29/11/2012
9 recensioni
Leave a message after the beep.
«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«C-ciao Kurt, sono Blaine. Ascolta, tu hai ragione ad essere arrabbiato con me, ok? Ma ti prego, lasciami almeno spiegare cos’ è realmente successo. Mi manchi tantissimo, ogni secondo di più. Ti amo.. ciao.»
-
«C-ciao Kurt, sono Blaine. Ascolta, tu hai ragione ad essere arrabbiato con me, ok? Ma ti prego, lasciami almeno spiegare cos’ è realmente successo. Mi manchi tantissimo, ogni secondo di più. Ti amo.. ciao.»
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«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«Kurt, richiamami, per favore. È stata la cosa peggiore che potessi fare, lo so. Ma io amo te, solo te. E ti amerò per sempre. Ok, allora aspetto una tua chiamata. Ciao amor— cioè, ciao. Ciao Kurt.»
-
«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«Kurt, sto impazzendo. Io non vivo senza te, non sono niente. Lo so, so quanto è difficile. E so anche che non merito neanche una tua chiamata, ma ti prego, lasciami spiegare. Per favore, Kurt.. per favore.»
***
In quelle parole c’era di tutto. C’era rabbia, c’era tristezza, c’era rancore e c’erano tante, tante lacrime. Troppe lacrime. Lacrime che aumentavano ad ogni messaggio che Kurt ignorava. Lacrime che impregnavano il cuscino di Blaine da giorni, ormai.
Era buio, Blaine era steso sul letto, lo stesso letto che per molto tempo era stato il loro letto. Stringeva tra le braccia una cornice con al suo interno una foto di Kurt che lui amava particolarmente, perché sorrideva di un sorriso sincero. Quel sorriso che Blaine amava, quello che di solito era rivolto a lui.
Con le cuffie nelle orecchie ascoltava tutte le canzoni che avevano segnato la loro storia, il loro cammino insieme, e più ne ascoltava, più stava male. Blaine si sentiva perso e insicuro come se con Kurt fosse andato via tutto quello che di buono c’era in lui.
Una lacrima cadde sulla foto e sembrò che in essa Kurt stesse piangendo.
Non voleva che Kurt piangesse, non meritava le sue lacrime. Era stato cattivo, l’aveva ferito, aveva ucciso il loro rapporto. Non meritava neanche di essere risposto al cellulare, o almeno questo è ciò che lui pensava.
Blaine si stava punendo, si stava facendo male di un male atroce, si odiava con tutto se stesso.
Avrebbe voluto morire perché non trovava più motivi per vivere. Aveva tradito la persona più importante della sua vita, l’aveva fatta stare male. Lui non meritava più affetto, o gioia, o compassione.
Lui non meritava più nulla, neanche la vita.
Chiuse gli occhi.
***
«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«Kurt? S-scusa, volevo solo sentire la tua voce per un’ultima volta.»
«Kurt, richiamami, per favore. È stata la cosa peggiore che potessi fare, lo so. Ma io amo te, solo te. E ti amerò per sempre. Ok, allora aspetto una tua chiamata. Ciao amor— cioè, ciao. Ciao Kurt.»
-
«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«Kurt, sto impazzendo. Io non vivo senza te, non sono niente. Lo so, so quanto è difficile. E so anche che non merito neanche una tua chiamata, ma ti prego, lasciami spiegare. Per favore, Kurt.. per favore.»
***
In quelle parole c’era di tutto. C’era rabbia, c’era tristezza, c’era rancore e c’erano tante, tante lacrime. Troppe lacrime. Lacrime che aumentavano ad ogni messaggio che Kurt ignorava. Lacrime che impregnavano il cuscino di Blaine da giorni, ormai.
Era buio, Blaine era steso sul letto, lo stesso letto che per molto tempo era stato il loro letto. Stringeva tra le braccia una cornice con al suo interno una foto di Kurt che lui amava particolarmente, perché sorrideva di un sorriso sincero. Quel sorriso che Blaine amava, quello che di solito era rivolto a lui.
Con le cuffie nelle orecchie ascoltava tutte le canzoni che avevano segnato la loro storia, il loro cammino insieme, e più ne ascoltava, più stava male. Blaine si sentiva perso e insicuro come se con Kurt fosse andato via tutto quello che di buono c’era in lui.
Una lacrima cadde sulla foto e sembrò che in essa Kurt stesse piangendo.
Non voleva che Kurt piangesse, non meritava le sue lacrime. Era stato cattivo, l’aveva ferito, aveva ucciso il loro rapporto. Non meritava neanche di essere risposto al cellulare, o almeno questo è ciò che lui pensava.
Blaine si stava punendo, si stava facendo male di un male atroce, si odiava con tutto se stesso.
Avrebbe voluto morire perché non trovava più motivi per vivere. Aveva tradito la persona più importante della sua vita, l’aveva fatta stare male. Lui non meritava più affetto, o gioia, o compassione.
Lui non meritava più nulla, neanche la vita.
Chiuse gli occhi.
***
«Salve, sono Kurt Hummel. Al momento non posso rispondere. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e sarete richiamati.»
*beeeeeeeep*
«Kurt? S-scusa, volevo solo sentire la tua voce per un’ultima volta.»
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Questa è la mia prima fanfiction e, come avrete capito, parla della Klaine. Una Klaine che però non sta più insime, una Klaine dopo la 4x04, insomma.
Bene, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che qualcuno lasci una recensione, sarebbe molto importante per me.
Grazie mille :)
Bene, spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che qualcuno lasci una recensione, sarebbe molto importante per me.
Grazie mille :)