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Autore: Queen_Of_Ice    25/11/2012    0 recensioni
"dov'e?" chiede finalmente il ragazzo guardandola in volto. Lei sorride, una fila di denti bianchissimi, perversa e malefica "dove nessuno lo ipuò immaginare" - " tu mi fai paura, lo sai?"
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*°*Venus's Diamond°*°


Notte fonda a Diamond Town. Una macchina nera dalle curve nere e lussuose sfeccia a tutta velocità nelle strade della grande metropoli.
Rallenta solo fermandosi dietro una banca, dove c'e l'uscita di emergenza e quella per gettare i rifiuti.
La ragazza, che potrebbe avere una ventina di anni, è vestita in nero e ha le labbra carnose, dipinte di un rosso accesso.
Il guidatore, il suo compagno da una vita le passa una mano sulla guancia, sorridendo. La ragazza ricambia il sorriso e si aggiusta il concio alto sulla testa. Capelli d'oro. Sembrerebbe Eva Kentt di Diabolic anche per i luminosi occhi azzurri, limpidi e furbi.
Il ragazzo, anche lui sulla ventina, si sistema gli occhiali e lascia che la bionda esca dall'auto e si diriga verso la banca. L'auto è stata rubata, perche lui cerca di tenere vicini due fili di rame colorato, attento a tenere in moto l'auto lussuosa ma attenri a bin far suonare l'allarme. Sarebbe un peccato lasciarla li per qualche intoppo. Pochi lunghi attimi e suona l'allarme, la bionda torna in auto e il ragazzo sfreccia via, lontano ma sono gia seguiti.


" merda. C'ho messo troppo tempo"

si lamenta la bionda mentre il ragazzo cerca di infilarsi in tutti i cunicoli possibili ma gli sbirri sono sempre dietro di loro e compaiono anche dalle stradine che voleva intraprendere. La ragazza afferra il volante e guida lei mentre l'amico tiene solo saldo l' acceleratore. Bisogna avere o una grande fiducia nel partner o davvero una grossa paura che tutto vada a puttane.

"dov'e?"
 
chiede finalmente il ragazzo guardandola in volto. Lei sorride, una fila di denti bianchissimi, perversa e malefica

"dove nessuno lo può immaginare"

" tu mi fai paura zucchero, lo sai?"

domanda tranquillamente retorico mentre l'auto sembra aver seminato la polizia correndo tra folti boschi al riva di un gran crepuscolo visibile magnificamente da un crepaccio che porta giu nel mare e sugli scogli. Sorride la bionda vedendo un auto della polizia parcheggiata li.
La spinge con l'auto, ma non avvisando l'amico di rallentare, cadono anche loro. Ma lei ride

"Addio zucchero. Tu hai reso la mia vita un eccitante avventura"

 mormora il ragazzo durante il volo slacciando la sicura di sicurezza

" non essere melodramnatico ora. Vivremo altri cento di questi giorni"

 e ride mentre l'auto finisce in mare mentre quella della polizia sugli scogli. Come sirene si liberano dalla trappola mortale nuotando fino alla riva. Lei ride gettandosi sulla sabbia mentre il ragazzo guarda spaventato davanti a se

"zucchero... Non siamo soli"

mormora spaventato. La bionda segue il suo sguardo fino ad incrociare quello del commissario con la pistola puntata su loro assieme ad altri mille sbirri. Sorride soddisfatto perche attraverso gli abiti bagnati puo vedere chi tiene il famoso diamante della Venere. È medio e si vede una leggera sporgenza tra le gambe della bionda che avampa sentendosi osservata. Si credeva piu furba di loro, di lui che anche sta volta l'ha messa alle strette. Ne uscirà anche stavolta con il maloppo.

"il diamante"

porge la destra il commisario puntando la pistola sul compagno e no su lei. Forse lo ha anche sottovalutato perche ora sbianca

" sono trans! Lo ammetto"

dichiara in lacrime abbracciando il ragazzo

"lui non lo sapeva"

afferma tra le lacrime stringendolo a se. Il ragazzo, il commissario e tutti gli altri sembrano sorpresi ma l'uomo che esce dal mare, a pezzi spara il ragazzo pur puntando verso la bionda. Urla si dispera e piange mentre lo sbirro la perquisisce

" è pulita.... E lei è in arresto"

afferma verso l'assassino lasciando ragazzo e ragazza soli. Pochi attimi e il ragazzo sorride

 "tu sei pazza"

le accarezza il viso tra le lacrime, lo rende piu bello quella sua preoccupazione nei suoi confronti. E la ragazza gli molla uno schiaffo come se avesse avertito quel pensiero.

 " tu un idiota"

afferma alzandosi aiutandolo a reggersi. Guarda il diamante sotto la giacca, nemmeno un graffio sotto la lucentezza rosa.Lo porta a casa sua, casa mia, la bionda mi rivelo io togliendomi il rossetto e sciogliendomi i capelli. Lo porto in camera mia facendolo distendere sul letto. Mia madre arriva preoccupata con mia sorella

 "sta bene"

la rassicurai

 " se viene qualcuno, date ragione a me e reggetemi il gioco"

sorrido verso mia madre. Ora potevo portarla in Germania, lontano da mio padre. Suona il campanello e io corro in bagno chiudendo la porta di camera mia nascondendola col grande attaccapanni. Credevo fosse tutto finito. Riconosco la voce dell'uomo che mamma fa entrare. Il tipo della banca è gia libero, lo stesso che aveva assassinato il mio amico. Mi cambio ma lascio sciolti i capelli trovando anche il modo da far diventare verdi i miei occhi. Sono incredibilmente diversa dalla donna che ero prima. L'uomo sfonda la porta e mi trascina in salotto attraversando il corridoio. Non ha notato la porta nascosta. Sono sicura e rilassata ora. Ho dei patti con quel ragazzo Che non conosco, se io manco lui ha il dovere e il compito do portare mia madre in Germania, nel suo paese nativo lontano da mio padre. Mia madre e mia sorella sono in camera matrimoniale, chiuse all'interno. L'uomo mi spinge contro la parete tenendo una mano attorno al collo mentre l'altra va all'esplorazione del mio corpo. Dovevo reggere la scenetta. Non mi ribellai ma iniziai a piangere fingendomi in difficoltà. Arrivò tra le mie gambe trovando il normale vuoto e morbido. Urlai e l'uomo si allontano, spaventato e spaesato, da me.

"mia sorella! È lei che cerchi! "

finsi demoralizzata, impaurita

"siamo gemelle ma lei ha gli occhi azzurri e i capelli corti"

gli fornì anche il mio identicit della persona che ero prima. Mi fece le sue scuse e io in finte lacrime gli indicai la porta

"Giappone"

gli sussurrai cadendo in ginocchio abbracciandomi.
Era fatta. Tre floop in un giorno solo. Gli stavo dando il carcere risevato a me:
- Omicidio
- Abuso
- Latitanza
 Uscì di corsa l'uomo e il mio amico mi si avvicinò facendomi rialzare

"sei terribile, zucchero"

sorridiamo entrambi soddisfatti e vittoriosi.
Era fatta, avevamo vinto!
Il Diamante era nostro!

  
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