Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: shelters    26/11/2012    1 recensioni
"è incredibile come la letteratura e un grosso paio di occhiali possano unire due persone"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Article
la dedico ad Alice, a cui mancava leggere cose mie.


Nessuno a scuola conosceva Lennon Jonson come più della nerd.
Munita di occhialoni, se ne andava in giro per i corridoi con i ricci biondi raccolti con una matita, i libri al petto, le maglie con sloghi geek e lo sguardo piantato a terra.
Non che fosse grassa o brufolosa, ma quegli occhialoni e quella dedizione al giornalino della scuola, del quale, per altro, era direttrice, erano bastati a darle un'etichetta.
Perchè, volendo essere obbiettivi, tutti alla Palmers Green High School avevano un "ruolo".
Dai rappresentanti d'istituto ai vari componenti delle squadre sportive, dai nerd ai maniaci del canto che aspiravano solo alla fama, fino agli skater.
Ognuna delle categorie aveva una figura cardine, il capo di un clan riservato.
Ma Lennon non si curava di queste etichette e continuava a vivere come se quelle persone, in realtà, non esistessero.
Ma, certe volte, il cambiamento è semplicemente dietro l'angolo e sta a te scansarti o essere travolto.

§

"Non ho intenzione di intervistarlo!" urlò la bionda al preside che, dopo un sobbalzo, si rivolse con tono formale ad una Lennon scocciata.
"Non c'entra se lei ne ha l'intenzione o meno. Un intervista al capitano della nostra amata squadra di calcio permetterebbe al giornalino di vendere innumerevoli copie. Come, invece, non mi pare che abbia fatto ultimamente"
La ragazza arrossì di botto, per poi assumere nuovamente quell'espressione scocciata che rispecchiava perfettamente il suo stato interiore.
Le labbra rosse piegate in un'espressione contrariata, lo sguardo ammonitore dietro le grandi lenti, un ciuffo sfuggito alla coda che le cadeva ribelle sul viso senza che lei si curasse di spostarlo.
"Glielo comunica lei, però" sussurrò lei.
Il preside la fissò stranito, valutando se quella fosse una buona idea o meno.
Si trovò ad annuire e, prima che potesse aggiungere altro, lei si alzò, sbattendo la porta della presidenza e incamminandosi, con passo stizzito, verso l'aula 139, la sede del giornale.

§

Due colpi secchi alla porta avvisarono Lennon che il tanto temuto momento era arrivato.
"Entra"
La porta si aprì lentamente e la figura di Harry Styles fece capolino sulla porta.
Buttò un veloce sguardo alla bionda che, seduta, batteva freneticamente sul suo Mac nuovo di zecca.
"Allora, è con te che dovrei fare questa cosa?" chiese titubante il famigerato capitano della squadra di calcio e si sentì chiaro il suo sbuffo dopo il cenno d'assenso di Lennon.
"Carter, giusto?" chiese lui annoiato e la bionda giurò di averlo visto guardarsi le unghie proprio come una ragazzina boriosa.
"Lennon, a dire il vero" replicò stizzita lei.
"Ma è un nome da uomo!" sentenziò lui e arretro leggermente con la sedia dopo aver colto lo sguardo infuocato che Lennon "Carter" Jonson gli stava rivolgendo.
"Rendiamola più veloce ed indolore, per favore" sbuffò lei e mosse leggermente il mouse per riaccendere il computer.
"Da quanto sei in squadra?" iniziò lei e, dopo svariati attimi di silenzio, lei alzò lo sguardo per vedere se per caso fosse ancora vivo.
Lui, perso con lo sguardo nel nulla, sembrava riflettere e Lennon si prese un secondo per osservarlo meglio.
Le labbra a cuore erano bagnate e socchiuse, gli occhi verdi, di un verde strano quanto brillante-osservò la bionda- erano quasi vacui, ma conservavano comunque quella scintilla che sembrava non abbandonarli mai.
I capelli, nodosi e confusionari come sempre, erano di un riccio quasi commovente e la ragazza potè constatare quanto i loro capelli fossero simili.
"Credo due e mezzo, o giù di lì" 
Lennon sobbalzò non aspettandosi la riposta e, dopo essersi ricomposta, annotò tutto sul documento di Microsoft Word.
"Ti saresti mai aspettato di diventare capitano?"
"Oh, beh, all'iniziò ero lì solo per passare il tempo, in realtà. E poi..."
Si bloccò di colpo quando la ragazza fu costretta a togliersi gli occhiali per pulirne le lenti.
Non credeva che dietro le lenti e le magliette con le tavole periodiche ci potesse essere una ragazza così graziosa.
"sciogliti i capelli un attimo, scusa" le chiese lui come in trance e lei, con un sopracciglio sollevato dallo stupore, si sfilò la matita che teneva la sua chioma e la scosse velocemente, per poi farla ricadere morbida sulle spalle magre.
"Hai mai pensato a delle lenti a contatto?" chiese Harry interessato e appoggiò il viso perfetto sul palmo della mano.
"Hai mai pensato a dello scotch sulla bocca?" rispose sarcastica Lennon e giurò di averlo visto roteare gli occhi, come stufo di quell'arroganza
"Scusa se cercavo di essere gentile" borbottò e la bionda sentì la rabbia ribollirle dentro
"Scusa se la tua gentilezza non mi serve"
"So che per te è strano che qualcuno ti rivolga un complimento e capisco che tu non sia solita a rispondere, ma un po' di educazione credo te l'abbiano impartita" sentenziò il riccio.
Lennon si alzò pesantemente facendo strisciare la sedia sul pavimento e solo in quel momento Harry si rese conto di quanto fosse alta.
"Non mi importa di quello che pensi tu o il resto della scuola. Siete insignificanti per me. Sto bene come sono e non sarai certo tu ad arrivare e credere che con un complimento diventerò dolce. Tutt'altro. Perchè qui dentro sono tutti ipocriti come te, Styles. Tutti vuoti, superficiali, stupidi. E dei vostri complimenti sai quanto me ne faccio? Assolutamente niente. Non mi guarderò allo specchio sorridendo e pensando 'Wow, Harold Styles mi ha detto che sono bella. Allora dev'essere proprio vero!"
"Stavo cercando di essere maledettamente gentile perchè ti sei tolta gli occhiali e sciolta i capelli e mi sono reso conto che sei una delle ragazze più belle che io abbia avuto il piacere, o dispiacere, data la situazione, di incontrare. Quindi scusa se non ti ho insultato per i tuoi vestiti o non ti ho chiesto se quegli occhiali sono volutamente grandi quanto lo schermo di un cellulare!" urlò Harry mentre, scansando la sedia, si alzava anche lui, superando di pochi centimetri la ragazza.
Lei si risedette e, ingoiando il magone che si era formato all'altezza della gola, indicò a Harry l'uscita.
"Vai, credo sia abbastanza" indicò con un garbato cenno del capo la porta ancora socchiusa.
"Mi hai fatto solo due domande!"
"Ti ho detto che è abbastanza" ringhiò lei e lui, rassegnato, imboccò la via della porta.
Una volta uscito, non mancando di sbattere la porta, Lennon si tolse gli occhiali e si massaggiò lentamente gli occhi con i polpastrelli.
Sobbalzò quando la porta si riaprì e una testa riccia fece capolino.
"So che mi odi, ma Venerdì usciresti con me?" gongolò lui felice di poter godere di nuovo del suo viso senza occhiali.
Lei lo osservò con sguardo sarcastico, prima di annuire e crogiolarsi in quel sorriso vittorioso che le era appena stato rivolto.
"Magari senza occhiali" sputò in fretta lui
"Ora è il caso che tu te ne vada" ridacchiò lei
"Meglio. A Venerdì Lennon" pronunciò il suo nome, finalmente giusto, accompagnandolo con un occhiolino sghembo e lei dovette fare appiglio a tutto il suo autocontrollo per non scoppiare a ridere.
"A Venerdì Harry" sorrise lei.

______________
quiindi.
non volevo postarla, ma una certa ALICE (sì, alice, se fossi qui ti starei indicando) mi ha costretta.
motivo per cui vi beccate questa "cosa".
l'idea è partita da un post larry su questo headcanon con Lou che è un nerd e Harry il capitano della squadra di calcio che dev'essere intervistato e poi si innamorano e tanto fluff :3
e questa è la mia versione!
ora vi lascio, grazie per essere passate/i.
SEND LOVE TO EVERYONE, 
Viola <3

Lennon

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: shelters