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Autore: WildTeenSpirit_    29/11/2012    2 recensioni
'Ho perso tutto, le persone che amo mi sono scivolate davanti come fantasmi. Ma ricomincerò, giuro'
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Questa long-fic partecipa al concorso "Red Carpet" di clalla97
Genere: Angst, Avventura, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Johanna Mason, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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http://www.youtube.com/watch?v=ZxRFxBmJlVU

 
"Bianca, vieni, sali sulle mie ginocchia" disse la mamma. Aveva gli occhi lucidi, non l'avevo mai vista piangere! Vedere la propria madre piangere è un' esperienza straziante; 
lei era quella forte nella famiglia, e vedere i suoi occhi velarsi di lacrime significava che era successo davvero qualcosa di importante. Strinse le mie mani, a quel tempo molto grasse, come quelle di ogni bambina di cinque anni.
"Bianca" disse sorridendo e asciugandosi le lacrime; "oggi ti voglio raccontare una storia. Sai, questa non è una vera favola, purtroppo, e forse non ha neanche un lieto fine" disse guardandomi intensamente con quei suoi occhi verdi.
"E' la mia storia. E si intreccia con i 74esimi Hunger Games" disse. Occhi di nuovo velati. Le ultime due parole mi disegnarono un' espressione interrogativa sul volto;
"Mamma, Hunger Games... giochi della fame? Non capisco" dissi. Lei sorrise, malinconica come al solito.
"No, non i giochi della fame. I giochi della sopravvivenza. Fu così che conobbi tuo padre, che persi mia sorella e il mio migliore amico" disse lei. Non capivo, ancora. Odio non capire le cose. Fu così che in un pomeriggio mi spiegò la sua storia. La storia del nonno, della nonna, di quella che era Capitol City e il Distretto 12, di mia zia Prim, di mio padre Peeta e del suo migliore amico Gale. Rimasi scandalizzata, veramente! Ma dall'altra parte ero anche fiera di lei, perchè una sola scintilla aveva mangiato con le sue fiamme l'intera Panem. Mia madre era vendetta, e non capivo perchè mi avesse voluto raccontare quella storia. Proprio quel giorno; e perchè non c'era con me Cinna, mio fratello? 
Ancora, diamine, non capivo! Poi la spiegazione si materializzò davanti a me con uno sparo attraverso la porta. Mamma si alzò di scatto, io l'abbracciai, stretta tra le sue braccia. Per l'ultima volta. Sette uomini vestiti di nero avevano attraversato la porta della mia casa, anzi, l'avevano sfondata, preceduti da qualche forte sparo. Mia madre rimase rigida, stringendomi forte alle sue spalle.
"Katniss Everdeen?" disse un uomo facendosi avanti. Era molto alto, i capelli castani e gli occhi grigi; sembrava molto vissuto, e la voce di mia madre si fece fredda e stanca.
"Gale, non fare il cretino, sai chi sono. E'.. stato bombardato?". Gale! Era lui, quindi! Me l'ero immaginato più dolce, ma in effetti non c'era nulla di dolce o tenero nella situazione.
Gale annuì; le spalle di mia madre si abbassarono, e io mi girai completamente per vedere meglio Gale in faccia, per rendermi conto di ciò che stava accadendo; quando mi girai Gale sussultò, poi sorrise.
"Ciao, Bianca" mi sorrise avvicinandosi. Io non ricambiai il sorriso, aveva praticamente ucciso Prim!
"Ciao Gale" dissi seria; lui si allontanò ridendo.
"E' proprio la tua copia, Katniss. E ti assomiglia molto. Dove sono Peeta e Cinna?" mia madre sorrise alle prime parole, ma alle ultime tornò seria.
"Sono alle rovine del forno; Peeta era il più adatto a spiegargli cosa è successo nella maniera più... morbida. Ha solo 3 anni" rispose mia madre.
"Catnip, Bianca, sedetevi. Peeta e Cinna.. non sono al forno". Gli occhi di mia madre si velarono di nuovo, e sprofondò sul divano.
"COSA? Ma.. Gale, cosa è successo?" chiese lei. Io mi sedetti sul suo grembo, stringendomi forte alle sue mani. Ma quel giorno non erano forti.
"Catnip, hanno bombardato il Distretto 8. Senya ha raggruppato un esercito e sono riusciti a distruggerlo nonostante le nostre difese" disse lui serio, con il volto irrigidito.
"Lo sapevo Gale, dimmi perchè Peeta e mio figlio non sono al forno!" urlò mia madre. Avevo paura, lo ammetto, i miei occhi si velarono come quelli di mia madre.
"Dove sono mio fratello e mio padre? Cinna, anche se ha solo 3 anni! E papà è sopravvissuto agli Hunger Games, non può morire in sotto qualche maceria!" urlai io in preda al panico. Questa volta Gale, quell'uomo che una volta era il migliore amico di mia madre, non sorrise, non disse che le assomigliavo nei modi di fare.
"Bianca, Katniss. Hanno bombardato il forno". Mia madre si portò la mano alla bocca e mi strinse più forte. Io urlai, piansi. Non era possibile! Perchè? La guerra non era finita?
"Senya ha bombardato il forno, voi non l'avete sentito. E' troppo lontano da qui e voi non avete sentito i rumori, seppur forti. Catnip, Peeta è rimasto schiacciato tra le macerie". In una qualsiasi famiglia la madre in silenzio, la madre avrebbe pianto e avrebbe strinto forte la figlia. Ma quella non era una famiglia normale, non era neanche una famiglia, ormai. La mamma si alzò in piedi, urlando, stringendomi forte. Io facevo altrettanto, e piangevo. Avevo cinque anni e una donna aveva distrutto un Distretto della ribellione e mio padre, la mia vita. Aveva distrutto quegli occhi azzurri così dolci, capaci di rimproverarmi e far nascere nel mio cuore un groviglio di sensi di colpa per i miei guai con un solo sguardo! Quei capelli biondi sempre in ordine, quelle braccia forti che l'avevano abbracciata, protetta e consolata in quelle notti terribili in cui aveva incubi che la facevano piangere, mentre lui le raccontava che anche sua madre era così.
"E... Cinna?" chiese mia madre piano, quasi in un sussurro, fissando l'uomo negli occhi serissima, asciugandosi le lacrime.
"Abbiamo scavato nelle macerie e trovato il corpo di Peeta; si era avvolto intorno a Cinna. Ora Cinna è in ospedale, è in coma; i medici stimano che si riprenderà.. Peeta l'ha salvato". Pianse. Mia madre, Katniss Everdeen la scintilla, pianse. Stringendomi, si sdraiò sul divano. Ebbi un flash terribile, di mio padre che rimaneva con mio fratello per giocare con lui per l'ultima volta; vidi le rocce crollare, i rumori degli spari e della bomba, mio padre che stringeva Cinna per l'ultima volta e lo salvava. Sentimmo uno sparo, forte; mia madre si alzò spaventata.
"Katniss, stringi Bianca. Andiamo, scappate! Stanno cercando di uccidervi!" disse lui urlando. Mia madre prese la giacca di suo padre, la perla che teneva in tasca di mio padre.
"Mamma, cosa succede?" le chiesi in un sussurro piangendo silenziosamente.
"La guerra è ricominciata, Bianca" sussurrò lei. "E questa volta la scintilla sei tu".
  
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