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Autore: Verdonica    26/11/2012    3 recensioni
Data l’eccitazione, per l’occasione, Teddy sfoggiava dei magnifici capelli rosso fuoco, volendo ben guardare, in tinta con i colori della festività.
689 parole sul primo incontro tra Ted Lupin e Victoire Weasley.
Teddy si avvicinò all’orecchio di Harry e gli sussurrò piano “Grazie per avermi portato”, per poi abbracciarlo.
Predestinazione, fato, destino, volontà divina portano tutte, fin da subito, alla stessa conclusione: Teddy e Victoire.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin, Victorie Weasley | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Natale a Villa Conchiglia






“Natale a Villa Conchiglia”, ricordava sempre così quel giorno. E non solo perché era stato il primo Natale che aveva passato con la famiglia Weasley, ma perché l’aveva vista.
Victoire Weasley.
L’adorabile donna che, in quel momento, si trovava vicino nel grande parco del castello di Hogwarts. Seduti in riva al lago, mentre lei dormiva sotto il caldo sole primaverile, Teddy le stava accarezzando i lunghi capelli.
Se lo ricordava perfettamente come l’aveva conosciuta, e non perché fosse successo qualcosa di eclatante, ma per il semplice fatto in sé.
 
Aveva otto anni ed era il primo Natale che non passava con i nonni materni. Harry, il suo padrino, aveva insistito per fargli conoscere gli altri bambini che, fino a quel momento, lui aveva solo sentito nominare. Era amico di James e Albus, (Lily non era ancora nata all’epoca) che erano dei fratelli per lui, e anche di Rose, che era sempre a casa loro. Il motivo per cui non gli era mai stato concesso partecipare ai grandi raduni di famiglia erano i nonni materni, i quali rivedevano in lui la figlia perduta e da cui, quindi, non volevano separarsi.
In un modo che ancora gli era oscuro, Harry riuscì a convincere Andromeda e Ted a lasciarlo con lui, quell’anno. Ted, alla notizia, ne fu entusiasta: l’idea di passare con tanti altri bambini il Natale, la sua festa preferita tra l’altro, lo esaltava un sacco.
Vestito di tutto punto da Ginny, la madre che avrebbe sempre voluto, insieme alla famiglia Potter si diresse a Villa Conchiglia, la casa di Fleur e Bill. “Diresse” per modo di dire, dato che si smaterializzarono all’esterno di casa.
Aveva otto anni all’epoca e stava scoprendo in quel periodo a controllare, vagamente, i suoi poteri. Inoltre aveva ereditato dalla madre la capacità di mutare, essendo anche lui un metamorfomagus.
Data l’eccitazione, per l’occasione, Teddy sfoggiava dei magnifici capelli rosso fuoco, volendo ben guardare, in tinta con i colori della festività.
 
Harry e Ginny, con i tre bambini, si materealizzarono esattamente fuori dalla porta della Villa, alla quale bussarono immediatamente. Essa s’aprì subito e apparve Fleur che li accolse. Teddy la guardò estasiato, data la bellezza della donna, e pensò che averla come madre sarebbe stato magnifico. Lei, alla sua vista, biascicò con accento francese un “ma che bel bambino”, spettinandolo. E il piccolo, ridendo, varcò finalmente la soglia.
Inevitabilmente, ma non con suo grande dispiacere, cominciò a essere presentato a un sacco di adulti e lui, per voler impressionare tutti, si mostrò sempre molto serio porgendo la mani a chiunque si trovava davanti, scatenando l’ilarità degli invitati.
Guadagnandosi buffetti dolci e carezze, complimenti ed elogi, Ted passò la prima parte della giornata con gli adulti. Cercando di omologarsi con loro, provò più volte a partecipare alle conversazione, ma quando capì che non c’era più posto per lui, si allontanò dalla cerchia dei “grandi”.
Così raggiunse James e Albus, intenti a litigare per qualche cosa. Ted non fece in tempo a capire di cosa si trattasse l’oggetto della loro contesa che lei arrivò.
Successe tutto molto velocemente. La bambina gli arrivò alle spalle, lo obbligò a voltarsi, fece un inchino e disse un semplicissimo “Victoire” a voce bassa. Poi scappò via, ridendo.
Teddy, dal canto suo, rimase imbambolato, definendosi uno stupido per aver pensato che Fleur fosse bellissima. I suoi capelli cominciarono a cambiare colore velocemente, senza fermarsi per più di due secondi sulla stessa tonalità.
Ginny, vedendolo da lontano, gli si avvicinò e gli chiese se stesse bene. Lui non rispose finché la sua chioma non fu arcobaleno, così guardò la donna dai capelli rossi, annuì e poi si allontanò velocemente per raggiungere Harry. Arrivato alle gambe del padrino, gli tirò la giacca e attirò la sua attenzione, in questo modo, verso il basso. L’uomo si chinò su di lui, felice, per sentire cosa avesse da dirgli. Teddy si avvicinò all’orecchio di Harry e gli sussurrò piano “Grazie per avermi portato”, per poi abbracciarlo.

-Ehi- disse la giovane stiracchiandosi.
-Ehi, ti sei svegliata- replicò Teddy, facendola alzare.
-Che facevi?- chiese lei, distratta.
-Niente, ti amavo in silenzio- le rispose lui, sorridendole e guadagnandosi un bacio.

  
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