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Autore: elena 10520    25/11/2012    1 recensioni
Poco tempo fa la mia prof mi ha chiesto di fare una descrizione e io ho deciso di consegnarle questa , non ho la minima idea di come sia andata, e non mi convence tanto, non è che potreste darmi dei consigli ???
DALLA STORIA
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Mi girai e lo vidi.
Era li, appoggiato con la sua possente schiena a quel freddo muro ...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi girai e lo vidi.
Era li, appoggiato con la sua possente schiena a quel freddo muro, e sembrava scrutare con volto impassibile , ogni singola persona che passava per quel lunghissimo corridoio scolastico.
Dei raggi, provenienti da una piccola finestra, gli illuminavano la sua pelle già ambrata , rendendogliela lucente.
All’ improvviso quel ragazzo girò il volto mostrando dei lineamenti poco più che perfetti.
Mi incantai a vedere i suoi occhi vispi e allungati , che illuminati da una luce brillavano , fieri, di quel verde quasi d’orato.
Scostò un po’ la testa come se volesse scacciare qualche pensiero, a lui, fastidioso, facendo così muovere i suoi capelli corti e spettinati, erano di un bel castano chiaro.
Vide qualcuno , credo, a lui famigliare e improvvisamente fece un luminoso sorriso facendo spuntare di conseguenza delle adorabili fossette che lo ringiovanivano si e no di due anni.
Poi, quel qualcuno gli si avvicinò e lui di conseguenza fece con movimenti fluidi ed eleganti, uno stupido saluto, uno di quelli che si fanno tra amici.
Il mio sguardo si posò sul suo abbigliamento, era semplice , ma elegante allo stesso momento.
Aveva delle semplici scarpe da tennis grigie e bianche, dei blu jeans stretti e un po’ cadenti, una maglietta grigia tinta unita, e per coronare il tutto indossava una giacca beige ,che al contrario delle fossette lo invecchiavano di qualche anno.
Ora che ci feci caso, tutto di quel ragazzo era in contrasto, persino il suo comportamento era differente da quello che era realmente ; da lontano sembrava timido e impacciato, ma in verità era solare e anche fin troppo espansivo.
Presa dalla curiosità cercai di avvicinarmi il più possibile, e così feci.
Non ero tanto vicina a lui, ma lo ero abbastanza per sentire l’aroma delicato, della fragranza sconosciuta , del suo dopobarba.
La sua risata sincera mi colpì contagiandomi, facendomi spuntare un rapido sorriso sulle labbra.
La sua voce era  molto squillante ma allo stesso tempo rauca e soprattutto ora stava usando un timbro reso roco da una sigaretta appena accesa.
Quando si girò, per sbaglio mi urtò con il braccio, quel contatto mi fece sentire che aveva la pelle liscia e nivea ma che era resa alquanto rugosa in certi punti dalla pelle d’oca.
Era molto alto, non dico troppo alto , ma neanche troppo basso, era più o meno una via di mezzo tra i ragazzi alti  e quelli di media statura .
Non era un ragazzo particolarmente bello, ma era meglio di molti altri ...
Avrei tanto voluto conoscerlo, ma purtroppo il suono della campanella me lo impedì.
  
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