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Autore: Norine    26/11/2012    0 recensioni
"Oh, povera, povera, misera Pia.
Vittima dell'empietà, dell'avidità e del peccato.
Povera e misera Pia, qui nell'oltretomba, precocemente caduta nell'abisso"
Pensieri di Dante (scritti in lingua Italiana moderna) sulla Pia de' Tolomei, ombra nel purgatorio, morta di morte violenta per le brame del marito.
Riflessioni sull'ingiustizia della condizione della donna, tradita dall'amore, beffata dalla vita, trucidata dalla morte e calpestata dalla giustizia divina.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« "Deh, quando tu sarai tornato al mondo,
e riposato de la lunga via",
seguitò 'l terzo spirito al secondo,

"Ricorditi di me, che son la Pia;
Siena mi fé, disfecemi Maremma:
salsi colui che 'nnanellata pria
disposando m'avea con la sua gemma". »
(Purgatorio V, 130-136)

 
 
 
Ricorditi di me
Questo dici, ombra della tua ombra. Questo dici, o spettro?
Hai bisogno che qualcuno ti ricordi, che qualcuno accenda un cero per te in una qualche cattedrale. Agogni per una preghiera, per un pensiero, poiché tutto quello che eri è andato, perduto, morto.
Disfecemi Maremma
Questo solo gli dici, come se non fosse successo veramente quel che ti è accaduto. Come t'avesse ingoiato la brulla campagna, come fossi una divinità ancestrale.
Oh, dolce anima, perché m'affliggi con la tua misericordia? Perché ancora non riesci a credere a quello che ti ha fatto? Ascoltami, pensa alla verità.
Non occorre che tu sia pietosa, non serve. Per gli assassini come lui ci sono solo le fiamme dell'inferno, solo quelle, dolce anima. È già fuori dalla grazia di Dio: non lo rivedrai mai più, non serve che eviti di usare contro di lui parole severe.
La severità è nulla in confronto a quello che ti è stato fatto, nulla.
E lo sai bene e lui stesso lo sa bene... Lui che ti sopravvive, che t'ha ucciso per avere un'altra, lui che disonora la tua memoria anche adesso.
Lo sa sicché egli stesso sposandoti t'aveva fatto dono della sua gemma e del suo casato, per poi toglierti tutto nel momento in cui ti ha strappato anche la vita.
Oh, ma quella avresti voluto tenertela stretta ancora per un poco, Pia, e per stargli vicino, mentre lui meditava mali contro di te.
E ora sei ancora qui, a parlare bene di lui per come puoi, a fare finta che non l'abbia fatto per crudeltà, a pensare che davvero ti avesse amato.
Oh, povera, povera, misera Pia.
Vittima dell'empietà, dell'avidità e del peccato.
Povera e misera Pia, qui nell'oltretomba, precocemente caduta nell'abisso.
Pia che sconti le altrui colpe, Pia che vorresti salvare con le tue stesse braccia il tuo assassino, Pia che avresti voluto detergergli il tuo sangue dalle mani per non vederlo sporco, Pia che non hai potuto farlo perché allora eri già morta... Pia.
Per quello che vale mi ricorderò di te.
Ora, sulla terra, poi ovunque sarò, perché sei morta vittima dell'amore e tradita dalla parola data e non meriti che alcuno di te la memoria lasci passare.
Non meriti di stare ai piedi dell'alto monte un secondo di più, hai bisogno di un po' di luce. Così potrai finalmente guardarti allo specchio e lavarti il sangue dal viso e dal petto e dimenticare la violenza che hai subito, la crudeltà e la morte.
Potrai dimenticarti di lui, oh dolce Pia.
Ricorditi di me
Dici ancora, la tua voce ovattata accarezza le mie orecchie.
Ricorditi di me che son la Pia
E la tua voce ovattata, come la tua anima, scivola via.
  
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