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Autore: April_    25/11/2012    3 recensioni
Entrò in macchina ed appoggiò la borsa sul sedile, quello che spettava al passeggero e che era stato riservato per un periodo al suo ragazzo. Quello che alla sua partenza aveva riempito con una valigia perché le sembrava troppo vuoto. Quella che Zayn aveva spostato, per baciarla un’ultima volta prima di correre in quell'auto diretta a Londra. Prima che lei partisse, ma dopo il loro incontro quella sera insieme.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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E' da un po' che penso ad una ff su 'Summer love', ma è assurdo pensare di fare più di un capitolo davvero triste. Cioé, io almeno non credo li leggerei çç Così, mentre studiavo chimica e le forme dell'acqua mi è capitata una rosa piena di rugiada fra le immagini, ed ecco qui. 
Spero vi piaccia, un bacio April_






Lynn sorrise, quella mattina prendendo il caffè nel suo appartamento di Washington poco lontano dallo studio medico dove studiava. Era una tirocinante, ma presto –lo sapeva- sarebbe iniziata la sua vera carriera, nel mondo del lavoro, nel mondo dei grandi.
La sua giovinezza era finita tre mesi prima, quando aveva attraversato un cancello troppo pesante anche per una forte come lei. Quel varco di pochi centimetri che, per lei, rappresentavano chili e chili di metallo, sulle spalle e litri di lacrime.
Quasi si era pentita di aver accettato di passare un’estate con quella sua vecchia compagna del liceo che le aveva chiesto di farle compagnia, a casa dei suoi in estate ed averla raggiunta in Corsica.

-Lynn, ti prego. Ho bisogno di qualcuno…davvero vuoi farmi passare l’intera estate da sola?- Lynn lanciò gli occhi al cielo: Victoria sapeva ciò che voleva e come ottenerlo, ma non che lei aveva molto da studiare. Eppure…era estate, no? –E va bene.-

E quel grande cancello, appunto, aveva rappresentato l’inizio di un sogno, ma anche di un incubo.

-E questa è la nostra camera! Carina, eh?- aveva detto Victoria mostrandole la piccola stanza affacciata al mare che avrebbe condiviso con l’amica. Si affacciò e il panorama le lasciò il fiato sospeso per qualche secondo e gli occhi puntati sul cielo che si univa al mare, come in un unico elemento. Sorrise, sapeva che la sua macchina sarebbe rimasta finalmente ferma e lontana dall’università, come dallo studio e dalla frenesia della gente di città.

E ora era lì, sempre ferma, ma piena di carburante e pronta a partire per l’ennesima volta ed attraversare le strade bagnate. Come avrebbe voluto che il sole sciogliesse il gelo che ricopriva come un velo la gente, lì. Come quell’estate.

-Certo che fa caldo!- aveva detto a Victoria, mentre salutavano i genitori della ragazza diretti verso il supermercato. –Oui.- aveva annuito poi, lei. –Potete venire ragazzi, su!- urlò poi e Lynn le lanciò uno sguardo confuso, risposto con un occhiolino. –Ma che..- aveva fatto in tempo a mormorare, prima che qualcuno la zittisse con un bacio a stampo ed una risata dolce e venisse interrotto da un pugno ben assestato. –Lynn, loro sono i nostri vicini: Zayn –indicando il moro sfrontato del bacio-, Harry –un riccio con un sorriso attraente stampato in faccia- e Niall –un biondo altrettanto sorridente, ma un po’ più spaccone.

Il tempo sembrava passare così lentamente, seduta su quella sedia. 8 e 13, e 14, 15…

-Sono già le sette, Zayn! Devo tornare da Tori prima che i suoi ci becchino!- sussurrò la ragazza, fissando l’orologio nero che portava al braccio. Zayn fece lo stesso, lo slacciò e lo lanciò in acqua. –Ora siamo solo noi. Il tempo, la spiaggia, l’amore è nostro.- e l’attirò a se.

Lo squillo del cellulare, un messaggio. ‘Ci vediamo domani? –V.’ e una risposta. ‘Certo, a domani.’ E ora sapeva che avrebbe anche dovuto rincontrare gli occhi scuri di quell’amica che le aveva regalato tanta felicità e tanto dolore. E aveva voglia di piangere, di un abbraccio. Avrebbe voluto calore sulla sua pelle, avrebbe voluto Zayn.

-Lo sai che ti amo?- il ragazzo sorrise e le stampò un altro, l’ennesimo, bacio. –Anche io, tanto.- disse poi, accarezzandole un braccio. –I ragazzi hanno intenzione di tornare per che ora?- Zayn alzò le spalle. –Non so, ma non ti devi preoccupare: se torneranno, non ci disturberanno. Promesso.- Lynn lo fissò per qualche secondo, e poi gli lasciò un bacio sul collo, sorridendo. Il ragazzo rise e tornò a baciarla tirando le coperte sopra il loro amore.

Asciugò quella sola lacrima che scendeva sulla guancia, non era il momento per piangere. E facendolo, allontanò anche il suo profumo dalla memoria e tornò alla realtà. Afferrò la borsa, in fretta, senza voltarsi verso quella tazza di caffè che non aveva voglia di lavare.

-Sei davvero così stanca da non riuscire a lavare quella tazzina?- chiese Niall, fissandola. –E smettila! Lo farò dopo.- il ragazzo la guardò male, ancora. –Ora.- Zayn entrò in cucina adagiando molto poco delicatamente il gomito contro la pancia del biondo e sorrise alla ragazza. –Prese la tazza e la pulì in fretta. –Ora che hai finito di pulire i piatti, tesoro, si esce. Ciao Niall.- e risero salutando il ragazzo.

Entrò in macchina ed appoggiò la borsa sul sedile, quello che spettava al passeggero e che era stato riservato per un periodo al suo ragazzo. Quello che alla sua partenza aveva riempito con una valigia perché le sembrava troppo vuoto. Quella che Zayn aveva spostato, per baciarla un’ultima volta prima di correre in quell’auto diretta a Londra. Prima che lei partisse, ma dopo il loro quella sera insieme.

Non parlarono a lungo, stringendosi nei loro cappotti. Abbastanza lontani per non  piangere, ma troppo vicini per non sentire l’elettricità che li univa irreparabilmente. –E’ ora.- disse lui. E Lynn si gettò fra le sue braccia, odorò l’aria attorno a loro, la salsedine unita al profumo del ragazzo, il calore del sole e il vento pomeridiano, quello poco prima del tramonto. E poi un lacrima salata sulla guancia, che apparteneva all’altra metà di se stessa a quella che ora le cingeva i fianchi e pregava affinché quel momento durasse per sempre. –Ti prego, non renderlo più difficile.- disse, poi. –Noi potremmo…- iniziò, prima che lei lo interrompesse. –No, amore mio, no. Non possiamo durare così lontani.- Lui annuì. –Non c’è nulla che cambierei di quest’estate con te.

Parcheggiò la macchina con ancora gli occhi rossi dopo un pianto durato troppo poco per essere finito.

-Lynn, dove sei?- urlò Victoria. –Lynn…- sussurrò poi un’altra voce, più dolce, più familiare ed entrò. –Oh, Lynn, vieni qui.- e l’abbracciò ancora anche sapendo di peggiorare la situazione. Aveva bisogno di sentire il suo cuore battere, come il proprio, insieme. Si sedettero al bordo del letto in quella camera che ora sembrava così fredda con le persiane abbassate e gli armadi vuoti. –Quando, fra qualche tempo, di prima mattina, per strada o in campagna incontrerai della rugiada, sappi che anch’io la sto guardando, dalla finestra di casa mia e ti sto pensando.- si scambiarono un’ultima occhiata, un ultimo bacio e mano nella mano si avviarono all’uscita. Fuori dal cancello, fuori dall’estate.

Così quando Lynn quella mattina aprì la porta dello studio e affacciandosi al piccolo balcone notò una piccola rosa, l’unica ancora intatta anche dopo quella primavera, e quell’estate, magari nata pochi giorni prima, ricoperta da piccoli granelli di ghiaccio, sorrise e seppe che anche Zayn lo stava facendo per lei, per loro, per quell’amore sbocciato e appassito in un’estate.



   
 
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