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Autore: petitecherie    26/11/2012    3 recensioni
Emppu e la sua prima cotta. Solo che a dodici anni si è terribilmente ingenui e si finisce per fare casini ed è quasi impossibile tornare indietro.
Quasi.
Perché la bella in questione è una patita di filosofie orientali e ha una fiducia completa nel Karma e nei suoi colpi di coda.
Così, vent'anni dopo, i due incappano nuovamente l'uno nell'altra.
Riusciranno questa volta a non fare "qualcosa di stupido"?
Leggete per scoprirlo ;)
Genere: Commedia, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erno Vuorinen, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Live to tell the tale'
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somethin' stupid Allora, allora, prima che tiriate fuori la padella nightwishiosa, diamo qualche spiegazione generale:

1. So che il folletto ha avuto una fidanzata...non so se ci sta ancora assieme, quindi, tutto ciò che leggerete è inventato dalla mia gemella cattiva.

2. Emppu ha un fratello gemello che ho deciso di non nominare. Nel senso che verrà esclusivamente chiamato "Bro". Stessa cosa per le tre sorelle minori di Emppu che ho "vezzeggiato" utilizzando i numeri finlandesi, per cui: uno=yksi, due=kaksi, tre=kolme. Anyway, due Emppu? Kitee, sto arrivando.

3. Ha davvero fatto parte della nazionale juniores di Judo. C'è scritto nella biografia. In ogni caso, ogni riferimento e spiegazione lo troverete in basso nelle note autrice^^.

Avvertenze: nessun folletto è stato maltrattato. Grande rispetto per gli hobbit in generale. L'autrice ama gli animali <3



***



Kitee, Palestra, marzo 1990, ore 18.00


<< La odio! >> sbottò il piccoletto biondo numero uno al piccoletto biondo numero due. << Le femmine non dovrebbero stare qui. Il judo è roba da maschi. >>
<< Oh, andiamo, Emppu. Ce l'hai con lei perché tre anni fa ti ha battuto. >>
<< Non è vero. Sono scivolato e lei mi ha atterrato. Non era valido. L'ha detto pure il sensei! >>
<< Sì, sì, lo so. E comunque, adesso la batteresti senza problemi, no? Sei uno dei più forti qui in palestra. >>
<< Già, ma sensei non vuole che ci alleniamo con le femmine. >>rispose Emppu scocciato.
<< A proposito di femmine, Kaksi ha rimesso mano alla mia chitarra. >>
Ad Emppu per poco non andò di traverso la saliva. Erano due anni che "prendeva a prestito" la chitarra di suo fratello per strimpellarci sopra con sua somma soddisfazione. Insomma, il suo gemello la lasciava lì abbandonata ricordandosi giusto ogni tanto di accordarla e lui che doveva fare? Insomma, era il suo gemello, ciò che era suo, era anche suo. Però, non aveva ancora trovato il coraggio di dirgli che voleva la chitarra per sé.
<< Sì? >> buttò lì finto innocente << Comunque, credo sia il caso di cambiare le corde, quella del sol si sta per rompere. >>
<< E tu come lo sai, bro? >> il gemello minore lo guardò di sottecchi.
Ahia. Emppu ci era cascato con tutte le scarpe. Maledetto bro che gli tendeva le trappole a tradimento. Stava per rispondergli quando si avvicinò a loro la sua terribile quanto acerrima avversaria. I capelli scuri erano tenuti stretti da uno chignon fermato da un fiocco rosso che riprendeva il colore dell'obi legato attorno al judoji.Emppu restrinse gli occhi con odio. Quella femmina gli stava appresso, per tutti gli dèi nordici. E lui era giusto un paio di dan* più su del suo e lei era più alta di mezza testa. Avrebbe potuto sconfiggerlo con una semplice spinta.

<< Ciao, ragazzi! >> cinguettò Inkeri radiosa passando lo sguardo sui due ragazzi.
<< Ciao, Ink. >> la salutò cordiale Bro e Emppu si aggiunse con un borbottio sommesso.
<< Volevo farti i complimenti, Emppu...ops, Erno. >> Inkeri si morse la lingua. Sapeva perfettamente che il coetaneo non apprezzava che lei lo chiamasse così, per motivi che le erano sconosciuti. Forse, era solo un vezzeggiativo da usare tra i familiari. << Ho saputo che sei passato al settimo dan, complimenti, ancora. >>
<< Già, kiitos. >> mormorò il ragazzino fissando quella femmina giraffa che gli stava davanti.
Le dodicenni di solito non dovevano essere così alte. La sua amica Tarja era più piccola di lui, per non parlare delle sue sorelle.
<< Ehi, Ink, Jonsu mi ha detto che ti trasferisci, è vero? >> chiese Bro. Emppu fissò la ragazzina a bocca aperta. Qualcuno ha ascoltato le mie preghiere!

<< Sì, papà ha avuto un trasferimento a Stoccolma e la mamma ha detto che la famiglia deve stare unita. Io odio la Svezia, vado malissimo a svedese. >>

Per la prima volta, Emppu si trovava a concordare con quella ragazza. Forse non è così stupida come sembra.
<< Con il judo come farai? >>
<< Lo praticherò anche lì, lo adoro come sport, voglio entrare nel team nazionale. >> sorrise Ink e le sue guance assunsero una lieve sfumatura rosata mentre occhieggiava Emppu.
<< Allora, può essere che ci rincontreremo. Anche se non si fanno più le competizioni maschio contro femmina. >>
<< Bhè, Emppu-sama**, credo che adesso mi batteresti senza problemi. >>
<< Sicuro. >> affermò il ragazzino gonfiando il petto sotto lo sguardo divertito del gemello.
<< Potreste provare ora, no? >> lanciò Bro divertito.

E come sempre, Emppu ci cascò ma nonostante l'abilità e le mosse esperte, la ragazzina, con l'agilità di un anguilla, lo mise al tappeto in due round. Emppu si tirò su vergognoso e tutto rosso mentre il fratello tentava di non sghignazzarli in faccia.
<< Ehi, Emp-, ehm, Erno, grazie... >> stava dicendo Inkeri quando il ragazzo le piantò un dito contro e quasi urlò << Riuscirò a batterti, Giraffa! >> e le diede le spalle iniziando a correre verso lo spogliatoio.


In seguito, si incontrarono qua e là in Finlandia a varie competizioni di Judo, ma a parte brevi cenni del capo e saluti veloci, non si erano mai scambiati altre parole. Eppure, Emppu sapeva benissimo che Inkeri assisteva a tutti i suoi incontri e tifava per lui, ma il ragazzino proprio non riusciva a superare l'umiliazione della sconfitta.
Poi, quando ormai certi dolori infantili erano ormai passati e sepolti, i due avevano smesso di partecipare alle competizioni su scala nazionale. Per Emppu si era aperto il capitolo Nightwish e il ricordo di Inkeri era sfumato dalla sua memoria.


***

Stoccolma, 21 settembre 2007, Starbucks

<< Un latte di soia caldo con cannella. Che nome ci metto sopra? >>
<< Ink. >>
<< Bene, tra dieci minuti la chiamo. Vuole altro? >>
<< Un muffin con granella di nocciole, grazie. >>
<< Perfetto. Il prossimo. >>
Inkeri scivolò più in là per far spazio alla sua amica.
<< Desidera? >>
<< Un cappuccino semplice e basta. >>
<< Nome? >>
<< Roxanne. >>
<< Roxanne, you don't have to wear that dress tonight/Walk the streets for money/You don't care if it's wrong or if it's right! >> cantò il tizio biondo del locale mentre Inkeri tratteneva a stento le risate e Roxanne cercava di incenerirli entrambi.
<< Non mi dirà che lo fanno tutti? >>domandò il commesso.
<< Secondo lei? >> sbottò di rimando la donna e prima che la situazione peggiorasse, Inkeri la trascinò via.
<< Perché a me? >> si domandava intanto Roxanne << Sappi che per consolarmi avrò bisogno di metà del tuo muffin. >>
<< Che condividerò volentieri, ma dovresti smetterla con questa storia della dieta, ogni scusa è buona. >>
<< Ehi, la mia dieta sta funzionando. Con lentezza, ma funziona. >>

Presi i beveroni e il muffin, le fanciulle si accomodarono ad un tavolino ciarlando del più e del meno. Inkeri si stava lamentando del fatto che probabilmente ci sarebbe stato un riassemblamento del dojo (la palestra di arti marziali) in cui lavorava. A quanto pareva, il direttore della palestra voleva allargare gli orizzonti e stava pensando di aprire altri dojo per la Svezia e la Finlandia.
<< A quanto pare, ha ricevuto offerte anche da piccoli centri finlandesi e sta pensando seriamente di accettare le proposte. >>
<< E tu cosa credi di fare, Ink? Kazuo-sama è uno tosto, se dice una cosa la fa. >>

Inkeri fece cenno di sì con la testa. Il suo capo era un judoka giapponese di fama mondiale che viveva ormai da anni in Svezia e gestiva il suo Dojo con enorme successo. Quando Inkeri si era trasferita, i suoi genitori l'avevano subito iscritta lì e la ragazza aveva ottenuto grandi successi, solo che, con gli anni, la voglia di competere e gareggiare era scemata, mentre era restato forte e limpido il desiderio di insegnare agli altri ciò che il judo e le filosofie orientali avevano dato a lei. Così, adesso, era la sensei Inkeri, una delle insegnanti più apprezzate del dojo.

<< Dipende. Mi manca la Finlandia e ormai, i miei sono tornati a Kitee. Insomma, se Kazuo-sama decide di mandare me in Finlandia, cosa probabilissima visto che sono finlandese, bhè, credo che partirei. >>
<< E noi? A Milla mancherai tantissimo. >>
<< Roxi, la mia nipotina mi mancherà, figurati. Però, sarei più vicina a casa e con i problemi di salute che ha avuto babbbo, mamma sarebbe più tranquilla se fossi vicina. >>
<< Hai ragione. Mi mancherai tantissimo, tesora. >>
<< Non cantare vittoria. Chi ti dice che Kazuo-sama non spedisca anche te in Finlandia? >>
<< Il fatto che non farebbe più sesso per i prossimi anni, ecco cosa. >> mormorò la bionda perfidamente prima di scoppiare a ridere, seguita a ruota da Inkeri.
Nell'attimo in cui si chetarono, le ultime note di una canzone a metà tra il metal e il rock vibrarono all'interno del locale.
<< E questa era Whoever brings the night dei Nightwish, tornati alla ribalta con il loro Dark Passion Play e la nuova cantante, la nostrana Anette Olzon. >> stava dicendo lo speaker.
<< Questa canzone fa ben vedere come siano cambiate le cose in casa Nightwish, no, Mike? A quanto pare, questa canzone è stata scritta dal loro chitarrista, Emppu Vuorinen. >> fece eco il secondo speaker e Inkeri quasi si soffocò con un pezzo di muffin.
Emppu? Il suo Emppu? Il nanerottolo biondo?
<< Come ha detto che si chiamano? >>domandò a Roxanne.
<< Chi? >>
<< Il gruppo? >>
<< Night-qualcosa. >> replicò lei.
<< Devo andare. >> Inkeri balzò in piedi.
<< Devi andare dove? >>
<< A comprare un cd. >>

***

Kitee, settembre 2009

Inkeri stava versando l'acqua calda nel suo the verde mentre scrutava al di fuori della finestra le betulle della sua amata cittadina. Ormai, erano quasi due anni che era tornata a casa, in quanto Kazuo-sama, proprio come previsto, aveva deciso di trasferire lei e altri suoi colleghi di origini finniche nei vari dojo a cui si era affiliato. Poi, per sua grande fortuna, era stata mandata proprio nella città in cui era nata, di cui conosceva le strade e gli abitanti e mai ritorno a casa era stato più gradito di questo.
Certo, c'erano state anche le sfighe visto che il suo ragazzo non aveva retto alla relazione a distanza e avevano finito con il mollarsi, ma Inkeri, a volte, giudicava la cosa estremamente positiva. Alex era un bel ragazzo, gentile e simpatico, ma non era mai riuscita a farle battere il cuore a mille.
Solo una persona c'era riuscita, ma Inkeri non era mai riuscita ad afferarla, e l'umiliazione della sconfitta bruciava ancora a distanza di anni, anche se ormai, certi dolori infantili erano stati sepolti***.

Sospirò e stiracchio le braccia, indecisa se aggiungere un paio di biscotti al suo the, mentre lo sguardo le cadeva sulla tabellina degli orari delle lezioni:
ore 16 - Zazen (meditazione seduti)
ore 17. 30 - Lezione bambini
ore 19 - Lezione adulti maschi

Bene, le toccavano altre quattro ore di lezione e poi, avrebbe finalmente potuto tornare a casa. In realtà, avrebbe potuto smontare prima se avesse voluto, solo che Lauri, l'insegnante di judo per i più grandi, si trovava spesso ad avere a che fare con gente neofita e quindi, Inkeri si fermava volentieri a dargli una mano. E poi, siamo sinceri: era anche una bella occasione per conoscere qualche ragazzo appetibile. A trentuno anni suonati, Inkeri iniziava a sentirsi quasi una vecchia zitella nonostante la pelle fosse ancora liscia.

Stava per sospirare di nuovo, affranta, quando, proprio in quel momento, l'assolo di Emppu in Wishmaster prese il via. Inkeri si trovò a picchiettare con il dito sul tavolo andando a tempo con la canzone e pian piano, sentì l'energia riaffiorare in lei. Un giorno, ne era convinta, avrebbe fatto qualcosa di stupido come andare a cercarlo. Con tutta probabilità, il piccoletto biondo si sarebbe incavolato ancora di più. Inkeri era alta 1 e 75 cm adesso. L'avrebbe davvero steso con una spinta.

**

La lezione delle 19 era già iniziata quando Inkeri, il corpo stretto nel suo judoji e la cintura nera in vita, entrò nella sala sfilandosi le ciabattine sul tappetino posto all'ingresso. Gli uomini - ragazzi tra i diciotto e i trentacinque anni - le davano le spalle, tutti presi nell'imitare le mosse di Lauri. Inkeri gettò uno sguardo alla sala con particolare attenzione, scrutando gli astanti per bene, soprattutto per notare o meno la correttezza nell'eseguire gli esercizi. Era fondamentale nel judo equilibrare le forze per ottenere un buon risultato e Inkeri dovette ammettere che le persone in quella sala erano piuttosto abili. Sorrise soddisfatta mentre faceva un cenno con la mano a Lauri, invitandolo a continuare l'allenamento. Rimase nel suo angolino, tranquilla, fino a quando Lauri non invitò i presenti a formare delle coppie per provare alcune tecniche. Gli uomini si divisero ma uno dei ragazzi rimase fuori dal conteggio e purtroppo per lui, Lauri non poteva certo fare coppia dovendo notare che gli esercizi di tutti fossero eseguiti correttamente.

<< Lo prendo io, Lauri. >> si intromise Inkeri avvicinandosi al ragazzo che continuava a darle le spalle.
<< Ok, Ink. Buon lavoro. >> le sorrise Lauri grato.
<< Spero che non ti dispiaccia provare con una donna. >> l'apostrofò gentilmente Inkeri e solo in quel momento si rese conto che il ragazzino con la coda bionda non era poi tanto piccolo d'età << Erno? >> domandò sorpresa << Che ci fai qui? >>

Nel mentre Emppu si stava maledicendo interiormente e stava anche maledicendo suo fratello che gli aveva regalato un anno di lezioni di judo per il suo compleanno complice il fatto che il tour di Dark Passion Play era finito e lui poteva rilassarsi un po' a casa. Aveva scorto Inkeri sin dall'inizio e sebbene avesse voluto avvicinarla più di una volta, poi, ricordandosi la sua uscita poco felice di quasi vent'anni prima, aveva sempre cercato di evitarla, ringraziando il Cielo per la propria statura da folletto.
Però, mica era colpa sua se Inkeri, alla fine, era diventata proprio una giraffa.
Una giraffa bellissima, ma pur sempre una giraffa.

<< Lunga storia. >> le rispose il folletto.
<< Ok...iniziamo? >> chiese la ragazza sorpresa mettendosi in posizione. Ora, a conti fatti, in una gara seria, lei ed Emppu non avrebbero dovuto nemmeno avvicinarsi, ma qui, in palestra, tranquilli, potevano provare qualche mossa.
Subito, però, la situazione andò in stallo. Infatti, sebbene Inkeri fosse più abile ed Emppu non praticasse il judo da anni, certe cose sono come l'andare in bicicletta e i due si fronteggiavano, ognuno attaccato al judoji dell'altro, con la speranza di buttare giù l'avversario. Peccato che da dieci minuti erano fermi.

<< Però, sei migliorato in difesa. >> se ne uscì Inkeri.
<< Anni passati ad evitare gli abbracci di Marco e Tuomas ubriachi. >>
<< Quindi, è anche merito loro se la tua posizione è più in equilibrio rispetto al passato. >>
<< Fidati, sfuggire a TeeCee richiede abilità. >>
<< TeeCee? >>
<< Tero, uno dei tecnici. >>
<< Ah, ok. Ho ascoltato qualche canzone. >> Menzogne. Inkeri aveva tutta la discografia dei Nightwish. << Mi piace molto il tuo stile. >>
<< Grazie. >> disse Emppu sorpreso.

Altri dieci minuti, spostamento millimetrale a sinistra. Assoluta parità.
<< Cavolo, potresti anche battermi. >>sbottò Inkeri.
<< Ti avevo promesso che ci sarei riuscito. >>
<< Vero. >> ricordò la ragazza << Ma io sono più alta. >>
<< Già, una giraffa. >>
<< Problemi, hobbit? >>
<< Figurati, adoro il Signore degli Anelli. >>
<< Anche io. >>
<< Davvero? >>
<< Certo. >>

Altri dieci minuti, Lauri stava iniziando a guardarli malissimo.
<< A proposito, dovrei chiederti scusa. >> buttò lì Emppu leggermente contrito.
<< Di cosa? >>
<< Del mio comportamento idiota da ragazzino. Ce l'avevo con te perché mi avevi battuto. Effettivamente, a livello fisico, sei superiore a me per abilità e resistenza. >>
<< Tu dici? Mi sa che stai tenendo bene. >> rispose Inkeri a cui inizia a dolere il polso.
<< In realtà, il problema era un altro. >>
<< Quale? >> Inkeri spalancò gli occhioni fissandoli in quelli di Emppu.
<< Non mi andava di essere battuto dalla ragazza che mi piaceva. >> confessò il folletto.
<< COSA??? >> Inkeri per la sorpresa diede uno strattone ad Emppu ed entrambi caddero a terra, anche se, dalla posizione in cui erano cascati, una ushiro-ukemi, Emppu che era sopra Inkeri, risultava il vincitore dello scontro.
<< Ti ho battuto. >>
<< Mi hai battuto. >>
<< L'hai battuta. >> confermò Lauri mettendo fine a quel teatrino da circo che Inkeri ed Emppu avevano creato. << Bene, visto che anche loro ce l'hanno fatta, direi che la lezione è finita e potete tornare tutti a casa. >> concluse Lauri dando un'occhiata all'orologio appeso alla parete che segnava le otto e trentacinque.

Emppu allungò una mano verso Inkeri e l'aiutò a tirarsi su.
<< Tutto bene? >>
<< Sì, sono solo un po' scioccata dalla rivelazione. >>
<< Immagino. >> Emppu ripensò al suo comportamento idiota da ragazzino e qualcosa nel viso di Inkeri lo spinse a fare ammenda. << Ti va di prenderci una birra o una cioccolata calda? Sempre se al tuo ragazzo non da fastidio se tu stai un po' con un vecchio nemico. >> sorrise.
<< Volentieri. >> Inkeri non l'aveva quasi fatto finire di parlare << E poi, non c'è nessun ragazzo ma se la tua ragazza... >>
<< Non c'è nessuna ragazza. >>
Bene! pensarono i due all'unisono.

**

più tardi

L'atmosfera nel pub era tranquilla e i due stavano seduti in un tavolino all'angolo a ridacchiare sulle vecchie memorie d'infanzia riportate alla luce dai gesti e dalle parole. Ad Emppu stava quasi per cedere la mascella dalla sorpresa quando si era reso conto che con Inkeri aveva molte cose in comune e che ridere e scherzare con lei gli veniva naturale. Non gli importava nemmeno che fosse più alta di lui di una buona testa perché c'era qualcosa nei suoi occhi e nella sua voce che lo faceva sentire a proprio agio. Inkeri adorava i Metallica ed era un'insegnante di judo, era finlandese di Kitee e preparava una crostata alle mele fantastica, o almeno così gli aveva detto. Aveva viaggiato, soprattutto in Oriente, ma adorava tornare nella fredda Finlandia, la sua vera casa. E nonostante fosse finlandese doc, adorava ridere.
Adorava anche la birra scura e le patatine fritte.
In pratica, il suo primo amore, la sua prima cotta, si rivelava essere la donna perfetta. E lui era riuscito perfino a batterla!

<< Si sta facendo tardi. >> lo informò ad un certo punto Inkeri dando un'occhiata al suo orologio.
<< E' quasi mezzanotte...sei Cenerentola? >>
<< No. E' solo che ho una lezione di tai chi domattina al dojo alle nove e la giornata di oggi, bhè, è stata piena di rivelazioni. >>
<< Tai chi? Wow. Allora, lasciami offrire le birre e poi, se ti va, posso accompagnarti a casa. >>
<< Siamo senza macchina. >>
<< Kitee è piccola, non ci perderemo. >>
<< Ok. >> rispose la ragazza divertita.

Il piccoletto si allontanò verso la cassa mentre Inkeri infilava la sua giacchina. Certo che il Karma sapeva davvero essere ridicolo, alle volte. Si reincontravano vent'anni dopo e scopriva che Erno aveva avuto una cotta per lei. Che i suoi occhi e la sua voce la facevano sentire a suo agio. Che adorava i Metallica e gli piaceva ancora praticare judo. Che adorava la birra e le patatine fritte. Ok, era più basso di lei di almeno una decina di centimetri ma che importanza aveva? Inkeri odiava le scarpe coi tacchi.
<< Pronta? >> chiese Emppu riavvicinandosi al tavolino e mentre Inkeri stava avvicinandosi a lui partì in sottofondo la canzone Somethin' stupid di Nancy Sinatra.


And afterwards we drop into
A quiet little place
And have a drink or two
And then I go and spoil it all,
By saying something stupid
Like "I love you".


Inkeri ed Emppu si fissarono due secondi e poi, si fiondarono fuori dal pub, leggermente imbarazzati. Iniziarono a camminare verso la strada che Inkeri aveva indicato precedentemente e nonostante tutto, Inkeri avvertiva ancora le note della canzone rimbombare nella sua testa.
Insomma, Emppu era stato sincero, perché non doveva esserlo anche lei? Forse perché avrebbe dovuto ammettere con se stessa che le farfalle avevano iniziato a svolazzare nel suo stomaco creando incredibili uragani e che l'aria le sembrava più calda ed elettrica rispetto a poche ore prima.
<< Ehi, Erno, siamo quasi arrivati. >>se ne uscì invece.
<< Inkeri, ti prego, chiamami Emppu. >>
<< Davvero posso? >>
<< Sì, perfino i fans mi chiamano così. >>
<< Ah. >> Inkeri abbassò il capo, delusa. E vabbè, tanto peggio di così non può andare! << Ehi, Emppu, la vuoi sapere una cosa? Anch'io avevo una cotta per te. >>

And then I go and spoil it all,
By saying something stupid
Like "I love you".

Emppu la fissò sollevando un sopracciglio biondo.
<< Credo che tu mi abbia battuto di nuovo. >>
<< Come? >>domandò Inkeri.
<< Credo che dopo stasera a me la cotta sia tornata. >>
<< Hai ragione, ti ho battuto, ma non come credi. >>
<< In che senso? >>
<< Bhè, a me non è mai passata. >>
<< Siamo due stupidi, eh? >>
<< Solo in un mondo stupido una giraffa e un hobbit potevano innamorarsi, no? >>

The time is right
Your perfume fills my head,
The stars get red
And oh the night's so blue
And then I go and spoil it all,
By saying something stupid
Like "I love you".





§*§
Note autrice:

*il dan è uno dei gradi più elevati nel judo. Sono tre: rosso -bianco/rosso - nero.
** sama è un suffisso onorifico giapponese. Inkeri lo usa perché Emppu ha un titolo elevato rispetto al suo, essendo di un dan molto più alto.
*** sì, le parole utilizzate da Inkeri ed Emppu sono più o meno le stesse proprio perché volevo far notare quanto questi due fossero sulla stessa lunghezza d'onda.

Se ci sono dubbi o domande, chiedete pure :) Le conoscenze generali sul judo e sul giapponese provengono dal mio sacco, in quanto sono un'ex judoka e adoro il Giappone :P
Spero che la Os vi sia piaciuta, fatemi sapere che ne pensate.

Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, a parte Inkeri e tutto ciò che ruota attorno alla sua figura. Non scrivo a scopo di lucro. La canzone citata è Somethin' Stupid di Nancy Sinatra.
   
 
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