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Autore: Braina    28/11/2012    2 recensioni
"Il tempo si fermò quando lei sentì quella fredda risata. Si guardò attorno, confusa, e vide la bacchetta di James sul tavolo"
L'ultimo momento di vita di tutti i giorni della famiglia Potter, dal mio personale punto di vista
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry
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Ad un tocco stanco della bacchetta di Lily, i piatti iniziarono ad alzarsi uno ad uno verso al lavandino e a sciacquarsi obbedientemente, mentre lei, con l’altra mano, sfogliava le pagine dell’ultima Gazzetta del Profeta.
James, nella stanza accanto, giocava con Harry, che svolazzava felice ad un palmo da terra sulla scopa giocattolo regalatagli dal suo padrino.
Lily si voltò e li guardò sorridendo, si alzò e si andò a sedere sul divano della sala, accanto al grosso gatto arrotolato sul cuscino.
"Ha talento vero?" commentò fiero James. "Diventerà un grande giocatore di Quidditch da grande".
"Si, quando smetterà di rompere tutti i vasi della casa" rispose Lily, mentre il bimbo virava pericolosamente vicino al tavolino da thè, facendolo traballare in maniera preoccupante; la zuccheriera oscillò per qualche istante e rovinò sul pavimento.
Harry, spaventato, si fermò, guardò il danno causato, si voltò verso la madre e iniziò a piangere.
"No tesoro, non è successo niente" disse lei, alzandosi e prendendolo in braccio, mentre James, con un tocco di bacchetta, riaggiustava la povera zuccheriera.
"Beh, deve solo aggiustare un po’ la mira" commentò sorridendo.
Il bambino, vedendo i due genitori sorridenti, smise subito di piangere e indicò il suo giocattolo.
"‘copa, ‘copa!"
Lily lo guardò sconsolata e lo risistemò sul suo manico di scopa. "Sei tutto tuo padre".
Si risedette sul divano, stanca; James fece scendere il gatto e si sistemò vicino a lei, abbracciandola.
"E’ tutta la sera che sospiri" disse. "Cosa c’è?"
"Siamo chiusi qui dentro da settimane, James" rispose lei. "Non vediamo nessuno da una vita... Peter è l’unico che sa dove siamo, e non viene mai... Cosa vuole Voldemort da Harry, James? Cosa? E’ solo un bambino, per l’amor del cielo!"
L’ultima frase uscì come un soffio dalla sua bocca, mentre le lacrime iniziavano a scendere lente. Lily piangeva di rado, ma la vita da qualche tempo si era fatta ancora più dura di quanto non fosse mai stata, da quando erano stati costretti a barricarsi nella loro casa, a Godric’s Hollow,  lontani dai loro amici.
"Non lo so" le rispose James, stringendola un po’ più forte. "Albus non vuole dirmi niente, ma se pensa che dobbiamo rimanere nascosti non ci resta che fidarci, non trovi? Se non vuole darci spiegazioni avrà le sue buone ragioni, come sempre".
"Lo so, lo so... Vorrei solo che finisse tutto il più presto possibile, vorrei dormire una notte intera, senza la paura di svegliarmi e non trovare Harry nel suo letto, vorrei poter passare un pomeriggio a Diagon Alley con voi due come una famiglia normale, prendendo un gelato da Florian..."
James prese il suo viso tra le mani, la baciò e le accarezzò i capelli. "Non succederà niente ad Harry, capito? Niente. Peter non ci tradirebbe mai, e se lui non parla Voldemort non può trovarci. Ce la caveremo, dobbiamo solo avere pazienza".
Lily annuì, abbozzando un sorriso. Si voltò a guardare il figlio, che aveva smesso di girare come una trottola con la scopa e se ne stava seduto sul tappeto con un orsacchiotto stretto tra le braccia; la testa gli ciondolava per il sonno.
"Ok piccolo, è ora di andare a letto". Lily si alzò, prese in braccio Harry e si voltò verso il marito. "Finisci tu in cucina?"
"Certo" rispose James alzandosi; andò nell’altra stanza, mentre Lily si avviava al piano di sopra.


Un boato all’ingresso. La ragazza corse di sotto, ma James l’aveva preceduta; arrivata in cucina, lo sentì gridare. "Lily! Prendi Harry e scappa!"
Il tempo si fermò quando lei sentì quella fredda risata. Si guardò attorno, confusa, e vide la bacchetta di James sul tavolo.
La consapevolezza la colpì come una coltellata al petto: non ci sarebbero più stati momenti felici. Nessuna festa di Natale, nessun anniversario di matrimonio. Non sarebbero invecchiati insieme, fieri del loro bambino campione di Quidditch, e di chissà quanti altri figli. Il mondo stava finendo, lì e ora.
E non le dava nemmeno il tempo del cordoglio, neanche un minuto per piangere la perdita che era prossima ad arrivare, nè per la rabbia che si faceva strada dentro di lei per quel falso amico che li aveva traditi; dal momento in cui aveva visto quella bacchetta abbandonata sul tavolo, Lily sapeva che era sola e che le rimaneva solo una cosa da fare: salvare Harry.
Si voltò, mentre la luce verde illuminava l’entrata, mentre il suo amato James cadeva, e corse su per le scale, verso la stanza del bambino.
 
  
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