Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Darkry    29/11/2012    4 recensioni
Cosa sarebbe accaduto se Bella avesse rifiutato la proposta di matrimonio di Edward?
Dal testo: "Vorrei tanto capire cosa mi succede.
Tutte le bugie che racconto a me stessa.
Urla sperdute in un silenzio freddo ovattato.
Freddo, il freddo mi abbatte.
Tu, tu, tu invece mi fai morire.
I tuoi occhi lucidi che mi fissano, così intensamente.
Abbattimi, Jake."
Questa storia ha partecipato al contest "Team Edward" o "Team Jacob" organizzato da Luna Ginny Jackson ed è arrivata terza.
Spero sia di vostro gradimento. :)
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Jasper Hale | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Eclipse
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



STARS ARE SHINING.

 

 Terza Classificata  al contest "Team Edward" o "Team  Jacob" di Luna Ginny Jackson.

 

CAPITOLO 1.

 
 
La pioggia batte ritmica sulla mia pelle pallida.
Ansimo.
Mi guardo le spalle mentre i miei piedi sollevano onde di pioggia e fango, inzuppandomi i pantaloni.
Non c’è nessuno.
Corro ancora.
I capelli appesantiti dall’acqua mi frustano il collo, i polmoni bruciano, i fianchi mi fanno male.
Ho i vestiti sporchi e inzuppati.
Mi siedo su un tronco, tremante.
Ho freddo.
 
“Bella, sposami.”
L’anello gli brillava tra le mani, i suoi occhi erano felici e racchiudevano una segreta speranza.
Bella lo guardava.
La pelle pallida, gli occhi dorati, una forza sovrannaturale, un Morto.
Il cuore aveva iniziato a martellarle nel petto.
Era arrossita, aveva avuto caldo per un momento.
Poi si era portata una mano al petto.
Lì.
Lì c’era un cuore che non avrebbe più battuto, un cuore che sarebbe rimasto fermo.
Per sempre.
A dividerla dalla morte c’era solo un cerchietto d’argento, tempestato di brillanti.
 
Tremo ancora.
Mi conficco le unghie nei palmi delle mani e chiudo gli occhi, li chiudo forte.
No, no, no!
Il mio cuore continua a battere come un tamburo mentre la pioggia scroscia violenta intorno a me.
Le foglie, la terra, il tronco degli alberi.
Ogni cosa ha una sua essenza che mi assale le narici, aggredisce il mio cervello.
È qualcosa di vero, di vivo.
Stasera non posso pensare ad altro.
Alla mia vita.
E a quello che verrà dopo.
 
“Io…”
La voce le tremava.
Era stata così sicura.
Non vedeva l’ora.
«Sì.» era la cosa che avrebbe voluto dire.
Ma la bocca era sigillata, un impasto di saliva e lingua, la parola non veniva fuori.
Solo il suo cuore batteva.
Batteva.
Edward la guardava.
Qualcosa nei suoi occhi brillò.
Bella non sapeva dire cosa fosse.
 Tristezza, delusione, amore?
No….
Non lo sapeva.
Edward richiuse la scatoletta di velluto scuro e la rimise in tasca.
“Edward, io…”
Ma non sapeva cosa dire.
Le parole le morirono in gola, mentre guardava l’oro colato di quegli occhi che aveva amato.
“Bella.”
La sua voce era calma, sicura.
Così tranquilla.
“Bella.”
Ripeteva il suo nome.
Si avvicinò a lei e le sfiorò il braccio con una mano fredda.
Il gelo passò attraverso i vestiti e le ghiacciò le ossa.
Bella rabbrividì e indietreggiò, scuotendo la testa.
“Edward io…”
Ma ancora una volta non sapeva che dire.
La luce gli colpiva il volto pallido e magro, si rifletteva sui suoi capelli di bronzo, sulla sua bocca così rossa.
Edward era un principe.
E lei non era mai stata una principessa.
 
Mi guardo intorno sperduta.
Il bosco di fronte a me si è trasformato.
Non vedo più l’oscurità della pioggia sugli alberi.
Non sento più il vento che sferza impetuoso le foglie.
No.
Ora sono in un salotto inondato di luce.
Mia madre e mio padre si abbracciano e mi chiamano, affettuosi.
Nell’aria c’è odore di farina e uova, e c’è olio che soffrigge profumato in padella.
Mamma sta facendo le frittelle e papà la abbraccia da dietro, baciandole i capelli sporchi di farina.
Suonano alla porta e Charlie va ad aprire.
È Billy, che entra nel salotto luminoso e tra le sue braccia fa capolino un visetto paffuto, tutto sporco di fango.
Si chiama Jacob.
I suoi occhi neri sono luminosi di felicità e io vedo quel viso cresciuto, ora, un viso da uomo, che ha gli stessi occhi luminosi di un tempo, che è sempre così imperfetto nei suoi sedici anni e mezzo di età.
Sembra molto più grande.
È il mio ricordo più vecchio.
Il mio ricordo più vero.
 
 
La testa le bruciava, le lacrime le affioravano dagli occhi e le bagnavano le guance.
Edward non si protese verso di lei per asciugargliele.
Rimase lì, fermo, a guardarla mentre piangeva.
“Bella…”
Di nuovo quel nome, pronunciato con quell’assurda musicalità della voce.
“Tu… tu non sei costretta a prenderlo se  non vuoi.”
I suoi occhi erano sofferenti, ma decisi.
Le sue parole erano vere.
Edward l’amava.
Ma allora perché lei non riusciva a buttargli le braccia al collo?
Perché non lo abbracciava, perché non aveva preso quell’anello, perché non lo baciava, perché non riusciva a dire «Sì.»?
L’aria le bruciava nei polmoni.
Il suo sguardo cadde sulla grande porta a vetri, la pioggia che scendeva, il nero, fuori.
Bella voleva uscire.
Bella voleva scappare.
Bella voleva capire, voleva fare la scelta giusta. Voleva avere del tempo e voleva seguire il suo cuore.
La luce del lampadario di casa Cullen le bruciava gli occhi, il bianco delle pareti la accecava e sopra quel bianco, volute di rosso acceso la sommergevano e  la soffocavano.
Sangue.
Lei odiava il sangue.
“No!” gridò Bella cadendo in ginocchio.
“No…” sussurrò tra i singhiozzi.
Edward era accanto a lei, adesso.
Le accarezzava i capelli, ma le sue mani erano tanto fredde e il suo tocco talmente leggero.
Perché non l’attirava a sé e non la baciava?
Perché non le faceva capire che Lui era la scelta giusta?
‘Oh, Edward … ’ pensò.
“Bella.” Disse di nuovo.
“Io… devo andare!” disse lei alzandosi all’improvviso.
Andò verso la porta ma Edward la superò, bloccandola.
“Bella, c’è Victoria là fuori.”
Bella scosse la testa.
“Io Devo uscire, Edward. Devo farlo.” Disse, guardando la pioggia alle sue spalle.
Edward scosse la testa.
“Non ti lascerò uscire. Mi risponderai un’altra volta, ma non uscirai ora.”
Bella fece qualche passo indietro.
“Edward io devo… tu non capisci!”
Il vampiro era fermo sulla porta, immobile, le ombre che giocavano sulla sua pelle cerea.
“Andrò da Jake, Edward. Tu sai…  lui… lui mi difenderà.” Gli occhi di Bella lo implorano, spauriti, si guardano attorno sperduti.
Un basso ringhio gli sfuggì dalle labbra.
“Bella. È troppo pericoloso.”
 
  Gemo, nell’oscurità.
Mi strofino le braccia, continuando a piangere.
Il mio cuore batte, è ancora vivo.
Io sono viva.
Ma Edward, là dentro.
Lui sta soffrendo.
Ma non piangerà come me, no.
Lui non piangerà più.
Lacrime salate mi bagnano le labbra, mescolate alla pioggia.
-Cazzo Bells, sei una merda.
Sollevo lo sguardo e davanti a me c’è Jacob, il mio Jacob.
Mi sorride e rivedo quello sguardo di sole, che tante volte mi ha riscaldato.
Il mio cuore rallenta, ora sembra più calmo, ora c’è lui.
Mi alzo e gli butto le braccia al collo.
Oh, Jake! Jake!
Lui mi stringe a sé e sebbene io sia più grande di lui, mi sento talmente piccola schiacciata contro il suo petto nudo e bollente, talmente indifesa.
Vorrei rimanere così per sempre.
Inizio a singhiozzare incessantemente.
Nella mia testa immagini di Edward solo nella sua grande casa si accavallano, immagini di me e lui finalmente insieme, ma qualcosa non va bene, non più.
Ero talmente convinta che fosse la scelta giusta, ma ora…
Ora…
Non lo so.
Jacob mi solleva il volto con due dita, mentre con l’altro braccio continua a stringermi a lui.
-Bells… - sussurra e il mio corpo trema.
La testa mi gira e sono attraversata da brividi intensi.
-Jake… - sussurro, incapace di scandire bene il suo nome.
Mi sento svenire.
Avvicina il suo viso al mio e il mio cuore smette di battere, per poi riprendere a colpire la mia cassa toracica più violentemente di quanto abbia mai fatto.
Le sue labbra mi sfiorano lievemente l’incavo del collo, provocandomi brividi di piacere in tutto il corpo.
Alcune gocce di pioggia si sono impigliate tra le sue ciglia nere e i suoi occhi mi incatenano a lui, mi fanno prigioniera.
-Bells. - ripete, stavolta con le labbra che risalgono in direzione delle mie.
-Non stavi mica facendo le torte di fango senza di me, vero?- mi alita sulle labbra.
-Jacob Black, non dovresti giocare così sporco e lo sai.
Lui sorride.
Non capisco più niente.
Mi sollevo sulle punte dei piedi e premo le mie labbra contro le sue.
Jake mi stringe a sé e io mi aggrappo a lui, incapace di staccarmi, di scappare, incatenata a lui.
Le nostre labbra sono umide, ma le sue sono bollenti, affamate e terribilmente morbide.
Il mio respiro si fa più affannoso, mentre sento le sue mani scivolarmi sotto la maglietta e accarezzarmi i fianchi e la schiena.
Le nostre labbra si schiudono e il bacio si fa più dolce e amaro.
Jacob mi prende in braccio e corre attraverso la foresta, portandomi via.
Finalmente via.
 
Non sapeva come fosse riuscita a convincere Edward.
Scese le scale di corsa, dirigendosi verso il pick-up parcheggiato all’ingresso della grande casa.
Bella cercò le chiavi, le inserì e partì.
Le ruote scivolavano sull’asfalto bagnato e il furgoncino sobbalzava quando prendeva le buche.
Ad un tratto perse il controllo del pick-up che si schiantò contro un albero massiccio, al bordo della strada.
Bella uscì barcollante dall’auto, salva per miracolo, e si mise a correre nella foresta.
Si sedette su un tronco.
Piangeva e ansimava.
Si guardava attorno sperduta.
Gemeva, disperata, come se la sua vita fosse finita.
Poi vide qualcosa che la fece sorridere.
Poi, vide Jacob.
 
La foresta scorre veloce intorno a noi.
Mi aggrappo al pelo di lupo di Jacob, al suo manto rossiccio e profumato.
Profumato di lui.
Poggio la testa sulla pelliccia calda, mentre il lupo sobbalza sotto di me, scansa piante, radici e alberi.
Ora capisco la sua natura.
Ora vedo cos’è.
La foresta e lui sono una sola cosa mentre corre per i boschi.
Lui Vive con la natura, vive con gli alberi, con i prati, con le foglie verdi e brillanti.
Il respiro del lupo si fa pesante, ma Jake non si ferma.
Continua a correre.
Continua a correre, Jacob.
E portami via da qui.
C’è sempre stato, mi è sempre stato accanto, sempre.
L’ho sempre visto, ma non come sperava, ma lui mi è sempre rimasto vicino.
Oh, Jacob.
Immagini di lui e di Edward si accavallano nella mia testa e io chiudo forte gli occhi, cercando di scacciarle.
Non capisco, non riesco a capire.
Sento Jacob sotto di me e rivedo tutta la nostra vita, da quando eravamo bambini.
Le nostre corse in motocicletta.
Le nostre torte di fango.
I punti che ci siamo tolti e dati l’un l’altro per dimostrare che eravamo capaci e responsabili.
Improvvisamente vedo tutto come se Edward non ci fosse mai stato.
Noi ci saremmo messi insieme?
Io avrei mai amato Jake?
Il mio migliore amico?
O qualcosa di più?
Sospiro e ripenso a quanto avremmo potuto vivere felici io e lui.
A quanto possiamo ancora vivere felici.
Devo solo scegliere.
O l’uno o l’altro.
Sì o no.
Edward è il primo che ho amato, per cui sono stata attratta, ma è cambiato tutto adesso, non so davvero cosa voglio.
Il mio cuore batte all’impazzata mentre la mia mente vortica come il vento nei miei capelli.
Scegliere, scegliere, scegliere.
Le mie dite affondano nel pelo caldo di Jake.
Siamo di fronte a casa mia.
Lui è di nuovo umano.
Siamo due occhi che si specchiano uno nell’altro, due cuori che intrecciano i loro battiti in una danza di respiri, sue persone con sangue che scorre nelle vene, con una vita, con una casa, con una famiglia.
Dovrei abbandonare Charlie e tutti i miei amici se scegliessi Edward.
Jacob se ne andrebbe.
E io non voglio, non voglio perdere nessuno dei due.
“Tu puoi scegliere Bella.”
Entrambi mi hanno detto la stessa frase, ma io mi sento così legata, così costretta.
La mano di Jake mi accarezza il volto.
Mi sento un fuoco bollente, una fiamma che guizza su un pezzo di legno secco, bruciore che divampa in un corpo, che consuma ogni cosa.
Oggetti.
Corpi.
Sentimenti.
Oggi Charlie non c’è.
Indietreggiamo verso l’uscio e le mie spalle sfiorano la superficie dura della porta.
Oggi Charlie ha il turno di notte.
La porta si spalanca dietro di me.
Cos’è, cos’è quest’ emozione che sento dentro?
Che vedo stampata sulla tua faccia?
Cos’è il mio corpo premuto contro il pavimento, mentre inizio a piangere?
Abbattimi, abbattimi, ti prego.
“Sposami, sposami”.
Parole che rimbombano senza senso nella mia testa.
Cos’è questa confusione?
Abbattimi, ti prego.
Sto cadendo nel buio.
Le tue mani mi avvolgono, bruciano sulla mia pelle come fuoco e io sono paglia, paglia che brucia.
Oh, Jake uccidimi, uccidimi, ti prego.
Vorrei tanto capire cosa mi succede.
Tutte le bugie che racconto a me stessa.
Urla sperdute in un silenzio freddo ovattato.
Freddo, il freddo mi abbatte.
Tu, tu, tu invece mi fai morire.
I tuoi occhi lucidi che mi fissano, così intensamente.
Abbattimi, Jake.
Cos’è, cos’è che sto aspettando?
Cos’è che si sta rompendo?
Non voglio ascoltare più niente.
Anche il mio cuore mente.
Le lacrime mi scorrono sul viso ma non riesco a staccare i miei occhi dai tuoi.
Sono in caduta libera, credo di aver sbagliato ogni passo da quando sono qui.
Non so cosa il mio cuore sta guardando e corro verso te.
Corro, corro, corro verso te.
E tra le tue braccia vorrei che niente cambi.
Urla in un silenzio ovattato.
Tutto cambia e ora è il silenzio che urla in un mare di caos e colori.
Graffi neri in uno spazio di colori vorticanti.
Abbattimi, Jake.
Fallo e tienimi per sempre per te.
Perché non so cos’è.
Il tuo respiro mi scivola caldo sulla pelle, sento il battito del tuo cuore sotto le tue mani calde.
Mi accarezzano la faccia.
Ma io ho occhi solo per te, per il tuo viso, per le tue labbra.
Le posi tremanti sulle mie e il mio cuore esplode in una miriade di battiti sempre più veloci.
Ansimo come se avessi corso quando le tue mani mi sfiorano il collo e la spalla.
Con questa esplosione potrei uccidere qualcuno.
Mi sento avvampare, le gambe mi tremano e le ginocchia minacciano di tradirmi ma ci sei tu che mi sorreggi, mi mantieni sempre per non farmi cadere e poi ridiamo insieme.
Mi appoggio al tuo petto mentre le tue labbra combaciano perfettamente con le mie, mentre mi schiudi la bocca con la lingua e il bacio si fa umido, denso e dolce.
Dolce di te.
Sei piegato su di me e le tue mani sorreggono il mio viso mentre le mie affondano nei tuoi capelli corti.
Le lacrime che mi scorrono ora sulle guancie cancellano quelle di prima con la loro felicità.
Il cuore mi si scioglie tra un battito e l’altro mentre le tue mani mi scendono sui fianchi e mi attirano verso te.
Mi accarezzi la pelle nuda sotto la maglietta bagnata, mentre me la sfili lentamente e scariche elettriche mi esplodono sotto la pelle.
Non riesco a respirare, tu sei la mia aria Jake.
Tu sei la mia vita.
La pelle mi formicola tutta sotto le scie del tuo tocco.
Le mie dita giocano con i passanti dei tuoi pantaloni stracciati mentre ti attiro sempre più verso me.
Stasera sarai mio, Jake, e io sarò tua.
Ci stendiamo sul divano mentre ci regaliamo un bacio dopo l’altro, un sospiro dopo l’altro, un sorriso dopo l’altro, un urlo di felicità e libertà che macchia le pareti nere del silenzio ovattato del mio cuore.
-Bells, non importa, non dobbiamo farlo per forza.- mi sussurra Jacob con la sua voce dolce e premurosa quando io gli sbottono impacciata i pantaloni.
Scuoto la testa e gli sorrido.
-A me basta sapere cosa provi tu per me. Mi basta sapere che non è solo per stasera.- mi mormora con un sorriso leggero sulle labbra, mentre mi accarezza una guancia con il pollice calloso.
-Mi basta sapere che tu provi quello che io provo per te. – i suoi occhi sono l’unica cosa nel mio campo visivo.
L’immagine di quelli di Edward li sostituiscono per un attimo.
Miele freddo.
Sfumano, lasciando posto a quelli scuri di Jake.
Tempeste di emozioni, barca in balia delle onde calde.
Intreccio una mano con la sua e gli poso un bacio leggero sulle labbra.
-Non sarà solo per stasera, Jake. – e credo che sia la cosa più sicura che abbia mai detto.
La cosa più vera.
Le punte dei nostri nasi si sfiorano.
-Io… credo di amarti. – gli sussurro impercettibilmente.
Un angolo della sua bocca si solleva mentre mi bacia appassionatamente.
Le sue braccia forti e calde mi avvolgono come una coperta, mi cullano senza fermarsi mai.
I muscoli del petto ampio mi sovrastano e non posso fare a meno di accarezzarlo, di risalire alle braccia, al collo al viso del mio Jake.
È un uomo oramai.
Non più un bambino.
Non più il mio migliore amico.
Ma il ragazzo che amo.
Le sue braccia si flettono su di me, per non schiacciarmi mentre i suoi occhi mi fanno sciogliere, gocce di pioggia calda che brucia la mia pelle.
Allaccio le gambe attorno alla sua vita, mentre i nostri corpi nudi si sfiorano, tremanti.
Non sono mai stata così vicino ad un uomo.
Non l’ho mai toccato in questo modo, non ho mai avuto paura all’idea di essergli accanto, non ho mai avuto la pelle formicolante dappertutto e il cuore che batte impazzito, il respiro affannato e lembi di pelle brucianti sotto i suoi baci.
La mia bocca reclama avida altri baci, la mia pelle vuole un disperato contatto con la sua.
Il dolore arriva dolce e inaspettato, soffocato da dolci baci e da urla che spezzano il silenzio.
Lacrime salate che scivolano sulla pelle, labbra che le raccolgono, stelle che esplodono nei nostri occhi, piacere inappagabile.
Tremo sotto il suo tocco, i fianchi che si agitano forti e decisi, i respiri spezzati, gli sguardi rubati alle stelle del nostro cuore.

*
*
*
*
*


CAPITOLO 2.
 
 
 
I fuochi d’artificio esplodono impazziti nel cielo, a ritmo di musica.
-Ecco, te l’avevo detto, ora siamo arrivati in ritardo!- sbotto imbronciata.
Jacob, accanto a me alza gli occhi al cielo e mi sorride.
-Sei proprio un bambino! Ma quanto ci vuole a prepararsi? Tu ci hai messo un secolo!- continuo imbestialita.
Oggi è la serata dei fuochi d’artificio.
Hanno organizzato una specie di manifestazione di beneficienza, dove sparano fuochi in aria creando delle coreografie complicate che seguono il ritmo di musiche diverse.
Sto per bombardarlo con un’altra sequenza di parolacce ma inciampo nelle stringhe delle mie scarpe e Jake mi prende al volo.
-Chi è il bambino, qui?- mi chiede ridacchiando mentre io arrossisco senza ritegno.
Sono due anni che stiamo insieme, ormai.
Grazie all’aiuto di Jasper, Victoria è morta e con lei tutto l’esercito che stava creando.
Non scorderò mai la paura che provai quando anche Jacob scese in battaglia.
E avevo paura non solo per lui.
Ma per i ragazzi e per Alice e Jasper, Rosalie ed Emmett, Carlisle ed Esme.
E anche per Edward, nonostante il nostro rapporto si fosse spezzato.
Sospetto mi ami ancora.
E mi dispiace.
L’ho davvero amato, l’ho amato davvero tanto, ma poi… lui è andato via.
E ho perso ogni fiducia in me stessa, in lui.
Mi sono sentita confusa e solo Jake mi è rimasto accanto, facendomi capire che persona splendida era.
Ma credo anche che non avrei resistito senza vivere, accanto ad una persona che non sarebbe mai invecchiata.
Edward ha capito.
Ora tutti i Cullen si sono trasferiti in Siberia.
Alice mi manca molto.
Mi ha promesso che verrà a trovarmi tutte le volte che può.
Sospiro mentre intreccio le dita con quelle di Jacob e ci dirigiamo verso un posticino tranquillo dal quale possiamo osservare benissimo i fuochi.
Mi appoggio al suo petto e rimango incantata ad osservare le esplosioni di scintille nel cielo scuro.
È un miracolo che oggi non piova.
Nell’aria aleggiano le note leggere di Debussy mentre leggeri fuochi argentei scoppiettano in giravolte articolate accanto alle stelle.
Sento Jacob tremare di nervosismo, dietro di me.
La musica termina e attaccano le note movimentate di Balada.
Oddio, Jacob adora questa canzone.
I fuochi scoppiano uno dopo l’altro in uno spettacolo di luci e colori diversi.
Sento che tossicchia un po’ dietro di me.
Avverto un mormorio indistinto.
Mi volto quel tanto che basta per riuscire a vedere la sua faccia.
Ha le guancie rosse e gli occhi inquieti.
Aggrotto la fronte.
-Che?- gli urlo.
Sposta il peso da un piede all’altro e guarda in alto prima di posare nuovamente il suo sguardo su di me.
-Vuoi sposarmi?- urla.
Le sue labbra si muovono al rallentatore mentre il mio cuore accelera i suoi battiti.
Sto andando in iperventilazione.
Jacob mi guarda con una smorfia sul viso.
Guardo la sua mano tesa verso di me.
Sul palmo luccica un anello semplice.
-So che non è un granché ma …
Lo interrompo prima ancora di accorgermi di aver parlato.
Forse non sono stata io a farlo.
Forse ha risposto il mio cuore.
-Sì. – gli dico con le lacrime agli occhi e un sussurro stampato in faccia.
-Sì! – ripeto felice, felice mentre anche lui inizia a ridere e mi abbraccia e mi bacia.
Mi ha chiesto di sposarlo.
Mi ha chiesto di sposarlo!
Io, Bella Swan, sposerò Jacob Blake e metterò su una famiglia con lui.
La piccola impacciata ragazzina maldestra.
Cullerà tra le braccia i figli suoi e dell’uomo che ama, laverà le mutande, preparerà da mangiare.
Sarà felice, esasperata magari, ma felice.
Perché vivrà una vita con lui.
Invecchierà con lui.
Rimarrà insieme a lui per sempre.
Jacob mi prende una mano tra le sue e mi infila l’anello al dito mentre Gustavo Lima inizia a gridare il suo mitico “Thce thce rere thce”.
L’anello scintilla, mentre non posso fare a meno di ridacchiare nervosa sotto la presa calda di Jake.
Sul cerchietto sono incise alcune parole.
Strizzo gli occhi per leggerle.
C’è scritto solo: Ti amo.
Due parole stregate che mi fanno rabbrividire nel più profondo del cuore e che, dette da lui, hanno il potere di incatenarmi alle stelle e farmi sentire la donna più felice del mondo.
Rivolgo lo sguardo al cielo.
Le stelle brillano, stasera.
Vedo lo stesso scintillio riflesso negli occhi di Jacob e so che quando cercherò le stelle, in una serata di pioggia, i suoi occhi brilleranno per me, per tutta la vita.



WHAWAIEAH!
Bene, inizio col ringraziare tantissimo Luna per aver indetto questo bellissimo contest e per aver dato un bellissimo giudizio a questa storia, che  non ritengo sia una tra le migliori.
:)
La ringrazio tantissimo anche per lo splendido banner e per i suoi consigli su come migliorare :).
Questo è stato il primo contes a cui ho partecipato e questa è stata anche la prima storia che scrivo per il fandom Twilight.
Un bacio a tutti, spero che vi piaccia :)
Kry <3

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Darkry