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Autore: pecorabe    26/11/2012    2 recensioni
Due donne di fronte ad un test di gravidanza. Semplice, no? Accade tutti i giorni. La situazione si complica quando le due sono Sherlock Holmes e Jamie Moriarty.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jim Moriarty , John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
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-Porca puttana. Merda. Cazzo!

Londra. Una mattina due donne agli opposti della città hanno la stessa reazione davanti ad un test di gravidanza. Entrambe fissano il cartoncino e attendono il risultato come dannate, una volta ottenuto il quale iniziano a scuoterlo vigorosamente per cambiare l’esito funesto. Entrambe scagliano con rabbia il bastoncino contro la porta del bagno, entrambe scuotono la testa e la nascondono fra le mani pallide. Si strofinano le palpebre in silenzio. Si chiamano Jamie Moriarty e Sherlock Holmes e le reazioni dei loro compagni sono ben diverse.

 

-Sher? Tutto bene lì dentro?

Silenzio. Il dottore appoggia la fronte contro la porta chiusa e sospira.

-Sherlock?

Un paio di singhiozzi a vuoto, coperti dal rumore dell’acqua che scorre.

-Sai che dovresti smetterla… -tenta ancora.

Lo scroscio cessa, la chiave gira nella toppa ma la porta non si apre.

-L’ho visto, sai. Hai lasciato la confezione nella busta della farmacia.

La maniglia si abbassa per lasciar passare la figura esile infagottata in un maglione da uomo. La suddetta figura oltrepassa John e si trascina verso il salotto, dove si abbandona sgraziatamente sul divano, il volto contro il muro.

-Sherlo…

-Cosa c’è di sbagliato in me? –la detective interrompe il dottore prima che finisca di pronunciare il suo nome; se glielo lascia fare, l’invisibile barriera di indifferenza che ha eretto uscendo dal bagno crollerà - Dimmelo John, sei un medico no? Dimmelo! Il mio stesso corpo mi tradisce, sono…- pare riflettere un secondo prima di continuare- …difettosa.

-Non c’è nulla di sbagliato in te –risponde dolcemente l’uomo avvicinandosi a Sherlock. Si inginocchia accanto a lei e le accarezza la schiena attraverso gli svariati strati di stoffa che ha addosso –Davvero nulla.

La donna si solleva sui gomiti prima di rispondere, puntando lo sguardo tagliente negli occhi sinceri dell’altro.

-E allora perché non ci riesco? Perché altre donne sì e io no? Perché non posso avere un figlio come una cazzo di persona normale? –la voce si spezza sull’ultima sillaba. Normale. Lascia che John si sdrai accanto a lei anche se il divano è troppo stretto, troppo corto per tutti e due. Lascia che avvolga le braccia attorno al suo ventre arido.

-Shh. Lascia fare a me, ci penso io. Appena torno in ambulatorio ti prendo un appuntamento con il migliore.

-Il migliore sei tu –mugola lei contro la stoffa ruvida del divano.

-Allora immagina, ancora meglio! –sorride John -...E poi normale, davvero? Non lo sei mai stata e non lo sarai mai, probabilmente –stringe la presa su di lei- Vuoi sapere chi sei? Sei Sherlock Holmes, consulente investigativo, l’unico al mondo. Sei la donna che mi ha salvato da me stesso, quella per cui mi alzo la mattina e accanto alla quale mi addormento ogni notte, e spero di continuare così per il resto della mia vita –strofina lievemente la guancia contro la sua- Mia moglie.

 

 

Sebastian Moran non si accorge neanche della momentanea assenza del suo capo. Della sua compagna. Sono tre anni che vivono insieme e continua a riferirsi a lei come il boss e alla loro come una relazione di lavoro. Certo. Continua a pulire il fucile di precisione quando la donna esce dal bagno spalancando la porta con furia e percorrendo il corridoio del grande attico fino alla camera da letto a grandi falcate.

Rimane impassibile anche quando la suddetta, gettata l’arma contro l’armadio a muro, inizia a picchiarlo con tutte le sue forze lanciando pugni alla cieca e graffiando il torace nudo dell’ex-colonnello. Quando ritiene che sia abbastanza, blocca i polsi sottili di Jamie in una presa ferrea, la donna che cerca di divincolarsi con rabbia.

-Lasciami idiota –riesce a sibilare, prima che le sue labbra vengano catturate da quelle del cecchino in un bacio famelico, mentre la stretta sui polsi si allenta e le braccia ricoperte di cicatrici si spostano sui suoi fianchi. Si divorano per qualche minuto, prima che la donna si liberi di scatto e scivoli silenziosamente sulla porta.

-Non così in fretta, Sebastian.

 Si passa un pettinino d’argento fra i capelli corvini per metterli in ordine, mentre con l’altra infila distrattamente una Louboutin di vernice nera. Sulla porta d’ingresso si colpisce teatralmente la fronte con il dorso della mano e torna in camera da letto. Sebastian la guarda basito infilarsi gli slip di pizzo che aveva lasciato fra le lenzuola, poi la segue all’ingresso, porgendole il cappotto.

-D’accordo…

Jamie gli lancia uno sguardo gelido prima chiudersi il portone blindato alle spalle. Riapre improvvisamente per urlare di fretta qualcosa all’uomo.

-Vado ad abortire!

 

 

 

 

EDIT:

Eeeeeeee eccomi qui. Non so cosa sia tutto ciò, one-shot o dovrei continuarla e fare una long? Mah. Suggerite, suggerite!

  
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