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Autore: HolyLenne    29/11/2012    4 recensioni
Sono passati due anni da quando i piani di Obito Uchiha e di Madara sono stati sventati dal sacrificio di Naruto. I Bijuu non esistono più, insieme alle loro forze portanti. La presunta morte di Naruto ha gettato tutti nello sconforto ma la speranza che sia ancora in vita è vivida più che mai. Sakura, decisa a ritrovarlo, è pronta a fare qualsiasi cosa per poterlo riabbracciare, anche chiedere aiuto all'uomo che le ha rovinato la vita.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Sono passati due anni da quando i piani di Obito Uchiha e di Madara sono stati sventati dal sacrificio di Naruto. 

I Bijuu non esistevano più, insieme alle loro forze portanti.

 

A Konoha la vita procedeva tranquillamente; tutti lavoravano duro per poter ricostruire la normalità che regnava prima dell’attacco di Pain e della quarta guerra mondiale dei ninja. Le alleanze createsi durante la guerra hanno contribuito a dissipare tutte le asprezze e i conti in sospeso tra i vari villaggi che oggi collaboravano in pace e in armonia.

Tutto sembra essersi risolto per il meglio, tuttavia, nessuno ha mai veramente festeggiato la vittoria.

Il fantasma di Naruto aleggiava nei ricordi di tutti i ninja che in lui hanno potuto vedere con i propri occhi, sul campo di battaglia, il salvatore delle loro vite e di quelle dei loro cari.

 

“Se c’è una sola possibilità che lui sia vivo, anche la più piccola, dobbiamo indagare!” urlò Sakura. 

Tsunade, anche davanti all’impeto della sua studentessa, rimase impassibile.

“Sakura, il fatto che tu abbia trovato e letto questo antico libro non ci assicura nulla. Per quanto mi riguarda potrebbe anche esser stato scritto in base a supposizioni e non a fatti reali e provati.”

“Dio, ma come fai ad essere così fredda?! Stiamo parlando di Naruto!”.

Sakura non poteva credere alla freddezza della donna, sapendo i sentimenti di affetto che la legavano a lui.

“No, Sakura. Non stiamo parlando di Naruto. Stiamo parlando di tutte le forze portanti. Illudere i loro cari che loro siano vivi è una cosa che voglio assolutamente evitare.”.

Tsunade conosceva bene il dolore della perdita di un caro e dell’illusione di poterlo riavere ancora con sè. Non poteva e non doveva lasciarsi andare a questi sentimenti, non adesso.

“Fai quello che ti pare. Indaga, se vuoi indagare, ma....”

La porta sbattè. Sakura se n’era già andata prima di sentire la fine del discorso. Nella sua testa non c’era spazio per preoccuparsi della reazione di Tsunade.

Naruto era vivo e lei voleva crederci.

 

La biblioteca di Konoha conteneva tutti i più antichi manoscritti dall’era dei Senjuu in poi. All’interno dei suoi libri, sono raccontate la fondazione di Konoha da parte di Hashirama e sono raccolte tutte le tecniche segrete ninja e le arti mediche. 

Qualche giorno prima, Sakura vi si era recata per documentarsi su una patologia oculare rara che aveva colpito molti bambini del clan Hyuuga, dopo la guerra.

Cercando tra gli scaffali che raccoglievano volumi medici, una copertina sgualcita attirò la sua attenzione. 

“Cosa ci fa questo volume senza titolo nella sezione di medicina?” si chiese.

Arrivata al bancone della responsabile, le porse il libro gentilmente. 

“Scusi signorina, penso che questo libro non sia nella sezione giusta.”. 

“Mi faccia vedere.”

La bibliotecaria scrutò il libro in ogni minimo dettaglio e cercò se era presente nell’elenco dei libri senza titolo.

“Mi dispiace signorina ma non abbiamo mai visto questo libro prima d’ora. Provvederò immediatamente a schedarlo.”

Sakura si riprese velocemente il libro.

“Le dispiacerebbe se gli dessi un’occhiata prima di consegnarglielo?”

“Assolutamente no. La curiosità di noi donne è ben nota.”

Esclamò la donna sorridendo. Sakura ricambiò il suo sorriso.

Sedutasi, iniziò a sfogliare le prime pagine del libro.

L’autore era un certo Nero Uchiha, un sacerdote vissuto all’epoca di Madara.

“Decisamente non un libro che parla di patologie o tecniche mediche” pensò Sakura. 

La scrittura usata, praticamente illeggibile, molto probabilmente era una lingua ancestrale usata dagli Uchiha prima di arrivare a Konoha. 

Quello che colpì Sakura, tuttavia, furono le immagini; tra le pagine del libro si ergevano fiere le rappresentazioni dei Bijuu e delle loro forze portanti dell’epoca. 

“Incredibile, questi disegni sono stati fatti tutti a mano. E’ un vero reperto d’epoca! Dovrebbe trovarsi in un museo e non certamente in una biblioteca! Lo devo far vedere a Sai, sarebbe sorpreso dell’abilità artistica di questo uomo.”

Il fascino che il libro esercitò su Sakura era tale che sfogliò quasi tutte le pagine fino a tarda serata.

“Signorina, stiamo chiudendo. Ha trovato interessante la lettura del libro?”.

Sakura aveva la testa china sul libro e le lacrime scendevano a fiotti.

“Signorina, sta bene?”

Sakura, si alzò, chinò la testa ed esclamò: “Le devo chiedere un favore. Posso portare questo libro alla sezione di crittografia di Konoha? E’ veramente molto importante. Devo sapere il contenuto di queste pagine. Ne vale della vita di un uomo a cui sono molto affezionata. Se ha bisogno di un permesso domani le posso portare quello della signorina Tsunade e...”

“Va benissimo, signorina. Non si preoccupi.” la interruppe la donna che comprese dal suo stato d’animo la gravità della vicenda.

Gli occhi di Sakura, lucidi per le lacrime, ringraziarono la bibliotecaria con uno sguardo di complicità, si girò e varcò le porte dell’edificio diretta alla sezione crittografica.

“Naruto.”.

 

“Adesso mi devi spiegare cos’è successo.”

La donna passava le mani avanti ed indietro sul petto dell’uomo, guardandolo intensamente negli occhi con curiosità.

“Non ho voglia di parlarne. Lo sai.”

Disse lui togliendo le sue mani, mentre si alzava.

“Sei sempre stato così odioso o lo sei diventato ultimamente?”

Rise e gli strattonò con una mano i pantaloni.

“Quante domande che fai.”

Si liberò dalla presa della donna ed uscì dal balcone.

“Chi ti ha inciso questo nome sulla pelle, lasciandoti la cicatrice?”

Si girò scocciato verso di lei e le disse: “Me lo sono fatto da solo.”

Sasuke scrutò l’alba che ormai stava nascendo all’orizzonte.

Verso Nord, da quella parte, c’era Konoha.

Verso Nord, da quella parte, c’era la sua vecchia vita.

Verso Nord, da quella parte, c’era la tomba di Naruto.

Verso Nord, da quella parte, c’era tutto quello che cercava di dimenticare ma che ormai era inciso sulla sua pelle per sempre.

“Naruto.”.

 

 

 
  
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