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Autore: pollama    27/11/2012    3 recensioni
Martina è una bambina di cinque anni e già da tempo ha scoperto il potere della fantasia.
Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martina e il mondo della fantasia
 

Per Martina la fantasia era tutto.
Per lei era il luogo perfetto per rifugiarsi quando la mamma e il papà litigavano.
Per Martina la fantasia era l’ emblema della sua vita.
Dove c’era un’ attaccapanni lei vedeva una giraffa; il camino della nonna? Per lei era semplicemente la porta per il mondo dei cattivi e quindi era meglio starne alla larga.
Per lei la fantasia era un modo come un altro di scappare dalla realtà.
Sì, aveva solo cinque anni, ma già capiva che la vita reale era un qualcosa da cui ci si doveva difendere.
“Desidero andare a vivere nel mondo della fantasia” diceva alla mamma che le rispondeva prontamente che non era possibile, che il mondo della fantasia non esisteva e che era solo nella sua testa.
“Ma allora perché vedo gli unicorni in giardino e le streghe volare sul tetto?”  chiedeva insistente e la mamma sorrideva soltanto  augurandole buonanotte.
Martina a quel punto non poté fare a meno di piangere.
“Perché la mamma non mi crede?” si ripeteva asciugandosi con la manica del pigiama il nasino.
“Perché lei non è come te”.
Una voce piccola e tintinnante giunse dal fondo del letto e quando Martina si sedette incrociando le gambe, sgranò gli occhi e sussurrò “Wow”
Un centinaio di piccoli esserini dalla pelle verde brillante e coi capelli fatti di fili d’erba circondavano il suo lettino.
“Martina, continua a credere nella fantasia. Facci vivere come hai fatto fino ad ora” disse uno saltando con un balzò felino sulle coperte blu.
“Martina, grazie a te siamo divenuti reali” continuò a dire, poi fece segno alle altre piccole creature di raggiungerlo e così fecero, salirono sul letto ed abbracciarono tutti insieme la piccola bambina.
“Voi chi siete?” chiese divertita.
“Siamo i folletti del tuo giardino”
Sentendo questo, Martina, sorrise e poggiando la testa sul cuscino chiuse gli occhi cadendo in un sonno profondo.
La mattina seguente, quando il sole iniziò a fare capolino dalle tende rosa pallido, la bambina riaprì gli occhi e scattando in piedi iniziò a cercare dappertutto i folletti della sera prima.
Ma non trovò nulla, a parte delle piccole orme di terriccio che portavano alla finestra.
Martina con decisione si accostò ai vetri freddi e fu in quel momento che vide i suoi nuovi amici salutarla tra l’erba rigogliosa del giardino.
“Martina, chi stai salutando?” chiese la mamma entrando nella stanzetta.
“Nessuno. Tranquilla mamma” la rassicurò la bambina, non capendo perché la madre non volesse accettare che non erano gli unici esseri viventi in quella casa.

  
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