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Autore: kateausten    29/11/2012    3 recensioni
La ragazza sbattè la penna sulle cartelle, finalmente completate.
"Allora. Prima cosa non sono messa veramente male. Sto bene. La sto superando. Davvero".
Derek si girò verso di lei e per qualche istante si guardarono.
"Certo" affermò Cristina, sarcastica.
"Secondo" continuò raggruppando le cartelle "Dove potrei andare? Oncologia? Pediatria? La Bailey ci vuole al rapporto. Qui, subito, immediatamente. Lo sai".
Cominciarono a incamminarsi.
"Accidenti" disse Cristina a un certo punto.
"Cosa?".
"Non pensavo che saresti arrivata a usare la Bailey come scusa".
Genere: Commedia, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Meredith Grey, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione
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Era proprio la.
Meredith guardò di sottecchi il camice bianco, i capelli sempre perfetti, quel sorriso appena accennato che, lei sapeva, usava con le persone che non sopportava più di tanto.
Si girò ancora un pochino di più, per vedere chi era l'interlocutore di Derek Sheperd, per vedere a chi stava rivolgendo quel sorrisetto così tirato.
Si concentrò poi sulle cartelle, felice, vedendo che l'interlocutore, anzi, l'interlocutrice non era altro che Addison.
Maledetta rossa proveniente da New York.
Perchè mai non era rimasta a infestare tutti gli ospedali della costa occidentale?
"Sembri soddisfatta".
La voce di Cristina arrivò come un missile.
"Non sono soddisfatta" commentò imperturbabile Meredith, continuando a riempire le cartelle.
"Infatti non dovresti" disse Cristina, scartando una caramella "Visto che Stranamore e Satana stanno conversando a due metri di distanza".
Meredith la guardò e riabbassò gli occhi sulle cartelle.
"Meredith" La voce di Cristina era diversa ora, quasi quasi quasi dolce "Sei messa veramente male. Perchè non vai in qualsiasi altra parte dell'ospedale?".
La ragazza sbattè la penna sulle cartelle, finalmente completate.
"Allora. Prima cosa non sono messa veramente male. Sto bene. La sto superando. Davvero".
Derek si girò verso di lei e per qualche istante si guardarono.
"Certo" affermò Cristina, sarcastica.
"Secondo" continuò raggruppando le cartelle "Dove potrei andare? Oncologia? Pediatria? La Bailey ci vuole al rapporto. Qui, subito, immediatamente. Lo sai".
Cominciarono a incamminarsi.
"Accidenti" disse Cristina a un certo punto.
"Cosa?".
"Non pensavo che saresti arrivata a usare la Bailey come scusa".
 
                                                                                                ****
 
Prendi me.
Scegli me.
Ama me.
Ecco cosa gli aveva detto.
Meredith si stava mordendo una pellicina del pollice, nella stanza del paziente in coma perenne, riflettendo su quello che le sue corde vocali- collegate al suo cervello- le avevano fatto implorare a Derek.
Assurdo.
Si era sempre ritenuta una persona controllata, una persona un po’cupa e meditabonda, certo, che non si sarebbe mai piegata a un uomo; una persona che non si sarebbe mai crogiolata nel dolore di un amore impossibile.
“Eccoti qui”.
La calda voce di Izzie le arrivò come un balsamo alle orecchie.
Cristina era la sua persona, certo.
Cristina era la verità, l’amicizia, la lealtà. Ovvio.
Ma certe volte, Meredith aveva bisogno di Izzie e la sua dolcezza. Aveva un modo di dire le cose meno brusco di Cristina, ma pur sempre veritiero.
Si sedette su una sedia di fronte a lei, raccogliendo i lunghi capelli biondi in una pratica crocchia.
“Lui non mi vuole” affermò Meredith in tono concitato.
Izzie sospirò e la guardò.
“E’ così” continuò “Vuole la bella dottoressa dai capelli rossi e lunghi”.
“Anche tu hai capelli lunghi” ribattè in tono debole Izzie.
Meredith la guardò e Izzie sospirò un’altra volta.
“Mer” disse “E’ inutile dirti che questa cosa tua e del Dottore Stranamore è sempre stata pericolosa fin dall’inizio. Ma” Izzie esitò, poi sembrò prendere coraggio “Ma forse questo episodio può decretare la fine della vostra relazione e puoi andare avanti”.
Meredith si limitò a guardarla, sbattendo le ciglia.
“Voglio dire” disse Izzie infervorandosi “Che puoi trovare un altro uomo. Uno che magari non è sposato e non ha una moglie psicotica”.
Meredith parve rifletterci un istante
“E’ vero” disse poi.
“Si!” esclamò Izzie sorridendo.
“Insomma… posso avere più di un dottore ancora sposato e psicologicamente attaccato alla sua ex. Posso avere un uomo mio”.
“Esatto” Izzie era radiosa.
“Bene” Meredith si alzò in piedi “E’ quello che farò”.
“Ben detto, sorella!”.
“Non posso credere di aver sprecato il mio tempo con un uomo che vive in una roulotte!”.
“E’ vero!”.
“E che ha capelli sempre perfetti”.
“Capelli perfetti! Puah! E chi li vuole!”.
“E che bacia così bene..”.
Izzie scosse la testa “Una cosa totalmente sopravvalutata”.
“E che opera i cervelli..”.
Izzie esitò.
“Questa è una cosa fica”.
“Già”.
Il tono di Meredith si era fatto più basso.
“Ma… ma non così fica!” si affrettò a correggersi Izzie “E’ molto più fico… sbudellare qualcuno e fare un trapianto di cuore!”.
Meredith non rispose.
“Meredith… Mer… Dai su, ce la stavi per fare e…”.
Izzie si zittì e entrambe si guardarono.
“George” dissero all’unisono.
 
 
                                                                                                     ****
 
 
“Ma cosa devo dirle?” sbottò George, mentre rigirava una foglia d’insalata nel piatto.
“Qualcosa che la faccia stare meglio!” esclamò Izzie in tono ovvio, mentre guardava Alex accomodarsi sulla sedia davanti a lei.
“Qual è l’argomento?” chiese il ragazzo prima di prendere una manciata di patatine dal piatto.
“Il mio cuore messo in un tritacarne” rispose Meredith, cincischiando la pasta “Che diamine è questa roba?”.
“Ah, Stranamore e la dottoressa Sexy”.
“Esatto”.
“La Dottoressa Lucifero è una bomba!” esclamò Alex, in tono entusiasto.
“Alex!” strillò Izzie.
“A me non piace la pasta. Dio, perché l’ho presa?” mormorò Meredith.
“George!”.
Che c’è?”.
“Dille qualcosa!”.
“Ma cosa?”.
Izzie alzò gli occhi al cielo.
“Senti. Io ci ho provato. Cristina ci ha provato. Alex non ci ha provato ma è molto meglio così. Rimani tu”.
George prese un sospiro, chiedendosi perché, perché dovesse cercare di spingere la donna che amava nelle braccia di un altro uomo.
“Meredith…” cominciò “Se Stranamore non ti vuole è lui che ci perde”.
Meredith si limitò a restituirgli uno sguardo assente.
“Si” continuò George “Voglio dire… anche se la dottoressa Montgomery- Sheperd è una b…” Intercettò lo sguardo di Izzie e si bloccò “I- insomma, tu sei sicuramente migliore di lei!”.
“E bravo O’Malley” disse Alex.
“Ma certo” esclamò Izzie “Almeno tu non lo hai mai tradito, ne ti sei fatta trovare a letto con il suo migliore amico”.
“Ah, è questo che è successo?” chiese Alex vagamente interessato.
“Continua a mangiare, Alex” disse Izzie, irritata.
“Guardate che io sto bene” affermò Meredith.
“Certo” disse Izzie in tono piatto “Basta guardarti, no?”.
Ci fu un lungo, lungo momento di silenzio.
“Ma dov’è Cristina’” chiese Alex.
“A fare sesso con Burke, presumo” rispose Meredith, in tono meditabondo.
E dopo, bè, non c’era altro da aggiungere.
 
                                                                                                 ****
 
 
 
“Non era destino” si disse Meredith mentre camminava verso l’ascensore. “Io e Derek. Non era destino. Basta rassegnarsi”.
Pigiò il pulsante e aspettò che le porte si aprissero.
“Non ci parlerò più. Non lo guarderò più. Non penserò a lui, alla sua fossetta quando ride, alle sue mani sopra di me, alla sua risata e il modo in cui inclina la testa mentre ascolta attentamente. Non penserò a quanto mi manca, a quanto saremmo potuti stare bene insieme ne a quanto sto male adesso, in questo momento mentre sto ripensando a tutte queste cose e il cuore sembra scoppiarmi.
Sto bene. Starò bene”.
È che a volte nonostante le migliori scelte, tutte le migliori intenzioni... il destino vince comunque.
Le porte si aprirono.
Lui era li, con le braccia incrociate sul petto e uno sguardo triste quasi quanto il suo.
Anche se una parte dell’istinto le diceva di correre via, Meredith entrò, percependo la sua presenza alle spalle come se fosse fuoco.
“Mi manchi” disse in un soffio.
E addio ai suoi bei pensieri di benessere.
Sentì Derek avvicinarsi e sospirare. Lo sentì respirare tra i suoi capelli, sfiorarli con il naso, facendole scorrere mille brividi lungo il corpo.
“Non posso” disse lui.
Meredith trattenne il respiro fino a quando lui non uscì.
Non posso.
Non posso.
Non posso.
Anche adesso credo che per la maggior parte l'amore sia fatto di scelte. Bisogna posare veleno e pugnale e crearsi il proprio lieto fine, la maggior parte delle volte.
 
 
 
 
 
Note: come avrete notato, questa piccola storiella è ripresa dall’episodio ottavo della seconda stagione “Lascia che sia”.
L’ultima parte, a parte i pensieri di Meredith immaginati dalla sottoscritta,  è totalmente ripresa dall’ultima scena in ascensore.
Le parti in corsivo sono prese dalla voce narrante di Meredith.
Ok… credo sia tutto. A presto gente!
Un bacio. 
  
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