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Autore: Minori Kuscieda    27/11/2012    1 recensioni
I pensieri si Bulma alla sua prima gravidanza sulle note della bellissima canzone di
Laura Pausini: "Celeste"!
"Il suo istinto materno la portò ad accarezzarsi il pancione di ormai sei mesi.
Sorrise pensando che quello era il suo bambino e che, presto, sarebbe nato portando
felicità nella sua vita!..."
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Celeste...

Avrai gli occhi di tuo padre
e la sua malinconia
il silenzio senza tempo che pervade
al tramonto la marea
Arriverai
con la luna di settembre
che verserà
il suo latte dentro me
e ti amerò
come accade nelle favole per sempre…
 
Era sul divano e stava leggendo il giornale. In prima pagina c’era scritta la sua intervista, con un titolo a caratteri cubitali:
“La maga della tecnologia incinta; presto mamma!”Lo aveva annunciato al telegiornale più di una settimana prima.
E ora la notizia iniziava a espandersi. Si era rassegnata: non avrebbe mai trascorso la sua gravidanza in pace!
Sbuffo, scocciata e contraria al fatto che la notizia avrebbe raggiunto la bocca di tutti. Si alzò e si affacciò alla finestra.
La sua attenzione venne catturata dai rumori che provenivano dalla G.R. dove, come sempre, Vegeta si stava allenando.  
 
 
Ti aspetterò
senza andar via
come fanno già le rondini nell'aria
nella terra mia
che invecchia ma
sulla scia di un'altra età ballando
sogna
mentre la tenera luce dell'est
all'alba illumina speranze e ginestre
e il cielo è così...celeste…
celeste…
 
Il suo istinto materno la portò ad accarezzarsi il pancione di ormai sei mesi.
Sorrise pensando che quello era il suo bambino e che, presto, sarebbe nato portando felicità nella sua vita!
Certo, non poteva dire che la sua vita faceva schifo: era ricca, famosa, geniale, aveva un compagno (se si poteva definire tale),
rigorosamente sexy, ma la sua routine era monotona! Sempre le stesse cose; almeno l’arrivo del pargoletto avrebbe dato una svolta
alle sue giornate. Era stata giorni interi a immaginare a chi poteva assomigliare il bambino, e non vedeva l’ora di scoprirlo!
Non si era fatta rivelare il sesso del bambino per avere più sorprese in seguito, ma quello scellerato del Principe dei Sayan gli aveva detto che nella dinastia reale era IMPOSSIBILE generare una femmina. Quindi, secondo Vegeta, doveva essere PERFORZA maschio.
Sorpresa rovinata!
 
 
Ti aspetterò
e prima o poi
arriverai senza nemmeno far rumore
ti sentirò
e resterai
mentre ormai le foglie cambiano colore
al mio paese che ancora non sai
dove l'autunno odora di caldarroste
e il cielo è così...celeste!

Però solo un dubbio le attanagliava il cuore e lo stomaco. Quel bambino, suo tesoro, lei lo avrebbe amato più di qualsiasi altra cosa al mondo! Ma…come doveva fare con Vegeta?! Alla notizia che lei era incinta le aveva chiaramente detto che non era interessata ne a lei ne alla sua gravidanza, tantomeno al bambino! Bulma le era grato per averle dato la possibilità di provare quei sentimenti e di diventare madre,
ma lui non ne voleva sapere! Da quando era incinta la ignorava volutamente e, come se fosse una novità, la trattava anche peggio di prima.
Si tolse quei pensieri dalla mente e, stanca e spossata, si diresse in camera per farsi una bella dormita.   
 
Come il soffio della vita
che spalanca anche le imposte
e a sorridere ti invita
anche quando non lo vuoi
questo vento innamorato                                                                     
che anche tu respirerai che respirerai

 

Entrò di soppiatto in quella camera, senza fare rumore per non svegliarla. Le si avvicinò e le accarezzò i capelli, se diede un bacio sulle labbra e si soffermò a guardare il suo corpo cambiato in tutto. I suoi occhi si posarono sul pancione che, ormai ingombrante e evidente, nascondeva suo figlio. Piano si avvicinò alla pancia e vi posò l’orecchio… Sentì dei piccoli battiti, copiosi e ripetitivi. Segno che il piccolo Sayan cresceva come doveva, anche all’interno di una normale terrestre. Doveva ammetterlo! Ne aveva di fegato la donna per essere riuscita, fino a quel momento, a tenere il bambino nella pancia, senza provare dolorose fitte.                                                      
Sorrise, senza volerlo. “Grazie” Sussurrò all’orecchio dell’amata.                                      
 
E poi avrò il coraggio di aspettarti
ancora un po'
e ti prometto che vedrai dalle finestre
un cielo così...                                                                                                                                                        
Celeste...…

Celeste...…
Un cielo così celeste…
 
Le sarebbe stato grato per tutta la vita, senza di lei il bambino non sarebbe mai nato.
Quel bambino che sarebbe stato il frutto del loro amore, un amore per troppo tempo nascosto.
Quel bambino che sarebbe assomigliato quasi in tutto al padre, che sarebbe diventato il suo orgoglio, la sua fierezza e un
Sayan forte e dignitoso quanto lui e che avrebbe preso in eredità tutto quello che la madre gli avrebbe lasciato, intelligenza compresa!                                                                                    
  
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