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Autore: Lucy Light    15/06/2007    11 recensioni
"Cara Luna, sono appena le nove di sera, ma ti dico lo stesso buonanotte..." Un addio triste, malinconico, un addio necessario per salvare chi si ama davvero...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 "Cara Luna,
 sono appena le nove di sera, ma ti dico lo stesso buonanotte. Sai, è strano pensare che forse non ti vedrò più; non era quello che volevo. Alla fine di questa maledetta guerra, volevo andare a vivere con te, volevo che fosse la nostra sorpresa.
 Sei la persona che mi è più cara, in mezzo a tutto questo subbuglio. E pensare che la prima volta che ti ho visto ho avuto quasi paura: ti ricordi? Avevi in mano la rivista di tuo padre, e sembravi completamente fuori dal mondo. E invece ora so che non è così. Non dimenticherò mai il tuo coraggio quando abbiamo cavalcato i Tehestral, e mia hai aiutato a salire. Io invece ero peggio che terrorizzato! Ma quando ho sentito la tua mano gentile sulla mia, mi hai tranquillizzato. Questo ho notato di te, in paticolar modo: sembra che tu non sia in grado di perdere la calma. Ti ho vista soccorrere i feriti senza battere ciglio, tuffarti nelle missioni più pericolose, se ce n'era bisogno. Quando mi hanno lanciato quegli Schiantesimi, e mi hai difeso subito, o quando hai deviato quella Maledizione diretta a Ginny, ho capito che sei una grande maga, più di quanto avessi lasciato immaginare. Eppure non è quello che più amo, di te.
 Tu riesci a vedere nelle persone quello che nessuno è riuscito a scorgere prima: hai visto in me la voglia di combattere, la vendetta, la forza della rabbia che avevo dentro; e hai preso il mio dolore come tuo, ti volevi vendicare anche tu per me e per tutti coloro che hanno sofferto a causa di Voldemort.
 Con te, anche se sotto la cupa atmosfera della guerra, ho passato i mesi più belli della mia vita. Non ti dimenticherò mai, nè dimenticherò il tuo sorriso un po' perso che hai sempre quando mi guardi, o le tue litigate con Hermione, che facevano comparire scorci di normalità e ci facevano tornare alla nostra età, quella vera, non quella dei membri dell'Ordine.
 Ti amo, non mi stancherò mai di dirtelo, e quando mi hai detto "anch'io" ho sentito di aver toccato il cielo con te. Grazie per tutto quello che hai fatto, per il tuo bellissimo viso che trovavo di fianco al mio ogni mattina, per tutti i sogni che abbiamo costruito insieme, per tutte le tue parole che mi hanno salvato più di una volta dalla tristezza che dilaga in questa guerra grigia e polverosa.
 Ti amo più di qualsiasi cosa
 tuo Neville"
 Leggo la lettera. La rileggo, ancora, di nuovo, cinque o sei volte. Le ultime parole che dirò alla mia Luna.
 Non potevo permettere che andasse lei in missione. Fare da esca a Voldemort, sfidandolo per vendetta in cambio di uno dei suoi Horcrux che abbiamo recuperato, di cui sarei il custode. Ma almeno così Harry riuscirà a prendere Nagini. Un bel piano, che ho modificato per me. Doveva andarci lei, ma non poteva. Sono egoista, lo so. Ma non potevo permettere che morisse così, anche se l'avrebbe fatto. Lascio quel foglio di carta sul mio cuscino. Lei doveva partire alle dieci, per evitare di trovare troppi Babbani. Amore, ti ho preceduta. La saluto con un bacio, e la guardo per l'ultima volta. Mi chiama piano nel sonno.
Addio, mia Luna...
  
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