A Francesco, che si nutre di cose belle.
Sollevò lo sguardo dal libro per bambine che le aveva portato sua nipote e vide nella sua ombra proiettata sul muro della sua stanza: in quell’ombra poco definita vide improvvisamente delinearsi un’ombra di principessa, come quelle del libro di Lucia. Vide la gonna ampia, il corpetto che le fasciava il torace e il seno e i capelli, raccolti elegantemente.
Allungò la mano per provare a vedere come reagisse l’ombra, se fosse davvero la sua, e non quella di qualche strano folletto, come ricordava dalle sue letture d’infanzia (quanto aveva amato Peter Pan!), ma mentre seguiva con meticolosa attenzione le impercettibili mosse dell’ombra, lasciò cadere il libro che, col suo tonfo attutito dalla moquette, la riportò a vedere la sua solita ombra, e tanta fantasia accovacciata tra i suoi occhi e le lenti spesse degli occhiali.
Allungò la mano per provare a vedere come reagisse l’ombra, se fosse davvero la sua, e non quella di qualche strano folletto, come ricordava dalle sue letture d’infanzia (quanto aveva amato Peter Pan!), ma mentre seguiva con meticolosa attenzione le impercettibili mosse dell’ombra, lasciò cadere il libro che, col suo tonfo attutito dalla moquette, la riportò a vedere la sua solita ombra, e tanta fantasia accovacciata tra i suoi occhi e le lenti spesse degli occhiali.