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Autore: mileyshug    29/11/2012    2 recensioni
Alzai lo sguardo,incrociando dei magnifici occhi verdi,quasi grigi.
Erano in qualche modo familiari.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Scacciai il pensiero di quella piccola possibilità che mi restava.
Mi aggiustai la maglietta.
“S-scusami”Balbettai.
Lui sorrise,aveva le fossette.
Genere: Generale, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll be by your side,you know i'll take your hand.

 

 

You're not alone
Together we stand
I'll be by your side,

You know I'll take your hand.

{Avril Lavigne-Keep holding on}

 

 

 

"Se non mi dai un bacio,non saremo più amici"
Uno dei suoi ricatti senza senso.
Lo guardai dritto negli occhi.
Erano verdi,ma a quell'età erano forse più tendenti al grigio.
Lo guardai con un sorriso strafottente.
"E io lo dico a tua mamma"
Incrociai le braccia al petto.
"Non ne avresti il coraggio"Lo contraddissi.
"Ma io..."
Come previsto il moro non sapeva come continuare.
Senza darmi il tempo di dire niente,i suoi occhi divennero lucidi ed in men che non si dica le lacrime cominciarono a solcargli le guance.
Con stupore mi ritrovai con una strana sensazione allo stomaco.
Sono stata così cattiva?
Lentamente mi avvicinai al ricciolino,togliendogli le mani da davanti alla faccia.
Lo abbracciai forte,con tutto l'affetto che potevo.
"Scusa Harry"Bofonchiai con la bocca nascosta tra i suoi capelli.
Ricambiò l'abbraccio,facendomi sorridere.
Eravamo così legati,così tanto da considerarci fratelli.
Lui era il mio fratello,era il mio migliore amico,era il mio tutto.
Goffamente si asciugò le lacrime con la manica del golf.

"Cosa è successo?"
Una voce forte e feminile mi fece sobbalzare.
Alzai lo sguardo.

"Niente..."Affermò convinto Harry,con le maniche del piccolo golf blu,inzuppate.
La donna guardò prima lui,poi me,assottigliando lo sguardo.
Mi dondolai avanti e indietro.
"Non è successo niente"
Cercai di fare un'occhiolino ma il risultato fu una smorfia.
La signora rise,prendendo per mano Harry e portandolo via,lontano da me.
Tornai a casa,con il sorriso stampato in viso.


Ma la felicità non fa per me,e mai sarà così.
Dopo quel giorno non lo vidi più.
"E' andato in un'altra città,ti vuole tanto bene,lo sai”Continuava a ripetermi mia madre.
Ma se mi voleva 'tanto bene' allora perchè me l'avevano portato via?

Ti starò vicino,lo sai che terrò la tua mano.
______________________________________________________________
"Preparati,questa sarà la vacanza più bella della tua vita!"Esclamò mio padre,caricando l'ultima valigia.
Sbuffai entrando in macchina.
Pochi secondi dopo mia sorella mi affiancò.

"Sarà la vacanza più schifosa della nostra vita"L'avvisai.
Gli occhi azzurri di mia sorella si posarono sulle cuffiette intrecciate fra le mie dita.
Poi alzò lo sguardo su di me.

"Lo credo anche io,Sophie"Sussurrò.
Gli sportelli si chiusero,la macchina fu messa in moto e...pronti per andare in montagna.


"Siamo arrivati?"Domandai stoppando la canzone.
Mia madre si girò,con un'aria satanica dipinta in viso.
Forse l'avevo svegliata.

"Mancano 10 minuti"Gracchiò per poi rigirarsi in avanti.
Annuii cominciando a smuovere mia sorella Taylor.
Poco dopo i suoi occhi cominciarono a sbattere.
Mi rigirai verso il finestrino.
Le punte delle montagne in lontananza erano dipinte di bianco.
Dei piccoli paesini composti interamente da casette in legno rendevano quel paesaggio completo.

"Dov'è il nostro albergo?"Domandai notando che eravamo entrati nel centro del paese.
"Quello laggiù"
Mio padre indicò un edificio a forma di castello,tutto di un legno scuro.
Nella facciata centrale c'era un'enorme scritta: Memories.


La macchina parcheggiò nella piazzola dietro al 'castello'.
C'erano una dozzina di macchine ricoperte di neve.
Aprii lo sportello sentendo un'ondata di freddo gelarmi le vene.
Sobbalzai,quasi scivolando nel ghiaccio spesso.
Mio padre aprì il bagagliaio,tirandone fuori qualche grossa valigia:una a me,una a mia madre,una borsa a Taylor e una valigia,la più grossa,per lui.
Cominciai a camminare dietro a mia madre,facendo attenzione a dove mettere i piedi,per evitare un'altra mezza caduta.
Il posto non era male,affatto.
La porta si aprì automaticamente,lasciandomi intravedere una moquette rosso fuoco.
Un grosso bancone di legno scurissimo stava sulla destra,ed una ragazza con dei lunghi capelli mori controllava dei fogli.
Il portinaio ci fece segno di entrare.
Subito la ragazza alzò lo sguardo.
Aveva dei bellissimi occhi color nocciola.
Presi Taylor per mano,portandola verso dei divanetti per aspettare che i nostri genitori prendessero le chiavi della nostra stanza.
Non sapevo di preciso cosa stessero dicendo,ma sui loro visi si dipinse uno strano stupore,poi imbarazzo,rabbia,e rassegnazione,poi un cordiale sorriso,seguito da un saluto.
Ci raggiunsero facendo tintinnare le chiavi.
Due chiavi?

"C'è un problemino"Disse mio padre.
Lo guardai dritto negli occhi.
"Sophie,tu dovrai stare in una stanza da sola,ma non ti proeccupare è collegata alla nostra,per qualsiasi cosa ci siamo"Continuò con un'aria di preoccupata.
Perchè era 'preoccupato'?
Io ero felicissima.
Sorrisi,fissando le chiavi.

"Perfetto"Affermai.
Goffamente acciuffai la mia valigia,raggiungendo l'ascenzore.
Pochi secondi dopo eravamo tutti e quattro dentro.

"Secondo piano,stanze 16 e 17"Provai a memorizzare.
Le porte si aprirono e con una corsetta arrivai davanti alla stanza numero diciassette,la mia.
"Ehi aspettaci!"Mi sgridò mia madre dall'inizio del corridoio.
"Ci vediamo a cena"Borbottai per poi chiudermi la porta alle spalle.

La stanza non era piccola,affatto,era enorme.
C'era un letto matrimoniale,con delle coperte bianco latte,posto davanti alla scrivania,sempre di legno.
Un bagno abbastanza grosso e un terrazzo che dava sulle montagne.
Dal nulla apparve Taylor.
La guardai male,non capendo da dove fosse entrata.

"Come...hai fatto?"Chiedi stupita,accarezzandomi lentamente i capelli corti.
Lei indicò una porta,accanto a quella del bagno.
"Sono due stanze adiacenti,stupida"Ridacchiò per poi tornarsene di là.
Feci spallucce cominciando a riordinare tutta la mia roba.

Una maglietta grigia,con su disegnato il classico segno dell'infinito,dei jeans stretti quasi neri e le mie fedeli nike blazer ai piedi.
Ero pronta per la cena.
Infilai il cellulare in tasca e mi assicurai di chiudere a chiave la porta.
Senza far caso a dove mettessi i piedi andai addosso ad una persona.
Alzai lo sguardo,incrociando dei magnifici occhi verdi,quasi grigi.
Erano stranamente familiari.
Un brivido mi percorse tutta la schiena.
Scacciai il pensiero di quella piccola possibilità che mi restava.
Mi aggiustai la maglietta.
"S-scusami"Balbettai.
Lui sorrise,aveva le fossette.
"Non preoccuparti"La sua voce era bassa,ma molto bella.
Lo vidi entrare nella stanza numero diciotto.
Scossi la testa,lasciando che i pensieri scorressero ininterrottamente.
Raggiunsi l'ascensore,ancora nel mondo dei sogni,ero confusa,troppo.
Pigiai il tasto con su stampato il numero zero,in poco tempo fui al piano terreno.
Quegli occhi,quel sorriso,quelle dannate fossette.

Tsk.Sophie meno canne dai.

 

Buonsalve
non uccidetemi,vi prego.
lo so fa schifo come inizio,perdonatemi.
non sono un granchè a scrivere,ma avevo questa piccola idea in mente ed ho avuto voglia di scriverla...e pubblicarla lol
è solo l'inizio e io per prima non so come andrò avanti cc
beh c'è tempo dai.
io ho provato ad immaginarmi sophie come miley cyrus,boh non so perchè mi ispirava lol
fatemi sapere come vi sembra,right?

 

  
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