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Autore: kenjina    15/06/2007    5 recensioni
Un viaggio nell'aldilà per salvare l'intero mondo oscurato dai peccati......ma chi farà questo viaggio??
Genere: Demenziale, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Ryota Miyagi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti gente! E' la mia prima fiction in questo sito, spero di trovarmi bene!
Ma vi avverto di una cosa... Piangerete dalla disperazione, ci scommetto!! Essendo io una fan sfegatata del sommo poeta Dante Alighieri (si starà rivoltando nella tomba... -____-), ho deciso di fare, PER ORA, la prima cantica, ossia l'Inferno, in stile Slam Dunk!! Vi dico solo che la parte di Dante la farà niente po po di meno che.....il rossino più amato del mondo!! Ma Hanamichi Sakuragi!!
Per questione di numeri di capitoli e di personaggi, non farò tutti e i 33+1 canti dell' Inferno....ne prenderò alcuni in particolare, in modo da adattare i peronaggi di SD che meglio si addicono!! Spero che vi faccia divertire....



Cantica I°

Inferno.

Canto I°



Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
chè la dritta via era smarrita.

Come le gesta del marziale
Ryoga Hibiki, che conoscer non sapea
qual sia la destra e la sinistra via;

Così essa aveo perduta,
similmente ad egli, sì che
non per volontà altrui trovommi lì.

Ahi quanta stoltezza videro li occhi miei
che a dir con favella non si puote,
e nel pensier rinnova la paura.

Non so come in quel tunnel v'intrai (ma non era una selva oscura??? NdKenjina Ehh...una cosa sarà!! Hana -___- iniziamo bene...NdKenjina)
tanto perso ne li pensier miei ero
che la bella Haruko riempir stava.

La mia persona fu al piè d'un colle
e guardommi intorno lesto e genioso,
mi volsi a quello, aumentando lo passo.

Ma li occhi mei dovetter sbiancar,
poi chè apparver avanti me
tre selvagge e indomite fiere.

L'una a l'altra, sanza ritegno e pudico essere,
lo nome di un omo gridavan,
che mi parean tre melingue;

ognuna di un corto vel vestìano,
con una "ru", "ka" e "wa" scritta
in su lo petto prospero.

E li capelli si tiravan,
e andavano dicendo: «Ma che ficco
mi ci ficco!! Vai Rukawa!!!»

Preso da una paura che la vista mi annebbiò,
voltommi indietro e come fulmine nel ciel sereno,
così fui lesto a scappar via.

Mentre ch'io fuggia dallo inferno delle tre,
un nano delle epiche favelle mi apparve,
e guardommi superbo e dal basso.

«Oh nobile nano,» dissi io «narrami di come vivesti
e come in questo aspro luogo giungesti!
Poi chè conoscer voglio la tua storia!»

Lo nano incazzoso si fece,
e con rabbia e con furore e con convinzione
fece così parlar la bocca sua:

«Oh misero poeta, quanto alto tu sei
tanto la stoltezza tua è grande,
che con favella non si puote dire.

Io son Ryota Miyagi, lesto e furbo
e grande giocatore fui di quel sollazzo
ove palleggiar devi e canestro fare.

E non per volere mio trovommi qui,
ma per una dolce e lieta donna qui sono
ed ella mi disse con soave e angelica voce:

"Io son la mirabile e dolce Haruko,
amata nei sogni miei dal bello
e grande fusto di nome Rukawa.

Poi chè temo che sia tardi arrivata,
chiedo a te, anima cortese e fiera,
di moverti verso l'amico mio,

che è impedito di proseguir per
la diritta via, e bisogno di una luce ha
sì che tu idoneo e sicuro sei."»

Li occhi mei a cuoricin si fecero,
sentendo lo nome della diva mia
e non udendo quello dell'omo a me ignoto.

Poi chè rabbia e gelosia provai,
e curiosità mi avvolse l'animo,
voglioso di conoscere codesto Rukawa;

che se la memoria non m'inganna
fu lo stesso che le tre fiere invocavan
con furore e ardore e follia.

«Affretta lo passo,» disse lo maestro,
«amico mio, poi chè un compito devi
svolgere per somma volontà voluto.

Il mio compito ben chiaro è,
aiutare ti devo e farò lo ruolo mio
se tu con me d'accordo sarai.»

Lo cuore mio si allietò un poco,
nel sentir una persona amica, seppur bassa,
con me, e dissi con parole sincere e felici:

«Ben lieto sarò di avere come guida te,
capace di superar ogni periculo, grazie
alla tua agile e piccola persona.

Ma dimmi, qual'è lo compito mio?
Per chè proprio a me spetta?
E chi ha deciso lo mio destino?»

«Per volere del sommo Buddha
tu ti trovi qui. E trarrotti di qui attraverso
lo loco etterno, ove udirai disperate grida,

ove vedrai infiniti spiriti dannati,
che di morir una seconda volta gridan,
poi chè sperano di esser tra le beate genti.»

Ordunque movemmoci per la strada erta,
io appresso e lui avanti me,
assorto nella mente mia e lui nella sua.



Continua...
Non so quando posterò il seguito, perchè mi prende molto molto tempo questo lavoretto! Devo decidere che parte far fare ai vari personaggi (anche se ho già fatto uno schemino al riguardo! ^^) e scriverlo in una lingua che si avvicini a quella usata da Dante!
A presto...si spera!!
Kenjina ^^
(la pazza, aggiungerei io... NdRuRu)
   
 
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