e, steso con il moro fra le braccia, aveva tirato fuori tutto, per la prima volta senza il timore di dimostrarsi debole, non agli occhi di Thad: aveva detto di essersi comportato uno schifo per troppo tempo e con troppe persone e che avrebbe dovuto aspettarselo che, prima o poi, tutte le cattiverie e i sotterfugi commessi gli si sarebbero rivoltati contro; per troppo tempo aveva portato solo a guai e dolore e, quasi con le lacrime agli occhi, aveva confessato a Thad di sentirsi ancora uno schifo per l’occhio di Blaine e il tentato suicidio di Karofski, pur non avendo quasi nulla a che fare con la seconda questione.

Allora Thad lo aveva stretto e lo aveva baciato e per la prima volta, gli aveva detto di amarlo

E Sebastian si era lasciato cullare e per la prima volta, si era esposto e gli aveva detto di amarlo.

Ma, nonostante ciò, le cose con Hunter non andavano affatto bene.
Il piccoletto, a cui Thad avrebbe tanto voluto dire che era inutile che si atteggiasse a Padrino con quell’orrendo taglio di capelli, era davvero meschino e bastardo ed era arrivato ad intrufolarsi di persona al McKinley per rubare il trofeo del coro avversario e attirare con l’inganno Blaine, di cui aveva scoperto il talento guardando vecchie registrazioni e con cui credeva, una volta restituitogli il blazer, di poter vincere le Provinciali.

Harwood trovava quell’idea folle e stupida, in quanto Anderson si era trasferito al McKinley per il suo amore Kurt e difficilmente si sarebbe lasciato convincere.
Ma, con sorpresa di tutti, Blaine si era presentato alla Dalton e, per di più, reduce di una separazione che gli aveva lasciato profonde occhiaie sotto gli occhi ambrati, i quali avevano perso il loro luccichio caratterizzante.

Blaine era spezzato.

E, per quanto Thad cercasse di dimostrarsi amichevole e comprensivo nei suoi confronti, non riusciva a non sentirsi minacciato.

Non riusciva a dimenticare i tentativi di Smythe di conquistare Anderson, non riusciva a non sentirsi inferiore, neanche minimamente paragonabile al talento e alla bellezza idilliaca di Blaine.

Di certo i suoi timori non diminuirono quando, giusto per scaldare un po’ gli animi, lo stesso Smythe aveva proposto di cantare “My Dark Side”.

« Sai cosa si abbina perfettamente ad un nuovo blazer della Dalton? Una canzone improvvisata! » aveva detto il bastardo.

E Sebastian aveva avuto occhi solo per Blaine.

Li aveva visti guardarsi, aggirarsi come un predatore fa con la sua preda, lanciarsi sguardi che avrebbero incendiato anche il più timido cucciolo di pinguino.
E infine, Sebastian si era slanciato verso Blaine, cercando di abbracciarlo, e quest’ultimo si era tirato indietro con un ghigno quasi malizioso.

E allora, per Thad, era stato troppo.
Aveva atteso la fine di quella pagliacciata e, senza dire una parola ad anima viva, si era dileguato nella sua camera e al buio, sdraiato sul letto di Sebastian e circondato dal suo profumo, lontano da tutti, non era riuscito a trattenere le lacrime, dandosi dello stupido per aver creduto di poter essere minimamente interessante agli occhi di Sebastian.
Insomma, non aveva chissà quale talento e, fisicamente parlando, era magro e alto poco più di un metro e sessantacinque. Era ovvio che Sebastian preferisse l’altro.

Stupido, stupido, stupido.

Un rimpiazzo, ecco cos’era. Sebastian non era affatto cambiato e lui si era solo illuso.

Stupido, stupido, stupido!

E poi aveva ceduto alla stanchezza e, ormai svuotato, si era addormentato.
Ma non era stato un sonno tranquillo e sobbalzò nell’udire il cigolio della porta che si apriva alle sue spalle.

« Thad? »

Nessuna risposta.

« Thad …?  » riprovò allora Sebastian, ma questa volta, nonostante la parziale oscurità, riuscì a vedere chiaramente il corpo sdraiato sul suo letto sussultare lievemente.
Senza esitare, si avvicinò alla figura e ne accarezzò la schiena, ricevendo in risposta un … singhiozzo? Thad stava piangendo?

« Thad, cosa- ? » provò allora, preoccupato. Harwood non piangeva mai, nemmeno quando Jeff lo batteva a quegli stupidi videogiochi di violenza e metteva su il broncio più tenero che Sebastian avesse mai visto, nemmeno quando lo trattava peggio di una pezza quando aveva la luna storta, nemmeno quando litigavano pesantemente e si gridavano in faccia le cose più cattive e dolorose per entrambi.

« Vai via. » sussurrò Thad, la voce spezzata, mentre si cingeva il busto con le braccia, come a volersi proteggere da qualcosa che Smythe non poteva vedere.

E Sebastian si sentì morire a quella vista, impotente come mai nella sua vita, bloccato sul posto da mille dubbi e dalla paura di fare la cosa sbagliata.

Eppure si mosse, si stese alle spalle di Thad e lo abbracciò da dietro, facendo combaciare il suo petto con la schiena dell’altro.
Sentì il moro irrigidirsi a quel tocco e cercare di farsi più lontano, ma Sebastian lo intrappolò nella sua stretta e a quel punto i singhiozzi si fecero più violenti, incontrollati.

« Thad » sussurrò Sebastian, sospirando direttamente sulla nuca del ragazzo.  « Vuoi dirmi che succede? » tentò.

« Perché sei qui? » mormorò Harwood, fra un singhiozzo e l’altro, ormai senza più neanche la volontà di trattenere le lacrime.

« Perché sei andato via? »

« Ero di troppo. » sbottò allora Thad, stanco di quel gioco e sperando che il compagno si allontanasse da lui. Non sopportava di mostrarsi debole agli occhi di Sebastian e non sopportava come il profumo del ragazzo alle sue spalle gli rendesse difficile perfino formulare un pensiero coerente. « Eri tutto preso da Blaine, ma infondo avrei dovuto aspettarmelo. Sapevo che, se e quando fosse tornato, avresti scelto lui-  »

Ecco, appunto. Alla faccia dei pensieri coerenti, non era quello che avrebbe voluto dirgli. Avrebbe voluto cominciare dicendogli che si sarebbe fatto da parte e che quando il trasferimento di Blaine fosse stato effettivo, avrebbe convinto quelli della presidenza a spostarlo nella camera di quegli idioti dei suoi amici Nick e Jeff e che-

« Cosa?! Cioè, no, aspetta, fammi capire: tu credi che io sia ancora interessato ad Anderson? » esclamò Sebastian a quel punto, shockato e quasi risentito.

« Vuoi forse dirmi che non è vero? Non sono stupido, Sebastian. Ho visto come lo guardavi. »

E, inaspettatamente, Sebastian scoppiò a ridere, di gusto.
Thad si puntellò sui gomiti e si voltò a guardarlo, gli occhi ancora arrossati e lucidi di lacrime. Lo fissò come se fosse pazzo e gli chiese, irritato dalla sua ilarità, cosa ci trovasse di così divertente.

« Dio, Harwood, non credevo fossi così stupido! » fece allora Smythe, asciugandosi una lacrima con le dita. « Dico, ma cosa mangi a colazione? Razione doppia di stupidaggine? Si vede che sei amico del biondo ossigenato! »

« Fottiti, Smythe! » Thad cercò di allontanarsi dal corpo caldo di Sebastian, ma questi si riscosse dalle sue risa e se lo spinse contro, portando una mano ad accarezzargli il petto. L’aria si fece pesante e il moro capì che l’ex leader si era fatto di nuovo serio.

« Thad, lo stavo solo provocando. Cosa ti fa credere che io sia ancora interessato a Blaine?  » disse Sebastian, come se quello spiegasse ogni cosa.

« È così che agisci, no? E dimmi, questa volta è cascato ai tuoi piedi? » sussurrò Thad, atono.

« No, se proprio ci tieni a saperlo, e stavo solo cercando di capire quanto fosse patetico e disperato. Non si lascia nemmeno sfiorare perché crede che questo possa peggiorare la sua posizione di traditore, ma ciò non toglie che abbia trovato divertenti i miei giochetti e mi abbia dato corda. » spiegò Sebastian con una punta di risentimento nella voce, come se le accuse di Thad di poco prima lo avessero ferito nel profondo.

« Ma lui rimane comunque più interessante di me. » continuò Harwood, sbuffando una risata ironica e stringendosi nuovamente le braccia attorno al busto. Involontariamente, la sua mano si sovrappose a quella di Sebastian e quando tentò di tirarla indietro, quest’ultimo la strinse e fece incrociare le loro dita.  « Stupido io che cerco pure di tenere il confronto con Anderson. Insomma, lui e Blaine!  »

« Thad, smettila, diventi paranoico. Blaine non mi interessa. » calcò le parole, affinché l’altro le recepisse bene. « E, tanto per la cronaca, è Blaine che non regge il confronto con te! » confessò, lasciandogli un bacio sulla nuca e aumentando la presa sui suoi fianchi. Sentì Thad rilassarsi di botto a quelle parole. Nonostante ci fossero ancora molte cose da dire, l’atmosfera si era inequivocabilmente fatta più leggera e Sebastian capì di aver tranquillizzato abbastanza Thad.

« Certo, come no. Secondo quale canone? Sentiamo! » domandò curioso il moro, con una punta di fastidio e curiosità nella voce. Aveva ancora ben presente lo sguardo di Sebastian fisso in quello di Blaine, quel pomeriggio. Dio, quando era diventato una donnetta svenevole e gelosa?

« Tanto per cominciare, tu non mi hai rifiutato per scoparti Faccia da Checca, quindi un punto a tuo favore! » e si beccò una gomitata nello stomaco, seguita a ruota dalla risata di Thad,  il cui suono era ciò che di più bello Sebastian avesse mai sentito.  « Ahia! Che ho fatto? Ho semplicemente detto le cose come stanno! »

« Ha proprio mandato in frantumi il tuo ego, eh? » scherzò Thad, finalmente rilassato. Si rigirò nell’abbraccio e tirò un sospiro di sollievo quando i suoi occhi incontrarono quelli verdi e limpidi di Sebastian. Da quando “stavano insieme”, non li aveva mai visti così sinceri e privi di ogni malizia e ironia e si rese conto solo in quel momento di ciò che aveva fatto davvero: aveva dubitato di Sebastian, che per lui aveva messo da parte la sua vita da cane sciolto e aveva smesso di frequentare lo Scandals, che aveva smesso di provarci anche con il buco della serratura pur di farlo felice e di saperlo tranquillo. Insomma, ottenere una cosa del genere da uno come Sebastian non era mica una questione di poco!

Sebastian non mentiva quando diceva di aver fatto il cascamorto con Blaine solo per stuzzicarlo e, se c’era una cosa che Thad aveva imparato da quando si era preso la briga di conoscerlo un po’ meglio aldilà delle apparenze, era che i suoi occhi, rinchiusi nell’intimità di quella stanza, diventavano trasparenti e in quel verde era possibile leggervi ogni emozione, ogni volta così intensa da far quasi male.

Si diede di nuovo dello stupido e si sentì in dovere di scusarsi. Doveva fargli capire che si fidava, che la sua autostima gli giocava brutti scherzi e che lui non c’entrava niente, che non era colpa sua e che, per la miseria, lo amava più di qualsiasi cosa al mondo.

« Mi dispiace, Sebastian. Non avrei mai- »

« Oh, taci e baciami Harwood, credo di aver atteso abbastanza! »

Senza lasciargli il tempo di rispondere, Smythe si appropriò delle labbra di Thad il quale, pur colto alla sprovvista, lasciò subito che la lingua dell’altro lo esplorasse e giocasse con la sua. Sospirò di sollievo nella sua bocca e portò una mano dietro la nuca di Sebastian, avvicinando così le loro labbra ancor di più.
Non ci volle molto perché il bacio si facesse più intimo, più umido, più famelico.
E ci volle ancor meno che si ritrovassero entrambi nudi e accaldati, a cercarne di più, a volerne di più.

« Dio, Harwood, non hai idea dell’effetto che mi fai da geloso! » ansimò Sebastian su un punto preciso dietro l’orecchio di Thad, mentre si strusciava lascivamente su di lui.
E Thad rise di cuore e portò una mano fra i capelli di Sebastian, accarezzandoli lievemente e tirandoli quasi quando Smythe gli lasciò un morso poco gentile sulle giugulare.

« Questo non è un buon motivo per provare a farmi ingelosire, Smythe! » gemette concitatamente Thad.

« Hai ragione, le donne gelose sono le peggiori! »

E Thad, quella notte, glielo dimostrò di cosa una donna gelosa era capace. Gli dimostrò il suo amore, la sua venerazione per quel corpo, per quelle labbra, per quegli occhi e lo marchiò su ogni porzione di pelle disponibile, lo marchiò come suo e di nessun altro.
E a Sebastian non dispiacque affatto.
Pensandoci, avrebbe dovuto farlo ingelosire più spesso


The End
 

Spazio Autrice: 
Okay, non è la prima storia che scrivo, ma è la prima che pubblico. Per di più è una Thadastian, coppia che ho scoperto di amare oltre l'inverosibile e che, se possibile, mi emoziona forse più di quanto mi faccia emozionare la Klaine, senza nulla da togliere a quei due adorabili cuccioli di pingiuno! 
Spero che la storia vi sia garbata e, se trovate delle incorenze con lo scorso episodio, sappiate che è stata scritta prima della 4x07 e, ormai conclusa, non ho voluto modificarla perché scritta di getto e mi soddisfa così, anche se mi rendo conto che molto probabilmente i personaggi vi appariranno un po' OOC e sdolcinati. Ho voluto mostrare un po' quelle che solo le insicurezze di Thad e i cambiamenti di Sebastian, ma non so quanto sia riuscita nel mio intento... 
Ah, prima che me ne dimentichi, quando Thad parla del quasi-abbraccio Seblaine, non me lo sono immaginata, eh! Nell'esibizione è chiarissimo il gesto, quanto è chiara l'occhiata malizioza che Blaine rivolge a Sebastian prima di allontarsi! Non so neanche quanti di voi l'abbiano notato, ma verso la fine c'è anche Seb che fissa il sedere di Thad, ma NdA, magari mi sono solo impressionata! 
Okay, la smetto di sclerare e ringrazio chiunque di voi sia giunto fino alla fine e non si sia cavato ancora gli occhi dopo aver letto questo obbrobrio! Grazie mille!
Alla prossima :) 

   
 
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