Sono seduta alla scrivania cercando di combinare qualcosa ma senza grandi risultati. Ogni tanto digito frasi con poco senso giusto per farmi vedere indaffarata dagli altri.
E’ da tre giorni che ho anche il mal di testa, sarà per il tempo e per la pioggia che oggi si è fatta insistente.
Lo sguardo si posa sulla foto, quella che abbiamo fatto insieme agli altri della squadra, una delle poche che ho con te.
E’ bello avere fotografie con le persone a cui vogliamo bene, e non dico quelle digitali, ma quelle stampate. Hanno un effetto diverso, quasi più vero.
Continuo a fissare il contorno del tuo viso, i tuoi capelli ricci e i tuoi occhi, così blu. Ogni tanto sono più chiari, dipende dal tempo, ma quella sera li avevi… così maledettamente blu. Mi attirano come non mai.
I miei sono così diversi, guardavo dritta  nell’obbiettivo anche se non facevo che pensare alla tua mano, così vicino alla mia mentre abbracciavamo Grace.
La tua bocca è appena schiusa e si notano i denti. Non è proprio un sorriso…
Mi sono innamorata di te.
E’ da settimane che giro attorno a questo concetto, cerco di scacciarlo, ma non ci riesco. Inutile dirsi bugie, e come potrei poi?
Lo so non è giusto. Per un milione di motivi. Purtroppo per gli stessi sento questo senso di affanno ogni volta che ti sono lontana.
Ti voglio, voglio poterti abbracciare di fronte agli altri senza aver pausa delle conseguenze, voglio affondare le dita nei tuoi capelli e poter stringere i tuoi ricci facendoli poi scorrere tra le dita come la seta.
Nelle ultime settimane questo gioco si sta facendo sempre più pericoloso ma il problema è che per me non è affatto uno scherzo. E’ passato il tempo in cui potevo fare la ragazzina.
Le sere che abbiamo passato, uno accanto all’altra, a chiaccherare, non mi hanno solo allaviato dalla mia solitudine e questo vale anche per te.
Mi guardavi dritto negli occhi e, più di una volta, perdendomi nel tuo immenso blu, mi pareva quasi di vederti l’anima. E più di una volta, ne sono stata certa, ti sei trattenuto dal baciarmi. Lo so, l’ho sentito. Tra noi c’è una strana alchimia. Tu i sai leggere dentro, ma ormai anche io.
Perché ti trattenieni da quanto desideri anche tu?
Lo chiedo alla tua immagine davanti a me, che però permane muta a fissarmi.
Mi appoggio allo schienale della poltrona e guardo fuori. Le luci della sera passano fioche attraverso il vetro. Una macchina giù in strada deve essere passata in una pozzanghera.
Stai diventando il mio tormento, mi sembra di respirare solo quando ti vedo e sei accanto a me.
Chiudo gli occhi alla sera sperando almeno di sognarti, perché così in quella realtà posso averti accanto.
Ci stiamo facendo del male. Dovrei mettere fine a tutto questo ma non riesco.
Quando iniziamo a raccontarci, uno accanto all’altra…mi fai sentire bene.
E’ come se sostituissimo le parole ai baci e i nostri discorsi è il nostro modo di fare l’amore.
Ma questo a cosa ci conduce?
Sempre più pericolosamente vicini e ormai non ci basta più sfiorarsi ogni tanto o un abbraccio fraterno, ci serve di più.
Quando l’altro giorno ho sentito le tue labbra che si posavano sulla mia guancia, semplicemente per ringraziarmi, il mio cuore ha perso un colpo.
Le tue labbra erano così morbide e calde. Anche se eravamo in pubblico non so come sono riuscita a non voltarmi verso il tuo viso. In quel momento avrei solo voluto che quelle labbra continuassero sulle mie, adagio.
Il problema è che sono certa che tra di noi sarebbe la fine del mondo, per questo non mi do pace.
Il telefono suona, è arrivato un sms. Sei tu.
“Parliamo?”.