Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: QueenOfMoon    29/11/2012    1 recensioni
Questa è la storia di una umile ragazza che dimostrerà ad interi popoli che una guerra si può vincere anche con un fiore e non solamente con uno stiletto ed un esercito bene assestato. Proprio a quei popoli farà vedere quanto inutile è la violenza e che il male genera solo altro male. Per questo motivo parte alla ricerca del Giglio Lunare,fiore simbolo di purezza e umiltà dagli infiniti poteri... Con esso riuscirà a porre fine ad una delle guerre più dure e cruente che ,il mondo in cui ella vive,abbia mai visto.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome, Triangolo, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il cielo era rosso quel giorno,un'evento mai visto dal giovane soldato Egon. Sprazzi di nubi nere  si mischiavano a quel rosso vivido,rendendo l'atmosfera più macabra e sinistra. Tremava con il cuore che gli pompava in petto ritmatamente e vigorosamente,ne riusciva a udire il suono;la sua mano destra stringeva l'elsa fermamente,quasi come se fosse per lui l'unica  fonte di salvezza ,quasi come se fosse un ponte che lo faceva sentire al sicuro,a casa sua con la sua famiglia,con i suoi amici ad Oden,il suo paese natio. Socchiuse per un attimo gli occhi,quasi per assaporare quella magica e calda visione,invece tutto ciò che riusciva a percepire erano le grida di incoraggiamento degli altri soldati,gli stridi e i nitriti dei cavali e le armi che sferragliavano lungo i fianchi dei guerrieri. Riaprì le palpebre e tutto ciò che vide,fu un'enorme folla di esseri bitorzoluti e neri venire contro di lui. La vista si annebbiò per l'ansia e per la paura, era debole ,troppo debole per trovarsi in quella situazione. Strinse l'elsa della spada ancora più forte e si voltò quasi a cercare il sussidio degli occhi di un volto amico,ma ciò che vide furono solo i volti bianchi e terrorizzati di altri soldati novelli,come lui. Faceva parte della seconda fila,composta per lo più da soldati con armature leggere e meno resistenti mentre la prima e la terza erano composte da lancieri e da pochi uomini a cavallo. Ad agitare le nuvole in cielo,vi furono qualche centinaio di Drakonener (Cavalieri di drago). Le possenti figure aleggiavano battendo le ali nerborute,Egon voltò il viso a guardare le creature quando il suonò di un corno,susseguito da un possente grugnito generale,scandì l'inizio dello scontro. I due eserciti nemici si rigetterono uno addosso all'altro e già dopo qualche secondo furono fatte vittime. Egon sospinto dalla folla,si gettò addosso ad un orco che era tre volte più grosso e largo di lui. L'essere agitò l'ascia,mirando fendenti pesanti ma lenti che tagliavano rumorosamente l'aria. Dal canto suo il soldato era magrolino ma agile e riuscì con successo ad evitare tutti i colpi e a passare da sotto le gambe dell'energumeno con un'agile mossa e a ritrovarsi dietro di esso. Con un colpo secco ed equilibrato,staccò la testa scoperta dell'orco,macchiandosi di un viscido e melmoso sangue grigio. Passarono le ore e i due eserciti si stavano decimando a vicenda. Calata la notte,la battaglia continuava incessantemente e il piccolo Egon,chissà forse per volere divino era ancora in vita. Nel mezzo del campo emerse dal suolo,tra i cadaveri delle due fazioni nemiche,una sorta di "carrozza" nera ricoperta di lame e spuntoni,trainata da Ambgor (Cavalli scheletrici) e tutti i voltì si voltarono,senza discrezione, a mirare l'incredibile accaduto,lo sportello dell'abitacolo si aprì in un attimo e con forza sbattè contro la carrozza stessa con uno schioppo. Ne emerse una figura losca ammantata di nero con un grosso elmo cornuto. Era Makrabon,il signore oscuro,padrone di tutte le lande infernali del sottosuolo,giunto al campo per finire l'opera. A lui era stata mossa guerra,a causa sua e della sua minaccia,tutte quelle persone stavano morendo. Allo stesso tempo dall'alto,a dorso dei loro draghi albini,scesero i Gigliati,cavalieri d'élite reale dall'armatura bianca e adornata al centro da un grosso fiore di giglio dorato. Il loro capo,Alistan sfoderò un grosso spadone lucente e si fiondò su Makrabon che evocò un getto di nebbia nera che lo avvolse e lo protesse come uno scudo dall'attacco. Alistan fu sbalzato via dal suo drago a pochi centimetri da Egon,che rimase impietrito. Il cavaliere si alzò subito ma con la stessa velocità con cui si rimise in piedi,fu fatto preda dalla candida mano di Makrabon che gli avvolse il collo fermamente e che lo alzò da terra. Il cavaliere stava perdendo a poco a poco la forza e si stava lasciando morire poichè non aveva la forza per reagire però con gli occhi riuscì ad indicare ad Egon lo spadone e con essi lo supplicò di fare qualcosa. Il ragazzo,quasi spintò dall'adrenalina e dalla frenesia,afferrò con entrambe le mani lo spadone e faticosamente lo tirò su e con esso divelse la testa del necromante. Il cadavere senza testa sprofondò nel suolo insieme alle orride creature. I pochi umani rimasti in vita poterono finalmente tirare un sospiro di sollievo e dichiarare la guerra finita.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: QueenOfMoon