Camminavo a piedi nudi sull'erba bagnata del parco di fronte all'ospedale.

Le mie scarpe, erano buttate sotto alla quercia, insieme alla giacca e alla borsa.

Non avevo niente di griffato, non mi importava.

Non mi importava essere come quelle ragazze, con i tacchi, che camminano per la strada,

 facendosi notare da tutti.

Caddi malamente sul prato.

Mi girava la testa, non riuscivo a tenermi in piedi.

Quella stupida malattia, mi faceva stare sempre peggio.

Ormai erano quattro anni che me l'avevano diagnosticata.

Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri.

Quel signore, il medico di famiglia, mi aveva detto con gli occhi bassi, che avevo il cancro.

Corsi immediatamente dai miei genitori, glielo dissi e loro scoppiarono a piangere.

Mia sorella è proprio morta cosi, 4 anni dopo la sua nascita.

Pregavamo tutti i santi che quella malattia non colpisse anche me, ma ahimè non fu cosi.

Facevo tante cure, per questo ero quasi sempre in ospedale, fortunatamente non molto lontano da casa.

Mi accompagnava sempre il mio fidanzato, Zayn.

Lui mi è sempre vicino, è l'unico che non perde mai le speranze in me, MAI.

Nonostante io sia gravemente malata, non smette mai di amarmi, mai.

-Alice amore, stai bene?- Era Zayn che mi parlava.

Stava correndo verso di me, con in mano una cartella ospedaliera.

-Sisi, tutto apposto..- Dissi ancora un po' frastornata.

Si sedette accanto a me, io appoggiai la testa sul suo petto, sentendomi protetta.

-Ho qui le tue analisi..- Disse scostandomi i capelli dagli occhi.

-Le hai aperte?- Chiesi impaurita.

-No.. le apriamo insieme?- Mi domandò lui dolcemente.

Annuì.

 

"Gentile signorina Coller, i suoi esami sono positivi, non abbiamo trovato niente di ambiguo, ci vediamo al prossimo controllo, ovvero fra un mese esatto.

 

Cordiali Saluti."

 

Stavo guarendo. Non ne potevo più di quei continui giramenti di testa, di tutte quelle analisi.

Mi prelevavano il sangue, avevo una paura allucinante degli aghi.

 

 

Qualche giorno dopo, Zayn mi accompagnò al canile.

-Ehi, che ci facciamo qui?-  Chiesi prendendolo per mano.

-Beh.. volevo farti un regalo, so che ti piacciono i cani.. qui ci sono alcuni cuccioli.. sceglilo tu.

 

Mammamia che dolce che era, non sapevo più come ringraziarlo.

Mi fiondai dentro al recinto dei labrador.

Tutti i cuccioli mi si buttavano addosso e io ero sempre più contenta.

Ne vidi uno, in disparte, un po' sporco.

Guardai l'addestratrice e chiesi informazioni.

Mi disse che era stato abbandonato da poco e che era zoppo da un zampa.

Mi fece subito tenerezza e lo presi in braccio.

Immediatamente mi si strusciò addosso, voleva le carezze.

Non esitai un attimo e lo presi.

 

Quando tornammo a casa, decidemmo di guardarci un film, però prima mettemmo del cibo al cucciolo.

Ci mettemmo sul divano, abbracciati.

-Zayn, promettimi una cosa.- Dissi tutto d'un fiato.

-Dimmi amore.- Mi disse spaventato, carezzandomi la coscia.

-Se non dovessi farcela, non stare male per me, vivi. Vivi per me.- 

A quelle parole, Zayn scoppiò a piangere, sapeva che un giorno sarebbe successo, ma non aveva mai avuto il coraggio di pensarci.

Prese fiato e mi abbracciò, più forte di prima.

-Te.. te lo prometto.- Mi disse, baciandomi la fronte.

 

 

Erano passati tre mesi, avevo fatto esattamente cinque visite, erano andate tutte bene, eccetto l'ultima.

Ero peggiorata molto, oramai ero fissa in ospedale, non uscivo più di lì.

Zayn era sempre con me, non si distraeva un attimo.

Si preoccupava sempre se avevo sete, volevo un altro cuscino o se semplicemente stavo bene.

I dottori mi avevano detto che a breve, avrebbero dovuto operarmi.

 

 

 

 

 

 

19 Settembre 2009.

 

ZAYN'S POV.

 

 

Lei, la mia ragazza, la mia vita, non c'era più.

Quella maledetta malattia l'aveva uccisa.

Stava lottando cosi bene, era dolcissima, fortissima. Non si arrendeva mai.

Purtroppo, era una cosa più grande di lei.

E io.. io mi sento terribilmente in colpa.

Avrei dovuto fare di più per lei, dovevo starle più vicino.. non me lo perdonerò mai.

Fra due ore, ci sono i funerali.

Non mi dimenticherò mai le sue labbra, il suo sorriso,  i suoi occhi, le sue mani, il suo esile corpo.

Non mi scorderò mai, le sue promesse, i nostri progetti per il futuro, le sue lacrime.

Non penso che la mia vita adesso abbia più un senso.

Come faccio senza la ragione della mia vita?!

Anche i suoi genitori, sono distrutti.

Per loro sarà ancora più difficile, avevano già perso una figlia cosi.. STUPIDA MALATTIA.

 

 

Eccomi al funerale, il prete sta vegliando su di lei.

All'improvviso mi è tornata in mente la scena.

Il dottore che esce dalla sala, con la carpetta in mano, urla il mio nome.

Mi alzo di scatto dalla seggiolina scomoda dell'ospedale con le lacrime agli occhi, pensando al meglio.

-Lei.. lei non ce l'ha fatta. Mi dispiace ragazzo.-

Queste sono state le sue parole.

 Esattamente in quel momento mi è caduto il mondo addosso. 

 

Adesso, l'unica cosa che posso fare, è raggiungerla in paradiso.

 

WRITER'S CORNER.

 

Salve ragazze! Come state? Sono tornata con questa os!
Oggi non mi sentivo molto bene, cosi ho deciso di buttare giù quest'idea, l'avevo in testa da un po'.
Spero vi piaccia, è un'idea già vista si, ma mi andava di scriverla, ed eccola qui.
 Vi rigrazierei davvero molto se metteste una recensione con più di dieci parole con i vostri pensieri.
Mi sono impegnata molto per scriverla decentemente, d'altronde scrivere, è una delle mie passioni!

Crediti per il banner : Nightlock A presto!