Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Eddyswagmasta    28/11/2012    1 recensioni
Ed eccomi qui, ha distanza di 4 anni su questa moto, per le vie di Londra. Si, perchè io ho preferito scappare invece che rimanere sempre li, ho lasciato che la mia debolezza prendesse il sopravvento e mi condizionasse, perchè si, io sono debole.
**
Davvero? Davvero mi ero lasciata tutto alle sapalle?
Tutto per un sogno....il Mio sogno
----------------->
prima ff solo che l'ho riscritta *-----*
MOMENTANEAMENTE SOSPESA!
Genere: Song-fic, Sportivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
FREEDOM: e noi ne siamo la prova
 

 
 
                                                           M dreams and my past: Me
 
 
 
 
Eddy’s pov
 
5 ottobre 2010
 
 
 
IO
La mia moto
La strada
Yiruma- River flows in you
E i miei pensieri,troppi,tanti ricordi,immagini ,parole, frasi persone.....
....pianti, sorrisi, cazzate, saluti ed addii....
Davvero? Davvero mi ero lasciata tutto alle spalle? Tutto per un sogno....IL MIO SOGNO.
Si, ero davvero li, a Londra, per diventare un’atleta, per diventare una campionessa e gareggiare
Alle Olimpiadi. Si proprio così.
Ho deciso di lasciare il mio passato triste e grigio per assaporare il gusto di una nuova vita, per far si che la mia nuova vita sia il mio sogno....il NOSTRO sogno, mio e di papà.
Lo avevamo progettato insieme e ci eravamo promessi che ci sarremmo arrivati, ad ogni costo... insieme,
ma tu mi hai lasciata, prima che lo potessimo realizzare, prima di far vedere al mondo che noi siamo la coppia perfetta di allenatore padre e atleta figlia, tutto per uno stupido incidente, tutto per un fottuto camion che ti ha spezzato la vita portandoti via da me;
e tutto questo è accaduto per colpa mia, è accaduto mentre venivi a prendera la tua piccola alla fine degli allenamenti ....
...quegli allenamenti che tu criticavi perchè in un posto troppo isolato perchè troppo duri per una bambina di 14 anni, ma che sono bastati comunque a farmi arrivare qui, a 2 passi dalle Olimpiadi, a 2 passi dal nostro sogno.
 
 
 
 
 
*“ e dai papi, sono gia le 21.00, perchè non vieni” pensai
Era   tardissimo, e si moriva di freddo, di solito lui non tardava mai,  “perchè la puntualità è
Uno dei miglior pregi che una persona puo’ avere” , dicevi  sempre, e allora perchè stavi ritardando?
“Dai papà! Visto se tu adesso mi avresti comprato il motorino non sarei qui a morire di freddo! “
Continuai a pensare, lui pensava che io comprarmi un motorino sarebbe stato come firmare la mia morte certa.... Simpaticone! Eppure lui non sapeva delle gare da moto cross, della pista dove andavo a perdere del tempo, dei tantissimi  lividi  e rigonfiamenti che avevo, lui non lo sapeva che avevo la passione per le moto,molto insolito peruna ragazza come me, gia... lui non sapeva niente di me, nessuno sapeva niente di me
1 goccia
2 goccie
3 goccie
“ Merda! Ci mancava anche questo” Imprecai, un lampo mi illuminò la faccia e a seguito ci fu un fortissimo tuono, sobbalzai....
21.45
Ormai l’acqua scendeva a raffica e tutto intorno a me divenne quasi bianco, non si vedeva niente e ogni tanto un tuono forte si faceva sentire, dicendo che la tempesta non accennava a finire e in più di mio padre non c’era traccia.... iniziavo a preoccuparmi, presi il cellulare dal grosso borsone, composi il numero di papa’
1 squillo
2 sqilli
3 squilli
4 squilli
5....6...7...8 Niente, lo stomaco inizio a ritirarsi e un senso di panico mi avvolse
Provai quello di mia mamma
“ Pronto!  Amore! .... amore mio! “ Stava piangendo, la sua voce era rotta dal pianto e impastata
“ Mamma...mamma perchè piangi, cos’è successo? E poi.... perchè papa’ ancora non è venuto “ dissi disperata, temevo il peggio, sapevo che mi avrebbe detto qualcosa di brutto ma io non volevo ascoltare
“ Amore...o mio dio tu non ... non sai cosa è successo ! “
“ Cosa mamma... cosa? “ involontariamente  gli occhi iniziarono a bruciare
“ pa-pà, tuo padre.. h-ha fatto... un’incidente “ cosa? No,no,no,no,no,no,no,no non era possibile
No, seemplicemente non poteva essere pregai con tutta me stessa di aver capito male così ritentai
“ Cosa?.. Papà...incidente? Mamma è impossibile.. “
“ Oh amore,.... non sai quanto volessi che fosse impossibile....io..io..non lo so...”
Papà. Incidente.Ospedale.Mamma.Piange.Impossibile.No.
Le parole mi vorticolavano in testa e senza volerlo le lacrime iniziarono scivolare sulle mie guance immischiandosi alla pioggia.
Mi sentii cedere le gambe, cadetti sull’asfalto bagnatissimo... dall’altra parte del telefono si sentivano
Singhiozzi interminanti.
“ M-mamma...io devo venire li...non lo so manda qualcuno li ma io devo venire...subito io non...”
“ Tesoro...senti calmati ok?  Calma dobbiamo rimanere tutti calmi, adesso proverò a chiedere ad un’agente se puo’ venirti a prendere ok? Tu resta li... per ogni cosa non ti muovere e non fare stupidaggini, hai capito?”
“ S-si certo...” feci,lei chiuse la chiamata in quel momento non riuscivo neanche a pensare. NULLA.
Dopo qualche minuto senti delle sirene avvicinarsi.....andai contro al suono e dalla macchina uscì fuori un’uomo non tanto vecchio.
“ Sei tu Adama, vero? “
Feci si con la testa, avevo i capelli e i vestiti inzuppati.
“ ok, venga con me signorina, la porto da sua madre”
Lo segui fino al veicolo ed entrai.....per tutto il tragitto ci fu un silenzio che non mi dispiaque affatto,in quel momento ebbi un momento per decidere cosa dire a mia mamma quando ci saremmo viste.
Arrivati all’ospedale presi le scale e Sali fino al 4° piano, prendere l’ascensore sarebe stato lento e avrebbe fatto acrescere di più l’ansia.
Arrivai al 4° piano e li la vidi : si torturava le mani e sembrava spaesata, mio frattelloera in piedi e cercava di cullare la nostra sorellina che pareva non aver capito niente....ma poi cosa ti puoi aspettare da una bambina di nemmeno 1 anno?
Corsi subito verso mia mamma e l’abbraccia,
“ C-come sta..? “ chiesi
“ Non lo sappiamo ancora....amore, è in sala operatoria... è arrivato qui in condizioni gravissime e i medi-ci h-hanno detto che.....” Non Finì la frase ma io avevo capito, avevo capito tutto! Volevo dirgli che non sarebbe successo niente, che sarebbe andato tutto bene, che papà ce l’avrebbe fatta perchè lui ce la fa sempre ma le parole mi morirono in gola e l’unica cosa che potevo fare era abbracciarla e io lo feci, quello diceva tutto.
Dopo qualche ora un dottore usci da quella maledetta porta, cercai di prepararmi emotivamente, forse non per me ma per la mamma.
“ Il paziente è arrivato qui in condizioni gravissime, aveva un trauma al cervello e sull’addome e inoltre a perso tanto sangue e..... sfortunatamente non ce l’ha fatta, mi dispiace tanto signora, ce l’abbiamo messa tutta “
Quelle parole, quelle maledette parole, mi spiazzarono, sentii la testa girarmi, tutto attorno ame girava, completamente, cercai di avvicinarmi alle sedie per mettermici seduta.
Mamma era li, seduta con lo sguardo fisso in un punto indefinito, immobile, per un’attimo pensai che non stesse più respirando.
Piano piano mio fratello Logan si avicino a me, aveva gli occhi pieni di lacrime e si poteva percepire la paura e l’incredulitàche giceva nei suoi occhi.... mia sorrella ormai si era addormentava, il solo pensiero che sarebbe cresciuta senza un padre, che a distanza di anni non avrebbe più ricordato il suo volto, mi spezzo letteralmente il cuore.
Mi avvicinai al petto di mio fratello, le lacrime iniziarono a scorrere incessanti, bagnandogli tutta la maglietta, ero disperata
“ Sorellina, noi dobbiamo essere forti, ce la faremo ok? Te lo prometto ce la faremo, sempre! “
“ E come Logan? Dimmi solo come...io non lo so.. tutta la mia forza se ne è andata con papà” dissi con la voce roca e bassa.
“ perchè noi lo dobbiamo essere per mamma e Irina, per loro, hai capito? Per loro, ascoltami Eddy, dobbiamo cercare di andare avanti e basta, perchè così anche lui ne sarà felice,ok? “ disse anche lui, si sentiva nella sua voce un senso d’insicurezza. Alzai lo sguardo verso mia madre ed istintivamente l’abbraccia, pù forte che potessi per farle vedere che io c’ero e ci sarò per sempre.*
 
 
 
 
 
 
 
 
Ed eccomi qui, ha distanza di 4 anni su questa moto, per le vie di Londra. Si, perchè io ho preferito scappare invece che rimanere sempre li, ho lasciato che la mia debolezza prendesse il sopravvento e mi condizionasse, perchè si, io sono debole.
Ho lasciato che la gente mi giudicasse per il fatto di essere scura di pelle, per il fatto che non avessi un padre e per il fatto che lascissi che nessuno si avvicinasse a me. Sviluppando un carattere da dura e da rispettare.
Anche il mio fratellone a cercato di cambiare aria, accettando di andare in un centro formazione per giovani calciatori talentuosi a Manchester, e io ho seguito il suo esempio qualche tempo dopo andandomene anche io dalle bellissimi colline toscane e dalla bellissima costa toscana per venire qui nella fredda e umida Londra a finire gli studi universitari e allenarmi per le Olimpiadi del 2012.
 
Davvero? Davvero mi ero lasciata tutto alle spalle?
Tutto per un sogno, il mio sogno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Salve a tutti!!
Questa è la mia prima ff *---*
L’avevo scritta prima però non mi iaceva per niente e allora
L’ho rimodellata un po’
Spero che vi piaccia e se vi va, recensite, un po’ per sapere com’è la storia
Alla prossima
Peace&love
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Eddyswagmasta