Mi dispiace…
-Gray-samaaaa!! Deve dirmelo chi preferisce?- continuava
a farneticare Lluvia nei confronti del suo amore.
-Lluvia-chan non andare dietro a questo pezzo di
idiota! Vieni con me, vedrai che ti renderò felice!- si univa ai
farneticamenti anche Lyon, amico d’infanzia dell’amore di Lluvia,
che malauguratamente, si era innamorato di quest’ultima.
Ormai
Gray era arrivato al limite, non poteva più sopportarli. Un conto era
ignorare la maga dell’acqua e la sua fervida immaginazione, anche se a
volte gli faceva anche piacere, ma un altro conto era sopportare tutte le
stupide cose che diceva quell’insensato del suo amico/nemico.
Quella
sera stavano davvero esagerando. Il povero mago del ghiaccio aveva finito per
rimanere coinvolto, senza neanche rendersene conto, in un’uscita a tre.
Da un lato Lyon che non faceva altro che prendere a braccetto Lluvia, tentando
di allontanarsi da lui. Dall’altro Lluvia che, appena riusciva, scappava
dagli abbracci di Lyon per tornare scodinzolando dal suo
“Gray-sama”.
Gray
dal canto suo continua ad ignorarli, o almeno era quello che provava a fare,
visto che i due erano più rumorosi del previsto.
Andarono
a cena insieme, e ovviamente, durante tutta la cena, non smisero per un minuto
di dire cose senza senso. Lluvia che si faceva i suoi film su una relazione
clandestina tra Lyon e Gray, e Lyon che continuava a stuzzicare il moro
sperando in una sua reazione, così da poter cominciare una rissa e,
secondo la sua visione contorta delle cose, far colpo sulla maga
dell’acqua battendo il suo innamorato.
Fortunatamente
Gray non cadde nelle provocazioni, mantenendo la serata in un certo senso, calma…
Però
anche l’uomo più paziente del mondo arriva al suo punto di rottura…
Dopo
cena decisero di fare una passeggiata, o meglio, Gray voleva fare una
passeggiata tranquilla per le vie delle città, ma in compagnia di quei
due stava diventando più una via crucis, fino a che…
-BASTA!
Mio dio basta! Non vi sopporto più!- perse le staffe il nudista.
I
due ragazzi, che stavano camminando dietro di lui e continuavano coi loro
discorsi insensati, si fermarono di colpo nel sentire quelle dure parole.
-non
vi rendete conto! Siete pesanti! Io volevo solo passare una bella serata
durante queste Olimpiadi e potermi rilassare! Nessuno vi voleva! Chi vi ha
chiesto di seguirmi!- Era scoppiato! Ormai stava rigettando tutto quello che
s’era tenuto dentro negli ultimi giorni. Lyon lo guardava sconcertato,
non l’aveva mai visto perdere la ragione così, eppure erano anni
che stavano insieme. Lluvia invece era terrorizzata e nello stesso tempo si
stava sentendo male per quelle parole. Gray non le aveva mai parlato
così, certo a volte le rispondeva male, o la cacciava via, ma non
l’aveva mai visto così furente nei suoi confronti.
-ora
io me ne vado! E voi non vi permettete a seguirmi! Non ho intenzione di vedervi
ancora girarmi intorno! Andate da qualche altra parte a rompere le scatole a qualche
altro malcapitato!- detto questo si voltò, senza degnarli di uno
sguardo, non gli importava delle loro reazioni, e se ne andò per la sua
strada, con le mani nelle tasche, sbuffando.
Lluvia
rimase ferma a guardare nel punto in cui prima c’era il ragazzo che
amava, non riuscendo a capire se quello appena successo fosse stato reale o
meno. Era completamente sotto shock. “Gray-sama ha detto che non vuole
più vedermi” era la cosa che si ripeteva in continuazione e le
lacrime non poterono che cominciare a scendere dai suoi grandi occhi azzurri.
Lyon, capendo che la situazione era più grave del previsto, decise che
era ora di farsi da parte e dare a Lluvia tutto il tempo che le serviva per
assimilare l’accaduto, così l’accompagnò al suo
albergo, trascinandola quasi di forza, visto lo stato di shock della ragazza.
Arrivati
all’albergo la ragazza nel suo stato comatoso aprì la porta ed
entrò nell’hotel, senza dare nessun cenno all’albino, che
rimase qualche minuto davanti l’hotel per accertarsi che la maga arrivasse
sana e salva nella sua stanza, per poi tornarsene alla sua dimora.
Lluvia
entrò nella stanza che era stata assegnata alla squadra di Fairy Tail B,
dove trovò solo Gadjeel, coricato a pancia all’aria sul letto.
Quando
il drago vide entrare la ragazza nella stanza rimase sorpreso. Era più
strana del solito. Aveva la sua solita espressione vacua, un po’ persa
nel vuoto, quell’espressione che aveva sempre avuto. Però era
l’espressione che aveva prima di entrare in Fairy Tail.
Lui
la conosceva da molto più tempo degli altri, e quell’espressione,
dopo essere entrata in quella gilda, non l’aveva avuta più neanche
per un giorno.
Vederla
di nuovo in quello stato lo stava facendo preoccupare.
A
dare un ulteriore sostegno alla sua tesi che qualcosa non andasse, notò
che fuori aveva cominciato a piovere a dirotto, tutto nel giro di pochi minuti.
-Lluvia…qualcosa non va?- gli chiese
allora l’amico, ma non ricevette risposta.
Lluvia
aveva attraversato la stanza, era arrivata al suo letto e lì si era
seduta, fissando la finestra. Senza dare nessun segno di vita. Solo le lacrime
che fioccavano dai suoi occhi erano un segno di vita.
Gadjeel,
non potendo vedere la compagna in quello stato, le fece la domanda fatidica
–è successo qualcosa con quel fighetto di un mago di ghiaccio a
cui vai dietro?- si mise a gambe e braccia conserte sul letto e girò la
testa da un lato, attendendo risposta. Ancora niente.
-ehi!
Mi vuoi rispondere o no? Devo prenderti a pugni?- purtroppo questi modi rudi
erano gli unici che conosceva, in fondo era stato allevato dal drago di ferro.
-g…gr…- bofonchiò Lluvia
in risposta, come se le parole erano più pesanti di quello che
sembravano
-cosa?
Non ho capito…-
-G…Gray…Gray-sama…- provò a dire tra i
singhiozzi lei
-si?-
la incitò
-Gray-sama non vuole più vedere Lluviaaa!!!- riuscì finalmente a dire ad alta voce
quello che stava ormai pensando da un po’, scoppiando in lacrime, in un
pianto disperato che quasi allagò l’intera stanza
-ehi…ehi ferma!! Non piangere
così! Mi arrugginisciiii!- urlò il Dragon
Slayer, balzando dal letto e andando a fermare l’amica –smettila di
piangere! Non ne vale la pena! Lascialo perdere quel cretino!- provò a
consolarla, invano.
Il
pianto disperato della ragazza era peggio di quanto pensasse, c’era solo
una soluzione. Gadjeel si alzò in piedi, prese un bel respiro,
tramutò il suo braccio in una colonna di ferro…e
diede un pugno a Lluvia!
Il
pugno le passò da parte a parte, in fondo era fatta d’acqua lei,
però aveva smesso di piangere in compenso.
-hai
tentato di colpire Lluvia!- disse lei girandosi verso l’amico, ancora
asciugandosi le lacrime.
-non
la smettevi di piangere!- si giustificò lui.
Lei
non gli rispose e si accovacciò sul letto, appoggiando la testa sul
cuscino e rannicchiando le gambe al petto, guardando fisso nel vuoto.
Gadjeel
non sapeva davvero che fare, ma almeno aveva smesso di piangere. Ora le serviva
solo del tempo, anche se non aveva ancora ben capito cosa fosse successo.
Così si appoggio di nuovo sul suo letto, a gambe e braccia conserte, e
vegliò sulla compagna ancora palesemente sconvolta.
Nel
frattempo nelle vie della città, sotto la pioggia, Gray stava facendo la
famosa passeggiata che avrebbe voluto fare all’inizio per rilassarsi. Ma
più che rilassarsi si stava innervosendo ancora di più. Non
faceva altro che pensare alle dure parole che aveva detto e non riusciva
davvero ad immaginarsi come doveva sentirsi ora Lluvia, e la pioggia battente
che era cominciata tutto d’un tratto gli stava dando ancora più da
pensare. Aveva esagerato, non c’erano dubbi! Loro erano pesanti, ma alla
fine non avrebbe dovuto dire quelle parole, non a Lluvia almeno. In fondo non
era certo colpa di lei se erano finiti in quella situazione, era solo colpa di
Lyon! Lui e le sue uscite strampalate!
“ma
proprio di Lluvia doveva andare ad innamorarsi quello scemo? Doveva creare
tutti questi problemi a me?” si mise a pensare “stavo tanto bene
quando era solo lei a girarmi intorno…”
si fermò per un attimo, si tolse la giacca, rimanendo con addosso solo
un dolcevita scuro e si accovacciò a terra “ma…non
è che sono geloso?” gli balenò per la mente questa malsana
idea, ma non riuscì più a farla andar via. Gli venne in mente che
forse la rabbia che provava quando stava con loro due non era dovuta a tutte le
cose senza senso che dicevano, ma forse era dovuta al fatto che Lyon non faceva
altro che avvicinarsi sempre di più a Lluvia, a cercare un contatto con
lei, a provarci spudoratamente con lei quando lui era nei paraggi. Tutto
ciò gli dava troppo sui nervi. Non poteva tollerarlo. Lluvia era sua, e
di nessun altro. Anche se l’idea non gli piaceva, però ormai
s’era troppo abituato a tutte le sue attenzioni e non gli andava di
perderle così, per colpa poi del suo più grande rivale.
Gli
aveva portato via già Ur, in un certo senso, ma non avrebbe fatto lo
stesso con Lluvia.
Lluvia!
In tutta questa “lotta” lei cosa c’entrava? Perché
c’era finita in mezzo anche lei?
-sono
un coglione!- disse a se stesso Gray, alzandosi di scatto e correndo in
direzione dell’albergo della “sua” Lluvia.
Arrivato
davanti l’albergo però non sapeva che fare. Aveva visto che la
luce nella sua stanza era ancora accesa, quindi doveva ancora essere sveglia,
però come avrebbe fatto a chiederle scusa?!
Aveva
corso fin lì con tutte le buone intenzioni, ma non aveva pensato ad un
modo concreto per scusarsi.
Non
sapeva se urlare il suo nome e farla affacciare alla finestra, o sfondare la
porta dell’hotel e piombargli in camera…però
nessuna delle due erano soluzioni fattibili…cosa
fare allora?
Si
accovacciò di nuovo e si mise a pensare, fino a che non giunse alla
soluzione perfetta. Delle scuse silenziose. Lei di sicuro avrebbe capito.
Si
mise quindi in ginocchio, di fronte al balcone della stanza di Lluvia, ormai
bagnato fradicio, congiunse il pugno sinistro al palmo della mano destra e…
-ICE
MAKE…HANA!- …fece
la sua magia.
Nella
stanza dell’hotel comparve improvvisamente un bagliore, Lluvia si
alzò di scatto sul letto, per istinto, e tra le mani, magicamente, le
comparve un mazzo di fiori…di ghiaccio.
Gadjeel
dietro di lei era un punto interrogativo vivente, non stava capendo niente.
Lluvia
invece era sorpresissima e le cominciò a battere forte il cuore. Una
magia del genere e talmente raffinata poteva essere di una sola persona –Gray-sama!- disse ad alta voce, per confermare che
quello che stava pensando il suo cuore lo stesse pensando anche la mente.
Gadjeel cominciò a capire qualcosa allora…
Fuori
dall’albergo Gray nel frattempo guardava in direzione della finestra, e
capì che la magia era riuscita –mi dispiace…Lluvia!- furono le sue ultime parole prima
di scappare verso il suo albergo.
Lluvia
ripresasi dallo shock corse verso la finestra, spalancò le ante ed
uscì fuori sul balcone, per vedere se il suo amato era ancora lì,
ma purtroppo se n’era già andato. Rimase per qualche minuti a
guardare la strada, per poi decidere di tornare dentro, sempre con in mano il
mazzo di fiori.
-ah!
Guarda guarda, lo scemo non è poi così
scemo come pensavo…- commentò Gadjeel
nei confronti di Gray.
-Lluvia non capisce…-
guardava l’amico con un grande punto interrogativo sulla testa
-come
non capisci?! S’è voluto scusare con te per qualunque cosa ti
abbia fatto!-
-ma…io…GRAY-SAMAAAA!!- dopo l’iniziale
incertezza le spuntarono due enormi occhi a cuore e cominciò a trottolare
per la stanza, facendo perdere la pazienza al compagno, che la colpì di
nuovo col suo inefficace pugno di ferro.
-perché
hai colpito ancora Lluvia?-
-perché
spero che ora non tornerai strisciando da lui come fai sempre!! Ti ha chiesto
scusa ok, ma per lasciarti in quello stato pietoso di sicuro avrà
combinato un bel casino! Non vorrai fargliela passare così!- si
arrabbiò il moro
-ma…ma…Lluvia…- balbettò lei
-niente
ma! Devi essere più dura! Se continui così non arriverai da
nessuna parte!- detto questo Gadjeel si coricò nel letto, si girò
dal lato opposto alla ragazza e cominciò a russare. Ora poteva stare
tranquillo che la compagna stava bene.
Lluvia
rimase ancora un po’ a fissare l’amico e a pensare, e poi si
andò a coricare pure lei.
Ed
ecco un nuovo giorno su Crocus, la capitare di Fiore.
Ed anche un nuovo giorno delle Olimpiadi della Magia.
Tutte
le squadre erano riunite sugli spalti. Era giornata di scontri uno contro uno.
Gray
e la squadra di Fairy Tail A stavano guardando una delle sfide, e nella tribuna
subito sotto la loro c’era la squadra di Fairy Tail B che guardava lo
scontro come loro. Il ragazzo notò subito la maga dell’acqua.
“chissà se ha capito…” si
chiese lui, e stette lì a guardarla dall’alto. Lluvia sentendosi
osservata alzò lo sguardo verso lo spalto dove stava Gray e vide che il
ragazzo distolse velocemente lo sguardo da lei, arrossendo lievemente. La cosa
rese molto felice la ragazza, che stava per cominciare a gongolare, quando
sentì lo sguardo omicida di Gadjeel che si posava su di lei, come a dire
“permettiti di farlo e ti uccido”. Così rimase impassibile,
per quanto le era possibile, ma non poté fare a meno di arrossire anche
lei.
La
giornata dei giochi era finita, senza troppi intoppi, e tutti poterono tornare
ai loro alloggi. Ovviamente le due squadre si riunirono col resto della gilda
per festeggiare come ogni sera. Il mago del ghiaccio si avvicinò alla
maga dell’acqua per tentare di capire se l’avesse perdonato o meno.
Si aspettava che la ragazza cominciasse a gironzolargli intorno come faceva di
solito alla fine di ogni giornata, ma da lei non ebbe nessuna reazione. Allora
decise di salutarla, e in risposta ebbe solo un cenno con la mano. Rimase
shockato!
Non
era da lei, che se la fosse davvero presa? La cosa lo lasciò
letteralmente pietrificato, tanto che sembrava una delle statue di Evergreen.
Lluvia
notò la reazione di Gray, e voleva andare lì e riversargli
addosso tutto il suo amore come faceva sempre, ma doveva trattenersi,
altrimenti lo sguardo assassino di Gadjeel sarebbe piombato su di lei.
Dall’altro
lato degli spalti nel frattempo Lyon aveva notato la scena, e visto che il suo
amore si era ripreso e non degnava più di uno sguardo Gray, era arrivato
il momento di tornare alla carica. Corse incontro al gruppo di Fairy Tail
saltellando e lanciando fiori alla folla, fermandosi davanti Lluvia,
prendendola sotto il suo braccio e facendole spuntare una meravigliosa rosa
fatta di ghiaccio tra le mani.
Lluvia
si trovò come sempre spiazzata da tutte quelle attenzioni e finì
per arrossire, cosa che Gray notò subito e lo fece spietrificare.
Lyon,
dal canto suo, si portò via la maga chissà dove, e stavolta lei
non oppose resistenza, anche se dal suo viso si vedeva che era contrariata
dalla cosa. Però il suo viso ormai Gray non poteva vederlo,
perché lei era di spalle, e piano piano si
allontanò da lui.
-ah!
Alla fine te l’ha portata via! Non sei contento?- notò Natsu,
vedendo Lluvia andar via con Lyon, così prese sotto braccio
l’amico e cominciò a battergli la mano sulla spalla. Gray aveva
abbassato lo sguardo e non ascoltava minimamente le parole dell’amico.
Quella situazione l’aveva destabilizzato più di quanto pensasse.
Scrollò dalla spalla la mano del drago di fuoco, si tolse la maglietta
rimanendo a petto nudo e si incamminò per una delle strade della
città, a testa bassa, senza degnare nessuno di uno sguardo.
-ma
che gli è preso?- chiese Natsu agli altri
-boh!
Sembra sconvolto…- commentò Erza
-veramente
è tutta la giornata che sembra strano…non
faceva altro che guardare gli spalti sotto di noi invece di stare attento ai
combattimenti- fece notare Lucy
-è
vero! E poi ogni tanto distoglieva lo sguardo ed era tutto rosso!!- disse Wendy
-oh!
Che cosa dolce! Qui sembra che qualcuno abbia delle pene d’amore!-
commentò tutto entusiasta Mirajane che
riusciva a vedere l’amore ovunque!
-che
intendi?- chiese Natsu grattandosi la testa
-che
Gray mi sa che alla fine ha ceduto…- gli
rispose Cana
-era
inevitabile, lei non faceva che andargli dietro, è un vero UOMO!- disse
convinto Elfman, beccandosi un pugno da parte di
Evergreen per la cosa senza senso appena detta
-shi ppppiacccioooono!-
miagolò infine Happy, come faceva di solito per prendere in giro gli
amici, beccandosi anche lui un pugno, ma stavolta da parte di Lucy, che lo fece
volare via.
Lyon
e Lluvia ormai erano lontani dalla folla, e lontano anche da Gray, così
la maga della pioggia poté finalmente allontanarsi dall’albino,
ormai stava diventando insostenibile quella situazione
-Lyon-sama…Lluvia non può continuare
così!- scostò il braccio di lui e lo guardò dritto negli
occhi, per fargli capire che era seria
-ma…Lluvia-chan ti ho visto allontanarti
da Gray…pensavo…-
-no!
Lluvia…ecco, Lluvia…Luvia
ama Gray-sama!!- riuscì finalmente a dire quelle parole che mai era
riuscita a pronunciare. Però il suo “Gray-sama”
dov’era in quel fatidico momento che aveva trovato la forza per esprimere
i suoi pieni sentimenti?
Lui
stava vagando senza meta per la città, senza voglia di sorridere o
festeggiare. Continuando a camminare si tolse d’istinto i pantaloni,
rimanendo così in mutande, quando si accorse di dove era andato a
finire. Alzò lo sguardo e vide l’hotel dove alloggiava il motivo
di tutto quel malessere, Lluvia.
Non
aveva più le forse per andare avanti, era troppo stanco e demoralizzato,
decise quindi di appoggiarsi contro il muro dell’hotel e riposare
lì.
Non
voleva più pensare a lei, ma appena chiuse gli occhi le si parò
davanti il suo viso sorridente, quel sorriso che sfoggiava ogni volta che
incrociava il suo sguardo. Quel sorriso che ora forse stava facendo a Lyon. Si
diede un pugno in testa, non doveva fare certi pensieri, doveva togliersi dalla
testa tutto questo. Lui non era il tipo da “soffrire pene
d’amore”, che gli stava succedendo?
Continuò
a picchiettarsi la testa, quando notò un’ombra che si avvicinava
verso di lui.
-Gray-sama?-
Si
sentì chiamare, alzò lo sguardo e la vide. Era lei! E lo stava
fissando con un aria interrogativa. Ma che stava facendo lì? Non era
andata a farsi un giro con Lyon?
-che
ci fai qui?- chiese in modo brusco lui, pentendosene subito dopo, vista la
reazione di lei. Lluvia abbassò il capo e cominciò e bofonchiare
cose, guardando fisso a terra.
Lui
si avvicinò per cercare di capire cosa stesse dicendo. Si
avvicinò sempre di più a lei, fino a che non furono praticamente
faccia a faccia.
La
ragazza, nel frattempo, stava raccogliendo tutto il coraggio che aveva per ripetere
ancora una volta quelle parole che poco prima era riuscita a dire.
Alzò
di scatto lo sguardo da terra e tutto d’un fiato disse –Ti amo!- ma
non appena si rese conto che era praticamente a pochi centimetri da lui,
divenne rossa fuoco ed esplose, cadendo a terra. Gray dal canto suo rimase ad
occhi aperti per la dichiarazione così aperta della ragazza. Doveva
ammettere che non se l’aspettava, ovviamente sapeva bene quello che
provava lei per lui, ma non avendoglielo mai detto, l’aveva sempre dato
per scontato. Invece ora che quelle parole erano uscite dalle sue labbra,
faceva tutto un altro effetto.
Ci
mise qualche secondo per riprendersi e subito dopo allungò la mano verso
di lei, per darle una mano ad alzarsi. Lluvia, da terra, vide la mano del
ragazzo e l’afferrò volentieri. Lui la tirò in un attimo
su, senza lasciare la presa. Anzi afferrò anche l’altra mano e
piano avvicinò la ragazza a sé.
Al
momento non gli importava di quello che avrebbe potuto pensare la gilda, al
fatto che era in mutande, o a quello che sarebbe successo dopo, l’unica
cosa che voleva fare era baciarla. La fece avvicinare sempre di più a sé,
la strinse forte, avvicinò il suo viso al suo, piano, molto piano.
Assaporò ogni attimo di quello che stava succedendo, il suo cuore
batteva all’unisono con quello di lei. Continuò ad avvicinarsi,
osservando ogni dettaglio del suo viso, le guance ancora rosse per
l’emozione, una ciocca di capelli che le cadeva sul naso piccolo e
delicato, gli occhi grandi e lucidi che lo fissavano desiderando che quel
momento durasse per sempre, infine le labbra…quelle
labbra che ormai si facevano sempre più vicine, fino a diventare una
cosa sola con le sue. La baciò! Fu un bacio lungo, intenso, che Lluvia
desiderava ormai da tempo e che Gray non avrebbe mai pensato di desiderare
così tanto!
Quando
le loro labbra si staccarono, rimasero ancora un po’ a guardarsi negli
occhi, stretti in un dolce abbraccio. Poco dopo lui appoggiò
delicatamente la mano sulla testa di lei e se la portò al petto,
facendole dolci carezze.
-anch’io!- fu la risposta del ragazzo alla
dichiarazione di poco prima di Lluvia.
Lei
rimase felicemente sorpresa e si accoccolò tra le braccia del suo amato,
finalmente corrisposto, chiudendo gli occhi e assaporandone ogni cosa…
-Gray-sama…i vestiti…-
gli ricordò, facendolo saltare
-oddio!!
Ma quando..?!- si era completamente dimenticato di essersi denudato per strada.
-Gray-sama prenderà freddo!! Venga dentro!- lo
incitò Lluvia, che lo prese per mano e lo portò dentro
l’albergo.
Arrivati
in stanza Lluvia si mise a cercare qualcosa da fargli mettere addosso, ma lui
la bloccò, abbracciandola da dietro.
-sotto
le coperte andrà più che bene- gli disse lui nell’orecchio,
con fare malizioso
-Gr…gray-sama…- lei tornò ad
essere palesemente imbarazzata, così lui la prese in braccio e la
portò sul letto, dove l’adagiò con dolcezza e
successivamente si coricò affianco a lei, tirando su di loro le coperte,
che li coprirono completamente.
A
testimoniare quello che successe quel pomeriggio c’erano quei bellissimi
fiori di ghiaccio che, posati sul comodino di lei, non si sarebbe più
sciolti!
Ed
ecco un’altra delle mie pazzie! In allegato a questa storia ci sarebbe
anche un disegno…di cui per ora ho solo una
bozza ç_ç non riesco a trovare il tempo
per finirlo!
Spero
che vi sia piaciuta!! Sono le prime fic su Fairy Tail
che scrivo, anche se seguo il manga dagli esordi xD
I
personaggi non credo di averli fatti troppo ooc, se
dovesse essere così fatemelo sapere, così da potermi migliorare u.u tanto questa coppia è talmente canon per me che è più facile farli ic xD
Lasciatemi
un commentino, please!!! :D
Alla
prossima
NicoRobin92