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Autore: Purrrkwood    28/11/2012    3 recensioni
Ma Sebastian era esattamente come la polvere: poco importava che lo mandasse via, tornava inesorabilmente, a ricordargli che era impossibile sbarazzarsi di lui.
[...]
-Tu!- tuonò Thad.
-Io?.- fu la risposta, data con tono fintamente innocente.
-Sai quanti anni aveva quel libro?-
-Appunto, era ora di buttarlo.-

[Thadastian][Future! appena accennato e tanti libri]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui che dovrei studiare dei sassi. Sul serio. Ma sono anche in casa da sola, con la musica a palla,biscotti ai cereali in quantità e una Thadastian scritta stamattina, perchè seguire le lezioni di latino è troppo mainstream. Potrei avere un orgasmo solo per questo, insomma.
Nel frattempo il mio gatto reclama del cibo.
Bella lì.
Just a torn page


Thad Harwood aveva sempre amato leggere, fin da quando era bambino. Era cresciuto osservando il padre fare avanti e indietro nella biblioteca di casa, reggendo in mano tomi più pesanti di lui e vecchi di chissà quanti anni. Lo aveva accompagnato decine di volte in dei viaggi che si trasformavano in vere e proprie missioni. Obiettivo: trovare qualcosa da aggiungere a quell’ enorme e prezioso patrimonio. Alcuni di quei volumi erano veri e propri pezzi di antiquariato, cimeli dal valore inestimabile che Thad aveva imparato a maneggiare con la cura e l’ amore di un padre che tiene in braccio un figlio. E uno dopo l’ altro, pagina dopo pagina, li aveva letti. Nei lunghi giorni delle vacanze invernali, quando il freddo ghiacciava le strade e il solo pensiero di uscire faceva venire i geloni, il giovane si chiudeva nell’ intimità familiare di quelle stanze e leggeva, mentre all’ esterno i fiocchi candidi turbinavano senza sosta. Se alzava lo sguardo li vedeva danzare davanti ai suoi occhi, incatenando la sua mente e trascinandola con loro negli angoli più remoti della Terra.
Thad Harwood amava i libri in modo viscerale. Ci si era rovinato la vista, nelle notti insonni passate appollaiato sul davanzale della finestra, l'inestinguibile voglia di proseguire più forte del sonno, della fatica; l'amore per quelle pagine ricche di magia più forte della polvere che gli svolazzava tra i capelli e gli faceva bruciare gli occhi.
Tutti sapevano che quando Thad leggeva non c’ era niente che potesse disturbarlo. Era così a casa, alle elementari, alle medie e così era stato anche al liceo: nonostante ciò gli avesse guadagnato la fama di nerd, secchione e un’ altra decina di epiteti che a Thad erano entrati da un orecchio e usciti dall’ altro, non c’ era stato niente che avesse potuto cambiare quel suo modo di essere.
Ovunque ci fosse una biblioteca, Thad Harwood vi passava più tempo possibile. I suoi amici avevano capito presto che o se lo tenevano così… o se lo tenevano così. E fu ciò che capì presto anche il suo coinquilino, quando arrivò l’ anno del college.
Ma.
Perché c’ era un ma.
Perché non fu ciò che capì Sebastian Smythe, quando lo incontrò sul pianerottolo in una sera di gennaio. Il ragazzo lo aveva salutato con un marcato accento francese e un sorriso che, Thad non lo sapeva, nascondeva mille significati in più di quelli che si potevano leggere su quella fila di denti bianchissimi.
Thad aveva avuto la bella idea di ricambiare.
E figurarsi se Sebastian non ne aveva approfittato.
Ciò che era successo in seguito era stato una specie di lento ed eccitante gioco del gatto e del topo. Sebastian che correva e si fermava, Thad che si lasciava raggiungere e scappava di nuovo. E in mezzo c’ erano sempre i libri, c’ era sempre una finestra su cui il moro si sedeva, la sola differenza era che a volte, su quella finestra, c’ era il suo nuovo dirimpettaio che cercava di distrarlo nei modi più divertenti – e sconci. Thad si era innervosito parecchio, le prime volte, aveva fatto di tutto per cacciare via il francese, che si intrometteva nella sua vita privata senza alcun invito, intrufolandosi silenzioso, posandosi su di lui come la polvere sui tomi della biblioteca a casa.
Ma Sebastian era esattamente come la polvere: poco importava che lo mandasse via, tornava inesorabilmente, a ricordargli che era impossibile sbarazzarsi di lui. Tornava con quel suo sorriso che ogni volta diventava sempre più simile a un ghigno soddisfatto, e dentro di sé Thad sapeva il perché: a lungo andare, sua madre si era stancata di spolverare ogni giorno i libri antichi. E ogni giorno Thad si stufava sempre di più di spolverare via Sebastian. Questo, semplicemente, aspettava il giorno in cui Harwood si sarebbe definitivamente stancato.

L'incidente che avrebbe potuto causare il terzo conflitto mondiale non fece più rumore di un crepitio di carta. Ma era carta preziosa quella che Sebastian Smythe aveva rovinato.
-Tu!- tuonò Thad.
-Io?.- fu la risposta, data con tono fintamente innocente.
-Sai quanti anni aveva quel libro?-
-Appunto, era ora di buttarlo.-
Il più basso si trattenne dallo sbranare Sebastian seduta stante, dimostrando un ferreo autocontrollo, ma nella stanza la temperatura calò bruscamente. Letteralmente.
-Fuori di qui.-
-Andiamo...- fece il francese, passandogli un braccio intorno alle spalle con un sorriso da predatore -Non scaccerai il tuo caro amico per una pagina strappata?-
Quel giorno era arrivato.

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A tutti coloro che praticano il sano fangirling sfrenato sul gruppo della warblers week. Perchè è un' ottima fonte di ispirazione.
Vi adoro <3

--Tikal--
   
 
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