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Autore: Lety Shine 92    30/11/2012    2 recensioni
Cosa sarebbe successo al termine di Skin Deep se Regina non avesse imprigionato Belle, ma si fosse vendicata in un modo ben più sadico?
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I - Imprisoned Again

 

 

L'adrenalina che le aveva permesso di parlare apertamente con lui, di sfogarsi dopo ciò che aveva passato in quelle lunghe giornate rinchiusa nel sotterraneo, andava via via scemando mentre si allontanava sempre più dal Castello Oscuro.

Quella che solo pochi mesi prima le sarebbe sembrata la salvezza, una via di fuga dall'ingiusto destino che la attendeva, ora aveva soltanto il sapore di un triste addio.

Non è così che pensavo sarebbe stato il Vero Amore, si ritrovò a pensare Belle, mentre si inoltrava sempre più nella foresta che separava l'angusta dimora di Rumpelstiltskin dal resto del regno.

Per tutta la vita aveva letto storie di principi e principesse che dopo aver vissuto incredibili avventure in paesi esotici ed aver combattuto duelli epici contro i loro antagonisti, finalmente riuscivano a coronare il loro sogno d'amore. Si era infine convinta che anche lei un giorno avrebbe incontrato l'uomo giusto, l'unico destinato a lei: non certo quel energumeno di Gaston che si pavoneggiava a palazzo solo perché Sir Maurice gli aveva dato il permesso di frequentare la figlia, che lui aveva subito iniziato a presentare come la sua fidanzata! Figuriamoci!

Certo, la sua mentalità era molto aperta, ma mai si sarebbe aspettata di trovare il Vero Amore proprio nel suo carceriere, nella bestia (come l'aveva apostrofato suo padre) che l'aveva strappata dal suo palazzo e dal suo ruolo di nobile, per ridurla ad essere la domestica in quel tetro castello.

Memore dei racconti letti durante l'infanzia, aveva ingenuamente sperato nel lieto fine anche per lei e Rumpelstiltskin, ma non era stato sufficiente. Lui le aveva gridato contro quando si gli si era dichiarata, l'aveva accusata di averlo ingannato, l'aveva rinchiusa nel sotterraneo ed infine l'aveva scacciata dal castello con parole dure.

 

"La verità è molto semplice: il mio potere mi interessa molto di più di te, dearie."

 

Almeno ora tornerò a casa, tentò di confortarsi la ragazza.

 

 

Dopo molte ore di cammino, Belle giunse finalmente in vista di Avolea. La città sembrava rinata dopo l'incantesimo di Rumpelstiltskin: senza le battaglie ad incendiare le abitazioni e con i giovani non più costretti a lasciare le famiglie per combattere, le attività commerciali avevano riaperto e gli artigiani erano tornati al lavoro.

Belle entrò nel borgo e si avviò verso il palazzo che dominava sulle piccole costruzioni circostanti. Nessuno fece caso a lei, dal momento che indossava un mantello sopra al semplice vestito azzurro datole da Rumpelstiltskin, anzichè non uno dei suoi lussuosi abiti su misura.

Giunse davanti alla porta del palazzo e lì infine rivelò alle guardie la sua identità; si sarebbe aspettata delle dimostrazioni di gioia da parte dei soldati e dei domestici, dal momento che aveva sempre avuto un eccellente rapporto con tutti loro, ma venne accolta con freddezza e distacco. Le guardie che la scortavano si limitarono a salutarla con rispetto, mentre tutt'intorno serpeggiavano bisbigli e sguardi tra il diffidente e l'incredulo.

L'arrivo ad Avolea non era andato secondo i suoi progetti fino a quel momento, ma Belle si rilassò un po' vedendo finalmente suo padre seduto sul trono nel salone.

-Padre...-, mormorò la ragazza, con voce rotta dall'emozione di rivedere il genitore dopo una separazione così lunga. Stava per corrergli incontro, quando lui si alzò per congedare le guardie.

-Sei tornata Belle.-, la voce di Sir Maurice era fredda e controllata come mai la ragazza l'aveva udita mentre si rivolgeva a lei. -Sei riuscita a scappare da quel mostro?

-Non sono scappata, lui mi ha lasciato andare padre.-, la risposta della giovane sembrò turbare il Lord, che si incupì ulteriormente.

-È tutto vero allora...-, le parole di Maurice confusero ancora di più Belle, che non riusciva proprio a capire il motivo dell'atteggiamento del genitore, e di tutti a palazzo.

-Ma padre... Non siete contento che io sia tornata a casa?

-Lo sarei, se fossi all'oscuro di cosa è accaduto nel frattempo!-, mentre parlava si riavvicinò al trono, come a voler mettere più distanza possibile tra se stesso e la figlia.

-Io proprio non capisco! Prima i domestici che mi salutano appena e poi questo! Pensavo che tutti voi non attendeste che il mio ritorno.-, le lacrime minacciavano di spuntare agli angoli dei suoi splendidi occhi azzurri, ma lei si impose di proseguire la conversazione.

-Mentre eri con quella bestia...-, iniziò Sir Maurice. -Gaston è voluto partire per salvarti, nonostante tutti tentassero di dissuaderlo: il coraggio non è certo sufficiente quando si ha di fronte una creatura demoniaca come Rumpelstiltskin!

-Ma Gaston non è mai venuto al Castello Oscuro.-, tentò di ribattere la ragazza.

-Certo che è venuto, accompagnato da una scorta che non ha osato seguirlo fino al varco. Hanno potuto però vedere la scena: l'Oscuro non ha dovuto far altro che schioccare le dita e quel povero ragazzo si è ritrovato mutato in rosa.-, la voce del Lord era commossa, evidentemente si era davvero affezionato a Gaston.

Sentendo raccontare l'episodio, Belle non poté fare a meno di andare con la memoria a quel giorno di primavera in cui Rumpelstiltskin le aveva donato una rosa rossa, dicendo di averla acquistata da un vecchio vagabondo. Come aveva fatto a non capire che era palesemente una menzogna? L'Oscuro che si mette a comprare fiori quando può farli apparire dal nulla! E proprio mentre preparava il vaso per il povero Gaston, lui le aveva chiesto del suo "promesso sposo"; lei aveva risposto con sincerità come sempre, ma non sapeva di avere tra le mani il fidanzato.

-Quel mostro ha oltraggiato ulteriormente il nostro casato, con quel gesto!

-È stato sciocco da parte di Gaston attaccare qualcuno che non avrebbe potuto mai battere.-, gli fece notare Belle.

-Ora mi dirai che si meritava quel destino.-, esclamò l'uomo.

-No! Certo che no. Ma non vedo come tutto ciò abbia a che vedere con me: io ero all'oscuro di tutto!

Sir Maurice la fissò intensamente. -Perchè ti ha lasciata andare?-, chiese infine.

Belle non si aspettava quella domanda, non così presto. Credeva di avere almeno un paio di giorni di tranquillità per inventarsi una storia plausibile, una storia per nascondere il Vero Amore che aveva trovato, e perso. Il suo silenzio doveva però voler dire qualcosa per suo padre.

-Lei mi ha detto la verità, quindi. Ti sei invaghita di quel mostro!

Poche parole che bastarono a Belle per capire. Maurice credeva che lei si fosse concessa al suo carceriere e per questo lui l'avesse lasciata andare.

-Padre, non sapete com'è andata! Io non...

Sir Maurice non le diede il tempo di terminare la frase; chiamò un paio di soldati che chiaramente già attendevano un ordine fuori dal salone.

-Guardie! Portatela via!-, il tono è fermo e autoritario, non mostra traccia di esitazione.

-Aspettate!-, Belle tentò di opporsi ai due uomini, che ebbero facilmente la meglio su di lei. -Padre non capite! Io lo amo!

Lui la fissò come stesse guardando un'estranea, mentre i soldati la strascinavano letteralmente di peso fuori dal salone.

 

 

Belle venne condotta nella torre più alta del palazzo. Lassù era pieno di celle, utilizzate per incarcerare i prigionieri catturati durante le battaglie; la ragazza venne malamente gettata in una di essere.

Non può accadere di nuovo!, si ripete pensando ai primi (e agli ultimi) giorni passati al Castello Oscuro. Se solo suo padre le avesse dato il tempo di spiegare come erano andate le cose, si sarebbe reso conto che Rumpelstiltskin non la amava più, che tra loro non c'era stato altro che un solo bacio.

La ragazza si accucciò sul giaciglio di paglia e si tirò le gambe al petto per smettere di tremare, non tanto per il freddo quanto per la rabbia e il senso di impotenza.

Di nuovo imprigionata.

 

 

Regina apparve sullo specchio del salone appena le guardie ebbero portato fuori la ragazza.

Come era stato sciocco Rumpelstiltskin a pensare che lei non avesse un piano di riserva! Il bacio del Vero Amore non era bastato a togliergli i poteri, ma perdere l'amata lo avrebbe di certo stravolto. Almeno quanto era cambiata lei dalla morte di Daniel.

-Vostra maestà.-, la salutò Maurice. Regina pensò che per essere un Lord era molto servizievole: sapeva riconoscere il potere.

-Come vedi non ti ho mentito! L'Oscuro ha corrotto nel profondo l'animo di tua figlia.-, disse Regina dallo specchio.

-L'ho rinchiusa, come mi avevate suggerito voi!-, si affrettò a precisare Maurice.

-Bene.-, concesse la regina, sorridendo. -Ora bisogna eliminare la sua dissolutezza! Speriamo di essere ancora in tempo.-, aggiunse la strega con aria falsamente preoccupata.

-Nel mio feudo ci sono diversi sacerdoti che...

-No! Ti manderò io le persona giuste per un incarico tanto importante.-, promise Regina.

-Non so come ringraziarvi, Vostra maestà.-, rispose l'uomo, aspettandosi una richiesta da parte della sovrana.

-Tranquillo. L'importante è battere il comune nemico dico bene?

Sir Maurice annuì, mentre il volto di Regina svaniva dallo specchio.

 

Continua...

 

 

 

Angoletto dell'Autrice

 

 

Dopo aver letto diverse fanfic su OUAT, non ho saputo resistere e ho voluto scriverne una mia.
Dal momento che adoro le Rumbelle, non potevo non scrivere di questa coppia stupenda^^
Non sono mai riuscita a capire bene il nome della città di Belle, ma mi pare sia Avolea (comunque mi piace come nome :P)
Tanto per puntualizzare, le parti in corsivo sono i pensieri, ma scommetto che l'avevate già capito!
Logicamente i personaggi non sono miei, ma della ABC o chi ne detiene i diritti Bla Bla Bla...

 

I commenti sono sempre bene accetti, anche se volete dirmi di cancellare tutto e andare a nascondermi XD

  
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