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Autore: jas_    26/11/2012    25 recensioni
«Qual è il problema?» girai il dito nella piaga, «geloso?» domandai, mordendomi il labbro inferiore cercando trattenere un sorriso.
«Decisamente sì, non voglio vedere nessun ragazzo che non sia io baciarti.»
Quella risposta fu inaspettata e sorprendente, rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva e sentii il cuore farmi un botto nel petto. Per un attimo ebbi il dubbio di essermi sognata quelle parole ma lo sguardo intenso di Harry mi fece capire che non era così.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Gin ci sono visite!» sentii mia madre urlare dal piano inferiore, mi ravvivai leggermente i capelli prima di uscire dal bagno e correre in camera per prendere la borsa.
Ero stranamente in ritardo, ma non era colpa mia se verso le otto di sera mi era venuto un attacco improvviso di sonno ed ero stata svegliata solo un'ora e mezza dopo dal suono del mio cellulare.
Mi misi una cicca in bocca mentre scendevo di corsa le scale, affannata, arrestandomi improvvisamente davanti al ragazzo appoggiato allo stipite della porta.
Harry mi sorrise, spostandosi quell'ammasso di ricci dalla fronte, prima di squadrarmi senza pudore dalla testa ai piedi.
Allargai le braccia, «beh?» lo ripresi, okay che non ero nelle mie condizioni migliori ma non mi sembrava nemmeno di essere in giro come uno spaventapasseri.
«Da quanto sei sveglia?» mi stuzzicò lui, sorridendo divertito.
Alzai gli occhi al cielo prendendo il cappotto e indossandomi velocemente le scarpe, «mamma io vado!» la avvertii poi, affacciandomi al salotto.
Lei alzò un braccio senza scollare lo sguardo dalla tv, gesto che stava a significare "esci e fai quello che vuoi, tanto lo so che sei con Harry".
«Spero che almeno stasera non mi costringerai a tornare a casa a mezzanotte perché stai morendo di sonno» disse Harry, mentre apriva la sua Range Rover malamente parcheggiato sul ciglio della strada. Ignorai la sua ennesima frecciatina salendo in macchina ed accendendo la radio alla ricerca di qualche canzone carina da ascoltare.
«Senti, non è colpa mia se mi hai portata ad una festa noiosissima alla quale anche mia nonna sarebbe potuta essere invitata.»
«Si da il caso che c'era comunque una ragazza che mi faceva il filo, ed ero piuttosto certo che sarei riuscito a concludere qualcosa.»
Mi voltai di scatto verso Harry guardandolo truce, «e tu pensavi che io sarei rimasta in salotto ad aspettare che tu avessi concluso con quella sgualdrina? E poi non era neppure bella.»
«Era carina.»
«Carina?» ripetei, «carina non è abbastanza per te, Styles.»
Harry sorrise fiero, «sono lusingato nel sentirti dire queste cose.»
Mi strinsi nelle spalle, «siamo nati nello stesso ospedale, le nostre madri erano compagne di stanza, abbiamo frequentato lo stesso asilo, stesse scuole elementari, medie e superiori. Sei il mio migliore amico da prima che sapessi scrivere e leggere, credo di sapere qualcosa sul tuo conto, no?»
Lui annuì divertito, arrestandosi poi davanti a casa Malik, dove la festa sembrava già essere avviata da un pezzo.
«Hai ragione» ammise poi, scendendo dall'auto e spostandosi con il suo solito gesto i capelli dagli occhi.
Mi raggiunse, lanciandomi un'occhiata divertita, «mi sono dimenticato di dirti che sei bellissima stasera» mi sussurrò poi ad un orecchio, solleticandomelo con il suo respiro.
Repressi un brivido che mi attraversò la schiena lasciata nuda dal vestito che indossavo e mi limitai a sorridere tranquilla ad Harry rispondendogli con un "grazie" piuttosto teatrale, sperando che non si rendesse conto delle mie guance che avevano preso lievemente colore.
«Nel caso qualcuna si fa troppo appiccicosa ti faccio uno squillo, stessa cosa vale per te» mi rassicurò, prima di posarmi un lieve bacio sulla guancia e superare il cancello di casa Malik.
«Stessa cosa vale per te» ripetei a bassa voce, peccato che io non avrei mai avuto il coraggio di andare con un altro ragazzo.
Respirai profondamente aspettando che il mio battito cardiaco riprendesse il suo ritmo regolare. Osservai Harry attraversare il viale con la sua solita andatura strafottente e sexy, prima di fare lo stesso anch'io, un po' meno sicura di me stessa.
Non appena entrai in casa una forte nuvola di fumo mi fece tossire, odiavo le sigarette, anche il solo odore mi faceva venire il mal di testa così decisi di andare in cucina alla ricerca di una coca cola. Odiavo bere, e ogni sabato sera più o meno mi ritrovavo a guidare io la macchina di Harry sulla via del ritorno, dato che lui sembrava sempre avere ingerito un bicchiere di troppo.
Eravamo una squadra, io e lui, ogni ricordo felice che avevo di quei diciott'anni della mia vita in qualche modo era associato a lui: dai primi ricordi all'asilo alle mattinate passate in centro piuttosto che andare a scuola. Era come un fratello per me, un fratello a cui volevo più che bene. Harry era il mio punto di riferimento, l'unica certezza che avevo quando qualcuno mi domandava che college avrei frequentato l'anno successivo. Era divertente, simpatico ma allo stesso tempo dolce, affettuoso e protettivo. Non aveva una bella reputazione a scuola, veniva considerato un "puttaniere", e forse un po' lo era perché quando si fissava su una ragazza era impossibile che l'obiettivo di farla cadere nella sua trappola fallisse. Poi però - secondo lui - le ragazze diventavano troppo appiccicose e non andavano bene per lui, spirito libero, così entravo in scena io, facevo qualche scenata di gelosia ed Harry si liberava facilmente dei soggetti indesiderati.
Era una tecnica piuttosto meschina, ma per quanto mi sforzassi, mi piaceva essere considerata da Harry al di sopra delle altre, ero l'unica ragazza che aveva avuto accanto per così tanto tempo. Bevvi un sorso della mia coca cola tornando verso la pista ed osservando i numerosi volti conosciuti della mia scuola divertirsi. Notai immediatamente Harry, che rideva mentre una ragazza con indosso un vestito che lasciava ben poco all'immaginazione si strusciava contro di lui. Strinsi involontariamente il bicchiere che tenevo in mano, era più forte di me ma ogni ragazza che si avvicinava ad Harry mi stava automaticamente antipatica. Non ero gelosa, o forse sì, era solo che invidiavo tutte coloro che avevano avuto la fortuna di poter assaporare quelle labbra, mentre io, che le vedevo praticamente ogni giorno da anni, non le avevo mai nemmeno sfiorate.
Sospirai sconsolata, appoggiandomi al muro e finendo in un sorso la mia coca cola, mentre osservavo truce la scena che si stava svolgendo davanti ai miei occhi: il viso di Harry e quello della bionda ossigenata che si avvicinavano pericolosamente.
Quella visione fu offuscata da un paio di occhi scuro ed un sorriso smagliante che mi si pararono davanti.
«Malik» dissi decisa, a mo' di saluto, scansandomi a destra e a sinistra cercando di individuare di nuovo Harry che tuttavia sembrava essere sparito.
Ecco, pensai mentre Zayn aveva iniziato a parlarmi di non sapevo bene che cosa, li avevo persi di vista e chissà dov'erano andati ad imboscarsi quei due.
«Allora, ti stai divertendo?» furono le ultime due parole che sentii, da parte del moro.
Annuii distratta, «un mondo» sforzai un sorriso.
«E dov'è la tua anima gemella?» domandò.
Lo guardai sorpresa, «chi?»
Zayn rise, mettendo in mostra quella fila perfetta di denti bianchi, «Harry!» esclamò poi con fare ovvio.
Mi strinsi nelle spalle, «non lo so, e poi non è la mia anima gemella» borbottai infastidita.
Lui alzò un sopracciglio, scrutandomi sempre con quel ghigno divertito dipinto sul volto, «farò finta di credere che tu lo consideri solo un amico quando in realtà sei innamorata persa di lui.»
Mi sentii avvampare, «ma... Tu...» cominciai a borbottare in panico.
Zayn si passò una mano tra i capelli sistemandosi quel ciuffo che andava contro qualsiasi legge gravitazionale, «io so tutto, Gin. E comunque secondo me dovresti buttarti, insomma, sei una bella ragazza ed Harry è un maschio, se provocato non saprebbe resisterti» mi fece l'occhiolino, prima di finire in un sorso il cocktail che teneva in mano.
«Non voglio essere una delle tante ragazze presenti sulla sua lista» ribattei acida.
Zayn alzò le spalle, «fai come vuoi, ma sei sicura che non valga la pena rischiare?» domandò.
Perché Malik piuttosto che confondere le idee a me non si era trovato pure lui una ragazza da far divertire? A me stava solo facendo saltare i nervi.
«Tu gli hai salvato il culo un po' di volte col vostro strano accordo, quante volte lui è intervenuto in tuo aiuto?»
«Non ce n'è mai stato bisogno, questo non vuol dire che non lo farebbe se dovesse presentarsi l'occasione» ribattei seccata.
«Appunto, e l'occasione non si è mai presentata perché tu pensi sempre e solo a lui. Tu sei gelosa di lui, ma sei talmente innamorata che non gli hai mai dato l'occasione di essere geloso di te.»
Rimasi in silenzio un attimo, cercando di capire bene il senso di quel discorso piuttosto contorto, «qual è il tuo scopo, Malik? Fare da Cupido?»
Lui si strinse nelle spalle, «più o meno. Conosco Harry molto bene e a parla spesso di te, fin troppo. Deve esserci per forza qualcosa sotto» spiegò serio.
Sentii il cuore farmi delle capriole nel petto e mi sforzai di non sorridere, «quindi dovrei farlo ingelosire?»
Zayn annuì, «e se non dovesse funzionare?» domandai preoccupata.
«Devi avere il coraggio di rischiare Gin, non credi che ne valga la pena?»
In quel momento vidi alle spalle di Zayn Harry che si guardava in giro, ed era solo. Senza pensarci due volte presi il viso di Zayn tra le mani e lo baciai con trasporto.
Le sue labbra erano morbide e calde, il ragazzo ci sapeva pure fare ma non mi trasmetteva niente. Mi staccai da lui e lo vidi sorridere trionfante, allungai lo sguardo oltre di lui e vidi Harry osservarci immobile, sembrava avesse visto un fantasma e fui sorpresa che il bicchiere di birra che teneva in mano non gli fosse caduto.
Lo guardai confusa, e non mi mossi quando lo vidi prendere il telefono dalla tasca ed avvicinarsi deciso verso di noi senza avere idea di che cosa volesse fare.
«Amore dobbiamo andare» disse deciso.
Amore?
«Harry, ma che...?»
Zayn sorrise, fu l'ultima cosa che vidi prima che Harry mi prendesse per i fianchi attirandomi a lui e mi baciasse.
«Sei la mia ragazza» sussurrò poi, sulle mie labbra.
«Ma io...» cominciai a borbottare confusa, mentre Harry mi scansava leggermente.
«Cosa stavi facendo?» domandò, piuttosto irritato.
«Mi sembra che tu abbia ben visto» ribattei, cercando di rimanere impassibile, «perché devi rovinarmi tutto?»
Lui strabuzzò gli occhi incredulo, «tu e... Zayn?»
«Qual è il problema?» girai il dito nella piaga, «geloso?» domandai, mordendomi il labbro inferiore e cercando trattenere un sorriso.
«Decisamente sì, non voglio vedere nessun ragazzo che non sia io baciarti.»
Quella risposta fu inaspettata e sorprendente, rischiai di strozzarmi con la mia stessa saliva e sentii il cuore farmi un botto nel petto. Per un attimo ebbi il dubbio di essermi sognata quelle parole ma lo sguardo intenso di Harry mi fece capire che non era così.
«La bionda che sembrava volerti sbattere cinque minuti fa?» lo accusai, irritata.
Harry strabuzzò gli occhi, preso in contropiede.
«Non paragonarti neanche lontanamente a quella lì!» sbottò.
«Scusa ma prima baci quella e poi vieni da me, sei poco credibile.»
Lui boccheggiò incredulo per un attimo, «ma io non l’ho baciata» disse poi, confuso. «Cioè, stavo per farlo ma poi mi sono fermato» si chiarì. Lo vidi abbassare lo sguardo e torturarsi le mani, cosa che faceva quando era in difficoltà. «E’ da un po’ di tempo che volevo dirtelo ma mi è sempre mancato il coraggio. Stasera, mi ero deciso a farlo ed ero venuto a cercarti ma ti ho vista con... Lui» concluse quasi sprezzante.
Presi un respiro profondo cercando di immagazzinare più ossigeno possibile visto che sentivo l’aria mancarmi, «e cosa volevi dirmi?»
Harry sorrise lievemente ed appoggiando la sua mano sotto il mio mento mi alzò lievemente il viso.
«Credo che tu l’abbia già capito, no?»
Rimasi in silenzio, volevo sentirlo uscire da quelle labbra che mi facevano letteralmente impazzire.
«Tu mi piaci Gin, e anche tanto. Quando ci sei te diventa tutto più bello, sei la ragione maggiore dei miei sorrisi, ti conosco da una vita e ormai sei diventata una parte integrante di me. Sei paziente, divertente, estroversa, ed anche un po’ strana – come me d’altronde – e non riesco a pensare al mio futuro senza te accanto. Però poi mi rendo conto che ti voglio come più di un’amica, voglio assaporare le tue labbra, riempirti ovunque di baci, camminare per strada tenendoti la mano, sentire il tuo corpo addosso al mio, respirare il tuo profumo, tutto.»
Ero scioccata ed incredula, davvero Harry Styles si era appena dichiarato a me? Davvero quello splendido ragazzo dal sorriso furbo, gli occhi verdi e i capelli ricci pensava quelle cose? Il mio cuore non avrebbe retto, me lo sentivo.
«Gin ti prego parla» mi scongiurò lui.
«Sono senza parole» fu l’unica cosa che riuscii a dire
«Ed è una buona cosa?» domandò Harry timoroso.
Avrei voluto gridargli sì, ma mi sentivo paralizzata, quello era decisamente troppo per me e non mi sentivo pronta ad affrontarlo anche se probabilmente non lo sarei mai stata. La mia mente era un groviglio di pensieri, ma quando i suoi occhi verdi incrociarono di nuovo i miei allacciai le braccia al suo collo e cercai le sue labbra, già mi mancavano.

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Helloo! :)
Questa one- shot non è niente di che, e in realtà non mi convince molto però ho deciso di postarla comunque, magari qualcuno potrebbe apprezzarla :)
Sono di poche parole stasera, sto sclerando perché internet va lentissimo e... Basta. Lily Collins mi piace molto, quindi è possibile che la utilizzi per una futura fan fiction su Harry. 
Fatemi sapere che ne pensate, mi farebbe davvero piacere! E sotto vi lascio il link dell'altra one-shot che ho postato settimana scorsa.
Ciao bellezze :D
Jas


 






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«Non ho intenzione di finire nei guai perché sono andata nella camera dei maschi, che poi neanche ci fossero dei modelli di Abercrombie ad aspettarci.»
«Forse proprio dei modelli no, però c'è Harry» disse Ivy vittoriosa, rivolgendomi un sorriso di chi la sapeva lunga.
Sospirai maledicendo me e la mia pelle chiara sulla quale si notava immediatamente se arrossivo, cosa che accadeva ogni volta che gli occhi verdi di Harry si posavano su di me.
«Sai dove puoi andare?» borbottai, mettendomi seduta e a braccia conserte.
«Nella camera di Harry?» tentò Ivy, speranzosa.
«No, a fare in culo.»

   
 
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