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Autore: Book boy    26/11/2012    0 recensioni
Anno 490 a.C. la Persia, ormai è sul piede di guerra, e quando vengono inviate alcune truppe in Grecia per conquistarla, i soldati delle Polis sono impreparati ad un' invasione di questo tipo. Tra le popolazioni elleniche vi è un piccolo popolo, gli Iloti, dei contadini e pastori al servizio di Sparta, che sono impotenti contro il comune nemico, ma quando un plotone persiano arriva ad un loro villaggio per saccheggiarlo, depredarlo e massacrarne la popolazione, il giovane Asthes, un pastore, si ribella e combatte questo nemico, per salvare la sua famiglia.
Genere: Avventura, Guerra, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Antichità greco/romana
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Asthes osservò il cielo: era limpido, senza nuvole. Abbassò gli occhi verso il greggie di pecore che stava pascolando, e con il bastone che reggeva nella mano destra iniziò a spingerle leggermente verso il vilaggio -Andiamo belle...- Ritornò poco dopo al recinto e una volta aperta la staccionata iniziò a contare gli animali: trenta in tutto, nessuna mancava. Richiuse il canceletto di legno e si voltò, dirigendosi verso le stalle per dare il fieno ai pochi asini che possedevano. Il suo era un piccolo villaggio, non più di quaranta abitanti, stipato in poche capanne tutte situate intorno al sentiero principale che se seguito conduceva ad Eritrea. Prima che arrivasse alla stalla lo fermò un altro giovane contadino che lo salutò e gli chiese -Ehi, secondo te da dove viene quel fumo?- Asthes si voltò, e vide in lontananza del fumo nero sollevarsi da terra, poi rispose -Non so, forse a preso fuoco una capannna di un villaggio vicino- ipotizzò -Può darsi- continuò l'altro poi con un cenno del capo si allontanò. Il giovane pastore si chiese cosa producesse quel fumo. Continuò a camminare e una volta arrivato a destinazione raccolse da terra un forcone e iniziò a raccogliere il fieno che era stipato in un angolo della piccola stalla, dopo di che lo gettò agli asini che iniziarono subito a gustarselo per bene. Proseguì in questa operazione per un po' di tempo, fino a che non sentì un urlo provenire da lontano. Apoggiò ad una parete il forcone e si diresse alla porta, subito dopo sentì un altro urlo più forte, seguito dal pianto di un bambino e persone che iniziarono a scappare in ogni direzione disperandosi. Sì affacciò fuori e capì tutto: i perisiani. Aveva sentito parlare di quegli spietati guerrieri, uomini senz' anima, che amavano torturare e scuoiare vivi i loro prigionieri, se non li sgozzavano in combattimento. Asthes imprecò e uscì fuori, dirigendosi in fretta verso la sua capanna. I guerrieri erano dappertutto: uno di essi prese per un braccio una donna, la tirò verso di sè, gli prese la gonna e la strappò mentre lei urlava e si dimenava per riuscire a liberarsi dalla stretta di quel uomo.  Quest'ultimo poi iniziò a tirarsi giù le brache di stoffa beige. per poter abusare di lei. Vedendo quella scena Asthes non attese un minuto di più e si precipitò a capofitto verso la donna. Diede una spallata al persiano, che cadde a terra, allora estrasse il corto pugnale che si ricordò solo al momento di avere alla cintola e lo piantò nel petto all'assalitore. La donna ringraziò con un cenno e scappò via, urlando per il terrore. il ragazzo si volse e vide arrivare incontro a se diversi nemici, così riprese a correre nella direzione opposta. Arrivò di fronte alla porta della capanna della sua famiglia e vide che aterra vi erano delle chiazze di sangue allarmato entrò all'interno, stringendo con più decisione il pugnale che aveva nella mano destra. Subito all'interno vide un perisiano di fronte a suo padre, era armato e aveva l'aria di essere un uomo odioso e meschino, come tutti i perisni per i Greci. Questo trafisse con la sciabola il padre, mentre con lo scudo che teneneva nell'altra mano vibrò un colpo a sua madre che si era precipitata urlando verso il marito. -No!!!- Asthes ficcò il pugnale nella schiena del perisiano che digrignò i denti per il dolore, poi lo estresse e lo infilzo nuovamente, con più forza come se volesse farlo soffrire di più. Quest'ultimo cadde a terra morto. Asthes lasciò scivolare sul pavimento il pugnale e si inginocchiò accant al padre, e gli sollevò un po' la testa -Padre...no...- L'uomo respirò affannosamente poi disse -Figliolo....Asthes...proteggi tua madre e le tue....sorelle...- Poi spirò fra le braccia del figlio. Asthes si lasciò scivolare sulla guancia una lacrima, poi adagiò la testa del padre sul terreno e si rivose alla madre -Madre, dove sono le meie sorelle, Isife e Clionice?- La madre gemendo in silenzio rispose -Isife era a mungere la vacca, mentre Clionice era andata al pozzo per prendere un secchio d'acqua...- Poi inziò a piangere e si mise il viso fra le mani. Asthes le accarezzò il capo e si rialzò -Vado a cercarle, tu scappa....- si voltò e aprì un bauletto, da cui estrsse, nascosto da un telo di lino un picchetto, appartenuto a suo padre. La madre chiese - E tu?- Il ragazzo la guardò e rispose -Io ti raggiungero con Isife e Clionice-, e uscì fuori, in cerca delle sue sorelle. Si diresse verso il pozzo, ma fu fermato da un guerriero, che lo attaccò, schivò un fendente e con tutta la forza che aveva in corpo conficcò il picchetto nella gola del nemico, che iniziò a zamipillare sangue da tutte le parti, urlando per il dolore. Estrasse l'arma e riprse la sua corsa. Una volta in prossimità del pozzo vide sua sorella che veniva picchiata e schiaffeggiata da un persiano -Lasciala stare!!!!- Urlò fuori di sè, e con un calcio all'altezza del pene fece piegare in due l'assalitore, poi con l'arma che teneva in mano lo finì trafiggendolo alla schiena. Clionice piangeva e vedendo Asthes urlò -Fratello mio!- Lui l'aiutò ad alzarsi e l'abbracciò poi le disse -Devi scappare via, raggiungi nostra madre e mettetevi in salvo, io vado a cercare Isife e con lei vi raggiungerò- Poi sentendo avvicinarsi altri persiani, urlò -Vai!- Lei annuì e incominicò a correre via. Asthes fronteggiò un nemico che gli si parlò davanti, era armato di una mazza di legno, da cui spuntavano delle punte di metallo, come una rudimentale mazza ferrata, che cercò subito di colpirlo ma lui con uno scatto felino schivò il colpò e con il picchetto lo trafisse, poi si voltò verso l'altro dei tre e lo disarmò con un calcio e con la sua sciabola gli tagliò la gola e in seguito uccise anche l'ultimo che cadde a terra in una pozza di sangue vermiglio. Si diresse verso la stalla delle vacche per trovare l'ultima sorella, ma non dovette arrivarci perchè Isife corse verso di lui urlando -Asthes! Sono quì!- Il ragazzo l'abbracciò e disse -Forza andiamocene!- La prese per mano e corse via verso la madre e la sorella. Corsero per molto tempo allontanandosi dal villaggio e trovarono Clionice e la madre nascoste in un piccolo boschetto, lontano dal paesino. SI riabbracciarono tutti insieme. Se non fosse stato per Asthes probabilemtne sarebberò morte perciò tutte lo abbracciarono calorosamente. Si diressero sul sentiero verso Eritrea, dove sulla strada trovarono una pattuglia di cavallieri, gli spiegarono l'accaduto e questi li portarono sani e salvi alla città, dove sarebbero stati al sicuiro, con Asthes che le avrebbe difese, sempre e costantemente, comunque sarebbe andata.
  
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