C'era una volta - e purtroppo per voi, miei piccoli lettori, c'è ancora - in un piccolo paesino sperduto, del pianeta terra, un giovane ragazzo, il quale, non sapendo cosa fare, passava tutto il suo tempo al pc, a bighellonare allegramente, grattandosi ogni tanto la sua adorabile pancetta.

Le giornate trascorrevano lente, davanti a quel pc, ed il ragazzo era sempre, sempre, sempre piu annoiato, dato che, oltre a legger manga, a guardar anime, nonchè ad ingozzarsi di qualsiasi cosa fosse commestibile - e non - non sapeva cos'altro fare.
Ma si sa, il destino ha sempre in serbo qualcosa, per gente simile, si, anche per le persone piu comuni, si, anche se son brutte.
Era una notte buia e tempestos..(canc canc), era un'assolata giornata di giugno, il caldo fondeva gli pseudo-neuroni dell'omino, che, tanto per cambiare, era fisso davanti al pc...


...MA! (perchè c'è sempre un ma, e solitamente va gridato di colpo, o scritto in maiuscolo col punto esclamativo, sennò perde enfasi e non ha il minimo senso, imparate miei giovani lettori, questa è arte.)

Di colpo qualcosa lampeggiò davanti ai suoi occhi... ....Era una delle tante finestrelle di msn. (Tanto per cambiare, si sa.).

La giovane fatina turchina, armata di mouse copia-incolla, decise di far leggere all'omino una fan-fic demenziale su naruto. L'omino lesse, rise, e disse:

"Son sicuro che potrebbe venirmi bene qualcosa di simile."
Il tono di voce era... no, non era affatto, stava scrivendo su msn, che tono di voce avrebbe dovuto avere?
"Provaci anche tu."
Gli rispose gentilmente la fatina turchina, sorridendogli con un simpatico bordeaux-verdana-grassetto (grandezza 10).
"Uhm, quasi quasi..."
rispose lui, determinazione in quel times new romans, grassetto, grigio. - Perchè uno il tono di voce se lo immagina, ma se non c'era, perchè mentirvi? Sono una persona sincera, io. -

E così, l'omino si mise a meditare, ma, dato che era negato, lasciò subito perdere.

Si ritrovò infine a decidere come iniziare la sua FanFic. Doveva ponderare bene, era la sua prima storia, indi doveva scegliere una serie degna, ma al tempo stesso indegna, che non finisse rovinata data l'inesperienza dello scrittore, così, lanciò un'occhiata sui fumetti, il grande pesce rosso,(comunemente detto Neurone Attivo), inarcò un sopracciglio, guardò la grande massa melmosa (volgarmente detta cervello), e suggerì:

"Un bel cross-over no?"
"Non farlo, per il bene della società, no, non puoi, conserva quel briciolo di dignità che ti resta." - Intervenne il lupo cattivo (per gli amici "coscienza").

Ma si sa, la coscienza è fatta per non essere ascoltata, e mentre la dignità era sdraiata, ai tropici, a sorseggiare un succo d'ananas, ormai in ferie da tempo, lontana dal mondo, lontana dallo scrittore, quest'ultimo si decise.

...

Il grande pentolone era sul fuoco, ed il signor Fato (da oggi chiameremo così lo scrittore), era pronto a scrivere le trame che avrebbero probabilmente danneggiato la vita di ogni singolo personaggio frutto della fantasia di terzi, nonchè il vostro cervello, oh miei giovani fuscelli!.

Il mestolo girava quella calda brodaglia, mentre gli ingredienti venivano a poco a poco aggiunti.

Un pizzico di realtà. Tre etti di Saiyuki, un cappello di paglia, un coprifronte di Konoha, una sigaretta, poi due, poi tre, poi una stecca intera, per finire un'intera tabaccheria. (Si sa, nei manga fumano tanto, almeno alcuni), due reggiseni, qualche mutandina, una decina di armadi contenti abiti sempre uguali, una spada a lama invertita, un quaderno della morte, una colonna con la sagoma di pegasus, e per finire l'unico neurone restante all'autore.

"Che la fantasia diventi realtà, e la realtà fantasia.
Che tutto al giorno d'oggi, divenga una follia.
Saran rime scontate, sarà pura idiozia.
Ma cosa v'aspettate? In fondo è roba mia!"

E pronunciando l'arcana formula magica, mischiando col bastone ogni singolo ingrediente, fece si che le dimensioni, alterandosi, portassero svariati pg, di svariati manga, in questo nostro splendido, magnifico pianeta.

E quello fu solo l'inizio della fine, mentre per quel che riguarda questo inizio, beh, qui invece dico, fine.