chapter one.

-Ferma, ferma..Fermati diamine!
-Che cazzo hai adesso?
-Siamo nel bagno della scuola!
-Eh allora? L’ho fatto in posti peggiori.
-Si ma sai, non mi pare il caso.
-Ho capito, sei un santarellino come gli altri. Ciao bello, non me la faccio con quelli come te.
Mi chinai a terra e raccolsi la borsa che avevo scaraventato sul pavimento freddo del bagno dei ragazzi, e me ne andai senza voltarmi indietro, lasciando quell’idiota lì, in piedi, con i primi due bottoni dei jeans slacciati. Ma che problemi hanno questi?! Prima mi chiedono di farlo con loro e poi si scandalizzano perché li porto nel bagno. No dico, che si aspettano? Che li porti in una stanza d’albergo lussuosa? Bambini, in quarto liceo sono ancora tutti bambini.
Mancava ancora qualche minuto alla fine della ricreazione, così uscii nel giardino della scuola facendomi avvolgere dal freddo di dicembre, tirando fuori dalla borsa il mio pacchetto di sigarette, accendendomene una. Avrei dovuto ricomprarle se non volevo rimanere senza.
Feci l’ultimo tiro e tornai indietro, la campanella sarebbe suonata a momenti.
-Ciao Zoe.- una botta fa chiudere di scatto il mio armadietto.
-Che vuoi Cooper?- gli dissi riaprendo l’armadietto.
-Ho sentito dire che hai smerdato alla grande quel coglione di Byron. Che ne dici di rifarti con me, dopo scuola?
Spostai il mio sguardo verso i suoi occhi verdi. Cavolo se era bello. C’era un motivo se aveva tutte le ragazze ai suoi piedi. Tanto bello quanto bullo purtroppo. La mia bocca si distese in un sorriso malizioso.
Mi avvicinai a lui, tra di noi c’erano pochi centimetri.
-Ti aspetto fuori scuola, e poi si va a casa tua.
Mi avvicinai ancora un po’, per poi chiudere l’armadietto e andarmene a lezione di biologia.

Justin’s part.

Porca troia. Ma porca troia! Proprio in questa scuola di merda mi dovevo trasferire. Era una delle peggiori scuole del paese, mia madre proprio lì vicino doveva finire a lavorare. Almeno tutti dicevano che lì c’erano delle belle ragazze.
Quando misi piede nella scuola, mancava qualche minuto alle otto, e dovevo avere davvero un’aria spaesata, perché si avvicinò un ragazzo chiedendomi se avevo bisogno di aiuto.
-Tu sei nuovo vero?
-Ehm, si.- mi misi una mano dietro la nuca –Mi sono appena trasferito.
-Non preoccuparti amico, ti aiuto io ad ambientarti. Piacere, Ryan Butler.
Mi porse la mano.
-Justin Bieber.- gli strinsi la mano e gli sorrisi, sembrava simpatico.
-Bhe, caro Bieber, hai ufficialmente un amico.

Era forte quel Ryan. Eravamo entrambi al quarto anno, e fortunatamente avevamo anche gli stessi orari delle lezioni. Mi fece vedere praticamente tutta la scuola, non era poi così male come pensavo.
L’ultima ora avevamo spagnolo, arrivammo in classe e trovammo il caos totale: ora buca.
Mi sedetti su un banco tra le prime file, e scherzavo con Ryan, quando entrò in classe la ragazza più bella che io avessi mai visto. Non era molto alta, corpo stupendo, era magra, e diciamocelo, aveva un culo da paura. Aveva dei bellissimi occhi azzurri, che contrastavano con i suoi capelli neri mossi, con la frangia da un lato. Aveva le guance cosparse di lentiggini, era tenera. Era arrivata tardi, e quando vide che era ora buca tirò un sospiro di sollievo, e apparve un sorriso sul suo bellissimo volto.
Era più che perfetta, sembrava un angelo. Non ricordo di aver mai visto donna così bella. Quando la guardavo tutto il resto del mondo spariva, e vedevo solo la sua perfezione e le sue lentiggini.
Si sedette sulla cattedra, e tirò fuori il cellulare. Rimasi a fissarla per cinque minuti buoni, poi detti un colpo sulla spalla a Ryan.
-Amico, chi è quella? E’ da paura!
-Si chiama Zoe Foster. E’ la ragazza più ricercata e popolare della scuola, e anche la più bella. Solo che è una troia, va con tutti.
-Ma non ha un ragazzo?- ero incredulo. Sembrava così.. così buona, non ce la vedevo che andava con tutti.
-Per ora no, quindi si diverte e fa quello che vuole. Guarda quello ad esempio- indicò un ragazzo che stava entrando in quel momento- Non è il suo ragazzo, ma mi hanno detto che ieri lui se l’è portata a casa e hanno fatto i fuochi. Se fossi in te, non ci metterei tanto gli occhi sopra.

spazio autrice.
ciaaaaao a tutti*^*
io mi chiamo rachele, non è la mia prima storia,
ma spero che questa sia l’unica che io riesca a finire, lol!
comunque, come primo capito non è un gran che, ma è il primo
dai, migliorerò! ce la facciamo ad arrivare a 2 recensionii?
daidaidai *occhioni dolci* :3
un bacio, rachele.♥