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Autore: Love_Ade    28/11/2012    2 recensioni
Una long sulla mia coppia preferita di DC...ShihoxShinichi
"Non la capisco Ai-chan, è sempre fredda e distaccata ma nonostante questo e permissiva e sensibile; è speciale e me ne accorsi per la prima volta quel giorno.".
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nulla è per sempre
 
 
Era davvero amore? 

Finalmente grazie ad un nuovo antidoto di Ai ero tornato Shinichi e finalmente dopo tanto, troppo tempo ero felice.
Ran però non c’era, era partita per una piccola vacanza di 7 giorni con Goro, io ho finto un malessere per poterle poi fare una sorpresa al suo ritorno: Shinichi era tornato.
Il mio piano prevedeva di raccontarle che Conan era andato da sua madre che si era trasferita a Londra o New York e io cioè veramente io sarei ‘riapparso’ per rimanere per sempre accanto alla persona che credevo di amare, si credevo.
La vacanza di Ran sembrava non finire mai e quei 7 gironi parevano mesi, la mia mente era unicamente incentrata a ‘speriamo che questa volta duri per sempre’, sbagliavo anche questa volta.
Il ritorno al mio ‘non veramente io’ avvenne a casa del professore Agasa e di Ai, stavo per fare una doccia quando il mio cuore iniziò a spingere contro il torace come se se ne volesse andare per non soffrire più, il dolore questa volta fu insopportabile e svenni, svenni sotto il gelido getto d’acqua che avevo aperto poco prima di svenire. Il risveglio non fu dei migliori.
Quando aprii gli occhi ero nel letto di Ai con indosso i vestiti di Conan che in quel momento era tornato ad essere me.
Il cuore tornò a dolermi, non per l’antidoto ma per l’odio che in quel momento provavo e la tristezza che mi provocava nel veder quel piccolo corpo che non mi è mai appartenuto “tutto bene?” mi chiese la ‘piccola’ scienziata che entrò di soppiatto nella sua camera  “no” risposi con amarezza, quasi odio verso colei che ancora mi aveva illuso “non doveva essere per sempre?” le chiedo cercando di non sembrar troppo sgarbato “nulla è per sempre” mi rispose lei porgendomi gli occhiali, la rabbia in quel momento pervase il mio corpo, presi gli occhiali e gli scaraventa con forza contro la parete facendoli frantumare in mille pezzi “vado a prendere il paio di scorta” aggiunse lei per niente stupita per la scena appena assistita.
Non la capisco Ai.
È sempre fredda e distaccata ma nonostante questo e permissiva e sensibile; è speciale e me ne accorsi per la prima volta quel giorno.
 
Era passato solo un giorno dalla partenza di Ran e a me pareva fosse passato un secolo, il mio piccolo corpo si rifiutava di mentire, ero stanco di dover rifar tutto, tutto da capo.
La scuola, i giochi e i piccoli amici a cui facevo da ‘baby-sitter’ non volevo più vederli, volevo tornare a essere Shinichi, per sempre.
Non portavo ne occhiali ne papillon, mi ero perfino stancato di risolvere casi, la mia ragione di vita, la ragione della mia prima e seconda vita.
Tornai a casa del professore dopo una passeggiata e la persona che trovai in casa mi lasciò perplesso. Ai non c’era, al suo posto era ‘tornata’ Shiho.
“A-Ai-chan?” chiesi titubante, ero sorpreso di vedere colei che amava così tanto la sua nuova vita tornare a quella vecchia “Shinichi-kun” rispose lei senza voltarsi dal tavolo ‘scientifico’ su cui stava lavorando “sto testando la durata della ‘trasformazione’, tu sei ancora troppo scosso per reggere ad un nuovo tentativo” disse con tono freddo e assente la scienziata “è da 3 ore che sono così” concluse lei “con me è durato 8 ore” dissi io con tono perplesso “ho aggiunto una tossina per prolungare il tutto, forse fino a 24 ore” disse dopo minuti di silenzio “ma non è pericoloso?” le chiesi preoccupato “secondo te perché lo sto provando io?” rispose per poi tacere.
Me ne andai, quella sua risposta mi inquietò e allo stesso tempo sorprese.
Ci teneva così tanto a me o nascondeva qualcosa?
 
Urli strazianti mi svegliarono durante la notte, corsi in camera di Ai e la vidi sul pavimento intenta a contorcersi dal dolore “è durato solo 12 ore” disse con un filo di voce prima di perdere i sensi. Ai era tornata.
“Ai-chan” avevo iniziato a ripeterle da ormai ore, niente, non apriva gli occhi.
“Conan-kun” sentii sussurrare all’improvviso, Ai finalmente si era svegliata; mi alzai dal bordo del letto su cui mi ero appisolato, andai in cucina e tornai poco dopo da Ai con un vassoio colmo di prelibatezze per la colazione “Ai-cha…” non ebbi tempo di concludere la frase che la di nuovo piccola scienziata era scoppiata a piangere “perché sono ancora viva?” mi chiedette lasciandomi perplesso  “co-cosa?” le chiedi dopo secondi di stupore “perché dopo tutto il male che ho fatto, le persone che ho ucciso, perché, perché sono ancora viva? Perché ho avuto un’altra possibilità? Perché sono felice anche se ho ucciso molta gente, perché?” mi fece una lunga sfilza di domande una dietro l’altra, seguite da piccole goccioline che gli discendevano senza sosta quel suo cupo viso contornato da una folta chioma dorata.
Scoppiai a ridere.
Il labbro superiore mi si era inarcato involontariamente e senza controllo scoppiai a ridere “cosa c’è!” gridò lei esasperata per poi assumere la sua solita espressione indispettita “sei felice” riuscii a risponderle dopo aver trattenuto le lacrime dalle troppa rise “cosa?” mi chiedette con un’espressione che in volto le avevo visto raramente, stupore.
Ci guardammo perplessi negli occhi per qualche secondo per poi scoppiare a ridere come forsennati. Ai era felice, e ciò lo rendeva anche me.
Per qualche ora ero riuscito a non pensare a Ran e quando il suo volto mi affiorò nella mente quello di Ai lo spazzo via dandomi sollievo.
Non sapevo se il sentimento che in quei giorni provavo per Ai era amore o semplice affetto, ma tutto ad un tratto ero felice solo se lei era con me.
Ai si alzò lentamente dal letto, si asciugò gli occhi e ritorno in laboratorio, mi voltai e vidi che lentamente si portava alle sue rosee labbra una piccola pillola bianca “ma sei impazzita!” lei urlai stupito e preoccupato per poi strappargli la pillola dalle mani “Conan-kun” disse lei con tono infastidito “è una pastiglia per il mal di testa!”. Forse iniziavo ad amarla. 







Kon'nichiwa! questo è il prologo della storia, spero che vi sia piaciuto!! :D recensite per favore!! xDxD
  
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