Disclaimer: I personaggi di questa serie sono stati creati da Stephenie Meyer…se fossero miei, Bella sarebbe un vampiro già da Twilight ed ora vivrebbe momenti felici con Edward…non essendo così, si dovrebbe capire che i diritti sono tutti suoi, ecco.
Questa fic parte dalla fine di New Moon. E’ già stata pubblicata in un forum dove ha ottenuto un buon successo e ve la propongo anche qui. BUONA LETTURA!
INTRODUZIONE
“New Born –
(§°Deidre°§)
“Guarda il muro
Ammira la tua ombra
Sei troppo giovane
Per essere nata di
nuovo?
La tua nascita è
diversa
Il tuo aspetto è
cambiato un po’
Dentro di te il tempo
rinasce
Ed ogni minuto che passa
Lo senti scorrere
nelle vene
Come un veleno
Che pian piano si
spande
E brucia
E non ti puoi salvare
Ormai è troppo tardi
Vattene
Vattene creatura nuova
Perché ormai sei
rinata
Ed il passato è morto
dietro di te
Quindi nascondi cioè
che eri
E come una nuova
nascita
Vieni nel mondo nuovo
Perché sei giovane
Ma non più neonata
E come una nuova
nascita
Vieni nel mondo nuovo
Nel mondo a te nuovo
Gloria alla tua morte
Ode alla tua vita
Sei rinata”
PROLOGO
“Il piacevole dolore”
(§°Deidre°§)
Una bella giornata di
primavera. Il sole entra timido dalle vetrate accarezzando la mia pelle e
facendo brillare quella dei vampiri che sono seduti al mio fianco. Guardano la
televisione, interessati ad un film.
Eppure non presto loro attenzione.
Senza che se ne
accorgano mi alzo piano, scostandomi dall’abbraccio di Edward. Eppure nessuno
di loro sembra aver notato nulla.
La mia mente passa
oltre quell’informazione, ignora quel campanello dall’arme e mi volto, come se
ci fosse qualcosa di più importante ora.
Mi avvicino piano alle
enormi vetrate, affascinata da un’inspiegabile attrazione.
E lì lo vedo.
Di fianco a me,
torreggiante e magnifico, mi fissa.
Mi volto di scatto,
impaurita da quell’espressione così divina ma…crudele.
Ma dietro di me non
c’è nessuno. Mi volto di nuovo e lui è ancora lì, il suo riflesso vicino al
mio.
Scruto i suoi occhi
magnetici, il suo sguardo inespressivo.
Sento il suo respiro avvicinarsi
alla mia pelle, i suoi denti appuntiti
mi solleticano la spalla.
Dentro di me avverto
il desiderio, non ho più paura, è ciò
che voglio, ciò che più desidero.
Vedo riflessa nel mio
volto la grande aspettativa.
Tutto tace per un
secondo, un silenzio sordo che cancella dalla mia mente il rumore della
televisione e la presenza degli altri Cullen.
Poi il dolore,
delizioso quanto forte.
Il mio respiro si
blocca per un momento e la mia spalla comincia a bruciare.
E allora urlo, di
gioia e di dolore.
-Bella, Bella tesoro, svegliati.-
Aprii gli occhi, confusa.
Davanti a me, riconobbi il volto del mio angelo che mi guardava preoccupato.
-Edward.-
-Ti fa male?-
Per un secondo non capii.
Poi mi accorsi del dolore pulsante alla spalla, che si faceva sempre più vivo.
Spalancai gli occhi, felicemente sorpresa. Possibile che…?
Edward si accigliò, scorgendo la mia strana espressione.
-Hai battuto anche la testa?-
Lo guardai, confusa.
-Co..come scusa?-
Pian piano misi a fuoco anche la stanza e mi accorsi di essere in camera mia.
Ero distesa a terra di fianco al letto. Edward mi prese in braccio, cauto, e mi poggiò sul letto.
-Stavi sognando, ti sei rivoltata, hai battuto la spalla cadendo dal letto e hai urlato.-
Scosse la testa, sorridendo tranquillizzato.
-Sei impossibile. Per un momento ho pensato che ti fossi rotta la clavicola o qualcosa di simile.-
Sospirai rassegnata. Lui tornò ad accigliarsi, sorpreso dalla mia reazione.
-Cosa c’è?-
Per qualche strano motivo avevo pensato di essere diventata una vampira, ma forse avevo solo sognato, anche se ora non riuscivo a ricordare nulla del sogno.
Cercai di assemblare i pochi frammenti che ancora ricordavo, casa Cullen, una vetrata, la sensazione di un morso alla spalla. Ma più ci pensavo, più mi sfuggivano.
Poi vidi l’espressione preoccupata di Edward e dimenticai tutto. Sorrisi, rassicurandolo.
-No, è che la botta che ho preso mi fa un po’ male.-
Ricambiò il sorriso, ma poi tornò serio.
-Scusa.-
I suoi occhi erano grandi, lucenti di colpa.
Lo guardai sorpresa.
-Per cosa?-
-Per non averti salvata.-
Il mio cuore accelerò all’improvviso, e l’immagine del sogno mi balenò per un momento davanti agli occhi.
I Cullen tranquilli ed ignari alle mie spalle, il mio riflesso sulla vetrata e dietro di me…
-Stavo pensando, ero in una sorta di…catalessi. Tu eri tranquilla, di fianco a me. Il tuo respiro era regolare, il tuo battito pure. Poi, di colpo, ti sei girata urlando e prima che me ne rendessi conto eri già per terra.-
Respirai profondamente, cercando di allontanare quelle immagini dalla mia testa.
-Non preoccuparti Edward, non è niente. Non mi fa più nemmeno male.-
Mi alzai con un salto dal letto e gli presi le mani, ridendo allegra.
-Che si fa oggi?-
-Non saprei, ti va di venire a casa mia?-
Il suo tono sembrava casuale, ma vidi che c’era qualcosa sotto.
-Cos’hai architettato?-
Mi mozzò il respiro con il suo sorriso sghembo.
-Vedrai.-
A domani il prossimo capitolo. BACI!